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I consumi intermedi

Alessandra Milani e Filippo Moauro Istat–Istituto nazionale di statistica

Tavola 3 - Definizione dei prodotti e corrispondenza tra rilevazioni

4. I consumi intermedi

Riguardo alla stima degli impieghi intermedi il punto di partenza è rappresentato dai consumi intermedi elaborati per il 1992 nel corso dei lavori del precedente benchmark di Contabilità nazionale; quindi, tutte le valutazioni del 1999 hanno subito un controllo di coerenza con i dati del 1992, verificando che i tassi di crescita tra i due anni non mostrassero valori anomali. La stima presentava degli elementi di diversificazione tra attività economica e prodotto: per le branche della trasformazione industriale si era utilizzata l’informazione diretta dell’indagine Ind/Pa, mentre per le restanti attività e per i prodotti non rilevati si era dovuto procedere mediante una stima indiretta.

Per quanto riguarda il 1999 l’indagine Map-Istat -Enea rileva, come già specificato in precedenza, le quantità ed i prezzi impliciti dei prodotti energetici (rapporto tra spesa sostenuta e quantità consumata) oltre che per la trasformazione industriale anche per i servizi market.

In generale, il trattamento dell’informazione di base dei valori si distingue da quello delle quantità in quanto non sono disponibili dei totali a cui fare riferimento. L’attendibilità dei flussi monetari dei consumi può avvenire quindi soltanto nella fase di bilanciamento dei conti.

Fondamentale a tale riguardo è la scelta del livello di aggregazione che non può prescindere dall’informazione disponibile per gli altri aggregati. Ovvero, se riguardo ai margini e all’Iva l’informazione è disponibile solo per branca, il bilanciamento può essere condotto soltanto a questo livello e il calcolo per prodotto può risultare soltanto ex-post mediante ipotesi di equi-distribuzione. Facendo un esempio, nel caso dell’Iva la stessa aliquota di branca si intende attribuita a tutti i prodotti di destinazione.

4.1 Metodo di stima

Per i 29 prodotti energetici indicati nella tavola 3 la stima dei consumi intermedi è diverso per tipologia di attività economica: agricoltura e pesca, trasformazione industriale, energia, acqua e servizi. Inoltre il metodo può essere differente a seconda del prodotto considerato.

4.1.1 Agricoltura e pesca

Per le attività di coltivazioni e zootecnia (branca 1), nonché di allevamento (branca 2) si sono utilizzate le stime degli input energetici di Contabilità nazionale. I dati in quantità sono stati ripartiti per branca con la stessa distribuzione del 1992.

Per la silvicoltura e pesca (branche 3 e 4), in mancanza di fonti statistiche, si è proceduto ad una stima indiretta che è consistita nell’applicazione ai dati del 1992 del tasso di crescita 1992-99 relativo al complesso dell’attività agricola.

Per la stima in valore delle quattro branche si sono utilizzate le stime del prezzo di contabilità nazionale.

I prodotti di maggior rilievo per l’agricoltura per i quali si dispone di stime di contabilità nazionale sono: gasolio, petrolio, benzina lubrificanti, metano, olio combustibile, gpl. ed energia elettrica.

Rispetto al prodotto energia elettrica la distribuzione del dato in quantità tra le quattro branche dell’agricoltura e pesca è stata bilanciata con la fonte diretta del complesso dell’attività agricola rilevata dal Grtn.

I consumi di acqua sono stati ricostruiti trattando le 4 branche alla stregua delle branche non campionate dall’indagine; il criterio di integrazione sarà descritto nel paragrafo 5.1.5 riguardante la trasformazione industriale e i servizi. Il prezzo dell’acqua è stato ricostruito applicando al prezzo del 1992 il tasso di crescita 1992-99 del deflatore della branca 62.

Per i prodotti residuali, ovvero prodotti petroliferi e prodotti chimici, la stima in quantità è effettuata in base ai tassi di crescita 1992-99 dei consumi intermedi di questi prodotti, mentre quella del prezzo in base ai tassi di crescita 1992-99 della media ponderata del prezzo alla produzione e all’importazione.

4.1.2 Costruzioni

Per il settore delle costruzioni (branca 63) le stime in quantità del 1992 sono state aggiornate applicando il tasso di variazione del totale dei consumi intermedi per ciascun prodotto.

Per la ricostruzione dei prezzi dei 29 prodotti impiegati dalla branca delle costruzioni è stato adottato lo stesso metodo seguito per le branche non campionate dall’indagine; il criterio di integrazione sarà descritto nel paragrafo 5.1.5.

4.1.3 Energia

Una stima diretta e puntuale delle quantità dei consumi energetici delle branche dell’energia (branche 5, 6, 26, 60, 61) è stata effettuata utilizzando le informazioni relative alle sezioni “trasformazione” e “consumi e perdite” del Ben. In dettaglio i prodotti oggetto di questa analisi sono: carbone, petrolio greggio, gas naturale, coke, gas di cokeria, gpl, distillati leggeri, benzina, carboturbo, petrolio, gasolio, olio combustibile, gas incondensabili, gas manifatturato, metano, gas di altoforno e semilavorati.

I consumi in quantità di energia elettrica delle branche energetiche sono stati ricostruiti a partire dalla distribuzione per branca dell’indagine, riproporzionando poi rispetto al totale di fonte Grtn. I consumi per servizi ausiliari, perdite di rete e pompaggi di energia elettrica sono stati attributi alla branca 60.

Infine, per queste stesse branche, i consumi della lignite, torba, acquaragia, bitume, lubrificanti e altri petroliferi sono stati stimati applicando al dato del 1992 la variazione del totale dei consumi intermedi tra il 1992 ed il 1999.

Per la stima dei prezzi degli impieghi dei 29 prodotti energetici da parte delle stesse branche del settore energetico si è applicato al prezzo del 1992 il tasso di crescita 1992-99 della media ponderata del prezzo alla produzione e all’importazione. Per il calcolo del prezzo della lignite è stato utilizzato solo il tasso di crescita del prezzo alla produzione; per il prezzo dei lubrificanti quello al consumo ed infine per il prezzo dell’acqua il tasso di crescita del deflatore della branca 62.

4.1.4 Acqua

La branca dell’acqua (branca 62) è stata trattata come le branche non campionate dall’indagine; il criterio di integrazione sarà descritto nel prossimo paragrafo.

4.1.5 Trasformazione industriale e servizi

4.1.5.1 Il trattamento dei prodotti rilevati dall’indagine

La principale fonte è stata l’indagine Map-Istat-Enea. Con riferimento a questa indagine sono state utilizzata tre sezioni. La prima riguardante le notizie generali dell’unità locale, dove sono indicati il numero di addetti e l’attività economica (Ateco). La seconda relativa agli impieghi delle fonti energetiche, nella quale ogni unità locale campionata indica, per i prodotti energetici considerati, la quantità consumata e la spesa sostenuta; infine, la sezione riguardante notizie varie dove è indicato il consumo annuale complessivo di acqua delle singole unità locali.

I prodotti trattati sono quelli riportati nella terza colonna della Tavola 3, ovvero carbone, coke, gpl, benzina, gasolio, olio combustibile, energia elettrica, gas naturale distribuito ed acqua.

Le indagini citate rilevano le unità locali della trasformazione industriale nel primo caso e dei servizi nel secondo ed entrambe si riferiscono ad unità con più di 10 addetti. Per il riporto all’universo si è utilizzato un metodo che si basa principalmente sulle Ula (Unità di lavoro), descritto in seguito.

Il trattamento dei dati di base dell’indagine è avvenuto mediante preliminare estrazione dei dati di unità locale relativi a 3 cifre Ateco e 6 classi di addetti. Si tratta delle classi 10-14, 15-19, 20-49, 50-99, 100-249, 250 e oltre.

L’interesse si è concentrato sul prezzo implicito e sul consumo per addetto o procapite di ciascun prodotto energetico da un lato, e dai dati di occupazione dall’altro. Rispetto a questi ultimi sono state utilizzate le stime di Contabilità nazionale relative alle Ula per le stesse Ateco e classi dimensionali. Tuttavia, rispetto ai dati di consumo energetico, si dispone in questo caso anche dell’informazione delle classi dimensionali 1-4 e 5-9, fondamentali per il riporto all’universo.

Per la correzione dei dati anomali si è così proceduto: per le quantità si è calcolato il consumo medio procapite per Ateco a 3 cifre utilizzando le Ula per classe dimensionale come sistema di ponderazione. Successivamente, il valore ottenuto è stato utilizzato come centro rispetto al quale individuare i dati anomali per ciascuna delle Ateco. Per i prezzi si è utilizzato come centro i prezzi medi per Ateco a 3 cifre pubblicati dall’Enea. L’intervallo di confidenza è stato costruito calcolando la deviazione standard non ponderata dei procapite di classe (per le quantità) e dei prezzi di classe (per i valori) rispetto al centro, moltiplicata per un coefficiente di affidabilità della stima determinato a priori e diverso per ciascun prodotto.

I dati anomali individuati sono stati sostituiti con una media semplice dei dati delle classi dimensionali all’interno dell’intervallo di confidenza. L’operazione è stata eseguita 2 volte.

Una volta eliminati i dati anomali, si è proceduto alla risoluzione del problema dei procapite medi e dei prezzi medi mancanti per le Ateco non coperte dall’indagine per le quali sono invece presenti le Ula.

In particolare si è dovuto trattare i seguenti 3 casi: 1) imputazione delle 6 classi di addetto coperte dall’indagine. In questo caso si sono utilizzati i procapite medi e i prezzi medi per Ateco; 2) imputazione delle Ateco non rilevate dall’indagine. Il criterio seguito ha utilizzato i procapite medi e i prezzi medi di branca; 3) imputazione delle prime 2 classi mediante i procapite medi e i prezzi medi della classe dimensionale contigua; questi sono pari al valore presente nella terza classe o al procapite medio e al prezzo medio delle classi di ordine via via superiore. Nel caso poi di non disponibilità del procapite medio o del prezzo medio di Ateco l’imputazione è avvenuta mediante il procapite medio o prezzo medio di branca.

Le successive fasi di correzione sono state caratterizzate da una prima perequazione e dall’aggregazione in branche dove i pesi sono dati dalle Ula a 3 cifre Ateco per la stima in quantità e dalle quantità già calcolate a 3 cifre Ateco per la parte dei prezzi.

Per le branche non coperte dall’indagine è stata applicata la variazione rispetto al 1992 del valore medio di tutte le branche appartenenti allo stesso macro-settore (trasformazione industriale o servizi) o del valore medio complessivo.

Poiché l’indagine dei servizi ha una copertura campionaria inferiore rispetto a quella della trasformazione industriale, si è deciso di vincolare il consumo totale in quantità dei prodotti energetici ai consumi intermedi e calcolare quindi il totale dei servizi come residuo per poi

ripartirlo all’interno delle branche con la distribuzione data dall’indagine.

Si è infine verificata la coerenza dei risultati in quantità ottenuti con i dati per settore del Ben e dell’Enea.

4.1.5.2 Il trattamento dei prodotti non rilevati

Per i prodotti non trattati nell’indagine (lignite, torba, greggio, gas naturale estratto, gas cokeria, prodotti di carbone non energetici, distillati leggeri, acquaragia, carboturbo, petrolio, bitume, lubrificanti, gas incondensabili, altri petroliferi, chimici, gas manifatturato, gas di altoforno e semilavorati) si è proceduto ad una stima indiretta delle quantità applicando alla distribuzione dei consumi intermedi di branca del 1992 il tasso di variazione 1992-99 dei consumi intermedi complessivi.

Per i prodotti rispetto ai quali sono disponibili informazioni sulle quantità consumate in almeno uno dei macrosettori agricoltura, industria, energia o servizi, si è utilizzata la stessa procedura indiretta di stima dove però ai consumi intermedi complessivi sono stati detratti i quantitativi direttamente osservati.

Per il prezzo la stima indiretta è stata ottenuta applicando lo stesso criterio delle branche energetiche descritto nel paragrafo 5.1.3.

4.1.5.3 Il trattamento di prodotti con dati puntuali

I dati in quantità relativi al prodotto energia elettrica sono stati riproporzionati ai consumi intermedi distinti per settore di utilizzo di fonte Grtn, dopo aver stabilito la corrispondenza tra le 101 branche di attività economica ed i settori specificati dal Grtn. Alla branca 60 (settore elettricità) si sono aggiunti i pompaggi, le perdite di rete ed i consumi ausiliari; alla branca 92 (Pubblica amministrazione) si è aggiunta l’illuminazione pubblica.

5. La ricostruzione storica degli impieghi negli anni 1993-98 e la stima