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Schematizzazione della procedura di costruzione della matrice della produzione market delle imprese

Susanna Mantegazza, Livia Mastrantonio, Claudio Pascarella *

Prospetto 2 Schematizzazione della procedura di costruzione della matrice della produzione market delle imprese

= = 101 1 . j ji ji i ji

b

b

p

p

[1] dove:

b

jiè il valore nella generica cella della branca iesima della matrice di base

B

;

p.

i è la produzione totale della branca i; j=1-101;

i = 7-25, 27-59, 64-81, 84, 86-100.

Per le branche dei prodotti energetici, delle costruzioni e della locazione di fabbricati non è eseguito tale riallineamento, dato che, come detto precedentemente, non viene eseguita una stima della produzione complessiva di branca di attività economica.

Nello schema del prospetto 2 si può sintetizzare la procedura di costruzione della matrice delle imprese finora descritta. In esso le righe di prodotto e le colonne di branca sono raggruppate in base alla metodologia di stima. I singoli riquadri dello schema sono caratterizzati dal simbolo indicante, secondo quanto segue, il tipo di operazione eseguita per ottenere il valore inserito nelle celle della matrice

P

.

Prospetto 2 - Schematizzazione della procedura di costruzione della matrice della produzione market delle imprese

Branche PRODOTTIi 1-4 5, 6, 26, 60-62 7-25, 27-59, 64-81, 84, 86-100 63 82, 83 85 101 Totale 1-4 d - r - - - -

p

5, 6, 26, 60-62 - d r - - - -

p

7-25, 27-59, 64-81, 84, 86-100 s b r b s b - ¦ 63 - - r s - - - ¦ 82, 83 - - - - s - - s 85 - b b b s d -

p

101 - - - - - - - -Totale ¦ ¦

p

¦ s ¦

p

¦

a 36 della Nace-Rev1.1 ad esclusione della 23, di imprese industriali aventi almeno 20 addetti ed un campione d’imprese industriali, appartenenti allo stesso campo di osservazione, aventi un numero di addetti compreso fra 3 e 19.

Per le marginali abbiamo due tipologie:

p

indica che il dato delle celle marginali costituisce un vincolo in quanto derivante dalle stime della produzione totale di branca o di prodotto, a seconda dei casi;

¦ indica, viceversa, che il dato delle celle marginali è ottenuto “a posteriori” per somma della riga o della colonna.

Per le celle interne abbiamo quattro tipologie:

r per le celle ottenute con la procedura di riallineamento alla produzione totale di branca

p

, formalizzata nella [1];

b per le celle in cui è mantenuto il valore originario della matrice

B

; s per le celle ottenute con stime specifiche;

d per i gruppi di celle della matrice

P

nei quali sono pieni solo gli incroci sulla diagonale principale e questi sono ottenuti sottraendo al vincolo di riga

p

il dato stimato nelle altre celle della riga stessa: la singola cella sulla diagonale principale è cioè ottenuta con la seguente formulazione

¦

=

≠ j i ji j jj

p p

p

. [2]

il simbolo (–) sta ad indicare che le informazioni disponibili e i dati di base non evidenziano incroci pieni fra le righe e le colonne comprese nel riquadro.

In sintesi, nella costruzione della matrice

P

è seguita una procedura per tappe successive: 1. Costruzione della matrice di base

B

;

2. determinazione, con la formulazione [1], del valore nelle celle da riallineare al vincolo di colonna

p

(celle comprese nei riquadri caratterizzati con il simbolo r nella schematizzazione del prospetto 4.2);

3. inserimento dei valori stimati con fonti specifiche nelle celle comprese nei riquadri caratterizzati con il simbolo s nel prospetto 2;

4. calcolo, con la formulazione [2], del valore delle celle sulla diagonale principale per le righe il cui totale

p

è dato “a priori”.

A seguito delle operazioni sub 2, 3 e 4, la matrice

B

è trasformata nella

P

.

Si richiama l’attenzione sul fatto che la stragrande maggioranza delle celle della matrice

P

dipendono dalla matrice

B

: in alcune è riportato direttamente il valore presente in questa matrice; in altre, la stragrande maggioranza, il valore è ottenute con il calcolo formalizzato nella [1], nel quale è rilevante la struttura della produzione per branca della

B

; in altre ancora il valore è ottenuto per differenza fra il vincolo di riga e le celle della riga stessa già determinate, e queste sono per lo più definite in base alla

B

con i due precedenti criteri.

La matrice di base

B

, che è una matrice “prodotti per branca di attività economica”, è costruita per fasi successive a partire da una matrice

I

nella quale i prodotti non sono associati alle Uae, ma alle attività principali delle imprese. La matrice

I

, in altri termini, è una matrice “prodotti per branca d’impresa”, intendendo per “branca d’impresa” l’attività economica sotto la quale l’impresa nel suo insieme è classificata, essendo la sua attività principale29.

La matrice

I

viene costruita direttamente attraverso i dati d’impresa di Sci e Pmi e in essa vengono anche inserite le informazioni relative ai prodotti secondari delle imprese d’informatica, derivabili dalla Rilevazione dell’Istat sulle attività svolte dalle imprese di servizi informatici (Sinf).

29 Nell’ Archivio statistico delle imprese attive (Asia), che è l’archivio di riferimento per le varie indagini sulle imprese condotte dall’Istat,

ogni impresa è classificata in base alla sua attività principale, che è quella dalla quale origina la parte più consistente del suo valore aggiunto. La classificazione di riferimento è l’europea Nace-Rev 1.1 a 4 digit (514 classi), alla quale è aggiunta un’ulteriore cifra di codifica, passando ad un totale di 883 categorie. Nel testo l’attività principale dell’impresa, con riferimento alla classe, verrà indicata come “Ateco d’impresa” e il raggruppamento delle Ateco d’impresa i uno dei 101 codici utilizzati nella Contabilità nazionale, viene denominato “branca d’impresa”.

La

I

viene successivamente trasformata con una serie di operazioni in modo che, da una logica d’impresa, si passi ad una logica di Uae. Ciò è necessario per rendere coerente, con la produzione totale di branca, la struttura di pesi su cui questa verrà distribuita ottenendo le celle che nel prospetto 2 sono comprese nei riquadri denotati dalla lettera r.

La trasformazione della

I

dà luogo a una matrice prodotti/branche di attività economica, che indichiamo come

G

, “imperfetta”, in quanto in essa l’output derivante dall’attività di trasformazione delle branche manifatturiere non è disaggregato fra prodotto principale e prodotti secondari, ma tutto assegnato alla diagonale principale, come se consistesse tutto in prodotti omogenei. Tale disaggregazione viene effettuata successivamente, utilizzando l’informazione derivabile da Prodcom, ottenendo finalmente la matrice B.

Nella figura 1 sono schematizzate le fasi di costruzione della matrice della produzione market delle imprese, sopra elencate; in ciascun riquadro è anche indicato in quale dei successivi paragrafi vengono descritti i vari passaggi.

Figura 1 - fasi della costruzione della matrice della produzione market delle imprese

3.2.2 Uso delle rilevazioni Sci, Pmi e Sinf per la costruzione della matrice I dei prodotti

per branca d’impresa

Il primo passaggio nella costruzione della matrice di base

I

consiste nello sfruttamento delle informazioni sulle diverse voci di ricavo delle imprese, rilevate attraverso le indagini Sci e Pmi, al fine d’identificare per ogni impresa l’output relativo alla produzione di beni e quello relativo alla prestazione di varie tipologie di servizi.

I dati di contabilità aziendale rilevati dalle suddette indagini hanno un grado di dettaglio che permette di valutare la produzione afferente alle molteplici attività economiche svolte da ciascuna impresa, distinguendo fra 7 tipologie per quanto attiene la produzione market:

1. attività di produzione e trasformazione di beni; 2. commercio;

3. intermediazione e attività di agenzia; 4. trasporto;

5. locazione d’immobili;

6. prestazione di altre tipologie di servizi a terzi; 7. esercizio di diritti di proprietà industriale30.

30 Oltre alle sette tipologie di attività qui elencate, i dati di Sci e Pmi permettono di individuarne un’ottava: “incrementi di immobilizzazioni

per lavori interni”, che però non rientra nella produzione market dell’impresa, ma in quella per proprio uso finale. Costruzione, attraverso i dati di Sci, Pmi

e Sinf della matrice di base I

prodotti/branca d’impresa (§ 4.2.2)

Trasformazione della matrice I nella

matrice di G prodotti/branca di attività

economica “imperfetta” (§ 4.2.3)

Trasformazione della G nella matrice B

con la differenziazione in prodotti dell’output manifatturiero attraverso i dati di Prodcom (§ 4.2.5)

Trasformazione della B nella matrice P,

con l’imposizione dei vincoli di colonna o di riga e l’introduzione delle stime specifiche (§ 4.2.6)

Nel prospetto 3 sono riportate le voci della contabilità aziendale che concorrono al calcolo della produzione market dell’impresa, precedute dal segno algebrico con il quale esse intervengono in tale calcolo (col. 1), la tipologia di attività economica cui esse si riferiscono (col. 2), i codici di prodotti omogenei associabili a tali tipologie di attività economica in base all’Ateco principale dell’impresa.

Al fine della costruzione della matrice I viene ipotizzata una stretta connessione di carattere tecnico-merceologico fra la classe Nace-Rev1.1 che individua l’attività economica principale dell’impresa (l’ “Ateco d’impresa”)31, e l’output delle varie attività da essa svolte. In tal modo viene attribuito un codice di prodotto omogeneo alla produzione afferente alle sette tipologie di attività individuate attraverso i dati contabili, facendo riferimento alla classificazione a 101 utilizzata nella costruzione della matrice.

La matrice

I

, dunque, è inizialmente di 101 righe (prodotti) e 514 colonne (Ateco d’impresa); l’accorpamento delle colonne nei 101 codici della classificazione utilizzata dalla Contabilità nazionale (Cn) dà luogo ad una matrice di 101 righe di prodotto e 101 branche d’impresa.

Si osservi che, delle sette tipologie di attività nelle quali può essere articolata la produzione market dell’impresa, sei sono di carattere terziario e solo una attiene la produzione di beni. Questo, associato all’Ateco principale dell’impresa, permette di attribuire un codice di produzione omogenea, per quanto riguarda i vari servizi forniti dall’impresa, ma, per quanto riguarda i beni prodotti, non consente un dettaglio che vada al di là di una corrispondenza univoca con l’Ateco principale. Così, ad esempio, il valore della produzione di beni da parte di un’impresa avente come Ateco principale la “Fabbricazione di medicinali e preparati farmaceutici” (codice 2442 della Nace-Rev.1.1), non potrà che essere attribuito per intero alla produzione omogenea 29 della classificazione a 101, che include tale tipo di beni, benché, nella realtà, l’impresa fabbrichi anche prodotti chimici di base (cod. 27) e pesticidi (cod. 28). Nell’ottica della costruzione della matrice

I

ciò significa che l’output dovuto ad attività di produzione di beni non può che essere collocato sulla diagonale principale, mentre l’output derivante dalla prestazione di servizi può essere distribuito nelle differenti celle delle colonne.

Per quanto attiene le imprese di servizi informatici, l’informazione sull’attività produttiva desumibile da Sci e Pmi viene integrata con quella desumibile dalla rilevazione specifica dell’Istat (Sinf). La rilevazione fornisce un dettaglio molto spinto delle voci di ricavo di tali imprese, permettendo di disaggregare il valore complessivo rilevato da Sci e Pmi relativo ai ricavi per prestazioni di servizi a terzi, che, si noti, costituisce la voce di ricavo tipica di tali imprese, quindi destinata alla diagonale principale della

I

(cella 88-88). Sinf permette d’individuare la quota di tale voce da attribuire a servizi non di tipo informatico: servizi di telecomunicazione e di rete (riga di prodotto 81), noleggio di attrezzature informatiche senza operatore (riga di prodotto 87), formazione fornita separatamente dagli altri servizi d’informatica (riga di prodotto 93).

Per rendere più intelligibile il processo di formazione della matrice della produzione market delle imprese è utile seguire i passaggi con i numeri effettivamente trattati in relazione ad una branca specifica, presa a titolo di esempio. Nella tavola 1 vengono riportati i dati relativi alla colonna 29 delle varie matrici di cui stiamo trattando, limitatamente alle righe di prodotto che, delle 101, risultano  0 nella matrice finale

P

. Nella tavola sono anche inserite 7 righe (in grigio) relative alle 7 tipologie di attività economica in cui è articolata la produzione delle imprese in base ai dati contabili e sotto le quali sono raggruppate le righe dei prodotti ad esse attinenti, secondo il prospetto 3. L’inserimento delle 7 righe tornerà utile più vanti nella descrizione della metodologia. Le celle delle righe aventi in fiancata i codici di prodotto sono quelle delle colonne 29esime delle matrici 101x101, mentre le celle delle righe aventi in fiancata la dizione della tipologia di attività economica sono quelle delle colonne 29esime di matrici 7x101, le cui righe sono ottenute sommando quelle delle matrici 101x101 secondo le corrispondenze del prospetto 3.

Dalla tavola 1 (col.1) si evince che, nella matrice

I

, la colonna 29 incrocia con numerose righe di prodotto, tutte attinenti servizi (righe da 64 a 101), mentre, per quanto attiene i beni (righe da 1 a 63), l’output derivante da attività di produzione di beni (pari 22.729 milioni di euro) è tutto concentrato nell’incrocio con la riga 29, cioè nella cella sulla diagonale principale.

Prospetto 3 – Voci del conto economico delle imprese derivate dalle indagini Sci e