L’introduzione a partire dalla fine degli anni Ottanta della metodologia di stima dei principali aggregati di Contabilità nazionale coerente e integrata con una tavola simmetrica prodotto x prodotto, implicando il passaggio da un’analisi per branche di produzione omogenea ad un’analisi per branche di attività economica, ha comportato modifiche tutt’altro che irrilevanti nell’impianto di bilanciamento degli aggregati. Tale bilanciamento è finalizzato sia ad ottenere simultaneamente stime finali del conto delle risorse e degli impieghi sia tutti i flussi necessari a comporre le tavole Supply and Use ai prezzi base e ai prezzi d’acquisto. Se prima della revisione il bilanciamento per branca di produzione omogenea delle risorse e degli impieghi ero ottenuto attraverso una tavola input-output, dopo la revisione il bilanciamento delle risorse e degli impieghi deve essere effettuato simultaneamente sia per branca di attività economica sia per prodotto e attraverso la predisposizione di una tavola Supply and Use. Poiché gli aggregati delle risorse e degli impieghi vengono stimanti separatamente, il bilanciamento simultaneo delle discrepanze tra di essi richiede che sia costruito un opportuno sistema di vincoli. In particolare, nella costruzione delle Sut (Supply and Use Table) viene rilasciata l’ipotesi, implicita nelle tavole input-output, di sostanziale equivalenza tra “prodotto” e “branca”. Dal tradizionale vettore riga della produzione delle n branche si passa cioè ad una matrice quadrata branca x prodotto. L’introduzione di questa matrice, di fatto, formalizza l’ipotesi, più realistica, che la generica branca j, oltre al suo prodotto principale, collocato all’incrocio con la riga i=j, svolge anche altre attività per le quali non è possibile rilevare statisticamente una contabilità separata.
Un primo aspetto critico delle Sut, richiamato nella relazione, è la non univocità di criterio nella costruzione della matrice di produzione poiché essa è fortemente dipendente dalla base statistica e, in particolare, dalla metodologia di identificazione dell’unità di attività economica locale (Uael). La criticità di questo aspetto è tutt’altro che irrilevante. Come richiamato nell’appendice C, i Regolamenti della Comunità europea 696/93 e 58/97 ed il Sec95, che costituiscono l’insieme “normativo” di riferimento delle statistiche ufficiali sulle imprese e della Contabilità nazionale, risultano di non facile interpretazione e presentano qualche incoerenza. In particolare, un aspetto di potenziale criticità è rappresentato dall’incertezza sull’assenza di effetti nella fase di ricostruzione della matrice simmetrica prodotto x prodotto e/o in quella branca x branca. Questa incertezza è causata dalla non conoscenza di tutti i flussi che costituiscono contemporaneamente output e input fra Uael della stessa impresa, anche se questi flussi, saldandosi tutti, non alterano il valore aggiunto complessivo dell’impresa.
Un altro elemento di riflessione è rappresentato dal fatto che i regolamenti comunitari non hanno previsto e normato il controllo da parte degli Istituti nazionali di statistica della fase di individuazione delle Unità di attività economica (le Uae). È infatti la singola impresa che soggettivamente stabilisce l’esistenza di una Uae ma per la qualità e il controllo dell’informazione statistica sarebbe certamente auspicabile una normativa che imponesse che queste informazioni venissero fornite dalle imprese agli Istituti nazionali di statistica.
L’affermazione che il contenuto informativo delle tavole delle risorse e degli impieghi è molto maggiore di quello di una tavola simmetrica, perché è più rispondente sia alla realtà economica sia alle fonti informative disponibili, è certamente condivisibile. Un altro aspetto dello schema Supply and Use, rilevante sotto il profilo della qualità dei risultati, è l’aver reso possibile un maggior livello di integrazione fra gli schemi contabili delle imprese e le altre fonti informative; mentre la possibilità di disporre di serie storiche delle tavole Sut renderà possibile effettuare analisi più articolate di quelle ora consentite. Non sono tuttavia del tutto sicura che i legami con lo schema economico sottostante ne risultino rafforzati e che si possa continuare a utilizzare il modello di Leontief senza dover fare ricorso ad ipotesi aggiuntive. In particolare, sarebbe importante sapere se siano già stati fatti passi nella direzione di pervenire a stime degli effetti diretti ed indiretti di un’iniezione esogena di domanda su uno degli aggregati che compongono la tavola input-output (produzione o input primari, ad esempio) utilizzando direttamente le tavole delle risorse e degli impieghi senza dover formulare ipotesi troppo restrittive.
Da ultimo, ritengo particolarmente importante capire se il nuovo schema di Contabilità nazionale che viene presentato in queste due giornate potrà portare ad una accelerazione nel lento cammino di costruzione della matrice di contabilità sociale (Sam). Il fatto che le tavole Supply and Use (i così detti t accounts) si basino su una logica matriciale e, per la stima del reddito nazionale lordo, incorporino con un notevole livello di dettaglio l’approccio risorse-impieghi, è un indubbio riconoscimento dell'importanza della formulazione matriciale della Sam che, come è noto, si configura sia come una struttura analitica che consente di incorporare i
dettagli specifici dei diversi flussi economici sia come uno strumento che permette di collegare tutte le informazioni raccolte. Meno esplicito, nell’impostazione di natura essenzialmente contabile che caratterizza lo Sna, sembra essere un elemento fondamentale della Sam e cioè la sua capacità di rappresentare in modo organico la complessità del sistema economico ed in particolare di catturare la natura circolare del processo di produzione, distribuzione e spesa del reddito. E ciò perché nello Sna il livello di aggregazione con riferimento alla distribuzione e redistribuzione del reddito continua a permanere decisamente elevato. Nella versione rivista dello Sna93, anche se ci sono diversi conti che contengono dati relativi alla produzione e distribuzione del reddito, il nucleo centrale rimane un ibrido tra la tavola Supply and Use, la tavole input-output e i conti t relativi alle istituzioni.
Nella matrice dei conti nazionali (Nam), d’altra parte, anche se i conti vengono traslati in forma matriciale i flussi originariamente registrati nel conto delle istituzioni vengono disaggregati ed assegnati a tre conti distinti: il conto dell'attribuzione dei redditi primari, il conto della distribuzione secondaria del reddito e il conto dell'utilizzazione del reddito. Ciò rende impossibile rappresentare in un flusso circolare la distribuzione primaria e secondaria del reddito. In realtà la Nam consentirebbe di rappresentare il circuito circolare del reddito (dalla formazione del valore aggiunto alla spesa dello stesso) in settori produttivi uniformemente classificati, a condizione che i conti presentino gli stessi gruppi di intestatari, per riga e per colonna.
La visione di conti disaggregati, integrati tra di loro seguendo il flusso circolare del reddito, riflette l'impostazione dello Sna93 che vede la Sam come "il nucleo di un sistema integrato di statistiche economiche e sociali", il cosiddetto Sesame (System of Economic and Social Accounting Matrices and Extensions). È auspicabile che la revisione possa contribuire ad accelerare il cammino verso un sistema integrato di questo tipo.