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L’integrazione con i conti nazionali 1 Premessa 1 Premessa

Susanna Mantegazza, Livia Mastrantonio, Claudio Pascarella *

Tavola 7 – Matrice delle importazioni Cif - Anno 2000 (milioni di euro)

2. L’integrazione con i conti nazionali 1 Premessa 1 Premessa

A partire dalla fine degli anni ottanta, in Contabilità nazionale è stato introdotto il bilanciamento delle stime del conto delle risorse e degli impieghi per branca di produzione omogenea utilizzando uno schema di tavola simmetrica prodotto per prodotto10.

A tale scopo, veniva stimato ogni anno un quadro completo dei soli flussi totali espressi ai prezzi di mercato, composto dai dati di cornice di una tavola input-output e da una serie di stime integrative indirette sulla struttura delle transazioni intermedie e dei margini commerciali. I livelli preliminari degli aggregati di domanda e di offerta, stimati in modo indipendente e inseriti in questo schema, venivano poi bilanciati con l’usuale algoritmo utilizzato in Contabilità nazionale11, dando luogo alle stime finali. Questo metodo di stima assicurava una maggiore coerenza delle stime dal lato della domanda e dal lato dell’offerta, aumentava il grado di esaustività del Prodotto interno lordo (Pil), e garantiva una perfetta integrazione fra conti nazionali e tavole input–output.

Tale approccio, che derivava da una libera scelta della Contabilità nazionale italiana e che non era particolarmente diffuso negli altri Paesi europei12, ha, in un certo senso, precorso i tempi. Nel nuovo manuale dei conti è, infatti, previsto13 che i conti nazionali debbano essere derivati da uno schema intersettoriale e che, con riferimento all’anno di stima considerato

9 Mantegazza, Mastrantonio (2000).

10 Picozzi (2000b).

11 Il metodo Stone è basato su un’applicazione dei minimi quadrati generalizzati che consente di passare da un sistema di stime iniziali,

che non rispetta i vincoli contabili, ad un sistema bilanciato, ridistribuendo le discrepanze tra i vari aggregati sulla base di informazioni a priori, riguardanti il grado di affidabilità relativa attribuito a questi ultimi in relazione alla qualità, alla completezza delle fonti statistiche e alla accuratezza dei metodi di calcolo impiegati per le stime. Nel processo di bilanciamento le poste ritenute meno affidabili vengono modificate in misura maggiore dalla riallocazione dei residui contabili. Per una descrizione approfondita, si rinvia ai seguenti lavori: Stone, Champernowne, Meade (1942), Antonello (1990), Borgioli (1996a), Puggioni (1998), Nicolardi (1998), Mantegazza Mastrantonio (2000a).

12 Il metodo Stone è stato adottatati recentemente dal Regno Unito e sono in corso delle sperimentazioni in Canada e negli Stati Uniti.

definitivo, deve essere garantita una completa coerenza fra gli aggregati di Contabilità nazionale e le tavole delle risorse e degli impieghi.

Rispetto ad altri paesi europei, l’Italia si è trovata quindi avvantaggiata, in quanto doveva limitarsi a passare dal vecchio schema intersettoriale simmetrico al nuovo basato sulle tavole delle risorse e degli impieghi, modificando parte dell’impianto di bilanciamento degli aggregati di Contabilità nazionale in modo tale che il risultato fornisse simultaneamente le stime finali del conto delle risorse e degli impieghi e tutti i flussi necessari a comporre le tavole delle risorse e degli impieghi ai prezzi base e ai prezzi di acquisto.

Nonostante ciò, tale passaggio non è stato indolore perché la stima di tavole delle risorse e degli impieghi non ha mai fatto parte della tradizione culturale della Contabilità nazionale italiana; si è dovuto avviare un vero e proprio processo di trasformazione dell’approccio alla costruzione dei conti, riconsiderando e rimettendo in discussione tutte le sequenze logiche che, ormai, erano considerate scontate.

2.2 Il nuovo schema dei conti nazionali

Il nuovo approccio su cui si basa la stima integrata degli aggregati di Contabilità nazionale e delle tavole delle risorse e degli impieghi si basa sull’analisi, la correzione e, infine, il bilanciamento delle discrepanze tra gli aggregati delle risorse e degli impieghi, stimati in modo indipendente e prevede la costruzione di un sistema dei vincoli che consente di bilanciare simultaneamente tutti i quadri contabili che concorrono alla stima delle tavole delle risorse e degli impieghi ai prezzi d’acquisto e ai prezzi base. Tale metodo di lavoro si applica con riferimento ad ogni anno di stima degli aggregati di Contabilità nazionale, sia esso un anno di benchmark, un anno la cui stima è definitiva o un anno ancora provvisorio per cui verranno effettuate stime ulteriori. Le modalità di stima degli aggregati che entrano nel sistema di bilanciamento e la qualità dell’informazione contenuta in essi, ovviamente, cambia ma il metodo con cui le stime vengono assemblate e analizzate rimane identico.

Si parte elaborando stime preliminari di tutti i quadri esposti nel capitolo precedente, necessari a comporre le tavole delle risorse e degli impieghi ai prezzi di acquisto e ai prezzi base e i risultati si analizzano in una tavola, sintetizzata nello schema 1, che contiene nelle righe 101 prodotti e nelle colonne tutti i singoli aggregati del conto delle risorse e degli impieghi.

Schema 1 – Equilibrio delle risorse e degli impieghi per prodotto ai prezzi di acquisto

Produz. ai prezzi base Importaz. cif Imposte nette e margini distrib. Risorse totali a prezzi di acquisto Impieghi

intermedi Consumitotali Investim.lordi Esportaz.

Impieghi totali a prezzi di acquisto Risorse -Impieg. Prodotti

(a) (b) (c) (d) (e) (f) (g) (h) (i) (l= d-i)

Agricolt. Industr. Servizi

Totale

Lo schema 1 descrive in modo sintetico l’equilibrio delle risorse e degli impieghi per prodotto ai prezzi di acquisto; è immediatamente verificabili che le colonne da (a) a (d) corrispondono ai vettori totali della tavola delle risorse ai prezzi di acquisto descritta nel capitolo precedente, qui riportata per memoria:

Schema 2 - Tavola delle risorse ai prezzi di acquisto

Branche di attività economica (Nace-Rev1.1) Produzione ai prezzi base

Agricoltura Industria Servizi Totale

Importazioni cif Risorse totali a prezzi base Margini e imposte nette Risorse totali a prezzi di acquisto PRODOTTI (Cpa) (a) (b) (c) (d) Agricoltura Industria Servizi Totale

e che le colonne da (e) a (i) corrispondono ai vettori totali della tavola degli impieghi ai prezzi di acquisto anch’essa descritta nel capitolo precedente:

Schema 3 - Tavola degli impieghi ai prezzi di acquisto

Branche di attività economica (Nace-Rev1.1)

Agricoltura Industria Servizi intermediImpieghi

Consumi totali Investi-menti lordi Esportazioni Impieghi finali Impieghi totali PRODOTTIi (Cpa) (e) (f) (g) (h) (i) Agricoltura Industria Servizi Totale

Poiché, come abbiamo visto, nel capitolo precedente, nelle tavole delle risorse e degli impieghi ai prezzi di acquisto le risorse totali per prodotto coincidono con gli impieghi totali per prodotto, la colonna (l) dello schema 1 misura le discrepanze sia fra gli aggregati del conto delle risorse e degli impieghi sia fra le tavole delle risorse e degli impieghi ai prezzi di acquisto; lavorare per ridurre le discrepanze degli aggregati di Contabilità nazionale riduce, simultaneamente, anche quelle delle tavole.

Il quadro che si compone quando si procede per la prima volta che alla stima di un anno ha, generalmente, delle discrepanze molto elevate, ma questo è considerato normale e anche auspicabile. Tutta la procedura coinvolge, infatti, circa 54.000 numeri che concorrono a formare gli aggregati della domanda e dell’offerta stimati attraverso una pluralità di fonti indipendenti, ognuna delle quali deve essere trattata in modo diverso per essere ricondotta alle definizione proprie della Contabilità nazionale. La probabilità della presenza di errori, omissioni e incongruenze è altissima; questa prima fase del lavoro di analisi è particolarmente lunga e delicata. Molto spesso per trovare un singolo errore vanno ricontrollati tutti i dati di base impiegati per produrre la stima iniziale fino a ritornare al microdato; occorre, inoltre, valutare se tutte le fonti informative utilizzate nelle stime indipendenti dei diversi aggregati hanno recepito nello stesso modo eventi eccezionali noti o fenomeni emergenti non ancora del tutto codificati.

Il lavoro di riduzione delle discrepanze è accompagnato da una paziente analisi di compatibilità e coerenza; non si deve, infatti, mai considerare una discrepanze trascurabile come unico indicatore di correttezza e di coerenza degli aggregati che compongono la riga delle risorse e degli impieghi di un determinato prodotto e, di conseguenza, dell’intero sistema. Occorre anche disporre di un sistema di validazione dei risultati che tenga conto di tutte le interrelazioni fra gli aggregati in modo di poter verificare e valutare in ogni passo del processo le implicazioni connesse con la variazione del livello di un determinato flusso.

In questo senso, una delle variabili chiave di controllo è il valore aggiunto per branca che, con questa metodologia di costruzione dei conti, è ottenuto per differenza fra la produzione per branca (somma delle colonne della matrice di produzione) e i costi per branca (somma delle colonne della matrice dei costi intermedi). È, quindi, una variabile trasparente per il sistema, che, tuttavia, risente in modo diretto e indiretto, di ogni, eventuale, cambiamento nei livelli degli aggregati che concorrono alla sua determinazione14.

Va, poi, tenuto sempre presente che le interrelazioni visibili fra i flussi totali ai prezzi di acquisto, celano dei rapporti relativi fra aggregati a prezzi base e aggregati a prezzi di acquisto e fra input di produzione interna e input di importazione che vanno anch’essi analizzati.

Tutte queste interrelazione fra gli aggregati erano, implicitamente, presenti anche nello schema simmetrico, ma rimanevano in una zona d’ombra di pertinenza esclusiva dei costruttori di tavola piuttosto che entrare nel patrimonio delle conoscenze dei contabili nazionali.

Il passaggio allo schema Supply and Use ci ha, di fatto, costretto a migliorare notevolmente la nostra capacità di analisi dei risultati, potendo contare su uno strumento particolarmente

14 Per esempio, se si varia il livello della produzione di un determinato prodotto, tale variazione ha un effetto: sulla produzione di tutte le

branche che producono quel prodotto, sugli impieghi intermedi di quel prodotto e, quindi, sui costi intermedi di tutte le branche che impiegano quel prodotto. La combinazione di tutti questi effetti conduce a nuovi livelli di valori aggiunti per branca la cui coerenza va verificata.

potente nell’individuare lacune e incongruenze nei flussi di beni e servizi ottenuti da differenti fonti statistiche fondate su definizioni e classificazioni profondamente diverse ma che, tuttavia, descrivono gli stessi fenomeni economici15.

A questo scopo, sono state create una serie di tavole di controllo interattive che consentono una profondità di analisi progressiva. Si comincia verificando che siano soddisfatte tutte le identità del sistema e si prosegue con analisi sempre più mirate16 fino ad arrivare a quelle che consentono di valutare per ogni aggregato della domanda e per ogni prodotto il passaggio da prezzi di acquisto a prezzi base e la loro suddivisione fra flusso di origine interna o importata.

Mano a mano che gli errori, le omissioni, le incongruenze e le incompatibilità sono scoperte ed eliminate, il grado di integrazioni fra tutte le fonti si rafforza e le discrepanze si riducono fino a quando non si raggiunge un livello che è considerato accettabile e che, generalmente, risulta sempre al di sotto dello 0,17 per cento delle risorse totali.

Nella tavola 1 sono riportate le discrepanze delle stime dell’anno 2000 ritenute non correggibili e che sono state, poi, eliminate con l’algoritmo di bilanciamento.

Tavola 1 – Equilibrio delle risorse e degli impieghi per prodotto ai prezzi di acquisto: discrepanze pre bilanciamento – Anno 2000 (milioni di euro)

PRODOTTI Produz. Ai prezzi base Importa- zioni cif Imposte nette e margini distrib. Risorse totali a prezzi di acquisto Impieghi

intermedi Consumitotali Investim.lordi Esportaz.

Impieghi totali a prezzi di acquisto Risorse -Impieg. Agricolt. 47.121 9.258 23.399 79.778 46.784 28.480 734 3.870 79.868 -90 Industr. 989.954 250.471 324.892 1.565.317 703.465 381.993 223.382 257.148 1.565.988 -671 Servizi 1.275.985 40.802 -221.269 1.095.518 501.747 541.475 22.931 33.286 1.099.439 -3.921 Totale 2.313.060 300.531 127.022 2.740.613 1.251.996 951.948 247.047 294.304 2.745.295 -4.682 Solo in questa fase, quando non si è più in grado di attribuire ad un aggregato piuttosto che ad un altro la discrepanza generata su ogni riga, si bilancia il sistema utilizzando la metodologia già collaudata17 anche perché le proposte alternative suggerite in ambito internazionale e raccolte nell’ultimo manuale sull’input-output redatto da Eurostat18, non ci sono apparse altrettanto valide o, quantomeno, adattabili al nostro metodo di lavoro abituale19.

Il metodo di bilanciamento utilizzato presuppone due passi fondamentali:

1. la determinazione dei vincoli contabili che il sistema da sottoporre a bilanciamento deve soddisfare;

2. l’attribuzione di un indice di affidabilità (o varianza) a ciascuno dei flussi contabili che entra nel sistema dei vincoli.

È stato, quindi, necessario costruire un nuovo sistema di vincoli che consente un bilanciamento simultaneo di tutti i quadri contabili che concorrono alla stima delle tavole delle risorse e degli impieghi ai prezzi d’acquisto e ai prezzi base garantendo tutte le identità contabili e imponendo:

• l’identità per ogni prodotto (produzione + importazione = consumi intermedi + consumi finali + investimenti + esportazioni);

• l’identità per ogni branca di attività economica (produzione = consumi intermedi + valore aggiunto);

• la coerenza tra i due diversi tipi di valutazione (identità tra il totale delle risorse e il totale degli impieghi, sia ai prezzi base sia ai prezzi d’acquisto);

la coerenza del passaggio dalla tavola Use ai prezzi d’acquisto alla tavola Use ai prezzi base.

15 Si pensi per esempio all’indagine sui conti delle imprese e all’indagine Prodcom sulla produzione industriale: elaborando entrambe si

può arrivare ad una stima della produzione coerente con le definizioni di Contabilità nazionale ma, in un caso, si ottiene una produzione per branca di attività economica, nell’altro, una produzione per prodotto. Nello schema simmetrico le due stime non erano confrontabili e veniva privilegiata quella dedotta dai conti delle imprese; nel nuovo schema le due stime sono, perfettamente integrabili e la loro analisi congiunta migliora la coerenza dei risultati finali.

16 Tassi di crescita, incidenze percentuali per riga e per colonna e loro variazioni in serie storica, analisi dei valori pro-capite, dei rapporti

valore aggiunto – produzione, dei rapporti fra produzione per branca e per prodotto .

17 Stone, Champernowne, Meade (1942), Antonello (1990), Borgioli (1996a), Puggioni (1998), Nicolardi (1998), Mantegazza

Mastrantonio (2000a).

18 Eurostat (2002), ancora in versione non ufficiale.

Ad ogni valore di ogni aggregato che compone ognuna delle equazioni vincolo si è poi, attribuita una varianza che corrisponde al suo grado di “affidabilità relativa”, basato su una gerarchia di fonti e metodi di calcolo stabilita nell’ambito della Contabilità nazionale20. Le varianze così costruite sono moltiplicate per i valori assoluti delle poste da bilanciare, in questo modo la ripartizione dei residui del sistema contabile viene effettuata nel processo di quadratura, in base al valore relativo delle varianze degli elementi inseriti in ciascuna equazione del sistema e non, in maniera diretta, in base al sistema di pesi usato per generare le varianze.

Una volta definite stime iniziali, vincoli e varianze, l’algoritmo di quadratura fornisce una stima bilanciata di tutti i quadri contabili delle tavole delle risorse e degli impieghi che possono essere sintetizzati e sottoposti ad una prima analisi attraverso la tavola di equilibrio delle risorse e degli impieghi per prodotto ai prezzi di acquisto che contiene al suo interno tutte le informazioni necessarie per la stima del Pil ai prezzi di mercato21.

Tavola 2 – Equilibrio delle risorse e degli impieghi per prodotto ai prezzi di acquisto: risultati del bilanciamento – Anno 2000 (milioni di euro)

PRODOTTI prezzi base Produz. ai Importaz. cif

Imposte nette e margini distrib. Risorse totali ai prezzi di acquisto Impieghi intermedi Consumi totali Investim. lordi Esportaz. Impieghi totali ai prezzi di acquisto Agricoltura 47.133 9.258 23.337 79.727 46.712 28.415 731 3.870 79.727 Industria 990.122 250.474 324.361 1.564.958 703.007 381.921 222.884 257.147 1.564.959 Servizi 1.277.232 40.804 -220.679 1.097.356 500.732 540.467 22.874 33.284 1.097.356 Totale 2.314.487 300.536 127.020 2.742.042 1.250.451 950.802 246.488 294.301 2.742.042 I risultati del bilanciamento vanno sottoposti a controlli ulteriori per verificare in che modo le stime iniziali sono state modificate dalla riallocazione delle discrepanze, poiché il sistema di vincoli utilizzato garantisce il bilanciamento delle tavole ma non necessariamente la loro coerenza. Anche per gli aggregati bilanciati sono state, quindi, create una serie di tavole di controllo interattive che evidenziano, fra l’altro, la presenza di valori negativi. Si può, infatti, verificare il caso in cui, con determinate varianze e con un certo livello di discrepanza da attribuire, il valore di una determinata cella, per soddisfare i vincoli imposti, diventi negativo22. Questo fenomeno si verifica generalmente quando i valori di partenza sono molto piccoli ma è, tuttavia, un segnale di incoerenza del sistema che porta ad analizzare nuovamente tutte le fasi del lavoro.

La procedura di bilanciamento, anche se è solo la fase finale del lavoro di integrazione delle stime, non è, quindi, un processo meccanico ma una procedura iterativa che, per considerarsi conclusa, deve portare a stime finali coerenti e contabilmente equilibrate.

3. La metodologia di costruzione della matrice della produzione