• Non ci sono risultati.

Il primo contesto che viene introdotto è quello che quotidianamente ciascuno di noi frequenta per alcune parti della propria quotidianità ed è quello in cui avvengono le interazioni con famiglia e amici.

In letteratura esistono diversi studi riguardanti il concetto di “home”, ma uno che ben ne definisce i contorni è quello che lo descrive come quel luogo spaziale e temporaneo in cui avvengono attività di vita domestica in connessione con una persona o una comunità come un nucleo famigliare (Benjamin et al., 1995).

Dimensioni fondamentali per la comprensione di questo contesto sono quelle riconducibili ai concetti di privacy, identity e familiarity ognuna delle quale ricopre particolare enfasi su un differente aspetto del costrutto domestico (Somerville, 1997).

Il primo aspetto si occupa di indagare le relazioni spaziali, mentre il secondo ed il terzo sono collegati rispettivamente agli aspetti psicologici e sociali legati alla costruzione storica, geografica e sociale del concetto di home.

L’aspetto della privacy introduce la presenza di un confine che stabilisce due dimensioni principali legate all’individuo, ovvero quella che sta dentro rispetto a tale confine e che definisce la sfera privata e quella che sta al di fuori di tale confine, stabilendo la sfera pubblica (Altman 1975).

Questo confine è soggetto a continue negoziazioni tra insiders e outsiders e anche in virtù del fatto che è un costrutto sociale che può variare a seconda della grandezza dell’’entità che viene presa come riferimento.

Il concetto di identity è strettamente legato a quello di privacy ed è costruito in maniera conscia rispetto a relazioni sociali preesistenti, a valori come classe, stato e potere o al punto di vista del soggetto, ovvero se in relazione con se stesso (self-identity) o con altri (group-identity).

L’ultimo concetto è quello di familiarità, cioè quello che riguarda la continuità e la stabilità delle relazioni con altri individui e che viene costruito dalle ripetute ed intenzionali interazioni e transazioni tra persone e gruppi di persone. La familiarità di un aspetto del mondo diventa tale maggiore è la presenza regolare all’interno della sua sfera privata.

Il concetto di famiglia è quello indubbiamente più rilevante all’interno del contesto casalingo e fa riferimento ad un'unità base della società, fondamento su cui si basa la vita

dell'individuo.

Ci sono alcune caratteristiche della famiglia rilevanti da citare come l'universalità, le basi emotive, le dimensioni limitate, la posizione nucleare nella struttura sociale, i regolamenti sociali e la natura permanente e temporanea (Kapur, 2018). I membri della famiglia sono tenuti a contribuire al benessere reciproco, svolgendo diverse funzioni nel loro essere famiglia cosi riassumibili: regolazione del comportamento sessuale, riproduzione, cooperazione economica, educazione, affetto, protezione e sostegno emotivo e stato sociale.

L'educazione dell'individuo, l’acquisizione di valori, norme e tratti culturali adeguati, i requisiti sanitari e medici degli individui sono tutti soddisfatti dai membri della propria famiglia.

Famiglia e società sono due entità che si influenzano reciprocamente condizionando la struttura, lo stile di vita, le condizioni di vita, posizione all'interno della comunità degli individui.

Oltre al concetto di famiglia, gli individui presenti in questo contesto possono essere di varia natura, e dipendono dal grado di relazione che intercorre tra loro e la vicinanza rispetto alla sfera privata

dell’individuo, potendo distinguere sei gradi di relazione nominati family, friend, colleague/classmate,

acquaintance e strangers (J. Wu, 2017)(Fig. 52).

Tutti gli attori che ruotano intorno a questo contesto possono sviluppare

empatia e sentimenti in relazione ad esso, raggruppabili in quattro gruppi principali differenziati per tipi di valore (Fox, 2002).

In primo luogo si può vedere la casa come semplice struttura fisica in grado di offrire riparo materiale, così come intenderla come un territorio che può offrire sicurezza e controllo, un luogo nello spazio di permanenza continuità e privacy.

La casa può essere anche vista come centro per l'identità personale, offrendo un riflesso delle idee e dei valori di una persona fungendo anche da indicatore dello stato personale ed infine si può intenderla come unità sociale e culturale centro delle attività e delle relazioni con la famiglia e gli amici.

L’applicazione delle tecnologie in questo contesto riguarda principalmente un campo di ricerca noto come “home computing” e lo sviluppo di soluzioni dedicate alla realizzazione di

servizi più o meno complessi ed articolati che sono legati al concetto di smart home e domotica.

L’area di home computing si interessa dello studio di come le tecnologie informatiche vengono localizzate, gestite e condiviso tra i membri della famiglia.

Una considerazione di carattere generale e più sociologica/antropologica che bisogna fare legata all’utilizzo delle tecnologie è quello che il grado di presenza ed uso all’interno delle famiglie può variare anche in base a diversi fattori come reddito, istruzione, occupazione, etnia, vicinato e stile di vita (Yardi & Bruckman, 2012).

Sempre dalle analisi all’interno di questo campo di ricerca emergono inoltre tre aree

principali di interesse, utili ad evidenziare gli effetti o le implicazioni delle interazioni sociali e tecnologiche nel contesto domestico (Frohlich & Kraut, n.d.):

● utilizzo del tempo domestico, nel dedicarsi a molteplici attività quotidiane e che fa emergere comportamenti abitudinari e ripetitivi;

● utilizzo degli spazi domestici, nell’organizzazione delle stanze e delle attività che si possono compiere e che fa emergere sentimenti di territorialità e qualità di

predisposizione di alcuni ambienti per certe situazioni;

● utilizzo delle tecnologie domestiche, nel senso di quali tecnologie le famiglie intendono dotarsi per migliorare attività quotidiane legate al concetto di utilità. La domotica è una scienza interdisciplinare che si occupa dello studio dell’implementazione di tecnologie adatte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti antropizzati. Questa area è fortemente interdisciplinare con contaminazioni provenienti da diverse tecnologie e professionalità come ad esempio ingegneria edile, architettura, ingegneria energetica, ingegneria gestionale, automazione, elettrotecnica, elettronica, telecomunicazioni, informatica e design.

Il concetto di smart home descrive una casa che è dotata di prodotti collegati in rete (alias “prodotti smart,” connessi tramite Wi-Fi, Bluetooth o protocolli simili) per permettere il controllo, l’automazione e l’ottimizzazione di funzioni domestiche quali la temperatura, l’illuminazione, la sicurezza, o l’intrattenimento. Queste operazioni devono essere accessibili sia da remoto attraverso dispositivi come smartphone e tablet sia tramite un sistema

presente all’interno della casa stessa (Harper, 2003).

L’applicazione delle tecnologie immersive in un contesto come quello casalingo può apportare benefici che si basano sull’aumentare le capacità e le potenzialità degli elementi presenti all’interno dell’ambiente domestico, permettendo una condivisione di informazioni utili a migliorare il loro utilizzo e le loro prestazioni (Jiang et al., 2004).

Le tecnologie immersive possono essere quindi usate per migliorare la qualità della vita a persone sia normodotate che affette da disabilità, agendo come estensione del loro corpo e

sostituendosi a loro per l’esecuzione di attività semplici collegati ai movimenti, comunicazione e controllo ambientale (Edlinger et al., 2009)

Riepilogando le considerazioni fatte in questa sezione possiamo concludere dicendo che all’interno dell’ambiente casalingo la tecnologia viene considerata come mezzo utile all’esecuzione di compiti che hanno a che fare con l’organizzazione e la facilitazione delle pratiche che avvengono comunemente al suo interno e con i differenti attori coinvolti.