La sperimentazione è stata avviata in una seconda ad indirizzo Operato- re alla riparazione dei veicoli a motore. La classe è composta da 21 alunni, 11 italiani e 10 stranieri di varia nazionalità, tutti maschi, provenienti dai più disparati distretti di Roma.
Al suo interno sono presenti ragazzi con differenti Bisogni Educati- vi Speciali (BES): due alunni diversamente abili, tre alunni che presenta- no Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e due alunni con svantag- gio socio-culturale e linguistico. Uno dei due alunni diversamente abili è affetto da un disturbo della sfera emozionale che si manifesta in comporta- menti antisociali e comunque disturbanti il regolare andamento delle attivi- tà didattiche. Nella classe è presente un alunno che non appartiene a nessu- na delle categorie sopra elencate ma che ha manifestato nel corso dell’anno scolastico notevoli problemi di natura comportamentale.
A parte alcune eccezioni, il grado di scolarizzazione della classe nel suo insieme è basso. Il comportamento di alcuni studenti in più di un’occasio- ne è stato tale da spingere il Consiglio di Classe ad adottare severi provve- dimenti disciplinari.
Il progetto didattico di cui si è sperimentata la prima lezione verte sul testo narrativo ed in particolare sui personaggi e sullo spazio. Il suo obiet- tivo è far riflettere gli studenti sul valore della letteratura come strumento di interpretazione della realtà.
Il modulo è articolato in tre lezioni ed ha una durata complessiva di sei ore in presenza. Nella prima lezione (La caratterizzazione dei personaggi), dopo aver esaminato brevemente gli elementi fondamentali del testo narra- tivo, viene affrontato il tema del rapporto tra caratteristiche socio-culturali, psicologiche ed ideologiche dei personaggi. Il tema della seconda lezione
(Il rapporto tra personaggi e spazio) è il rapporto tra descrizione delle am- bientazioni spaziali ed emozioni, sentimenti e stati d’animo dei personag- gi. Le prime due lezioni sono propedeutiche alla terza (Dalla narrativa alla realtà: periferie degradate e disagio giovanile), che costituisce il cuore del percorso didattico ed è incentrata sul tema del rapporto tra degrado sociale ed urbano delle periferie metropolitane e disagio giovanile.
Il testo narrativo sul quale si è deciso di operare è il romanzo per ragaz- zi Ti chiami lupo gentile di Luisa Mattia (2008). La storia è ambientata in una cittadina del litorale romano da tempo inglobata nel tessuto metropoli- tano della capitale. Essa narra le vicende di Claudio, un adolescente avvia- to sulla strada della criminalità da un padre violento e senza scrupoli. Gra- zie alla positiva influenza di un bambino e di suo padre (vittima del racket organizzato dal padre di Claudio) il ragazzo troverà la forza di ribellarsi e cominciare una nuova vita.
La scelta è caduta su questo romanzo in quanto il testo è stato adottato dall’insegnante di Italiano quale lettura antologica integrale e pertanto gli studenti ne conoscono il contenuto. Il romanzo ha fornito lo spunto per la definizione del macro obiettivo del modulo. Sulla base di quest’ultimo so- no stati individuati gli obiettivi delle tre lezioni che lo compongono. Il per- corso didattico è stato articolato tenendo conto dei tempi, degli spazi e del- le risorse a disposizione (Rossi-Toppano, 2009).
Di comune accordo con l’insegnante di Italiano si è deciso di coinvolge- re due studenti nella prima e nella seconda lezione e l’intero gruppo-clas- se nella terza. Questa decisione è motivata da ragioni contingenti. In primo luogo, i due studenti necessitavano più degli altri di un recupero e rinforzo di apprendimenti pregressi. Nella programmazione dell’insegnante di Ita- liano, infatti, il testo narrativo è oggetto di studio nel primo anno di cor- so5. In secondo luogo, coinvolgere l’intera classe in un percorso didattico
della durata di sei ore sarebbe stato di ostacolo al completamento delle atti- vità didattiche in programma.
Uno dei due studenti coinvolti nella prima fase del progetto è un ragazzo di origine nordafricana affetto da ritardo cognitivo di grado lieve, distur- bo aspecifico di apprendimento e disturbo della sfera emozionale6. Quali
conseguenze funzionali della sua disabilità, lo studente manifesta un ritar- do nell’acquisizione delle abilità grafo-lessiche e logico-matematiche. D’in-
5. In seconda la conoscenza dei suoi elementi fondamentali è data per acquisita e l’in- segnante (all’inizio dell’anno scolastico) lavora sulle caratteristiche narratologiche del ro- manzo dell’800 e del ’900.
6. La sua famiglia ha presentato una certificazione sanitaria attestante la disabilità del ragazzo che pertanto è supportato dalla scuola con attività di sostegno per un totale di 7 ore.
tesa con la famiglia ed il servizio di neuropsichiatria dell’USL il consiglio di classe ha ritenuto che tali difficoltà non pregiudicassero la possibilità da parte dello studente di seguire una programmazione riconducibile ai pro- grammi ministeriali.
Il secondo studente è di origine centroafricana e si è trasferito in Ita- lia solo da un anno e mezzo. Presenta difficoltà linguistico-culturali tali da aver reso necessaria la predisposizione di un Piano Didattico Personalizza- to da parte del Consiglio di Classe.
Il contesto della sperimentazione, caratterizzato da studenti che per ra- gioni diverse presentano notevoli difficoltà di apprendimento, è stato deter- minante ai fini della scelta delle attività, dei materiali didattici e del regi- stro linguistico con il quale comunicare.
Si è scelto di non variare eccessivamente la tipologia di attività e mate- riali didattici; di comunicare oralmente e per iscritto utilizzando un regi- stro linguistico basso, facilmente comprensibile dagli studenti; di utilizzare materiali didattici che non presentassero eccessive difficoltà interpretative. Sono stati infatti impiegati testi brevi e scritti in un linguaggio semplice e chiaro, organizzatori grafici con una struttura facilmente leggibile al primo colpo d’occhio, un video che tratta argomenti molto vicini al vissuto quoti- diano degli studenti.
Il leitmotiv del percorso didattico è il massiccio impiego di organizzato- ri grafici. Tale scelta si fonda sulla convinzione dell’efficacia di questa tipo- logia di mediatori didattici soprattutto con studenti che presentato difficoltà di apprendimento. Inoltre, come si è detto nell’introduzione, le mappe delle lezioni sono organizzatori grafici, e l’intento di questo lavoro è verificare la funzione delle mappe nella didattica con gli EAS.
Quale strumento per lo svolgimento delle attività extrascolastiche si è scelto di far utilizzare agli studenti il proprio smartphone. La scelta è mo- tivata da ragioni di ordine teorico (il metodo degli EAS è una modalità di
mobile learning), e da ragioni di natura contingente.
Per quanto riguarda queste ultime, gli studenti coinvolti nella prima fa- se del percorso didattico non possiedono un computer e pertanto si è trat- tato di una scelta obbligata. Lo smartphone, inoltre, è parte costitutiva del vissuto quotidiano dei ragazzi, anche a scuola. In classe i ragazzi gioca- no ai videogames, entrano in chat, leggono e pubblicano post su Face- book. Chiunque frequenti oggi le aule scolastiche può certamente confer- marlo. L’idea alla base della scelta di far utilizzare agli studenti il proprio smartphone è molto semplice: trasformare il nemico numero uno degli in- segnanti in un loro potenziale alleato.
Il progetto è stato “scritto” utilizzando VUE (Visual Understanding En-
le gratuitamente dalla rete7. Il software dispone di molteplici funzionalità
di facile utilizzo per la strutturazione, presentazione e condivisione di in- formazioni.
Per lanciare le consegne delle attività extrascolastiche e consentire agli studenti di accedere ai materiali didattici digitali si è deciso di creare due gruppi Facebook8. Il primo aperto agli insegnanti ed ai soli due studen-
ti coinvolti nella prima fase del percorso didattico; il secondo aperto anche agli altri studenti.
Tutte le attività in presenza si sono svolte in un laboratorio informatico attrezzato con un computer per l’insegnante (sul quale è stato installato il software VUE) ed un videoproiettore.