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Il contesto politico e istituzionale

1. La riforma Renzi Boschi

1.1 Il contesto politico e istituzionale

Il primo anno dell'attuale Legislatura si chiude con un fardello di non poco rilievo: nel dicembre 2013 la Corte Costituzionale ha dichiarato l'incostituzionalità di alcune parti della legge elettorale n.270 del 2005 c.d legge Calderoli, o Porcellum, con la sentenza n.1/201496.

Questa importante pronuncia va ad inserirsi in un già complicato con- testo politico e istituzionale, infatti, con le elezioni politiche del 25 e 26 Febbraio per la prima volta in Italia l'emiciclo è diviso in tre forze politiche maggiori: PD, M5S e FI-PDL. Il Partito Democratico nono- stante sia il primo partito97, – con la lista Italia bene comune- non è riu-

scito ad ottenere un distacco tale rispetto alle altre due forze politiche da riuscire a formare un Governo. La situazione venne maggiormente 96 La Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme del- la legge n. 270/2005 che prevedono l'assegnazione di un premio di maggioranza (sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica) alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non ab- biano conseguito, almeno, alla Camera, 340 seggi e, al Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna Regione. La Corte ha altresì dichiarato l'illegittimità costitu- zionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali 'bloccate', nella parte in cui non consentono all'elettore di esprimere una preferenza. 97 Alla Camera dei deputati la coalizione di Centro-sinistra guidata da Pier Luigi

Bersani, «Italia. Bene Comune», ha ottenuto 10.047.808 voti, la coalizione di centro-destra capeggiata da Silvio Berlusconi 9.922.850 voti, e infine, il Movi- mento 5 stelle, Beppe Grillo, 8.689.458 voti; al Senato della Repubblica, poi, i si rileva un’ulteriore diminuzione del margine di preferenza: a favore di «Italia. Bene Comune» 9.686.471 voti, a favore di della coalizione di centro-destra 9.405.894 voti, ed infine 7.285.850 a favore del movimento di Grillo. I dati sono stati riportati dal sito del Ministero degli interni.

complicata dalla legge elettorale: alla Camera riuscì a garantire la pre- valenza del centro-sinistra alla Camera grazie al premio di maggioran- za98; al Senato, invece, la situazione era più critica, poiché nessuna

delle coalizioni riuscì a raggiungere la maggioranza assoluta di 158 seggi. Questa situazione è dovuta al fatto che la legge elettorale preve- de un premio di maggioranza regionale che attribuisce il 55% dei seg- gi che spettano a ciascuna Regione alla lista, o alla coalizione di liste, che non arriva a raggiungere tale percentuale all'interno della Regione di appartenenza, motivo per cui il Partito Democratico e il centro sini- stra, nonostante avessero ottenuto nel totale più voti del Popolo della libertà e del centro-destra, riuscirono ad ottenere solo 113 seggi, men- tre la coalizione guidata da Sivlio Berlusconi ne ottenne 11699.

Ricevuto il pre-incarico per formazione dell'Esecutivo dal Presidente della Repubblica Napolitano, Pier Luigi Bersani, allora Segretario del Partito Democratico ed esponente di punta dalla lista, il 28 marzo in conferenza stampa al Palazzo del Quirinale, rimette lo stesso mandato nelle mani del Capo dello Stato, dopo il colloquio fallimentare con il M5S. L’esito «non risolutivo» del pre-incarico conferito al segretario del Pd, procrastinava l’iter di formazione del nuovo Esecutivo, rispetto al quale il Presidente Napolitano riteneva concluso il proprio dovere 98 La legge Calderoli. Legge n270/2005 assegna alla Camera il premio di maggio-

ranza -340 seggi – a chi ottine il maggior numero di voti. Questo è uno dei criteri su cui si è espressa la Corte Costituzionale.

99 Tale situazione si riequilibrava parzialmente solamente grazie ai voti provenienti dalla Circoscrizione estero e dalle Regioni Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, per un assetto definitivo che vedeva assegnare alla Camera 345 seggi a «Italia. Bene Comune», 124 seggi alla coalizione di centro-destra e 108 seggi al Movi- mento 5 stelle; al Senato 123 seggi a «Italia. Bene Comune», 117 alla coalizione di centro-destra e 54 al Movimento 5 stelle. I dati sono stati riportati dal sito del Ministero degli interni.

istituzionale con la consegna – intervenuta il 12 aprile 2013 – delle re- lazioni dei due comitati di esperti nominati il 30 marzo 2013, intenden- do con esse trasferire «un testimone concreto e significativo» al suc- cessore100. A due mesi dalle elezioni la situazione inizia a farsi più deli-

neata quando il Presidente della Repubblica Napolitano, appena rielet- to, affida il nuovo incarico esplorativo ad Enrico Letta, allora vice-se- gretario del Partito Democratico, il quale dopo averlo accettato con ri- serva, lo scioglieva positivamente il 27 Aprile presentando contempo- raneamente la lista dei ministri. Il 28 e il 29 Aprile le Camere votano la fiducia al primo Governo Letta, composto dai membri del Partito De- mocratico, del Popolo della Libertà e di Scelta Civica.

Il primo Governo Letta non avrà vita lunga: segnato dalla dichiarazio- ne di incostituzionalità della legge elettorale e dalla crisi politica e isti- tuzionale.

Nel Dicembre del 2013 la Corte Costituzionale si pronuncia sulla legge elettorale Porcellum, dichiarandola incostituzionale – le motivazioni seguiranno con la sentenza 1/2014 – lasciando in vigore un sistema proporzionale. A partire da questo momento, e subito dopo la vittoria delle primarie per la Segreteria Nazionale del Partito Democratico, il neo-eletto Segretario Matteo Renzi decide innanzitutto di inviare una lettera ai leader degli altri principali partiti, con la proposta di riforma- re profondamente il bicameralismo e il Titolo V della Costituzione, ol- tre che tre ipotesi di riforma elettorale maggioritaria molto differenti tra di loro ma volte tutte a garantire la “governabilità e l'alternanza101”.

100 N. Maccabiani, La (ri)elezione di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Re- pubblica, AIC -LUGLIO 2013.

A questa lettera segue l'incontro di Matteo Renzi con Berlusconi, nella sede del Partito Democratico, in Largo del Nazareno, il 18 Gennaio del 2014, in cui viene strette il c.d “Patto del Nazareno102”, seppur non si

conoscono i dettagli di quell'incontro, è noto che le tra le questioni af- frontate rientrano la legge elettorale e la riforma costituzionale: supera- mento del bicameralismo paritario e riforma del Titolo V.103.

Il 3 Febbraio la Direzione Nazionale del Pd nel nome del suo Segreta- rio Matteo Renzi, vota il documento presentato dallo stesso Segretario, in cui si chiede a Letta di porre le dimissioni in quanto era 'venuta a

creare la necessità e l'urgenza di aprire una nuova fase, con un nuovo esecutivo che abbia la forza politica per affrontare i problemi del Pae- se104.

102 L'intesa verrà sciolta da Berlusconi, dopo che il centrosinistra dichiara di non vo- ler veti sulla nomina a Presidente della Repubblica, di Sergio Mattarella. In G.- CRAINZ – C.FUSARO, in op.cit,pag. 41

103 A. PERTICI, in La costituzione spezzata. Su cosa voteremo con il referendum costituzionale. Lindau- Torino. 2016. pag.32

104Il documento presentato dal segretario Matteo Renzi, approvato dalla Direzione nazionale del PD con 136 voti favorevoli, 16 contrari e 2 astenuti, conteneva il se- guente testo: «La direzione del Partito Democratico esaminata la situazione politi- ca e i recenti sviluppi, ringrazia il Presidente del Consiglio Enrico Letta per il no- tevole lavoro svolto alla guida del governo - esecutivo di servizio, nato in un mo- mento delicato dal punto di vista politico, economico e sociale - e per il significa- tivo apporto dato, in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi euro- pei. Assume il documento Impegno Italia come contributo per affrontare i proble- mi del Paese. Rileva la necessità e l'urgenza di aprire una fase nuova, con un nuo- vo esecutivo che abbia la forza politica per affrontare i problemi del Paese con un orizzonte di Legislatura, da condividere con la attuale coalizione di governo e con un programma aperto alle istanze rappresentate dalle forze sociali ed economiche. Invita gli organismi dirigenti, legittimati dal Congresso appena svolto, ad assu- mersi tutte le responsabilità di fronte alla situazione che si e' determinata per con- sentire all'Italia di affrontare la crisi istituzionale, sociale ed economica, portando a compimento il cammino delle riforme avviato con la nuova legg elettorale e le proposte di riforma costituzionale riguardanti il Titolo V e la trasformazione del Senato della Repubblica e mettendo in campo un programma di profonde riforme economiche e sociali necessarie alla promozione di sviluppo, crescita e lavoro per il nostro Paese» fonte, www. Partitodemocratico.it

Dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, presenta- te il giorno seguente alla direzione, il Presidente della Repubblica, il 16 Febbraio 2014, affida l'incarico di formare un nuovo Governo a Matteo Renzi, allora Segretario Nazionale del Partito Democratico105, il quale

accetta con riserva che verrà poi sciolta il 21 Febbraio presentando la lista dei ministri che andavano a comporre il suo Governo. Il 24 e 25 Febbraio il Presidente del consiglio ottiene la fiducia rispettivamente al Senato e alla Camera.

Per la sua composizione anche il questo Esecutivo può essere definito, come il precedente, 'delle larghe intese', in quanto si componeva di mi- nistri di forze politiche anche opposte, infatti, nella compagine rientra- no – tra ministri, viceministri e sottosegretari- non solo il Partito De- mocratico, ma anche il Nuovo Centrodestra106 .

Nel discorso alle Camere che precede la fiducia e su cui si basa la fidu- cia al suo esecutivo, Renzi definisce fondamentale partire dalla revisio- ne costituzionale, in quanto il punto fondamentale per l'azione di go- verno e per cui è riuscito a stabilire un accordo che trova l'appoggio anche oltre le forze di maggioranza107. Ebbene ricordare, inoltre, che

l'importanza delle riforme elettorale e della riforma costituzionale, è stato più volte sottolineato con forza anche dello stesso Presidente del- 105Matteo Renzi diventa Segretario Nazionale del Partito Democratico l'8 Dicembre

2013 eletto attraverso le primarie indette dallo stesso partito.

106 NCD guidato da Angelino Alfano,è stato fondato il 15 Novembre 2013 ad opera di alcuni esponenti del Popolo della Liberta contrari al suo scioglimento e alla conseguente rifondazione di Forza Italia, partito guidato da Silvio Berlusconi, ma favorevoli a continuare a sostenere il Governo Letta. http://www.unita.it/foto/pho- togallery-italia/scissione-pdl-alfano-presenta-il-nuovo-centrodestra-1.533702 107 Dal resoconto stenografico della 197esima seduta pubblica, 24 Febbraio 2014,

la Repubblica Napolitano108 come ebbe a dire nel suo discorso pronun-

ciato in occasione del giuramento il 22 Aprile, affermando che:«Non si può più, in nessun campo, sottrarsi al dovere della proposta, alla ricer- ca della soluzione praticabile, alla decisione netta e tempestiva per le riforme di cui hanno bisogno improrogabile per sopravvivere e progre- dire la democrazia e la società italiana»109.