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convinzione che “uno sia meglio di tanti” dividendo e allontanando gli individui da quelli che sono i valori della vita quali la famiglia, l’amicizia e il rispetto per il prossimo

Nel documento Per te cosa significa credere in Dio? (pagine 37-46)

Antonio Roffi

47.

Non amare il prossimo come sé stessi e non avere rispetto per il mondo che ci circonda. Purtroppo si sono persi molti valori importanti come l’amicizia, il rispetto e si guarda molto l’aspetto materiale.

Mauro De Angelis

48.

Il male peggiore è l’avarizia che nasce quasi sempre dall’idolatria del denaro. Nella società

contemporanea gli avari e gli ingordi accumulano capitali a discapito delle persone svantaggiate in barba, oltre che della legge umana, della legge naturale e divina. Tali comportamenti generano disuguaglianza e odio sociale. Da questa degenerazione scaturiscono povertà, traffico e consumo di droga, prostituzione e violenza.

Riccardo Pepe

49.

La mancanza di rispetto per tutto ciò che ci circonda, dalla natura al comportamento tra noi uomini.

Alessio De Simone

50.

Secondo me, la colpa più grave che potrebbe minare i rapporti tra l’uomo e Dio è quella di farsi troppo coinvolgere da questo mondo. Forse una delle più gravi è quella di impedire la libertà altrui e qui mi viene in mente l’aborto, l’eutanasia e la pena di morte, perché si pensa di avere potere decisionale sulla vita di qualcuno ma questo spetta solamente a Dio.

Piergiorgio Cascapera

51.

Secondo me, le cose più gravi sono la mancanza di rispetto verso il prossimo, approfittarsi delle persone per trarne profitto. Vedo sempre più spesso amici, fratelli che per soldi, case e beni da ereditare arrivano a fare cose meschine.

Daniele Bastianelli

52.

Secondo me la colpa in assoluto più grave che l’uomo purtroppo commette costantemente è di non considerare se stesso come il prossimo.Tutto ciò che sia un comportamento o trattamento verso il prossimo diverso da quello che noi stessi adottiamo o adotteremmo nei nostri confronti, rovina qualsiasi tipo di rapporto.

Marco Romaldini

53.

Secondo me gli atteggiamenti più negativi sono le ingiustizie o quelle percepite come tali. A mio parere il concetto di GIUSTIZIA conferisce equilibrio all’uomo e quando non viene rispettata le persone si sentono defraudate di qualcosa che sentono loro di diritto, qualcosa di personale. Io lavoro con i bambini e ogni giorno mi insegnano più di quanto io insegni loro. Quando un bambino subisce un’ingiustizia piange perché si sente frustrato e se la prende con l’autore dell’ingiustizia e dell’adulto che non è intervenuto. È, questo, forse l’esempio più giusto in quanto i bambini non hanno costrizioni mentali preconcette come gli adulti che invece, per vergogna o orgoglio, non mostrano i propri sentimenti ma, quando subiscono ingiustizie, covano rabbia per l’altro e terranno un ricordo negativo conservando voglia di rivalsa. Tutto ciò poi va a modificare gli atteggiamenti futuri con le persone che ci circondano. Un esempio può essere quando muore improvvisamente una persona cara. Le persone spesso tendono ad arrabbiarsi con Dio, perché sentono di aver subito un’ingiustizia. Ricapitolando, secondo me è l’ingiustizia che più di altri comportamenti compromette i rapporti con gli altri e con Dio.

Katia Tagliacozzo

54.

Beh, il menefreghismo, invidia, arroganza, potere e avidità… sicuramente distruggerebbero chiunque. Per fortuna c’è ancora qualche speranza nell’uomo, qualche raro caso si vede e se tanti non lo vedono è perché non vogliono vedere.

Claudio Tagliacozzo

55.

A mio avviso uno dei problemi principali della società attuale è l’egoismo. Molte persone svolgono, spesso, due vite parallele e distinte: una di apparenza nella quale mostrano e ostentano ciò che non

sono, ed una invece dove sono realmente sé stessi. Spesso, in questa seconda vita, le persone si dedicano completamente alla ricerca di un puro interesse personale che li può spingere verso differenti strade: crimini, gioco estremo, droghe, ecc…. in sostanza, l’ostinato desiderio di avere per sé a scapito degli altri credo sia uno dei mali maggiori che ci troviamo a fronteggiare

quotidianamente.

Piero D’Amora

56.

Sicuramente le colpe più gravi sono la pedofilia, la violenza e l’abusivismo.

Francesca Moriconi

57.

Secondo me le colpe più gravi di una persona possono essere uccidere, trattare male gli altri, non avere rispetto per le persone e per la famiglia.

Daniele Miconi

58.

Secondo me il peccato più grande è uccidere, non avere rispetto per le persone e della propria famiglia.

Luca Miconi

59.

Sono molti i peccati che sciupano il nostro rapporto con Dio, con gli altri e con noi stessi. Il peccato più grande è uccidere, tradire le altre persone facendogli del male e non aiutandole nel momento del bisogno. “Ama il prossimo tuo come te stesso,” probabilmente ci si crede poco a questo Comandamento perché ognuno pensa solo alla propria felicità e ai propri interessi ed è questo che rovina il rapporto con le persone.

Natacha Zeppieri

60.

Purtroppo il male esiste! È nella quotidianità della gente se ne vede sempre di più! Ad esempio mi è capitato di vederlo nei commercianti, il periodo che nel frusinate c’era molta neve e di conseguenza molti disagi, una mia amica una cassa di acqua e una pagnotta le ha pagate 10 euro. Mi è capitato ed ho riscontrato che le persone non sono più altruiste e stanno nascendo sempre più opportunisti.

Quindi questi e tanti altri sono per me i motivi che rovinano, a lungo andare, noi stessi e il rapporto con gli altri e, di conseguenza, con Gesù.

Clarissa Tucciarelli

61.

Senza ombra di dubbio, il peccato più malvagio che può commettere l’uomo e che di conseguenza può allontanarlo dal Signore, è il recar danno ad ogni genere di organismo presente sulla Terra. Per male non intendo solo una prestazione fisica nell’atto di recar danno concretamente, ma anche colpire interiormente la Terra, sopravalutando ogni cosa che ci reca in dono anziché godere di ogni suo frutto e contemplare ogni sfaccettatura d’ineffabili meraviglie. Penso, inoltre, che è talmente grande il potere del Signore che possa perdonare ogni genere di peccato che un essere umano compie purché, però, ci si penta seriamente e con ricavata saggezza nel comportamento futuro. Ma di Signore ve ne è uno soltanto e le persone non hanno la clemenza di perdonare ogni genere di peccato, a molti basta poco per caricarsi di tanto odio da non trovare più il perdono. Io sono molto coscienzioso, basta poco affinché qualcosa mi strugga ma io lotto e non smetterò mai di farlo.

Riccardo Renzi

E’ molto frequente imbattersi in forme evidenti di “menefreghismo”… Quanto conta oggi, in una società che si dice cristiana, il comandamento di Gesù: “Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi?”

1.

Sì, è vero oggi c’è tanto menefreghismo e violenza nel mondo, purtroppo credo che non ci sarà modo di tornare indietro, sono convinta però che molti cristiani rispettino ancora i Comandamenti di Gesù e spero, ovviamente, che continuino a farlo. Gesù ci ha salvati con il suo amore, non merita tutto ciò!

Giulia Dominizi

2.

“Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi” è un Comandamento lontanissimo dai comportamenti di oggi, che forse non riusciremo mai a rispettare. Nella vita quotidiana assisto a cattiverie persino tra

parenti, tra genitori e figli e tra quelle persone che dovrebbero essere l’esempio di amore tra simili.

Credo che questa società si definisca impropriamente cristiana. Penso che si dovrebbe avere tutti l’umiltà di ammettere di non essere buoni cristiani, ma di essere solo persone che cercano di diventare migliori attraverso gli insegnamenti della religione.

Serena Taglialatela

3.

“Amatevi...” secondo me è una frase che dicono tutti ma che non fa nessuno. La si applica solo con la famiglia e gli amici più cari (anche se non sempre) invece con le persone che si trovano per strada o in difficoltà, gli passiamo vicino fregandocene. Secondo me la colpa è della società in cui viviamo, perché ci sono pregiudizi quindi “quello se lo meritava…poteva non…” oppure ci sono i dubbi: “Ma vale la pena aiutare?” Tutto questo succede perché viviamo in un mondo dove è più semplice rimanere dentro le quattro mura domestiche piuttosto che aprirsi alle difficoltà che troviamo oltre la nostra porta.

Maria Beatrice Masella

4.

Nella società di oggi, questo Comandamento ha perso un po’ il suo valore, infatti le persone sono concentrate sul raggiungimento del proprio benessere e spesso dimenticano di preoccuparsi degli altri. Tutti vivono così di corsa e mancano dei momenti di riflessione che ci portano a preoccuparci degli altri. alcune persone però riescono a preoccuparsi degli altri, per esempio in alcune scuole organizzano dei mercatini per destinare il ricavato ai bisognosi e gli insegnanti cercano di

sensibilizzare i ragazzi a donare agli altri. io nel mio piccolo cerco di aiutare chi è in difficoltà e credo in un futuro migliore con la riscoperta di questi valori.

Romina Bernani

5.

Noi viviamo in una società in cui c’è molto menefreghismo, anche se siamo cristiani, siamo molto opportunisti e spesso si dimentica che ci sono persone bisognose di aiuto, di affetto. Per essere dei bravi cristiani non basta andare in Chiesa e pregare ma bisogna amare ed aiutare il prossimo, essere generosi come ci ha insegnato Gesù. In conclusione in questa società serve una riscoperta di valori morali che sembrano sempre più scomparire.

Angelica Cesaroni

6.

Secondo me, ci sono varie forme di menefreghismo; quello che riguarda la religione e quello tra esseri umani. Noi giovani per primi ci interessiamo poco alle vicende che ci accadono intorno e credo

che se trovassimo un uomo ferito, come nella Parabola del buon samaritano, in pochi andremmo a soccorrerlo. Tuttavia, credo che anche un po’ di buono al mondo c’è rimasto, e anche se la

percentuale delle persone caritatevoli fosse minore di quelle che invece passerebbero avanti, dovremmo iniziare da quella percentuale minore per avere un mondo migliore.

Clarissa Cavola

7.

Di menefreghismo oggi ce n’è, e come se c’è, se pensiamo alle cose brutte che ci circondano, alle cose brutte che succedono nel mondo, diciamo che l’essere umano è menefreghista per natura, non lo diventa se succedono cose a lui o molto vicino a lui. Sarebbe fantastico se la gente rispettasse la Parabola del buon samaritano e incominciasse a fare del bene non solo a sé stessi ma anche a gente sconosciuta. Ecco diciamo che questa Parabola deve essere rispettata proprio in questo periodo che ci sono stupri e aggressioni in paese, quindi se disgraziatamente vediamo ragazze che sono state aggredite o stuprate che chiedono aiuto, noi le dobbiamo aiutare.

Elia Sambucci

8.

Nella società di oggi questo Comandamento non viene sempre rispettato; infatti ognuno guarda più al proprio bene che a quello degli altri. Io penso che bisognerebbe amarsi di più gli uni con gli altri affinché si raggiunga finalmente una società più solida e unita, nella quale ognuno possa cooperare con il prossimo, allo scopo di eliminare tutte le ostilità.

Michela Segna

9.

Ci sono persone che la pensano ancora in questo modo e altri che la pensano diversamente. Questo Comandamento è bello: “Amatevi….,” è una frase che fa commuovere, è una frase giusta ma ormai una persona che ti ama per quello che sei, una persona che ti sta sempre vicino in qualsiasi

momento, una persona che se ti serve una mano ti ci puoi confidare, è un po’ difficile trovare, io l’ho trovata e spero che vada sempre bene e che altre persone possano trovare una persona di cui fidarsi.

Manuel Di Menna

10.

Penso che nella società di oggi questo Comandamento non conti, perché ormai le persone sono

“egoiste” e non pensano al bene della società, pensano solo al loro bene.

Jessica Segna

11.

Nella società di oggi, il Comandamento “Amatevi…” non conta più di tanto perché ci sono persone che hanno problemi ad a vere rapporti con gli altri per il timore di essere delusi. Alcuni evitano proprio di iniziare un rapporto serio con altre persone e in alcuni casi evitano anche la persona stessa se la situazione diventa troppo pesante, perché riprendersi da una delusione, specialmente se A quella persona si teneva molto, è difficile.

Marta Taddei

12.

Questo è il Comandamento più importante che un cristiano dovrebbe seguire. Credo sia l’insegnamento più grande che ci ha dato Gesù, anche se lo stile di vita di oggi ci porta a non seguirlo. Ognuno di noi è impegnato a portare avanti la propria vita, e questo ci spinge a pensare prima a noi stessi e a trascurare le cose vicine. Se tutti riuscissero a fare di questo Comandamento un modo di vivere, sicuramente riusciremmo ad avere una vita più serena con gli altri.

Irene Rossetti

13.

Sicuramente è un Comandamento difficile da seguire, se pensiamo che dovremmo amare anche i nostri “nemici” anche perché amare gli amici è facile. Ormai quasi nessuno segue questo

Comandamento, per il semplice motivo che non ci fidiamo degli altri.

Noemi Pecoraro

14.

Il menefreghismo è quel comportamento di una persona che pensa a sé stessa e che prova indifferenza nei confronti degli altri e dei propri doveri. Nella società di oggi, il Comandamento di Gesù non conta per alcune persone come potrebbe contare tantissimo per altre. Alcuni evitano di amarsi per paura di essere delusi, per la razza oppure perché ad una persona non va giù un’altra persona.

Giulia Latini

15.

Nella società di oggi, che si dice cristiana, questo Comandamento di Gesù non conta perché la gente è egoista e pensa solo a sé stessa.

Giorgia Bagaglini

16.

Oggi il Comandamento di Dio “Amatevi…” non conta più come prima perché la maggior parte della gente pensa solo a sé stesso, fregandosene dei problemi altrui…

Ambra Varesi

17.

Ormai l’altruismo, per come la penso, non esiste quasi più. La gente pensa solo a sé stessa ma, per fortuna, ci sono ancora persone di buon cuore disposte sempre a darti una mano. In una società tutti i membri dovrebbero aiutarsi ma, purtroppo, non si fa, questa cosa conta tantissimo perché vuol dire che non c’è più gente buona ma solo menefreghismo.

???

18.

A mio avviso è spesso usato inappropiatamente, quando non serve. Il menefreghismo è una brutta bestia, secondo da quale punto di vista lo si valuta. Se è il primo soggetto ad essere menefreghista della società, del prossimo o magari anche di un malintenzionato, noi, come società non siamo in grado di dirci il perché, per cui lo etichettiamo negativamente. Ma anche questo è menefreghismo, non dare importanza alle problematiche degli altri. Io non mi ritengo un menefreghista anche perché partecipo attivamente ad un nuovo movimento politico ben noto, nel quale ci impegniamo a

risolvere alcune problematiche del mondo infame di questi giorni. Io amo la mia prossima come me stesso….non si fa per dire perché io amo il sesso femminile perché è strano e particolare, ognuno è diverso. Da qui scaturisce la mia vera risposta alla tua domanda: “Ognuno, a suo modo, è un

benefattore e un po’ menefreghista, per questo io allungo sempre una mano avanti al prossimo, ma ne tengo sempre una di dietro… non si sa mai!!”

Riccardo Mancini

19.

Questo Comandamento sembra importantissimo, se non fosse che chi dovrebbe renderlo pratico, appunto, se ne frega. Tutti possono dire: “Non fare agli altri quello che non vorresti facessero a te.”

Ma nessuno lo applica. Tutti vogliono essere trattati con grazia e dolcezza dagli altri ma, quando si tratta di ricambiare, nessuno lo fa. Per questo, questo Comandamento dovrebbe essere rispettato reciprocamente.

Leonardo Andreozzi

20.

Questo Comandamento, nella società cristiana di oggi ha poco valore perché l’egoismo, l’amore per il prestigio hanno sopraffatto lo sguardo verso gli altri. E forse scopro che la frase “Amatevi l’un l’altro” è sconosciuta a molti. Sicuramente è molta più la gente che guarda l’altro e non passa oltre, senza sapere ce un giorno potrebbero loro avere bisogno di una mano amica.

Arianna Basei

21.

Questo Comandamento, a mio parere, racchiude in sé tutti gli altri. Nella nostra società vediamo che non viene rispettato. Un esempio? Basta accendere la TV e ascoltare un telegiornale. Secondo me lo si può ad un fil horror, violenze, pedofilia, omicidi addirittura dei propri familiari o della donna che si

“ama.” E come dicevi nella traccia “questa società si definisce cristiana.” Certo, questi sono casi estremi ma è molto diffuso il non rispettare questo Comandamento nei piccoli gesti (come non lasciare il posto sull’autobus a che ne ha più bisogno). Ho notato infatti che molte persone non si fanno tanti problemi ad arrecare un torto ad un’altra persona solo per avere un piccolo tornaconto personale.

Pierluigi Manenti

22.

Mi piacerebbe tanto che questa società si rispettasse e amasse come Gesù predicava. Mi rendo conto che non è così, c’è tanto menefreghismo sia tra noi giovani che nelle persone adulte, ognuno pensa a sé stesso e ai propri interessi, bisognerebbe essere più altruisti e amorevoli. Questa società cristiana dovrebbe essere più credente e amorevole, non si dovrebbe ritornare al brigantaggio.

Giulia Perciballi

23.

Purtroppo nella società che viviamo, in questo momento già avere l’idea del significato della parola amore è difficile, ovviamente più complicato è applicare il vero significato di questa parola, amore per me è uguale a:

Aiutare gli altri Misericordia Onorare

Responsabilità e rispetto Esistere.

Francesco Droghini

24.

Per me il menefreghismo è una cosa bruttissima, perché se c’è una persona in difficoltà bisogna aiutarla senza fregarsene. Può capitare a tutti di stare in difficoltà, stare male e quindi bisogna aiutarsi l’un l’altro.

Gabriele Bellisari

25.

Nella società odierna è difficile pensare “Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi.” In una società in cui si va di corsa e non si guarda nemmeno dentro noi stessi, come pensiamo di amare il prossimo?

Anzi, con questa crisi globale, abbiamo riscopertoli gusto di stare insieme, di aiutare con occhio più amico chi è più in difficoltà di noi. ma resta, comunque, la paura dell’altro, del diverso, dello sconosciuto. Amare non significa solo sapere dare ma anche saper ricevere. Perché dico questo?

Perché spesso, senza accorgercene, siamo tanto avvolti nel nostro guscio che non permettiamo a nessuno di avvicinarci.

Vincenza Lenzini 26.

Questo Comandamento dovrebbe essere alla base della vita di ognuno, non solo dei cristiani ma di ogni uomo in ogni parte del mondo. Solo l’amore verso gli altri ci permette di vivere la vita serenamente e felicemente. L’amore si declina in mille sfumature; il rispetto, la

tolleranza, la gentilezza, la cordialità, la cura e l’attenzione per l’altro. Tutto ciò è indispensabile nei rapporti umani, al di là di ogni religione.

Manuela Mariani

27.

Credo che sia un Comandamento molto importante, soprattutto nel mondo di oggi dove sul menefreghismo viene quasi basata la vita. Ormai si pensa solo al lavoro, al successo professionale ottenuto, a volte, proprio sacrificando la bontà e “passando sopra ad altri.”

Alcuni potrebbero pensare che per tenere fede a questo “Comandamento” basti amare le

Nel documento Per te cosa significa credere in Dio? (pagine 37-46)

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