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CORTISOLEMIA E PARAMETRI EMATOCHIMICI NEL CAVALLO IN CORSO DI TREKKING: EFFETTO AGGIUNTIVO DI UN TRASPORTO PRELIMINARE

Medica P, Giacoppo E, Fazio E, Aveni F, Pellizzotto R, Ferlazzo A.

Dipartimento di Morfologia, Biochimica, Fisiologia e Produzioni Animali, Sezione di Fisiologia veterinaria, Università di Messina

SUMMARY – Cortisol, total proteins, albumin and haematocrit of horses were evaluated

before and after trekking, by taking into account the preliminary effects of road transport stress. Trekking induced significant effects on the cortisol changes at the 2nd day of trekking (F=13.30; P<0.01), on total proteins (F=4.32; P<0.01) and albumin (F=6.22; P<0.01) concentrations at the 1st day, and on haematocrit changes both at the 1st day (F=3.50; P<0.01) and at the 2nd (F=6.32; P<0.01) day of trekking. The increases of cortisol, total proteins, albumin concentrations and haematocrit values were significantly higher in horses submitted to previous transport stress (Group I ) than in horses not previously transported (Group II).

INTRODUZIONE – Il trekking è un’attività equestre non competitiva, di tipo

esclusivamente ricreativo, che si realizza mediante passeggiate a cavallo effettuate su percorsi montani, collinari o pianeggianti, della durata di più giorni, intervallato da un numero variabile di soste. L’alchimia del binomio cavallo-cavaliere determina la riuscita non agonistica della prova, poiché, tra gli sport equestri, il trekking, più che accentrarsi sulla scelta o sulla selezione del cavallo ideale, prende in considerazione soprattutto il tipo di percorso da effettuare, che implica in genere per l’animale un impegno muscolo-scheletrico massimale. In precedenti indagini avevamo già preso in considerazione la risposta endocrino-ematochimica in cavalli prima e dopo trekking, evidenziando l’esistenza di modificazioni della cortisolemia non direttamente correlate al carico di lavoro (Alberghina et al., 2001), unitamente a variazioni dei parametri ematochimici, nel senso di un generale aumento dopo il 1° giorno e di diminuzione dopo il 2° giorno di trekking (Aronica et al., 2003). Su queste basi, per distinguere se le modificazioni della cortisolemia fossero esclusivamente dipendenti dall’attività fisica eseguita durante il trekking o fossero influenzate anche da un eventuale stress aggiuntivo determinato dallo stress da trasporto su strada, di breve e media durata, preliminare alla partecipazione al trekking, abbiamo voluto studiare le modificazioni endocrino-metabolici ed ematologici di cavalli partecipanti ad un trekking regionale a cavallo attraverso le ippovie dei monti Peloritani.

MATERIALI E METODI - Le indagini sono state condotte su n. 29 cavalli, in buone

condizioni di salute e nutrizione, eterogenei per sesso e razza, di età compresa tra 4 e 25 anni, utilizzati abitualmente per attività di trekking. I soggetti venivano alimentati 3 volte al giorno, con 4 Kg circa di fieno al mattina e alla sera, e con 3 Kg di crusca e concentrato alle ore 12,00; la disponibilità di acqua era ad libitum. I soggetti sono stati seguiti per 3 giorni consecutivi, dal loro arrivo presso il Club Ippico “La Conca d’Oro” di Messina (Scuderizzazione) e durante la partecipazione al trekking regionale svoltosi nei 2 giorni successivi. I cavalli sono stati raggruppati in base alla loro provenienza in 2 Gruppi: Gruppo I, costituito da 24 soggetti provenienti da Catania, Messina e provincia (trasportati preliminarmente per un percorso di 10-70 km); Gruppo II, costituito da 5 soggetti stabulati presso il Club Ippico, e che, quindi, non avevano subìto alcun trasporto preliminare al

ore 16,00, il giorno della scuderizzazione, preliminare al percorso di trekking; alle ore 8,30 del mattino successivo, in condizioni basali, prima del trekking, e alle ore 17,30, al loro ritorno al Club Ippico (1° giorno di trekking, percorso di 40 km, durata di circa 6 ore, velocità media di 7 km/h; pausa dalle 14,00 alle 16,00 per foraggiare ed abbeverare gli animali); alle ore 8,30 del mattino successivo, in condizioni basali, prima del trekking, e alle ore 13,30, al loro ritorno al Club Ippico (2° giorno di trekking, percorso di 28 km, durata di circa 4 ore, velocità media di 7 km/h, senza pausa per abbeverare e foraggiare gli animali). L’andatura attraverso le ippovie dei monti Peloritani -che ha caratterizzato le 2 giornate di trekking- è stata prevalentemente rappresentata dal passo. Il percorso effettuato è stato di media difficoltà, prevalentemente collinare il 1° giorno e collinare misto a percorso montano il 2° giorno. L’analisi del cortisolo è stata condotta in doppio su siero con metodica immunoenzimatica (RADIM). L’analisi delle proteine totali e dell’albumina è stata condotta su siero con metodiche spettrofotometriche (RADIM). L’esame emocromocitometrico è stato condotto utilizzando un contaglobuli automatico (HeCoVet). L’analisi statistica delle modificazioni osservate durante il periodo considerato è stata condotta mediante analisi della varianza (RM-ANOVA) a una via per misure ripetute. Per il confronto tra i rilievi basali e quelli post-esercizio e per il confronto tra i singoli gruppi è stato utilizzato, rispettivamente, il t-test per dati appaiati e non appaiati. Sono state calcolate, infine, le differenze percentuali (∆ %) relative alle concentrazioni dei parametri allo studio tra 1° e 2° giorno di trekking.

RISULTATI – I risultati ottenuti in merito all’effetto dell’esercizio hanno evidenziato un

aumento della cortisolemia dopo trekking, significativo, però, solo dopo il 2° giorno (+ 88,72%), rispetto sia alle condizioni basali (P<0,01) sia al 1° giorno (P<0,05). L’ANOVA ha evidenziato un significativo effetto dell’esercizio al 2° giorno (F=13,30; P<0,01). Le proteine totali (+9,70 %) e l’albumina (+34,96 %) hanno esibito un aumento dei loro livelli dopo trekking, significativo solo dopo il 1° giorno (P<0,01) rispetto alle condizioni basali. L’ANOVA ha evidenziato un significativo effetto dell’esercizio, in coincidenza del 1° giorno, sulle modificazioni delle proteine totali (F=4,32; P<0,01) e dell’albumina (F=6,22; P<0,01). Il valore ematocrito (Hct) ha esibito un significativo aumento (P<0,001) dopo la 1° (+18,88 %) e la 2° (+28,78 %) giornata rispetto ai relativi rilievi basali. L’ANOVA ha evidenziato un significativo effetto dell’esercizio sulle modificazioni dell’Hct al 1° (F=22,25; P<0,001) e al 2° (F=19,37; P<0,001) giorno. I risultati ottenuti in merito ai confronti dei parametri in condizioni basali hanno evidenziato livelli di cortisolo più bassi al 1° giorno (P<0,001) rispetto ai rilievi basali effettuati il giorno della scuderizzazione. Le proteine totali hanno esibito livelli basali più alti al 2° giorno rispetto al 1° giorno (P<0,05) e alla scuderizzazione (P<0,001). L’albumina ha esibito concentrazioni basali più elevate al 2° giorno quando confrontate, rispettivamente, con il basale della scuderizzazione (P<0,05) e con i basali del 1° giorno (P<0,05). L’Hct non ha esibito, tuttavia, differenze statisticamente significative quando i rilievi basali sono stati sottoposti a confronto. In merito all’effetto del trasporto preliminare al trekking, i risultati ottenuti hanno evidenziato un aumento della cortisolemia nei cavalli del Gruppo I (soggetti trasportati preliminarmente) dopo il 1° (P<0,05) e dopo il 2° (P<0,001) giorno di trekking rispetto alle condizioni basali. Le proteine totali hanno esibito un aumento nel Gruppo I dopo il 1° (P<0,001) giorno di trekking. L’albumina ha esibito un aumento nel Gruppo I dopo il 1° giorno (P<0,01) di trekking. L’Hct ha esibito un aumento dopo i due giorni di trekking sia nel Gruppo I (P<0,001) sia nel Gruppo II (P<0,01).

DISCUSSIONE – I risultati ottenuti consentono di confermare, innanzitutto, l’aumento della

cortisolemia dopo esercizio fisico nel Cavallo (Ferlazzo and Fazio, 1997; Ferlazzo et al., 2007) e, in particolare, dopo trekking (Alberghina et al., 2001). Inoltre, le concentrazioni basali di cortisolo sono comprese entro i range fisiologici riportati in letteratura per il Cavallo (Irvine and Alexander, 1994). Tuttavia, il rilievo di livelli più elevati di cortisolo -rispetto ai

basali dei giorni successivi- nel giorno della scuderizzazione, in cui i prelievi ematici erano stati effettuati nel pomeriggio, tra le ore 16,00 e le 17,00 -ora in cui la cortisolemia nel Cavallo dovrebbe esibire i livelli più contenuti nell’arco della giornata (Irvine and Alexander, 1994)- conferma che il trasporto, effettuato il giorno prima del trekking, ha indotto un effettivo aumento della cortisolemia, indipendentemente dalla distanza percorsa (Ferlazzo et al., 1993; Fazio et al., 2007; 2008); ciò è, peraltro, confermato dai livelli significativamente più elevati di cortisolo proprio nei soggetti preliminarmente trasportati rispetto ai livelli basali dopo il 1° giorno di trekking. L’aumento delle concentrazioni di proteine totali, albumina ed Hct, significativo già dopo il 1° giorno di trekking, e più incisivo nei cavalli trasportati, oltre che confermare dati già riportati in stalloni trasportati su strada, in cui l’aumento di proteine totali ed Hct erano stati descritti in funzione della distanza percorsa (Ferlazzo et al., 1993), confermano dati riportati anche dopo cross country jumping (Sommardahl et al., 1994; Andrews et al., 1995), dopo endurance (Williamson et al., 1996; Hoffman et al., 2002; Hess et al., 2005) e dopo salto a ostacoli (Aguilera-Tejero et al., 2000), documentando una evidente disidratazione, compensata da una conseguente contrazione splenica ed espressione di un trasferimento di liquidi plasmatici dal letto vascolare all’interstizio, peraltro confermata anche da un significativo aumento dell’Hct. Questi risultati consentono di confermare l’incremento della cortisolemia dopo trekking e di affermare che i soggetti sottoposti a trasporto preliminare subiscono modificazioni protratte dell’omeostasi idro-elettrolitica e che il tempo di sosta prima del trekking -corrispondente a sole 16 ore-, non sembra sufficiente per un recupero funzionale -come, peraltro, documentato da livelli di proteine totali e albumina significativamente più elevati al 1° giorno e, ancor più, al 2° giorno rispetto alla scuderizzazione- tale che possa consentire di ottimizzare la successiva prestazione di trekking. I risultati ottenuti documentano, pertanto, l’esistenza di aggiustamenti endocrino-metabolici ed ematologici dopo trekking, in cui l’impegno muscolo-scheletrico, che inizia e si conclude in modo graduale, influenzato dalla tipologia e dalla lunghezza del percorso di trekking, come, peraltro, dimostrato dalle differenze percentuali tra 1° e 2° giorno di trekking. Essi consentono, inoltre, di confermare che un trasporto su strada di breve-media durata, anche se effettuato entro le 24 ore che precedono l’esercizio fisico, produce nel cavallo variazioni endocrino-metaboliche simili a quelle che si riscontrano al termine di un esercizio fisico massimale e che possono probabilmente durare anche sino a 48 ore, inducendo un potenziale e/o concreto effetto sull’omeostasi endocrino-metabolica che può riflettersi sulla risposta al trekking.

BIBLIOGRAFIA – 1) Alberghina A et al (2001) Proc 6th Ann Congr Europ College Sport Sci, 902. 2) Aronica V et al (2003) Atti SOFIVET, V, 77-78. 3) Ferlazzo A, Fazio E (1997) Endocrinological variables in blood and plasma. In: Lindner A Performance diagnosis of horses.Wageningen Pers, Wageningen, 30-43. 4) Ferlazzo A et al (2007) Hormonas Y Ejercicio. In: Boffi FM Fisiologia del Ejercicio en Equinos. Editorial Inter-Médica SAICI, 153-164. 5) Irvine CHG, Alexander SL (1994) Dom Anim Endocrinol, 11, 227-236. 6) Ferlazzo A et al (1993) Proc 3rd Internat Congr Soc Appl Ethol, 544-546. 7) Fazio E et al (2008a) Acta Vet Scand, 50, 6. 8) Fazio E et al (2008b) Vet Rec, 163, 713-716. 9) Sommardahl CS et al (1994) Am J Vet Res, 55, 389-394. 10) Andrews FM et al (1995) Equine Vet J Suppl, 20, 57-63. 11) Williamson LH et al (1996) Equine Vet J Suppl, 22, 92- 98. 12) Hoffman RM et al (2002) Equine Vet J Suppl, 34, 39-43. 13) Hess TM et al (2005) Am J Vet Res, 66, 466-473. 14) Aguilera-Tejero E et al (2000) Res Vet Sci, 68, 103-108.

VALUTAZIONE DEL PROFILO LIPIDICO NEL TROTTATORE.

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