Assenza A, Fazio F, Federico A, Piccione G, Tosto F, Caola G.
Dipartimento di Scienze Sperimentali e Biotecnologie Applicate –Sezione di Fisiologia applicata ed Etologia comparata - Laboratorio di Fisiologia Comparata dell’Esercizio
Fisico, Università degli Studi di Messina
SUMMARY- The aim of this study was to investigate the adaptations of lipid profile in athletic horses during training. For this purpose, 17 Standardbredhorses from the same horse training centre, 3-4 years old, traditionally trained, were used. Blood samples were collected on each horse at the start training (0) and every 20 days for 80 days. Serum concentrations of triglycerides, total cholesterol, HDL and LDL were assessed using a UV spectrophotometer and then VLDL concentration was calculated. A linear regression model was applied on values obtained; this showed a significant effect of training (P<0.05) on all parameters, with regression coefficients (r2) of 0.77; 0.98; 0.86; 0.98 and 0.80, respectively. Results obtained showed a progressive use of lipid substrates in response to training and are useful in evaluation of training and workload.
INTRODUZIONE – I lipidi svolgono un ruolo centrale e proteiforme nel metabolismo dei
Mammiferi e, per la loro natura idrofobica, vengono trasportati in complessi lipoproteici che, con le dovute peculiarità, sono comuni a tutti i vertebrati. Nel siero equino sono state identificate le classi lipoproteiche alfa, beta e pre-beta, la cui mobilità elettroforetica corrisponde alle VLDL, alle LDL e alle HDL (Shepherd J.1991), ma gli studi condotti sul profilo lipidico del cavallo appaiono esigui, soprattutto se paragonati a quelli condotti in altre Specie e, in particolare nell’uomo, in cui il metabolismo lipidico è stato messo in relazione all’insorgenza di diverse patologie, soprattutto di tipo aterosclerotico e cardiovascolare (Magkos, 2009). Alterazioni ereditarie e/o acquisite del metabolismo lipidico e lipoproteico, come la sindrome iperlipemica, sono state documentate anche nel cavallo (Jeffcott e Field, 1985), ma né l’esistenza di tali patologie, né i progressi registrati nello studio della fisiologia dell’esercizio fisico, sono finora serviti a suscitare un interesse mirato sul profilo lipoproteico del cavallo. Proseguendo le nostre ricerche sullo studio della fisiologia del cavallo atleta (Caola, 2001; Piccione et al., 2009) abbiamo intrapreso il presente lavoro sul metabolismo lipidico e lipoproteico del trottatore sottoposto ad allenamento tradizionale, allo scopo di apportare un contributo di conoscenze valido per una migliore definizione degli adattamenti metabolici che si verificano in questi atleti in risposta all’allenamento.
MATERIALI E METODI - Per la nostra indagine sono stati utilizzati 17 trottatori, 10
maschi e 7 femmine, di età compresa fra 3 e 4 anni, del peso medio di 400 ± 50 kg, clinicamente sani, all’inizio della stagione di allenamento che veniva effettuato su una pista in sabbia di 1000 m dell’Ippodromo “La Favorita”(PA), 6 giorni la settimana, secondo il seguente protocollo: 1°, 2°, 4° e 5° giorno, trotto lento (8000m a 350 m/min ); il 3° giorno, trotto veloce, (3000m a 670 m/min); il 6° giorno, gara simulata di 1600 m. Per tutta la durata delle sperimentazione l’alimentazione è stata mantenuta costante e consisteva di una razione, bilanciata secondo le indicazioni dell’INRA (Martin-Rosset, 1990), somministrata due volte al giorno e complessivamente costituita da: 6 kg di fieno, 4 kg di avena, 1kg di orzo, 1kg di mangime del commercio (U.F.C./kg: 0,77; M.A.D.C.: 7,39%; Prot. Greggia: 11,39%; Fibra Greggia: 23,55%; Grasso Greggio: 2,49%; Sostanza Secca/die: 10,31). L’acqua era sempre a
disponibile ad libitum. Il Body Condition Score medio (BCS) è stato rilevato all’inizio e alla fine del periodo sperimentale, utilizzando la scala proposta da Henneke et al.(1983). Prelievi di sangue per venopuntura della giugulare, al mattino, a riposo, prima della somministrazione della razione, sono stati effettuati su tutti i soggetti: all’inizio dell’allenamento (tempo 0) e dopo 20, 40, 60 e 80 giorni di allenamento. Tre test di sforzo, specifici per il trottatore (Couroucé et al.1995), sono stati effettuati prima dell’allenamento, al 40° e all’80° giorno di allenamento. Sui campioni di siero individuali ottenuti dopo centrifugazione a 4000 rpm per 15 minuti e prontamente refrigerati a +4°C sono state determinate, in laboratorio, in spettrofotometria UV: le concentrazioni di: trigliceridi, colesterolo totale, HDL e LDL e calcolata la concentrazione di VLDL. I dati ottenuti sono stati studiati mediante regressione lineare, dove ciascun parametro ha rappresentato la variabile dipendente (y) e il giorno di allenamento in cui è stato eseguito il prelievo, la variabile indipendente (x).Sono state quindi costruite le equazioni lineari relative ai diversi parametri, calcolando per ciascuna il coefficiente di determinazione (r2) e il livello di significatività (P<0.05).
RISULTATI- In tabella 1 sono riportati i valori medi (± ES) dei parametri studiati con le
relative unità di misura e i valori medi (±ds) della V2, V4 e V200 (velocità alle soglie, rispettivamente aerobica, anaerobica e alla frequenza cardiaca di 200 batt/min), derivati dall’applicazione dei test di sforzo. L’applicazione del modello di regressione lineare ha evidenziato una correlazione lineare negativa, altamente significativa per il colesterolo totale, HDL, LDL, VLD e la stessa correlazione, sia pure al limite della significatività, per i tigliceridi (figura 1). Il BCS medio è risultato di 5 ± 1 e non ha subito variazioni durante la sperimentazione.
DISCUSSIONE - Tutti gli studi condotti nell’atleta umano concordano sui benefici effetti
dell’esercizio di tipo aerobico, regolarmente praticato, sul profilo lipidico (Kelly et al., 2006). Per i trottatori che competono su 1600 m, l’allenamento tradizionale inizia con il potenziamento del sistema aerobico (4 giorni la settimana di lavoro aerobico), intervallato con una sollecitazione del metabolismo lattacido: jog days e fast days, nella misura 4:2 (Hodgson and Rose,1994), manca, invece, il lavoro specifico o di potenza, come più recentemente attuato dalla scuola francese (Couroucé et al.1995) e questo comporta l’incremento a carico del metabolismo aerobico, come dimostrato dall’incremento della V2. I nostri soggetti, hanno quindi effettuano soprattutto un allenamento aerobico che verosimilmente è il responsabile, come nell’uomo, della riduzione del tasso plasmatico di catecolamine, di glucocorticoidi e di insulina, con una regolazione “negativa” della lipolisi, una ridotta mobilizzazione di NEFA e una migliore utilizzazione energetica di questi ultimi da parte delle fibre aerobiche allenate (Hdgson and Rose, 1994). Una minore quantità di NEFA viene così convogliata al fegato e questo comporta una minore produzione epatica di VLDL (Magkos, 2009) e di LDL (Vinagre et al., 2007). Lo stesso meccanismo porta verosimilmente, nel cavallo, a una minore sintesi di trigliceridi (Romijn et al.,1993) e a un decremento, di questo parametro e delle HDL. I risultati da noi conseguiti mostrano una progressiva diminuzione dei parametri lipidici in relazione all’allenamento, concordando con quanto riportato in letteratura nell’uomo (Magkos, 2009). Nel cavallo atleta, l’allenamento ha dunque effetti importanti e tutt’altro che trascurabili sul profilo lipidico, il cui monitoraggio può apportare un valido contributo alla valutazione complessiva della performance atletica e dare, unitamente alla studio dei parametri di attitudine fisica (Caola, 2001) indicazioni importanti sulla organizzazione dei paini di allenamento e sulla standardizzazione quali/quantitativa dei carichi allenanti.
Tabella 1- Valori medi (±ES) dei: trigliceridi, colesterolo totale, HDL, LDL e VLDL, rilevati
in 17 cavalli trottatori durante allenamento tradizionale della durata di 80 giorni e valori medi (±ds) dei parametri di attitudine fisica calcolati durante i tre test di sforzo.
Condizioni sperimentali (giorni di allenamento) PARAMETRI (mg/dl) Inizio (0) 20 40 60 80 Trigliceridi 49,21 ± 3,83 42,95 ± 3,49 43,11 ± 2,55 42,10 ± 3,38 40,30 ± 3,12 Colesterolo totale 130,9 ± 3,90 127,6 ± 4,53 122,1 ± 4,06 119,9± 4,09 113,4 ± 2,66 HDL 48,89 ± 3,21 49,35 ± 1,82 47,83 ± 1,41 47,35 ± 1,75 45,75 ± 1,35 LDL 72,15 ± 3,5 69,52 ± 3,40 65,68 ± 3,24 64,16 ± 3,43 59,56 ± 1,93 VLDL 9,68 ± 0,79 8,59 ± 0,69 8,46 ± 0,53 8,25 ± 0,69 8,07 ± 0,65 TEST SFORZO (m/min) V2= 531± 27,4 V4=584 ± 32,0 V200=596±23,2 V2= 574± 14,4 V4=600 ± 45,3 V200=590±33,7 V2= 598± 21,2 V4=605± 51,3 V200=620±33,8
Figura 1 - Correlazione lineare tra i parametri del profilo lipidico studiati e i giorni di
allenamento in 17 Cavalli trottatori.
BIBLIOGRAFIA - 1) Caola G (2001) Fisiologia dell’esercizio fisico del cavallo Calderini edagricole, Bologna. 2) Couroucé A et al (1995) EquAthlon, 7, 26-31. 3) Henneke et al (1983) Equine Vet J 15, 371–372. 4) Hodgson DR, Rose RJ (1994) The Athletic Horse Saunders W B Company, Philadelphia. 5) Jeffcott LB, Field JR (1985) Vet Rec 116, 461-66. 6) Kelly GA et al (2006) J.Mens Health Gend 3, 61-70. 7) Magkos F (2009) Prog Lipid Res, doi:10.1016. 8) Martin-Rosset W (1990) L’alimentation des chevaux, INRA, Paris. 9) Piccione G et al (2009) J Anim Physiol Anim Nutr 93, 7– 14. 10) Romijn JA et al (1993) J Appl Physiol 75 (1), 108-13. 11) Shepherd J (1991) Equine Vet J 23 (5), 329-30. 12) Vinagre CG (2007) J Appl Physiol 103, 1166-71.
VALUTAZIONE DEL BENESSERE DI OVINI IN LATTAZIONE ALIMENTATI