Panzera M, De Pasquale A, Ingala A, Innella G.
Dipartimento di Scienze Sperimentali e Biotecnologie Applicate, Sezione di Fisiologia applicata ed Etologia comparata, Università degli Studi di Messina
SUMMARY - The expression of animals’ cognitive capacities is assured by suitable
management conditions that allow good levels of behavioural reactivity. Moreover, the active (handling) and passive (enriched environment) components of shaping guarantee an adequate behavioural reactivity in animals. In fact, our precedent studies showed as foals subjected to early sessions of shaping have a decrease of cardiac frequency during problem solving test than foals not handled. Thus, we carried out a longitudinal study to evaluate the combined effects of early handling and enriched environment on foal from birth until one year of age. This investigation was effectuated from 2006 to 2009 on 9 oriental pure breed horses. They were divided in: Group C composed by 3 control subjects (n.2 Females and n.1 Male) and Group S composed by 6 subjects (n.3 Females and n.3 Males). Foals within Group S were subjected to different experimental protocols represented by: handling sessions (at 24 hours from birth and then at 10, 30, 60 days of age); novel object test (at 10, 30, 60 days of age); weekly sessions of behavioural modelling (from second month of age to one year of life); training test at one year of age (Group C and S), represented by elementary work into around pen. The ethological analysis was carried out about obtained videos, to assess horses’ behaviours, synchronizing them with foals’ cardiac frequency. The obtained results showed both several statistically differences regarding Heart Rate values of foals and different shaping components assure good emotional balance of foals not only with cospecifics but especially with man, allowing their employing in different equestrian activities.
INTRODUZIONE – Un’ampia e consolidata bibliografia ha confermato che l’espressione
delle potenzialità cognitive degli animali sociali è influenzata significativamente dalle condizioni di allevamento, intese come modalità di management e opportunità di socializzazione intra ed interspecifica, mentre la strutturazione degli ambienti di scuderia può garantire adeguati livelli operanti a condizione che risulti consona al soddisfacimento dei bisogni etologici del cavallo. Precedenti nostre indagini hanno dimostrato che puledri, sottoposti precocemente alle componenti attive dello shaping, presentano significative diminuzioni dei valori della frequenza cardiaca durante le performance ad una varietà di test di problem solving rispetto a puledri non manipolati, evidenziando come lo shaping si riverberi positivamente sugli indicatori etologici dell’equilibrio emotivo. D’altra parte, la diversificazione inanimata degli ambienti di stabulazione – componente passiva dello shaping – agevola e tonifica la reattività comportamentale attraverso l’induzione delle reazioni di investigazione e di orientamento. Sulla base dei risultati finora conseguiti abbiamo voluto, pertanto, verificare gli effetti a lungo termine delle componenti attive e passive dello shaping, valutandone i benefici effetti durante prove di lavoro elementare in piano ad un anno di età.
MATERIALI E METODI – L’indagine è stata effettuata, durante il quadriennio 2006-09, su
n. 9 puledri, di razza PSO, di cui n. 3 soggetti ( 2F, 1M) hanno costituito il controllo (gruppo C) e n. 6 soggetti ( 3 F, 3 M) il gruppo sperimentale (gruppo S). Tutti i soggetti erano stabulati
in strutture di allevamento concepite e realizzate al fine di garantire l’optimum dell’arricchimento ambientale ed il soddisfacimento dei comportamenti di mantenimento specie-specifici. Il gruppo S è stato sottoposto a protocolli di manipolazione, di modellaggio comportamentale, al novel object test e al test di addestrabilità, temporalmente così differenziati: protocollo di manipolazione a 24 ore, 10, 30, 60 giorni di età, per almeno 30 min e fino all’estinzione della reazione di evitamento e di induzione della reazione del seguire, rinforzata con gratificazione sociale; protocollo di modellaggio comportamentale dal 2° mese ad 1 anno di età, sessioni almeno infrasettimanali di governo della mano e di approccio secondo i canoni della comunicazione naturale; novel object test a 10, 30, 60 gg. (test di attraversamento del telo). Ad un anno di età i gruppi C e S sono stati sottoposti al test
di addestrabilità (movimento organizzato e lavoro elementare in piano), con un propedeutico
test di contattabilità, utilizzando la tecnica della comunicazione naturale, per il gruppo C. Ogni fase temporale dei differenti protocolli sperimentali è stata videoregistrata e si è proceduto all’acquisizione telemetrica dei dati cardiofrequenzimetrici attraverso Polar S610i. Successivamente le sequenze video, editate con opportuno software, sono state sincronizzate con i punti tempo dei rilievi cardiofrequenzimetrici, consentendo la determinazione del valore di HR ai differenti tempi dei diversi test. Le sequenze video sono state analizzate in chiave etologica utilizzando una check list che prevedeva la presenza/assenza, latenza temporale di comparsa e di estinzione dei seguenti eventi: reazione di investigazione prossimale e distale, ispezione olfattiva e tattile, atteggiamento dei padiglioni auricolari, del complesso testa-collo, tono posturale e della coda, snapping, richiesta di grooming, distanza di invito e di fuga. L’elaborazione statistica dei dati così ottenuti in ogni sessione sperimentale è stata effettuata utilizzando metodologie non parametriche.
RISULTATI E DISCUSSIONE – Dall’insieme dei risultati, desunti dalle elaborazioni dei
dati etologici e di quelli cardiofrequenzimetrici, ottenuti nel presente studio longitudinale è possibile enucleare due aspetti salienti e, a nostro parere, paradigmatici degli effetti a lungo termine delle componenti attive e passive dello shaping. Nella fig. 1 vengono rappresentati graficamente i valori medi di HR ottenuti nel gruppo S sottoposto al novel object test a 10, 30 e 60 gg. di età. La disamina del grafico consente di evidenziare differenze statisticamente significative (P < 0,02) tra i valori medi basali di HR e quelli durante il test a 60 gg. di età, interpretabili - attraverso l’analisi comparata dei video ai punti tempo del test - più come effetto del fisiologico assestamento temporale della frequenza cardiaca, che ascrivibili al test di novità. Infatti al costante decremento dei valori basali di HR a 30 e 60 gg. non corrispondono variazioni di rilievo agli analoghi tempi del test, confermate dall’analisi della varianza infragruppo (test di Friedman). I soggetti del gruppo S hanno manifestato idonei e congruenti atteggiamenti di esplorazione e di orientamento (testa estesa sul collo e in asse con il campo visivo, padiglioni auricolari rivolti in avanti e paralleli all’asse ottico, spostamento in avanti del baricentro posturale), brevi latenze temporali al tocco (circa 2”) e all’attraversamento (circa 1”) che denotano investigazione della novità e non reazione di evitamento o manifestazione di diffidenza o timore. L’assenza di significative differenze tra i valori medi di HR ai differenti tempi del test di novità, evidenzia il raggiungimento di un equilibrio emotivo nei puledri cresciuti in ambiente arricchito. I risultati del test di addestrabilità ad un anno di età, rappresentati nella fig. 2, attestano, in modo incontrovertibile, come l’effetto dello shaping attivo nei soggetti del gruppo S ha avuto benefiche ripercussioni comportamentali correlate ai valori medi di HR – indicatore neurovegetativo della reattività – già al tempo “inizio lavoro in piano” (P<0,01). L’interpretazione etologica a riscontro di tale assunto è testimoniata dalle corrispondenti sequenze video che denotano predisposizione all’interazione interspecifica e non sottomissione di tipo coercitivo ai comandi del conduttore, confermata al I° e II° richiamo – con valori medi di HR significativamente più bassi (P <
124,00 – che rappresentano la massima gratificazione del cavallo nel rapporto di reciproca fiducia e rispetto instaurato con la comunicazione naturale. I soggetti controllo, non manipolati, presentano, infatti, più elevati e statisticamente significativi, valori medi di HR nelle fasi del test con interazione interspecifica. D’altra parte, i pressoché equivalenti valori medi di HR all’ingresso al tondino dei soggetti del gruppo C, caratterizzati da un andamento temporale dei valori di HR regolare e dall’assenza di brusche variazioni, denotano la loro predisposizione all’investigazione delle componenti ambientali inanimate.
CONCLUSIONI – In conclusione, pertanto, se le idonee metodologie di addestramento -
caratterizzate da un costante governo della mano e opportune tecniche di comunicazione naturale e lavoro ludico - sono precedute da precoci sessioni di manipolazione, è possibile ottenere soggetti in accordo e naturalmente equilibrati, fondamentali prerequisiti per qualsivoglia utilizzo equestre. Il raggiungimento dei traguardi dell’equitazione di scuola basati sul rispetto dell’integrità fisica ed emozionale del cavallo non possono essere disgiunti da condizioni di management e da caratteristiche infrastrutturali consone alla natura gregaria di questo nobile animale.
BIBLIOGRAFIA – 1) Nicol CJ (2002). Equine learning: progress and suggestion for future
research. Appl. Anim. Behav. Sci., 78, 193-208. 2) Rivera E, Benjamin S, Nielsen B, Shelle J, Zanella AJ (2002). Behavioural and physiological responses of horses to initial training: the comparison between pastured versus stalled horses. Appl. Anim. Behav. Sci., 78, 235-252. 3) Sondergaard E. a. Halekoh U (2003). Young horses’ reactions to humans in relation to handling and social environment. Appl. Anim. Behav. Sci., 84, 265-280.
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*P< 0,02
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RITMO GIORNALIERO DELL’ATTIVITÀ LOCOMOTORIA TOTALE NELLA