Micera E1, Ragni M1, Lacinio R2, Moramarco AM1, Surdo NC1, Zarrilli A.1 1Dipartimento di Produzione Animale, Università di Bari
2Dipartimento di Sanità e Benessere degli Animali, Università di Bari
SUMMARY - The introduction in the diet of hydroponically germinated oat seeds, in partial
substitution of the ration dry matter, into three homogeneous lactating sheep groups was evaluated from December to March. Germinated oat was employed after 7 days of hydroponic growth. The three groups received the following diets: control group (C) received only complete feed; the other two groups were fed on diet containing different levels of hydroponically germinated oat (1,5 Kg – group A; 3 Kg – group B). The biochemical and hematological profile and the valuation of some hormones, as indicators of welfare, were monitored, so also the milk production. All subjects have shown to accept the diet because the
per capita ration was always completely consumed. The obtained data by biochemical and
hematological profile not indicated statistically significant variation in A e B compared to C. The experimental diet showed, in some months, lower values of cortisol (P<0.01) and beta- endorphin (P <0.05) and a statistically significant increase for the milk production in the two groups compared to the control group (P <0.05 and P < 0001). These results induced to consider that integration with hydroponically germinated oat in partial substitution of the ration dry matter is a innovative, adequate and effective protocol food and seems to produce an improvement in animal welfare and milk production.
INTRODUZIONE - L'intento di creare condizioni che favoriscano il benessere, la redditività
e la diffusione degli allevamenti ovini in regioni come la Puglia, caratterizzate da ampi territori che, per condizioni ambientali, risultano scarsamente produttivi è un obiettivo fortemente perseguito da allevatori e ricercatori (1,2). Favorire benessere e redditività nell'arco dell'intero anno diventa un efficace stimolo a preservare e valorizzare una realtà produttiva ancora diffusa alla quale è legata una produzione di qualità che affonda le proprie radici nella tradizione popolare. La pecora è una specie che richiede, durante tutto l'anno, un'alimentazione costituita da essenze di foraggio allo stadio vegetativo, con elevato contenuto di proteine e minerali, scarsa fibra e sostanza secca, richiesta che diventa particolarmente sentita durante il delicato periodo della lattazione (3,4). Di notevole rilievo risulta, pertanto, l’individuazione di sistemi alimentari capaci di offrire, come nel caso dei semi germinati idroponicamente, un rifornimento costante di alimento con tali caratteristiche (5). L'utilizzo di impianti idroponici permette di avere a disposizione costantemente durante tutto l'arco dell'anno, o anche solo nei periodi di carenza di pascolo verde, un alimento altamente nutriente ed appetibile. Questo lavoro ha inteso valutare, principalmente sotto l'aspetto del benessere animale, l'opportunità di utilizzare in allevamento un protocollo alimentare che comprendesse semi di avena germinati idroponicamente. Sono stati pertanto monitorati, in pecore che assumevano alimento idroponico, il profilo biochimico, ematologico, cortisolo e beta-endorfina, ormoni spesso utilizzati come indicatori di benessere, insieme alla produzione del latte.
MATERIALI E METODI - La prova è stata condotta presso l’azienda “Aia Vecchia” sita in
semi di avena germinati idroponicamente. Tale produzione richiedeva ridotti consumi di acqua, che tra l'altro veniva in buona parte recuperata. I semi germinati sono stati utilizzati dopo 7 giorni di crescita idroponica durante i quali si formavano dei panelli di germinato, interamente somministrati (radichette, seme e parte verde) agli animali nelle mangiatoie in serata, a distanza di circa 3 ore dalla somministrazione di unifeed. Sono stati inclusi nella sperimentazione 3 gruppi omogenei di 15 soggetti ciascuno, tra novembre 2007 e marzo 2008. Tutti i soggetti erano alimentati con una razione procapite di unifeed costituita da 400 g di integrazione secca e 700 g di paglia. Inoltre ogni gruppo riceveva una integrazione procapite così suddivisa: 600 g di alimento secco per il primo gruppo, utilizzato come controllo (C); 400 g di integrazione secca e 1.5 kg di avena germinata idroponicamente per il secondo gruppo (A); 200 g di integrazione secca e 3 kg di alimento idroponico per il terzo gruppo (B). L’introduzione del nuovo alimento è stato graduale nell’arco di circa 15 giorni per non sottoporre gli ovini a stress nutrizionali derivanti dal cambio alimentare. Con cadenza mensile (Dicembre, Gennaio, Febbraio e Marzo) tra le 7,30 e le 8,00 a.m. veniva eseguito su ogni soggetto un prelievo di sangue dalla vena giugulare. Il sangue era raccolto in due provette, una con gel separatore per il recupero del siero, utilizzato successivamente per il profilo biochimico (fotometro Liasys a filtri interferenziali della ditta SEAC® Company) e l’elettroforesi delle sieroproteine (su gel di agarosio, secondo il metodo Helena BioSciences®), l’altra con anticoagulante K3 EDTA per l’esame emocromocitometrico
(contaglobuli CELL DYN 3700 ABBOTT®) e per la determinazione con metodica ELISA del cortisolo (Medical Biological Service) e della beta-endorfina (Peninsula Laboratories). La produzione di latte, ottenuto con mungitura meccanica, veniva valutata ogni dieci giorni, nel periodo tra fine novembre 2007 e fine gennaio 2008. L’analisi statistica è stata eseguita con metodo ANOVA ad una via. Le differenze erano considerate statisticamente significative quando P<0.05, altamente significative quando P<0.001.
RISULTATI – Tutti i soggetti hanno assunto regolarmente il nuovo alimento poiché le
razioni erano sempre completamente consumate. I dati ottenuti dalla valutazione del profilo biochimico ed ematologico, sempre compresi nel range fisiologico di riferimento di specie (6), non evidenziavano variazioni statisticamente significative nei tre gruppi di animali durante tutta la prova. In figura 1 sono riportati i valori medi di cortisolo (ng/ml) relativi ai mesi da Dicembre a Marzo. Nel mese di Gennaio si registra un incremento dell'ormone per tutti i gruppi, più rilevante in C (P <0.001). Anche a Febbraio i gruppi A e B presentano valori di cortisolo inferiori rispetto al gruppo C (P <0.001).
Fig. 1 Valori plasmatici medi di Cortisolo Fig. 2 Valori medi di Beta-endorfina * P <0.05; ** P <0.001
Per la beta-endorfina (figura 2) si evidenzia, in corrispondenza di Marzo, un incremento nei tre gruppi, con valori dell'ormone (ng/ml) significativamente più bassi nei gruppi trattati rispetto al controllo (P<0.05). La produzione di latte (dati non riportati) ha registrato un incremento statisticamente significativo relativamente ai gruppi A e B rispetto al gruppo C (P <0.05 e P <0.001) nel periodo indagato.
DISCUSSIONE - Primo obiettivo dell’allevatore dovrebbe essere il rispetto del benessere
animale e, in tal senso, la valutazione dei parametri indagati fornisce una risposta più ampia rispetto ai soli indicatori produttivi. Recenti risultati mostrano livelli di cortisolo plasmatico più alti nei periodi freddi invernali (7). Nelson and Drazen (8) affermano che il rilascio di questo ormone riduce la spesa energetica disponibile per il sistema immunitario e di conseguenza può compromettere la funzione immunitaria. Il minore incremento del cortisolo ematico nei mesi di Gennaio e Febbraio nei gruppi A e B potrebbe indicare un effetto positivo del protocollo alimentare approntato.
É acclarato il coinvolgimento dei peptidi oppioidi endogeni nella modulazione del rilascio di ormoni ipofisari, di GNRH e nella risposta allo stress nella pecora (9). In particolare Skinner et al. (10) hanno riscontrato un'influenza del fotoperiodo nei meccanismi di sintesi della beta endorfina di questo animale. Essendo la pecora un animale poliestrale stagionale, con spiccato fotoperiodo negativo, l'incremento di beta-endorfina nel mese di marzo può essere attribuibile alla più prolungata esposizione alla luce. Nei due gruppi A e B, alimentati con dieta idroponica, questo effetto lungo-diurno sulla concentrazione plasmatica dell'ormone sembra essere ridotto. Estremamente interessanti sono anche i risultati relativi all'incremento nella produzione di latte.
Nell'insieme, i dati ottenuti ci inducono a concludere che l’introduzione del nuovo alimento è avvenuta in maniera corretta ed idonea per tempi, modo e quantità, come dimostrato dal profilo biochimico ed ematologico e dai valori di cortisolo e beta-endorfina. L’integrazione con avena germinata da coltura idroponica, a parziale sostituzione dell’alimento secco, sembra produrre un miglioramento del benessere degli animali e della produzione del latte. Uno screening di parametri indicatori del benessere dovrebbe sempre affiancare i riscontri produttivi nella valutazione dell’efficacia del management aziendale, non solo relativi all’alimentazione.
BIBLIOGRAFIA – 1) Casamassima D. et al., 1997. Archivio Veterinario Italiano 48, 2/3,
57-67. 2) Rubino G. et al., 2005. XIII Congr. Int. Fe.Me.S.P.Rum. 1-3 settembre, Bari, Italia 3) Casamassima D. et al, 2001. Small Ruminant Research 41, 151-161 4) Panagakis P. et al, 2004. Small Ruminant Research 53, 111-115. 5) Bomboi G. et al., 2002. X Cong. Int. Fe.Me.S.P.Rum, 22-24 settembre, Tunisi, Tunisia. 6) Kaneko et al., 1997. Clinical Biochemistry of Domestic Animals 5th ed. Academic Press: 890–894. 7) Al-Busaidi et al. 2008 Small Ruminant Research 79, 118-123. 8) Nelson RJ e Drazen DL, 2000. In Encyclopedia of stress. Academic press. 402-408 . 9) Tomaszewska D., Przekop F., 1999. J Neural Transm. 106, 1031-43. 10) Skinner D.C. et al., 1997 Endocrinology, 138, 6. 2585- 2595.
EFFETTI DELLE COMPONENTI ATTIVE E PASSIVE DELLO SHAPING SULLA