2. Un’interpretazione problematica: il ricorso all’original understanding
2.1. Le Costituzioni nazionali prima dell’avvento della Costituzione federale
forse le costituzioni dei vari stati adottate dopo la guerra di indipendenza e prima dell’assunzione del Bill of Rights. Tra il 1776 e 1780 tutti gli stati, tranne Rhode Island
16 CONKLE D. O., Constitutional Law: The Religion Clauses...cit. nota 12, pag. 17 17 Caso City of Bourne v. Flores, 521 U.S. 507, 1997
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e Connecticut, adottarono delle costituzioni che prevedevano garanzie alla libertà religiosa. La Virginia Declaration of Rights del 1776, che sarà modello per le altre carte costituzionali, garantiva libertà di coscienza e il libero esercizio della religione; l’art XVI, redatto principalmente da George Mason e James Madison, recitava: “la religione, o il dovere che noi dobbiamo al nostro Creatore, e il modo di adempierlo possono essere guidati solamente da ragione e convinzione, non da forza o da violenza; e perciò tutti gli uomini hanno eguale diritto al libero esercizio della religione secondo i dettami di coscienza; ed è dovere reciproco di tutti praticare l’indulgenza Cristiana, l’amore, e la carità verso l'un l'altro”19.
Altri esempi daranno conto di quanto l’idea di proteggere la libertà religiosa fosse profondamente radicata nel founding period. La costituzione della Pennsylvania proibiva la partecipazione forzata e il sostegno obbligatorio al culto e prevedeva che tutti gli uomini avessero un naturale e inalienabile diritto a lodare Dio Onnipotente secondo i dettami della propria coscienza. Anche la costituzione del New Jersey del 1776, oltre a riconoscere il diritto di credere secondo coscienza, impediva qualsiasi forma di sostegno obbligato alla Chiesa; inoltre vietava l’establishment di qualsiasi denominazione religiosa in preferenza rispetto ad un’altra nel territorio dello stato20.
La carta di New York garantiva la libera professione del culto, senza discriminazioni o preferenze, a condizione che la libertà di coscienza concessa non fosse interpretata in modo tale da scusare atti licenziosi o incompatibili con la pace e la sicurezza dello stato21. Lo stato del Maryland aveva concesso la libertà religiosa ai soli cristiani; il
19 Costituzione Virginia, 1776
20 Costituzione New Jersey, 1776; XVIII: “That no person shall ever, within this Colony, be deprived of the
inestimable privilege of worshipping Almighty God in a manner, agreeable to the dictates of his own conscience; nor, under any presence whatever, be compelled to attend any place of worship, contrary to his own faith and judgment; nor shall any person, within this Colony, ever be obliged to pay tithes, taxes, or any other rates, for the purpose of building or repairing any other church or churches, place or places of worship, or for the maintenance of any minister or ministry, contrary to what he believes to be right, or has deliberately or voluntarily engaged himself to perform”. XIX: “That there shall be no establishment of any one religious sect in this Province, in preference to another; and that no Protestant inhabitant of this Colony shall be denied the enjoyment of any civil right, merely on account of his religious principles [...]”.
21 Costituzione di New York, 1777, XXXVIII: “[...] that the free exercise and enjoyment of religious profession
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South Carolina aveva istituzionalizzato la religione cristiana protestante ma nella costituzione del 1790 garantiva ampiamente la libertà religiosa. Anche se vi erano dunque differenti concezioni, soprattutto riguardo l’establishment22, tutti gli stati in
misura maggiore o minore abbracciavano l’idea della libertà religiosa. 2.2. La vicenda della Virginia
L’episodio storico che ha influenzato maggiormente l’interpretazione che la Corte Suprema ha dato delle Religion Clauses risale all’esperienza della Virginia. Prima e successivamente all’adozione della Carta del 1776, lo stato della Virginia aveva vissuto un ampio dibattito contro qualsiasi forma di supporto forzoso della chiesa da parte dei cittadini. Nel 1784 il corpo legislativo dello stato stava considerando una proposta di Patrick Henry, il “Bill Establishing a Provision for Teachers of the Christian
Religion”, chiamato comunemente Assessment Bill, che avrebbe richiesto ai cittadini di
pagare annualmente un modesto importo a sostegno della religione cristiana23. Fu in
questa occasione che James Madison scrisse il suo Memorial and Remostrance Against
Religious Assessments, cui fa riferimento in moltissimi casi la Corte Suprema come
emblematico dell’original understanding delle Religion Clauses; in esso Madison dichiarava con vigore che “una vera religione non ha bisogno del sostegno del diritto, che nessuna persona, credente o non credente che sia, dovrebbe essere tassata per sostenere un’istituzione religiosa di qualsiasi tipo, che l'interesse di una società richiede che le menti degli uomini siano sempre del tutto libere, e che le crudeli persecuzioni non erano che il risultato inevitabile delle religioni istituzionalizzate dal governo”24. “[...] The same authority which can force a citizen to contribute three pence only
mankind: Provided, That the liberty of conscience, hereby granted, shall not be so construed as to excuse acts of licentiousness, or justify practices inconsistent with the peace or safety of this State”.
22 Sette degli originari tredici stati prevedevano un “religious establishment” quando fu redatto il Primo
Emendamento nel 1789: Massachusetts, Connecticut, New Hampshire, Georgia, South Carolina, North Carolina e Maryland.
23ADAMS A. M., EMMERICH C. J., A Nation Dedicated to Religious Liberty: The Constitutional Heritage of
the Religion Clauses, University of Pennsylvania Press, Philadelphia, 1990, pag. 11-12
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of his property for the support of any one establishment, may force him to conform to any other establishment in all cases whatsoever”25. L’Assessment Bill non solo non fu mai
approvato ma la Virginia adottò il Jefferson’s Bill for Establishing Religious Freedom in cui si pose fine ad ogni intromissione della forza statale nelle questioni religiose; vi si affermava infatti: “nessun uomo sarà costretto a frequentare o sostenere alcun culto religioso, luogo o ministero, né sarà forzato, trattenuto, importunato od oppresso nel suo corpo o nei suoi beni, né soffrirà altrimenti per conto delle sue opinioni religiose o credenze; ma tutti gli uomini saranno liberi di professare e mantenere la loro opinione nelle questioni di religione e le stesse non potranno in nessuno modo diminuire, ampliare, o colpire le loro capacità civili”26.