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Costruzione del questionario

Il portoghese nel contesto accademico italiano

2.3. Le fasi dell’indagine

2.3.2. Costruzione del questionario

Grazie alla fase preliminare, nella quale abbiamo tracciato un primo quadro indicativo della lingua portoghese negli atenei italiani, è stato possibile ideare e mettere a punto lo strumento di rilevamento della fase successiva. Come abbiamo detto, il questionario approfondisce una serie di informazioni che hanno per oggetto l’organizzazione accademica, pedagogica e didattica del portoghese nelle istituzioni universitarie in Italia.

Strutturalmente è stato organizzato in quattro sezioni per un totale di 31 domande riguardanti:

I. il profilo sociolinguistico degli insegnanti; II. gli aspetti istituzionali del portoghese in Italia;

III. i contenuti di insegnamento e l’articolazione didattica del corso; IV. i materiali didattici.

Nella prima sezione abbiamo raccolto dati sul background linguistico e socioculturale dei docenti, nonché informazioni riguardanti i loro percorsi formativi, soffermandoci su:

• la lingua materna43 (L1);

• il paese di scolarizzazione e di sviluppo dell’uso della lingua portoghese; • la formazione accademica;

• l’esperienza didattica nell’ambito del portoghese LS.

Nella seconda sezione, si è cercato di ottenere informazioni che aiutassero a identificare lo status della lingua portoghese nelle università. Con tale obiettivo sono stati osservati aspetti quali:

• l’ateneo e struttura di riferimento;

43 La lingua materna o L1 (detta anche lingua madre o lingua nativa) è quella appresa dai bambini in

• il nome della Facoltà, del Corso di Laurea e della disciplina di riferimento; • il livello di laurea in cui è insegnato il portoghese;

• il numero indicativo delle ore settimanali di lezione; • il numero medio di studenti;

• l’inquadramento contrattuale della docenza; • le forme di sovvenzioni e ausili economici.

La terza sezione, integrativa di quella precedente, raccoglie dati sulla programmazione didattica e sullo spazio riservato al portoghese brasiliano, con particolare riferimento a:

• i contenuti dell’insegnamento della lingua portoghese; • la varietà di insegnamento della lingua portoghese; • la lingua o varietà più utilizzata nelle lezioni;

• docente di riferimento per la varietà europea e brasiliana.

Con la quarta e ultima sezione abbiamo raccolto diverse informazioni riguardanti l’elaborazione, la pubblicazione, l’utilizzo ed il contenuto dei materiali didattici di lingua portoghese pubblicati dentro e fuori dell’Italia, lasciando il questionario comunque aperto a commenti e osservazioni sugli argomenti trattati. Ci siamo soffermati così su:

• la reperibilità dei testi di lingua portoghese in Italia; • i testi utilizzati nelle lezioni;

• il paese di pubblicazione dei materiali didattici; • i destinatari dei manuali;

• la lingua d’uso dei manuali;

• la presenza di aspetti linguistici-culturali del portoghese brasiliano nei testi; • l’uso di materiali di altra natura.

Come si può notare, questo strumento di indagine segue la cosiddetta tecnica “a imbuto” in cui all’inizio sono poste domande di base, più ampie, e successivamente quelle più specifiche. Così, soffermandoci sui contenuti delle domande, nelle prime sessioni sono presenti domande relative agli aspetti organizzativi e istituzionali

dell’insegnamento, mentre nell’ultima sezione ci sono domande relative ad atteggiamenti e opinioni.

Per quanto riguarda la tipologia delle domande, sono quasi tutte a scelta multipla proprio per favorire una raccolta sistematica di informazioni e limitare così i rischi di ambiguità e genericità delle risposte aperte, oltre che per dinamizzare e facilitare il suo riempimento. Laddove opportuno, abbiamo aggiunto l’opzione “altro” alle alternative proposte – chiedendo una specificazione –, con l’intento di offrire una possibile replica aggiunta del destinatario. Inoltre, in tre domande chiuse è stata chiesta un’ulteriore descrizione della risposta, e, in altri due casi, sono state inserite domande aperte. Vale ricordare altresì che, per evitare di sottoporre ai destinatari domande non pertinenti, è stata inserita una domanda filtro che selezionava gli intervistati a cui porre le relative domande condizionate. Con tale meccanismo, a seconda della risposta fornita, la domanda indirizzava verso altre; rendendo non necessario rispondere sempre a tutte le domande.

Prima della divulgazione del questionario, abbiamo verificato la sua funzionalità in relazione ai contenuti e alla formulazione delle domande, anticipandolo ad un piccolo campione rappresentativo degli intervistati. In tale fase, un pre-test è stato distribuito a differenti professori di lingua portoghese (uno italiano, un altro portoghese ed un altro ancora brasiliano), con lo scopo di identificare e correggere mancanze e incomprensioni, nonché verificarne la completezza. L’analisi delle risposte e i commenti degli intervistati sono stati impiegati per migliorare il questionario, eliminando ambiguità e rendendolo meglio rispondenti allo scopo per il quale era stato pensato.

2.3.3. Somministrazione

Vista la dispersione territoriale delle università oggetto di analisi e la difficoltà di incontrare ogni singolo docente, abbiamo deciso di procedere all’utilizzo di tecnologie informatiche “WEB-based” (e-research). In particolare, gli intervistati sono stati invitati a compilare il questionario in un noto software per sondaggi online

denominato SurveyMonkey44. Lo svolgimento di questa fase si riassume quindi nella progettazione e nella realizzazione di un’applicazione software specifica, conosciuta anche come CAWI (“Computer Assisted Web Interviewing”), che ha consentito anche la registrazione e la catalogazione delle informazioni all’interno del suo database. Tale programma ha contribuito alla sistematizzazione e, di conseguenza, all’analisi dei dati quantitativi. Così, la scelta di utilizzare la tecnica di rilevazione CAWI rispondeva all’esigenza di facilitare l’acceso e il compito dei partecipanti, permettendo di:

• contattare un numero significativo di docenti; • standardizzare la procedura di somministrazione; • ridurre i costi richiesti dai metodi tradizionali; • raggiungere intervistati lontani;

• favorire la compilazione per gli informanti; • trattare i dati raccolti più velocemente;

• personalizzare la compilazione del questionario adottando un criterio di somministrazione di tipo adattivo.

I docenti sono stati contattati via e-mail con un messaggio che presentava la ricerca e invitava a compilare il questionario mediante il link dedicato. Successivamente, sono stati inoltrati altri due solleciti sempre via e-mail, con l’intento di stimolare la partecipazioni di quella parte di informanti che ancora non aveva aderito all’iniziativa. Il questionario è rimasto disponibile online per un periodo di due mesi, compreso tra dicembre 2010 e febbraio 2011.