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Sovvenzioni e ausili economici

Non  ricevo  nessun   finanziamento   Governo  brasiliano  

Governo  portoghese  

Ins/tuto  Camões  

rapporti culturali tra l’Italia e i paesi esteri e nel processo di internazionalizzazione degli atenei.

L’Instituto Camões58, organo ufficiale della politica linguistica del governo portoghese, è da anni impegnato nel sostegno e nella promozione internazionale della propria lingua e cultura mediante diverse iniziative che favoriscono la loro divulgazione all’estero e il finanziamento di un ricco sistema di corsi articolato su più livelli. In quest’ambito, l’Istituto si occupa di insegnamento dal livello scolare all’università, sostiene l’istruzione e la formazione permanente, coordina e sviluppa l’insegnamento a distanza, appoggia la ricerca e promuove sistemi di valutazione e certificazione linguistica. Attualmente, esso consta di una rete didattica che nel complesso conta 1.178 lettori, distribuiti in 72 paesi, e un totale di circa 155 mila studenti.

Per quanto riguarda il governo brasiliano, il Ministério das Relações Exteriores (MRE), conosciuto anche come Itamaraty, è l’organo responsabile per la rete di lettorati che riunisce professori specialisti in lingua portoghese, letteratura e cultura brasiliana. Attualmente il governo brasiliano coordina e sovvenziona l’attività di 68 lettorati in 41 paesi, distribuiti in università di riconosciuto prestigio all’estero con un bacino di più di 3.600 studenti. Inoltre, collabora con diverse altre istituzioni accademiche straniere che sviluppano lavori dedicati allo studio di temi brasiliani e concede ausilio finanziario ad alcuni Centri Culturali Brasile-Italia, contribuendo anche alle attività di scambio culturale.

Nella pagina web del MRE59, è possibile trovare diverse informazioni dettagliate sul programma del portoghese all’estero. I dati del Ministero forniscono un quadro complessivo dell’impegno del governo brasiliano nella politica di promozione della lingua. Gli sforzi del Brasile hanno visto raddoppiare dal 2004 al 2011 il numero di Lettori brasiliani nelle università estere. Nonostante questo, se si confrontano le rete di lettorati brasiliani e portoghesi, il gigante sudamericano dimostra una grave insufficienza di Lettori, evidenziando la mancanza di una politica linguistica consistente di promozione del portoghese brasiliano e della cultura brasiliana all’estero.

58 Per ulteriori informazioni consultare il sito: <http://www.instituto-camoes.pt/>. 59

In merito appunto alla politica di promozione della lingua e della cultura del Brasile, Marcos Bagno richiama l’attenzione sul fatto che, sebbene il paese occupi una posizione di spiccio tra le economie mondiali, rappresenti il 78% dei parlanti lusofoni e il portoghese sia una delle lingue più parlate nel mondo, i governanti brasiliani non si sono effettivamente accorti dell’importanza delle lingue nell’attuale mercato globalizzato:

[...] nossos governantes até hoje não despertaram para a relevância das línguas no atual mercado globalizado. O português brasileiro cresce de importância no mundo por pura inércia, arrastado pela projeção do país no cenário mundial. [...] não temos nenhuma política linguística sistematizada, planejada, para tornar nossa língua um bem de exportação capaz de fazer aumentar ainda mais o nosso PIB. Já Portugal, cinquenta vezes menos que o Brasil e com uma população inferior à da cidade de São Paulo, tem 17% de seu PIB constituído por produtos linguísticos. Na comparação, perdemos de longe para os portugueses, que são há muito tempo muito mais agressivos na promoção de sua língua no exterior (Bagno, 2011a).

Bagno sottolinea la genialità delle scelte strategiche del Portogallo nella diffusione della lingua portoghese all’estero in confronto al Brasile, nonostante la sua piccola dimensione e la sua ristretta popolazione lusofona. L’autore aggiunge che la predominanza dell’Instituto Camões arriva anche in alcune istituzioni universitarie sudamericane – dove si presuppone un maggior interesse verso la varietà brasiliana –, mentre il portoghese brasiliano non riceve quasi alcun sostegno istituzionale ufficiale e sono i docenti brasiliani presenti all’estero a sforzarsi di portare avanti la diffusione di questa varietà.

Eppure, è nel dominio del portoghese come LS che i paesi della lusofonia stanno ottenendo progressi significativi. L’ultima relazione dell’Instituto Camões presenta un aumento di interesse nell’area di formazione di docenti, traduttori e interpreti e di cattedre nel campo della ricerca. Lo stesso accade in Brasile, con un aumento del numero di stranieri interessati a trasferirsi nel paese, dove si registra una notevole crescita di professionisti e studenti stranieri iscritti in corsi di idiomi e università brasiliane. In quanto LS prioritaria, il portoghese è già ricercato anche in paesi come il Senegal, la Namibia o l’Africa del Sud, nel continente Africano, paesi come l’Argentina, l’Uruguay, la Colombia, il Messico e la Venezuela, nell’America del Sud.

Nell’Asia è straordinario lo sviluppo dell’insegnamento del portoghese in Cina, in Giappone, nella Corea del Sud e nel Vietnam60.

Per ora, il Brasile si afferma come il maggior ambasciatore dell’idioma giacché per ogni dieci parlanti lusofoni nel pianeta, almeno sette sono brasiliani. I dati dell’Observatório da Língua Portuguesa61 collocano la lingua portoghese nella 4ª posizione tra le più parlate nel mondo; ma ciò che ultimamente ha fatto crescere il portoghese agli occhi degli stranieri è il distacco politico, economico e culturale che la comunità dei paesi di lingua portoghese, in speciale il Brasile, ricevono negli ultimi anni. La proiezione del Brasile nello scenario mondiale fa sì che il portoghese brasiliano cresca di importanza, malgrado esista una mancanza di stimoli da parte del governo brasiliano che, come si è detto, incentiva ancora molto poco l’insegnamento all’estero della propria lingua.

L’appoggio che manca da parte del governo brasiliano arriva, invece, da quello portoghese. È evidente, dunque, che una politica linguistica solida e sistematica contribuisce alla divulgazione dell’idioma e, conseguentemente, incide nell’offerta formativa degli atenei in Italia. L’invio di un docente di madrelingua portoghese a spese del paese di provenienza è certamente un’offerta molto allettante per l’università italiana, sia per quello che riguarda il processo di internazionalizzazione, rappresentando il Lettore di scambio un investimento nei rapporti culturali tra l’Italia ed il paese estero, sia per le diverse funzioni che possono essergli attribuite, dalle esercitazioni alle verifiche, passando per altre attività di supporto (collaborazione nell’elaborazione e aggiornamento di materiale didattico, consulenza agli studenti relativa a soggiorni di studio ecc.). Così, oltre all’insegnamento qualificato di lingua e cultura del paese di origine, il Lettore di scambio svolge un ruolo molto attivo nella promozione della cultura del suo paese, coordinando anche importanti iniziative, culturali e scientifiche (convegni, progetti di ricerca, rassegne cinematografiche in lingua originale ecc.).

La presenza del Lettore di scambio è ancora più rilevante se si considera l’attuale situazione finanziaria dell’università italiana. Il difficile periodo politico-

60 Informazioni prese dal sito <http://expresso.sapo.pt/o-portugues-vai-ser-uma-lingua-internacional=

f741048#ixzz21Azi62sb>.

economico che l’Italia attraversa negli ultimi anni ha portato a diverse Riforme universitarie e a tagli finanziari nel mondo accademico con ripercussioni sull’assunzione del personale docente. È chiaro, pertanto, che la possibilità di abbattere i costi sull’organico è uno dei fattori di grande importanza nella contrattazione del Lettore. In questo modo, la vigorosa politica linguistica del governo portoghese svolge un’elevata influenza nell’offerta formativa italiana attraverso il finanziamento di Lettori di nazionalità portoghese e, conseguentemente, nella diffusione della varietà europea in Italia.

Sempre a proposito del mancato sostegno del governo brasiliano all’insegnamento della sua lingua all’estero, Bagno (2011a) muove forti critiche all’atteggiamento passivo e di sottomissione del Brasile alle decisioni linguistiche del Portogallo, quando invece il paese sudamericano potrebbe avere un ruolo dominante nella promozione dell’insegnamento del PLS. Sebbene tale ruolo appartenga attualmente al Portogallo, il futuro dell’idioma nel mondo dipende dal Brasile; per questo è necessario intraprendere e attuare, sempre secondo lo stesso autore, almeno due azioni ben programmate:

[...] abandonar a ideia jurássica de que só os portugueses falam bem a língua e reconhecer a legitimidade das opções genuinamente brasileiras de uso da língua, que é tão nossa quanto dos portugueses e até mesmo, se levarmos em conta a população, muito mais nossa do que deles! (Bagno, 2011a).

Anche se il cammino per il consolidamento di una politica che potenzi la crescita della lingua è ancora lungo, il sintetico quadro appena delineato suggerisce una maggior attenzione da parte del mondo accademico italiano verso la lingua portoghese e, soprattutto, per la varietà brasiliana. I forti segnali di interesse verso l’idioma dovrebbero trovare un valido sostegno nell’università affinché la stessa risulti foriera di una richiesta formativa che sempre di più sta prendendo forma a livello internazionale.

2.4.3. Contenuti di insegnamento e articolazione didattica

L’organizzazione di un corso di LS si costituisce come un processo riflessivo sulla dinamica dell’insegnamento/apprendimento della lingua e contempla fasi distinte.

Il programma (o sillabo) indica quella parte delle attività curriculare che si riferisce specificamente ai contenuti dell’insegnamento: generalmente è un documento in cui sono descritti i contenuti e la natura delle esperienze che si faranno con e nella lingua di apprendimento (Almeida Filho, 1996). Esso rappresenta uno dei requisiti per l’apprendimento e l’insegnamento formale delle lingue ed è un compito complesso per l’insegnante che si propone di essere il pianificatore dei corsi. L’insegnante- pianificatore (il pianificatore e l’insegnante possono essere persone diverse, o la stessa persona con un duplice compito) ha bisogno di conoscenze specifiche e sistematiche per essere in grado di organizzare i contenuti nelle differenti fasi di apprendimento della lingua.

Con l’intento dunque di verificare lo svolgimento dell’insegnamento/ apprendimento della lingua portoghese nell’università italiana, si è esplorato il contenuto dei corsi afferenti all’ambito disciplinare L-LIN/09:

Figura 21: Domanda 2.10. Rispondenti: 23

Nel grafico sovrastante si vede che il 65% dei docenti partecipanti all’indagine ha dichiarato di insegnare prevalentemente Lingua e cultura, mentre il 13% Traduzione e il 9% Linguistica. Nella scelta residuale, segnata dal 13% di loro, si trovano le seguenti risposte: 1) “Língua e tradução em igual medida”, 2) “Literatura” e 3) “Todas as disciplinas indicadas”. L’architettura dell’insegnamento del portoghese in Italia è

65%   13%  

9%   13%