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Progetto Teletandem Brasile: Lingue straniere per tutt

Proposta di integrazione didattica: la pratica del teletandem

4.2. Teletandem: concetti e princip

4.2.2. Progetto Teletandem Brasile: Lingue straniere per tutt

Come si è detto in precedenza, il nome teletandem viene dato al contesto virtuale, autonomo e collaborativo in cui l’insegnamento/apprendimento delle lingue straniere è assistito a distanza dal computer, attraverso comunicazione sincronica e per mezzo dell’utilizzo delle funzioni di scrittura, lettura, audio e video con applicativi di messaggistica istantanea, come Skype (Telles, 2009). In tal modo, esso ha trasferito la filosofia e i principi dell’apprendimento in tandem per il mezzo virtuale, ampliando così le opportunità di usare la lingua di apprendimento in una reale comunicazione. Questa nuova modalità per l’apprendimento delle lingue è studiata nel Progetto Teletandem Brasile: Lingue straniere per tutti da docenti e ricercatori in Brasile e all’estero.

Il progetto è ideato nel 2006 dal linguista João Antonio Telles, docente di Didattica delle Lingue Moderne dell’UNESP – Universidade Estadual Paulista (Brasile) – di Assis e porta con sé un’agenda educativa, politica e interculturale, sia nelle aree di

insegnamento/apprendimento delle lingue assistite dai computer, sia nell’area di formazione dei docenti. Si tratta di un progetto interdipartimentale e interistituzionale di ricerca nell’ambito dell’insegnamento delle lingue a distanza, che coinvolge gli studenti del Corso di Laurea e del Post-laurea dell’UNESP.

Esso ha inoltre coinvolto ricercatori-collaboratori dei dipartimenti di lingua portoghese delle seguenti università: Northwestern University, Northeastern University, Georgetown University, Truman State University, University of Miami, University of Georgia, Virginia Commonwealth University e University of Miami (EUA); Université Charles-de-Gaulle, Lille III, Université Lumière, Lyon II (Francia); Università di Bologna - Forlì, Università del Salento e Università degli Studi Roma III (Italia); Johannes Gutenberg Universität (Germania), Universidad Nacional de La Matanza (Argentina); Universidad del Trabajo de Uruguay (Uruguay) e Universidad Autónoma de México (Messico).

Nel delineare gli obiettivi del progetto si è tenuto conto del fatto che lo sviluppo delle comunicazioni mediate da Skype presenta nuove congiunture e condizioni tecnologiche per rispondere alle sfide delle limitazioni geografiche, sociali, economiche e formative affrontate dal Brasile. Così, d’accordo Telles e Vassallo (2009), le principali finalità del progetto erano le seguenti:

 il diritto di accesso democratico e senza limitazioni ai contesti internazionali di apprendimento forniti dalle nuove tecnologie;

 la possibilità per gli studenti e gli insegnanti di lingue di utilizzare le tecnologie per imparare a comunicare in lingue straniere con i parlanti nativi o competenti in queste lingue;

 la formazione dei futuri professori di lingue straniere all’uso delle nuove tecnologie, promuovendo il contatto, almeno virtuale, con lingue e culture del proprio percorso di studi;

 l’attuazione delle politiche linguistiche adottate dagli organi di governo, che coinvolgono il settore privato e agenzie per lo sviluppo della ricerca – conoscere le lingue straniere è, dopo tutto, un requisito importante nell’educazione e nello sviluppo professionale dei giovani.

Tenendo presente tali esigenze in una prospettiva educativa, il progetto ha messo a contatto studenti universitari brasiliani e stranieri per imparare l’uno la lingua dell’altro attraverso il teletandem. Skype ha fornito un ambiente virtuale adeguato per l’insegnamento/apprendimento a distanza, in cui studenti universitari si adoperano in reciproca cooperazione per insegnare all’altro la propria lingua e cultura, o una lingua e cultura in cui si sentono sufficientemente competenti per insegnarla (non è necessario essere un parlante nativo).

4.2.2.1. Come funziona il teletandem

Quasi tutte le caratteristiche teoriche e pratiche precedentemente menzionate sull’apprendimento in tandem sono valide anche per il teletandem. La differenza tra le due modalità sta, però, nelle condizioni concrete di realizzazione:

De fato, a possibilidade de realizar um tandem presencial é restrita às pessoas que compartilham o mesmo contexto geográfico; [...] O teletandem, por sua vez, proporciona as ferramentas apropriadas para praticar a produção e a compreensão oral, mesmo a distância, sem excluir as outras habilidades e, ainda, acrescenta os aspectos não verbais da comunicação, por meio da câmera (Telles e Vassallo, 2009).

Pertanto, riguardo le risorse umane e tecniche, per realizzare il teletandem sono necessari: (a) una coppia di parlanti di lingue differenti che desiderano parlare l’uno la lingua dell’altro; (b) un computer connesso alla rete con Skype; (c) un microfono e una cuffia; (d) una webcam. L’interazione è in forma completamente gratuita.

D’accordo con i principi basilari del tandem, la sessione di teletandem è suddivisa in due turni, ognuno dedicato ad una lingua, realizzati l’uno dopo l’altro o in giorni separati. Telles e Vassallo (2009: 52-3) affermano che, basandosi sulle loro esperienze di tandem (Vassallo, 2006; Vassallo e Telles, 2008), ma anche guidati dalle prospettive teoriche offerte dall’approccio lessicale (Lewis, 1993) e dagli studi circa il focus on form (Doughty e Williams, 2004), ogni turno dovrebbe avere una durata minima di un’ora. Di seguito sintetizziamo le fasi presentate dagli autori:

1) conversazione su uno o più topics (circa 30 minuti): i partecipanti scelgono gli argomenti di loro interesse su cui conversare. Il parlante nativo/competente fa attenzione e prende appunti su cosa e come il suo partner parla nella lingua di apprendimento;

2) riflessione condivisa sulla sessione (10 minuti): i partner raccontano le loro sensazioni (paure, problemi ecc.) durante la conversazione nella lingua straniera. La riflessione condivisa sulla sessione è importante per rivedere gli accordi comuni, sviluppare la percezione della partnership, costruire significati sul proprio processo di teletandem e decidere il percorso da seguire;

3) commenti sulla lingua utilizzata (circa 20 minuti): in questa ultima fase il parlante nativo/competente userà gli appunti per focalizzare problemi specifici relativi alla grammatica, al vocabolario o alla pronuncia che sono emersi durante la conversazione.

Dopo questo primo turno dedicato ad una lingua si dovrebbe fare un intervallo in cui i partner staccano dal computer e si rilassano alcuni minuti, per successivamente scambiarsi le lingue ed iniziare il secondo turno composto dalle stesse fasi sopra descritte. Telles e Vassallo (2009: 53) indicano anche di cambiare i turni delle lingue ad ogni incontro settimanale, poiché la prima sessione ha la tendenza ad essere sempre più produttiva della seconda anche perché i partecipanti sono di solito più predisposti. Inoltre, con il fine di aumentare l’efficacia delle sessioni di teletandem, gli autori raccomandano ai partecipanti, tra un incontro e l’altro, di scrivere testi nella lingua di apprendimento e di inviarli via e-mail ai partner per essere commentati e editati.

Secondo Telles (2009b: 68), le sessioni di teletandem sono più di una semplice conversazione con sporadiche correzioni di grammatica e vocabolario:

[...] muito embora o enfoque das sessões se teletandem seja sobre a produção e a recepção oral, as habilidades de escrita e leitura também podem ser praticadas ao longo da própria sessão, enquanto os parceiros fazem anotações, mantendo registro de novas informações sobre a língua-alvo (oportunidades para correção ortográfica pode ser um exemplo). Neste sentido, as práticas de leitura e escrita [no teletandem] funcionam como apoio para a interação oral, como modo de registrar os novos insumos de vocabulário e gramática. Outra razão para o teletandem ser diferente do bate-papo comum é que os parceiros podem escrever, entre uma sessão e outra, redações acerca dos temas que foram discutidos. Neste

caso, esta prática de escrita, mais pensada e pré-planejada entre as sessões de teletandem fica distante daquela peculiar modalidade oral que caracteriza as práticas de escrita de mensagens instantâneas (Telles, 2009: 68-9).

D’accordo con Vassallo (2009: 6), le interazioni in teletandem possono essere realizzate in diversi spazi fisici: da case private, con strumentazione propria, a spazi pubblici con strumentazione in locazione (Internet point) o spazi pubblici istituzionali con strumentazione fornita gratuitamente dall’istituzione responsabile (laboratori multimedia, centri di informatica).

Nei campus dell’UNESP di Assis e São José do Rio Preto, dal 2008 sono a disposizione degli studenti due laboratori riservati alle attività connesse al teletandem. Il laboratorio di Assis (il quale abbiamo visitato nell’ambito della nostra ricerca) dispone di 19 cabine individuali, dotate di computer con webcam e applicazioni di messaggistica istantanea e di registro di immagini e voce, in una stanza con aria condizionata e vista sul bosco della Facoltà di Lettere. Si tratta di uno spazio piacevole e accogliente di interazione, di studio e di ricerca nell’area di insegnamento e apprendimento delle lingue straniere in tandem109.

Figura 48: Laboratorio di teletandem dell’UNESP di Assis.