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Criteri di selezione di un gruppo omogeneo di artisti

Il primo passo nella definizione della questione, è stata l’individuazione dei principali centri artistici del Litorale nord adriatico, che sono: Trieste e Gorizia.

Trieste, come abbiamo già detto si era ingrandita notevolmente grazie al ruolo conferitole dal porto franco dell’Impero Austro-ungarico, dopo la Prima guerra mondiale e a causa dell’annessione al Regno d’Italia fu un polo d’attrazione di interessi politici. Vi si concentrarono forze opposte che miravano a conquistare la popolazione sia in senso politico che sociale: da parte dei nazionalisti italiani il territorio appena acquisito, anche se considerato da sempre italiano, andava ancora “conquistato”, cioè si dovevano assimilare quei cittadini che parlavano altre lingue ed avevano culture diverse. Da parte slovena, invece, i diritti acquisiti con il governo asburgico andavano preservati e la cultura slovena coltivata e protetta.

Anche grazie all’attenzione che aveva catturato su di sé, Trieste godette ovviamente di una notevole attività culturale, grazie all’arrivo in città di artisti e letterati, poeti, ecc. che contribuirono alla formazione di associazioni e di un vivace clima culturale.

Gorizia invece fu costantemente “contesa”, tra italiani e jugoslavi, ma di fatto fu sempre una città di cultura mista. Nei piccoli paesi della provincia, disseminati nella zona della più interna del Carso, i cambiamenti di bandiera furono numerosi, a seguito appunto dello spostamento e dell’aggiustamento delle linee di confine.

L’integrazione tra il popolo sloveno e italiano era stata molto più graduale e meno sofferta rispetto a Trieste, probabilmente favorita dall’omogeneità del territorio100. A Gorizia infatti, anche dal punto di vista culturale, sloveni e italiani erano abituati a frequentare gli stessi istituti, che erano tedeschi, dove dialogavano in una lingua “neutra” e si confrontavano.

100 A Trieste la differenza morfologica consiste nella presenza della zona dell’altipiano carsico, che aveva relegato la popolazione slovena nella zona periferica della città, creando una scissione con il centro. Mentre a Gorizia la minor presenza di barriere fisiche, aveva favorito la graduale compenetrazione di zone con espressioni linguistiche diverse.

Figura 6. Il territorio scelto per l’indagine101.

Negli anni successivi alla prima guerra, con l’avvento del fascismo, la popolazione slovena si trovò soggetta a numerose restrizioni sull’uso della lingua, sulla libertà di stampa di pensiero, e diede inizio a emigrazioni di massa. Ovviamente, tra le persone che furono interessate da queste restrizioni e che dovettero scegliere se rimanere e sottostare alle nuove condizioni, oppure emigrare, sperando di trovare situazioni più favorevoli, ci furono anche gli artisti. Per coloro che rimasero in questo territorio, le tensioni sociali in alcuni momenti sfociarono in episodi sanguinosi, sin dai primi anni dell’avvento del fascismo, fino ad arrivare ad un vero e proprio eccidio.

Decisa dunque l’estensione del territorio da analizzare ci si è chiesto se si potesse considerare l’esistenza di un gruppo omogeneo di artisti sloveni nel Litorale e da che cosa fossero stati eventualmente accumunati.

Si è deciso di prendere in considerazione gli artisti nati a cavallo dei secoli XIX e XX, nella zona individuata, ovvero in una parte dell’Impero asburgico. Questa scelta è stata fatta considerando che questi artisti avrebbero avuto circa tra i venti e i trenta anni durante l’affermazione del fascismo. In questo modo si delineava una categoria non eccessivamente ampia e formata da artisti emergenti, sui quali, è comprensibile, ci potesse essere stata una maggiore influenza in termini politici e sociali.

Questi artisti, per nascita, per formazione e per il momento d’ingresso nel mondo dell’arte, risultano abbastanza simili tra loro ed è intuibile che abbiamo avuto simili esperienze e su di essi abbia influito anche la politica, piuttosto che su artisti più giovani non ancora formati, o su artisti di generazioni antecedenti, che già si erano fatti una posizione e un proprio pubblico.

Essi sono dunque:

Čargo Ivan (1898) e Juch Pietro (1889) nati a Tolmin;

Delak Ferdo (1905) e Šantel Šaša (1883) nati a Gorizia;

Spazzapan Lojze (1889) nato a Gradisca;

Pilon Veno (1896) nato ad Ajdovščina;

Bambič Milko (1905), Bucik August Andrej (1887), Černigoj Avgust (1898),

Hlavaty Robert (1897), Lah Zorko (1905), Sergio Sergi (1896), Sešek Ernst (1901), Sirk Albert (1887), Spacal Lojze (1907), Stepančič Edvard (1908) nati a Trieste102. A questo gruppo andavano aggiunti artisti gli artisti che operarono in questa zona a cavallo tra la prima e la Seconda guerra mondiale. Quindi lo scultore France Gorše, l’unico artista ad essi contemporaneo che si occupa prevalentemente di scultura. Era proveniente da una zona più interna della futura Jugoslavia, dove nacque nel 1897, si formò a Zagabria alla scuola di Meštrović, e per molti anni espose a Trieste, anche alle Mostre Sindacali.

102 Molti di questi artisti erano già stati identificati nell’articolo “Pri naših upodabljajočih umetnikih” [ant. 47]. I dati biografici di questi artisti si possono consultare sullo “Slovenski biografski leksikon” (Dizionario biografico sloveno), anche in formato digitale: http://www.slovenska-biografija.si/, oppure sul “Primorski biografski leksikon” (Dizionario biografico del Litorale), anche in formato digitale: http://www.primorci.si/ e infine in (Vetrih, Miličevič e Grgič 2012).

Molti di questi artisti erano già stati analizzati nel periodico triestino “Luč” del 1928, in un saggio che delineava gli aspetti dell’arte contemporanea slovena nel Litorale103.

Figura 7. Gli artisti selezionati e i loro rispettivi luoghi di nascita104.

Trattare le biografie dei singoli artisti sarebbe superfluo in questa tesi e non apporterebbe dati essenziali alla narrazione. Si vedranno in seguito invece ulteriori dati relativi a questi artisti intesi però come gruppo, al fine di capire se ci siano, o no, elementi comuni nella formazione e in che modo li abbiano influenzati.

A questo punto andavano individuate ed analizzate le fonti che avrebbero fornito informazioni sui dati biografici e sulla vita artistica di questi territori nel periodo prescelto.

103 cfr. [ant. 47].