• Non ci sono risultati.

Capitolo 3. LA PROGRAMMAZIONE DELLA

3.3. Lo sviluppo di un piano della performance integrato

3.3.1. Dalla riforma Brunetta all’armonizzazione contabile

Lo sviluppo di una piano della performance integrato ha come punto di partenza l’utilizzo delle indicazioni sulla struttura e contenuti del piano ella performance secondo la Delibera 112/2010 delle Civit, mediante l’illustrazione più dettagliata di ciascuno degli otto punti indicati nella struttura di sintesi indicati nella figura struttura del piano nel paragrafo precedente. Successivamente si è cercato integrare queste informazioni con le indicazioni dei principi contabili sul DUP a seguito del processo di armonizzazione contabile del 2011.

In questo senso, affrontando un punto alla volta, nella figura 3.5 vengono illustrati più nello specifico i contenuti di ciascun capitolo del piano della performance. La delibera Civit fornisce indicazioni di massima per ciascun capitolo, assunte come base per lo sviluppo del modello integrato. Gli enti, a seconda delle proprie esigenze possono attenersi o meno a tale schema, non essendo vincolante la forma ma solo l’adozione dello strumento, potendo apportare le modifiche che ritengono necessarie in base alle proprie esigenze.

Molto brevemente i primi due capitoli prettamente descrittivi e di sintesi delle caratteristiche principali in termini di organizzazione, aree di intervento, outcome desiderati dell’ente locale che redige il piano. Il terzo capitolo, invece, è dedicato ad illustrare in maniera più approfondita l’identità demografica, sociale ed economica dell’amministrazione, oltre al mandato istituzionale alla missione e all’ambito in cui l’ente mette in opera le proprie politiche e all’illustrazione del cosiddetto albero delle performance, ovvero un mappa logica in cui devono essere evidenziati nella maniera più chiara ed immediata possibile i collegamenti a cascata tra mandato, missione, are strategiche, obiettivi strategici e obiettivi operativi.

Il capitolo di analisi di contesto comprende da un lato, una parte di analisi diagnostica in cui l’ente evidenzia le variabili economiche, sociali, tecnologiche e le strategie di sostenibilità di medio e lungo periodo che caratterizzano il proprio

territorio e la collettività di riferimento, dall’altro una ricognizione del proprio contesto interno, ovvero:

 della propria organizzazione in termini di organigrammi, centri di responsabilità, articolazione territoriale e personale;

 delle infrastrutture strumentali ed economiche funzionali al raggiungimento degli obiettivi;

 delle risorse umane, in termini di competenze, attitudini, turn-over e composizione di genere;

 della salute finanziaria dell’ente stesso.

I capitoli 5 e 6 sono i punti salienti in termini di descrizione degli obiettivi strategici ed obiettivi di lungo, medio e breve termini che l’ente si pone. In queste due sezioni, l’ente deve rispettivamente indicare:

 gli obiettivi strategici in cui viene declinata la strategia pluriennale dell’amministrazione, i relativi indicatori e le risorse finanziarie destinate a ciascun obiettivo nella prima, (capitolo 5);

 gli obiettivi operativi, gli indicatori, i target da raggiungere, le azioni per raggiungere ciascun obiettivo operativo, le risorse strumentali, economiche ed umane e le responsabilità, nella seconda (capitolo 6). La declinazione degli obiettivi strategici avviene con il coinvolgimento dell’organo di indirizzo politico-amministrativo per la definizione delle priorità, dei programmi e dei piani, dei dirigenti nella definizione puntale degli obiettivi e delle strutture di staff (o in mancanza dei dirigenti stessi) a supporto del processo di programmazione per garantirne obiettività e accuratezza metodologica e assicurare l’interazione dell’amministrazione con gli stakeholder interni, i quali favoriscono la rilevanza degli obiettivi in relazioni ad obiettivi, attese e conoscenze da loro portate all’interesse.

Le ultime due sezioni sono rispettivamente dedicate al percorso seguito nella programmazione della performance e agli allegati. Relativamente al percorso seguito il capitolo deve prevedere: i) la descrizione del percorso seguito nella definizione del piano della performance in termini di soggetti coinvolti, fasi seguite, ore dedicate a ciascun fase e arco temporale coperto; ii) l’evidenziazione della coerenza con la programmazione economico-finanziaria e di bilancio e iii) le

azioni di miglioramento. Nella sezione finale degli allegati, la delibera suggerisce alcuni allegati tecnici il cui inserimento potrebbe essere utile ai fini della maggiore comprensione del ciclo di programmazione della performance.

Figura 3.5. Sintesi dei contenuti del piano della performance secondo la Delibera Civit 112/2010

Fonte: elaborazione personale sulla base delle Delibera Civit 112/2010

Analizzando invece i contenuti del Documento Unico di Programmazione (figura 3.6) a seguito della revisione del principio contabile della programmazione, questo, come già citato in precedenza, nella sezione strategica deve contenere le linee programmatiche di mandato e le scelte di medio-lungo

termine in coerenza con il quadro normativo, la programmazione regionale, gli obiettivi di finanza pubblica e le indicazioni dell’Unione Europea. L’ente tramite il DUP deve anche esplicitare gli strumenti con cui intende rendicontare in maniera sistematica e in trasparente i) il proprio operato, ii) il collegamento degli obiettivi strategici alle missioni di bilancio, iii) le modalità di verifica dello stato di attuazione degli obiettivi strategici e le eventuali azioni correttive da mettere in atto.

A monte della definizione degli obiettivi strategici occorre includere anche le informazioni relative all’analisi strategica interna ed esterna.

Figura 3.6. Contenuto sezione strategica DUP secondo il principio della programmazione armonizzato

Fonte: Elaborazione personale sulla base del principio contabile sulla programmazione

Per quanto invece riguarda la sezione operativa (la figura 3.7 esplicita più nello specifico il contenuti) il principio indica un contenuto minimo articolato nei seguenti elementi:

 indirizzi ed obiettivi degli organismi del gruppo dell’ente;

 coerenza con le previsioni di bilancio e gli strumenti urbanistici;

 per la parte di entrata una valutazione generale delle fonti finanziamento, l’andamento storico e i vincoli esistenti oltre agli

indirizzi relativi ai tributi e alle tariffe dei servizi e all’indebitamento per il finanziamento degli investimenti;

 per la parte di spesa l’articolazione delle missioni in programmi con l’esplicitazione delle finalità, delle motivazioni alla base delle scelte, delle risorse umane e strumentali oltre ad un’analisi e valutazione impegni pluriennali;

 la valutazione della situazione economico-finanziaria degli organismi gestionali esterni;

 la programmazione lavori pubblici;

 la programmazione fabbisogno personale;

 il piano alienazioni e beni patrimoniali.

Figura 3.7. Contenuto sezione operativa DUP secondo il principio della programmazione armonizzato