N. inventario: IG 140621b Materiale: pietra di Aurisina
5. GLI ALTRI EDIFICI ROMANI PER SPETTACOLI DELLA CITTÀ
5.1. C ONSIDERAZIONI SUL TEATRO E SUL “ QUARTIERE DEGLI SPETTACOLI ”
5.2.1. I dati archeologic
Il circo di Aquileia fu individuato nella zona nord-occidentale della città antica in seguito alle ricerche compiute tra il 1871 e il 1874, dapprima sotto la guida di Karl Baubela, poi di Friedrich Kenner e Alois hauser686, e nel 1876, nuovamente sotto la direzione di Baubela687. oggetto delle indagini fu l’angolo nord-ovest della cinta muraria (rimasto parzialmente in vista) di quello che all’epoca era considerato l’“accrescimento teodo- siano”688: la scoperta di un tratto di muro curvo, dapprima interpretato come rinforzo interno delle mura, fu decisiva per l’identificazione del circo689. Ulteriori ricerche vennero eseguite nel 1898, quindi nel 1912-1913, al momento della realizza- zione del nuovo cimitero, e prima del 1948690; un limitatissimo sondaggio fu condotto nel 1975691.
La documentazione grafica d’archivio è ancor oggi essenziale per ricostruire l’aspetto del gran- dioso monumento, benché non sempre essa sia chiarissima692.
La descrizione più dettagliata è quella di Ken-
ner nel 1880, con una pianta semplificata (fig. 178) che è la riduzione del piano quotato di Baubela e Guido Levi del 1877 (fig. 179); di grande impor- tanza, anche per il dettaglio a scala maggiore, è il rilievo effettuato da Klingenberg nell’agosto 1876 (fig. 180)693.
All’estremità semicircolare meridionale del- l’edificio, furono messi in luce tre muri concen- trici: due brevi tratti del muro di delimitazione, a contatto con la cinta e sull’asse longitudinale del circo (spessore 3 m); gran parte del muro mediano, spesso 2 m; infine pochi resti del muro interno, largo 2,5 m694. Dal rilievo di Klingenberg (fig. 180) e dalla descrizione di Maionica si evincono queste misure: spessore del muro esterno 3 m; distanza tra muro esterno e muro mediano 2,75 m; spes- sore del muro mediano 2 m; distanza tra muro mediano e muro interno 1,70 m; spessore del muro interno 2,50 m695. Sul rilievo, quest’ultimo appare formato da due parti distinte e all’incirca equivalenti, una in muratura, l’altra, quella interna, forse in fondazione. In totale, lo spazio riferibile alla cavea nell’emiciclo è pari a circa 12 m696. 686KENNER, hAUSER1875.
687KENNER1880, pp. 15-16.
688La definizione compare nella carta di Leopoldo Zuccolo (primi
anni dell’ottocento), dove la cinta è indicata come “muri impro- priamente detti foratti”. Da ultimo BUoRA, MAGNANI2014-2015,
pp. 11-13, fig. 1.
689KENNER, hAUSER1875, p. 30: nella nota 1, aggiunta evidente-
mente poco prima della stampa, si fa largo l’ipotesi che si trattasse del circo (“Es hat sich seither durch neuere Grabungen herausge- stellt, dass dieser Bogen einen colossalen, an die Innenseite der Stadtmauer angebauten Mauerwerke angehöre, welches sehr wahrscheinlich einen Circus umschloss”), come sostenuto per primo da BIZZARRo1875.
690BRUSIN1948, c. 58 (“qualche saggio di scavo da me esperito
anni or sono nel terreno che già accolse il Circo mi ha sconsigliato dall’allargare le indagini”).
691hUMPhREy1986, pp. 621 e 690, nota 69 (resti di un muro in
conglomerato); BERTACChI1994, p. 179 parla di “sondaggio con la
stanga di ferro” sui tre muri che costituivano la curva del circo.
692Sul circo di Aquileia, cfr. hUMPhREy1986, pp. 621-625; BUoRA
1988b, pp. 63-65 e 68-72; JäGGI1990; BERTACChI1994, pp. 177-
181; BASSo1999, p. 226; FAUQUET2002, pp. 56-58; hAUG2003;
BERTACChI2003, pp. 42-43; ToSI2003, pp. 500-501; BASSo2004, p.
327; PISANISARToRIo2008, p. 76, n. 47; BASSo2013, p. 85; MIAN,
VILLA2013.
693Rispettivamente: KENNER1880, pp. 13-16 e fig. 11 (cfr. MAIo- NICA1893, pp. 23 e 36). Piano quotato di Baubela-Levi: Niveau-Plan
des Bodens auf dem die Ueberreste des altens Aquileja blossgelegt wurden, 11
novembre 1877, Archivio Museo Archeologico Nazionale di Aqui- leia, n. 508 (degli stessi autori e della stessa data è il Plan der heutigen
Stadt-Aquileja con indicati i resti archeologici degli scavi 1872-1876,
Archivio Museo Archeologico Nazionale, n. 1805). Pianta di Klin- genberg: Ausgrabung zu Aquileja. Aufnahmen der südlichen Mauerecke,
Mosaikboden, Thurm an der Westseites Circus, Archivio Museo Archeo-
logico Nazionale, n. 12, riprodotta in TIUSSI, VILLA, NoVELLo2013,
p. 235, n. 47 (L. Villa). La descrizione dei resti è fatta sulla base delle note e dei rilievi di Klingenberg, Baubela e Pozzar.
694KENNER1880, p. 14; MAIoNICA1893, p. 36.
695Cfr. MAIoNICA1893, pp. 23 (sono invertite per errore le
distanze tra i muri) e 36 (lo spessore del muro esterno è indicato in 2,50 m). Vedi anche hUMPhREy1986. Più recentemente MIAN,
VILLA2013, p. 77.
696È la stessa misura che hUMPhREy1986, p. 621 indica per il lato
orientale (vedi infra).
Cristiano Tiussi, Luca Villa
5.2. I
L CIRCO.
D
ATI ARCHEOLOGICI E TENTATIVO DI RICOSTRUZIONEC
RISTIANoT
IUSSI, L
UCAV
ILLASul lato orientale non fu accertata la presenza del muro esterno, ma sul suo naturale allinea- mento vennero individuate delle fondazioni qua- drate per pilastri (2 x 2 m), distanti tra loro 2,70 m (fig. 178, a)697. Gli scavi eseguiti nel 1898 immedia- tamente a sud dell’area del cimitero ne misero in luce numerosi altri, piuttosto irregolari e con una distanza di circa 2,50-2,70 m, come si può dedurre da un rilievo di Pozzar698(fig. 181).
Il muro mediano in diretta prosecuzione dell’emi- ciclo era contraddistinto dalla presenza di pilastri addossati (in tutto nove: figg. 178, b e 180), sporgenti 1,50 m e distanziati 3 m l’uno dall’altro, tranne gli ultimi due a nord (2 m)699. Tale caratteristica costrut- tiva non compare nell’emiciclo né nel tratto messo in luce nel 1898: qui, peraltro, il muro interno e il muro mediano risultavano collegati da una struttura tra- sversale (fig. 181)700. Dal rilievo di Pozzar, hum- phrey trae le misure delle fondazioni dei pilastri liberi (circa 2 x 2 m in media, con oscillazioni comprese tra 1,70 e 2,40 m), dello spessore del muro mediano (2- 2,40 m) e del muro interno (1,60-2,50 m).
La distanza tra il muro mediano e il muro interno indicata da humphrey (3,90 m)701 è evi-
dentemente comprensiva anche dello spessore del primo, poiché dal rilievo di Pozzar si evince che l’intervallo tra le due strutture è di circa 1,9 m; sono leggibili, inoltre, i resti di un blocco o lastra dell’alzato, con lato integro di 1,52 m, di uno dei pilastri, per cui essi avevano le stesse misure dei sostegni addossati al muro mediano. La distanza tra la linea costruita sul filo occidentale di questo elemento (lapideo?) e il muro interno del podio, è indicata sul rilievo in 8,80 m, quella tra essa e il muro mediano è calcolabile in circa 3 m. La lar- ghezza totale dello spazio riservato alla cavea in questo punto, dal muro interno ai pilastri liberi compresi, è quindi calcolabile in circa 10,30 m702.
Lungo il lato occidentale, il rilievo di Klingen- berg (fig. 180) mostra efficacemente che le strut- ture del circo risultavano congiunte al muro di difesa, poco più a nord spesso 3,60 m; in un punto ormai prossimo alla porta nord-occidentale sono disegnati due muri paralleli, quello occidentale (spesso 2,40 m) sull’allineamento della cinta, quello orientale, ricollegabile al podio, largo 3,35 m e distante dal precedente circa 2,20 m703: è il punto più settentrionale in cui siano riconoscibili 697KENNER1880, p. 14, in cui è probabilmente dovuta ad errore la
misura di 7 metri tra i pilastri addossati e quelli liberi, ripetuta anche in MAIoNICA1893, p. 36. Nel rilievo di Klingenberg non compare
nessuno di questi pilastri. MAIoNICA1893, p. 36, parla di circa 10
pilastri liberi, mentre hUMPhREy1986, p. 21, sulla base del rilievo di
Pozzar, fornisce il numero di 25.
698Il rilievo di Pozzar è noto in due versioni, la prima (Archivio
Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, n. 47a) più dettagliata e comprensiva delle misure (qui fig. 181), la seconda (n. 47) semplifi- cata (TIUSSI, VILLA, NoVELLo2013, p. 235, n. 48, L. Villa). 699KENNER1880, p. 14 (9 pilastri). Cfr. anche MAIoNICA1893, p.
36 (si parla di 9 pilastri, di cui 2 successivamente distrutti). hum- phrey dà per la sporgenza dei pilastri la misura di 1,6 m: hUMPhREy
1986, p. 621.
700Vedi anche hUMPhREy1986, p. 621 (spessore struttura trasver-
sale 1,4 m).
701hUMPhREy1986, p. 621; FAUQUET2002, p. 56. 702hUMPhREy1986, p. 621 indica in circa 12 m tale spazio. 703KENNER1880, p. 14; MAIoNICA1893, p. 26, nota 49. Il rilievo
di Klingenberg (da cui sono tratte le misure in hUMPhREy1986, p.
62, il quale tuttavia segnala in 2,4 m lo spessore del secondo muro e non esclude l’esistenza di un muro ancora più interno come limite del podio), desta qualche perplessità: la larghezza delle mura appare infatti molto inferiore rispetto ad altri punti lungo il lato occiden- tale e quella del presunto muro del podio molto superiore: è possi- bile che le due strutture siano state graficamente invertite (come sembra aver pensato BERTACChI2003, tav. 8).
Cristiano Tiussi, Luca Villa 263
Fig. 180. Pianta dei resti del circo e dell’angolo nord-ovest delle mura. Il nord è a sinistra (W. KLINGENBERG, agosto 1876, da
TIUSSI, VILLA, NoVELLo2013).
Fig. 179. Piano quotato di Baubela-Levi, 11 novembre 1877 (Archivio Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, n. 508) (su con- cessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Polo Museale del Friuli Venezia Giulia).
strutture riferibili al circo, ben localizzabili grazie al rilievo di Baubela (fig. 179).
Negli scavi ottocenteschi furono evidenziate anche le tracce di una canalizzazione, che nella pianta di Kenner attraversa i muri concentrici sul- l’asse longitudinale del circo (fig. 178, d), delimitato apparentemente da due spallette. Una seconda canalizzazione, di minore ampiezza, interrompe il muro mediano leggermente più a ovest (fig. 178): essa è ben visibile anche nella pianta di Klingenberg (fig. 180: Kanal largo 0,50 m), che in luogo della canalizzazione maggiore riporta però la presenza di un pavimento a mosaico. Secondo Kenner, essa era funzionale al deflusso dell’acqua dall’euripus704: rimane però da chiarire il suo rapporto con il “cor- ridoio” mosaicato, lungo ben 48 m e largo 1,7 m, di cui Kenner non fa menzione705. Di difficile inqua- dramento sono altre due canalette, messe in luce nello scavo del 1898 (fig. 181), che defluivano verso l’esterno dell’edificio.
Della spina non sono noti ritrovamenti: tutta- via, humphrey poteva ancora riconoscere da una pronunciata depressione sulla superficie agricola attuale la presenza dell’euripus706. Al di sotto della pista, infine, furono messe in luce tracce di muri, interpretati come residui di un sistema di serragli sotterranei per le fiere707, ma in realtà probabil- mente ricollegabili a edifici precedenti alla costru- zione del circo. Anche la meridiana di M. Antistius Euporus, individuata nello spazio corrispondente alla pista, lungo il lato occidentale del circo e alla profondità di circa 0,90 m, è quasi certamente rife- ribile a un contesto preesistente e non all’edificio di spettacolo708.
La lunghezza massima scavata assommava, secondo Maionica, a circa 380 m; la larghezza della pista tra i due muri opposti del podio si attestava intorno ai 75,80 m709. Il rilievo di Klingenberg riporta una distanza di 84,20 m tra il filo interno del muro di cinta e quello del muro mediano del lato 704KENNER1880, p. 14.
705Per la definizione “corridoio” (Gang) e le misure, cfr. MAIoNICA
1893, p. 23. La situazione non è chiara. Una superficie musiva in sé finita con tali dimensioni appare incongrua, e non si può escludere che la canalizzazione ricordata da Kenner, o i suoi resti, sia stata realmente vista al di sopra di tale preesistenza (il che spiegherebbe anche l’interruzione segnalata nel muro mediano e in quello esterno del semicerchio, mentre il tessellato prosegue senza appa- rente soluzione di continuità fin oltre il muro esterno). È possibile però che Kenner considerasse il mosaico come fondo della canaliz- zazione (così FAUQUET2002, p. 57), anche se ciò appare inverosi-
mile, oppure che del mosaico (o dei mosaici?) sia stata vista solo una porzione mediante una trincea (come sembra propenso a cre- dere hUMPhREy1986, p. 621: “a mosaic floor in a trench 1,7 m
wide which Kenner called a drain”).
706hUMPhREy1986, p. 623 e fig. 300.
707KENNER1880, p. 14; MAIoNICA1893, p. 24.
708KENNER1880; MAIoNICA1893, p. 24. Non ritengono l’orolo-
gio solare in connessione con il circo hUMPhREy1986, p. 623; FAU- QUET2002, pp. 57-58, benché sulla base di VITR. 9,8,1 si evinca
l’esistenza di un dispositivo omologo nel Circo Flaminio (cfr. già KENNER1880, p. 13).
709MAIoNICA1893, p. 36. Quasi uguale è la larghezza della pista in
KENNER1880, pp. 14-15 (75 m). FAUQUET2002, p. 56, riporta una
misura di 65 m, che tuttavia non trova riscontro nella documenta- zione in nostro possesso.
Fig. 181. Pianta di G. Pozzar dei resti messi in luce nel 1898 lungo il lato orientale del circo (Archivio Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, n. 47) (su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Polo Museale del Friuli Venezia Giulia).
Cristiano Tiussi, Luca Villa
opposto710, mentre la larghezza complessiva del monumento può essere stimata in circa 95 m711. 5.2.2. Ipotesi di ricostruzione planimetrica e tridimensionale del circo
Sulla base dei dati frammentari finora descritti, sono state avanzate diverse ipotesi di ricostruzione planimetrica dell’edificio di spettacolo (fig. 182). La proposta che qui si presenta (fig. 183) è consa- pevolmente provvisoria, poiché dalla documenta- zione in nostro possesso permangono ancora lacune e incertezze, ad esempio riguardo la diffe- rente strutturazione del lato orientale rispetto a quello occidentale, la ricostruzione dell’assetto originario dell’emiciclo in rapporto con la serie di pilastri orientale, la lunghezza del complesso e il rapporto con la via Annia. Per gli alzati e per le ricostruzioni tridimensionali, si è fatto riferimento al confronto con i circhi meglio noti dal punto di vista archeologico e allo studio teorico di Fabricia Fauquet della loro conformazione e funzione712. La pista
Per quanto riguarda la pista (arena), elemento basilare per la definizione planimetrica del circo713, conosciamo in parte i dati dimensionali ma siamo completamente privi di informazioni circa le carat- teristiche del fondo della pista e della spina.
La larghezza della pista, pari a circa 75 m è molto vicina alla dimensione media dei circhi meglio noti (77 m)714, praticamente identica a quella di Antiochia (75 m) e leggermente superiore a quella di Milano (70 m)715.
Ancora discussa è invece la sua lunghezza. Alcuni studiosi ritengono che la via Annia costi- tuisse un ineludibile limite topografico allo svi- luppo del circo, presupponendo che fino in età tar-
doantica il suo tracciato (ben ricostruibile) fosse rimasto inalterato nell’ultimo tratto, in rapporto con la porta occidentale della cinta repubblicana: quindi il monumento non avrebbe superato i 385 m di lunghezza716. humphrey suppone, invece, che il circo avesse obliterato la strada, estenden- dosi per una lunghezza di circa 450 m717, e su que- sta linea si muove Franca Maselli Scotti, che ha indicato una misura di ben 520 m, interpretando come parte dei carceres un sistema di muri e fosse di spoliazione rinvenuti negli scavi del 1999-2002 a nord del cimitero718: la documentazione finora disponibile non risulta, tuttavia, molto chiara su questo punto cruciale719.
Allo stato attuale, il più settentrionale tra i resti assegnabili con relativa sicurezza al circo si trova a una distanza di circa 455 m dall’emiciclo: il tratto di muro e quello della cinta retrostante sembrano intersecare il percorso ricostruibile della via Annia, il cui lastricato fu effettivamente scoperto per breve tratto lì accanto720: esso risulterebbe tagliato dalle due strutture murarie e dunque defunzionalizzato. Ciò presuppone evidentemente un cambiamento dell’assetto viario extraurbano, compresa la parte finale dell’Annia, a seguito dell’ampliamento occi- dentale della città e alla costruzione della cinta tar- doimperiale, con la realizzazione di una nuova porta monumentale poco a sud del circo (fig. 183)721.
In rapporto all’ampiezza della pista, una misura di 460-470 m722appare maggiormente plausibile, poiché vicina al valore medio della lunghezza nei circhi, laddove essa sia nota (440-430 m) ma, soprattutto, nella norma per i circhi tardoanti- chi723, come quelli di III secolo di Tiro (450 m), Caesarea Maritima (450 m), Thysdrus (El Djem: 470 m) e di IV secolo di Milano (460 m), Treviri (440 m circa), Sirmium (430 m), considerando fuori scala il solo Circo di Massenzio sulla via Appia (503 m)724. 710MAIoNICA1893, p. 36; hUMPhREy1986, p. 624.
711MIAN, VILLA2013, p. 80. 712FAUQUET2002.
713FAUQUET2002, pp. 147-148 . Cfr. hUMPhREy1986, p. 2, fig. 1. 714FAUQUET2002, p. 160. Nei circhi tardoantichi meglio noti la
larghezza della pista oscilla tra 60 e 75 m; la larghezza della spina si aggira su un valore medio di 6,30 m.
715Mediolanum 2014, p. 164.
716MAIoNICA1893; BERTACChI1994, p. 181; BERTACChI2003, p.
43; BUoRA1988b, pp. 70-71.
717hUMPhREy1986, p. 624. Fauquet sembra propendere per l’ipo-
tesi Maionica: sulla base del coefficiente di calcolo di 2,5 posti per metro quadrato, la studiosa calcola per il circo aquileiese una capienza di 21.000 spettatori: FAUQUET2002, p. 56.
718MASELLISCoTTI, RUBINICh2009, pp. 101-103, in particolare p.
102. Notizie preliminari degli scavi in MASELLISCoTTI2002b.
719TIUSSI, VILLAc.s. 720BERTACChI2003, tav. 8.
721TIUSSI, VERZáR, VILLA2013, p. 62; TIUSSI, VILLAc.s. Vedi anche infra.
722MIAN, VILLA2013, p. 80. La linea dei carceres ricadrebbe dunque
nella zona settentrionale del cimitero.
723FAUQUET2002, pp. 151-152: la misura media di 440 o di 430 m
dipende rispettivamente dall’inclusione o meno nella lista del Circo Massimo (580 m). Il rapporto tra lunghezza e larghezza della pista, pari a 6,13, è in linea con quello riscontrabile nei circhi tardoantichi: FAUQUET2002, p. 167.
724MIAN, VILLA2013, p. 81, nota 38. Cfr. FAUQUET2002, p. 152.
Milano: hUMPhREy1986, pp. 613-620; FRoVA1990; MIRABELLA
RoBERTI1994, pp. 386-388; Mediolanum 2014, p. 164. Treviri:
hUMPhREy1986, pp. 602-606. Sirmium: hUMPhREy1986, pp. 606-
613 (largh. arena 70 m); Lučić2013, fig. 50. Salonicco: hUMPhREy
1986, pp. 625-631 (400 m). Circo di Massenzio: hUMPhREy1986,
pp. 582-602.
Fig. 182. Proposte di ricostruzione planimetrica del circo: a) MAIONICA1893; b) HUMPHREY1986; c) BUORA1988b; d) BERTACCHI1994 e 2003; e) MASELLISCOTTI, RUBINICH2009 (Maselli Scotti).
a) b)
Cristiano Tiussi, Luca Villa 267
Fig. 183. Ricostruzione planimetrica del circo e delle mura nord-occidentali. 1. circo; 2. mura tardoantiche; 3. porta ovest; 4. porta nord-occidentale; 5. via Annia; 6. viabilità desumibile da foto aerea; 7. sala absidata di età tardoantica; 8. villa delle Mari- gnane; 9. percorso del canale dismesso alla fine del III secolo d.C. (elaborazione di Cristiano Tiussi e Luca Villa).
È merito di humphrey aver osservato, nel circo aquileiese, la leggera inclinazione di 3° verso est del muro occidentale del podio (così come del retrostante muro di cinta) e dell’analoga diver- genza di quello opposto, segnalata da un cambio nell’allineamento dei pilastri esterni725. Questo particolare assetto dei lati lunghi, riscontrabile anche nel circo di Massenzio e in altri complessi (per esempio a Milano, con identica inclinazione), serviva nel primo caso a riequilibrare il più possi- bile lo svantaggio patito dai carri scattati dai carce- res più a sinistra, costringendo quelli partiti dagli stalli di destra a un tragitto più lungo fino alla prima linea bianca in corrispondenza della meta secunda, ovvero il punto dal quale aveva inizio la corsa libera; nel secondo caso (pista di ritorno) veniva garantito invece un maggiore spazio per le rischiose manovre di aggiramento della meta prima726.
Sconosciuta è la lunghezza della spina, anche se forse la sua estremità meridionale è collegata al canale di deflusso delle acque dall’euripus segnalato da Kenner: la distanza dall’emiciclo, pari a circa 41 m, rientrerebbe nella media riscontrata nei circhi (45 m), mentre la lunghezza della spina oscilla tra 230 e 297 m (media 259 m)727.
Quanto a un possibile accesso alla pista al cen- tro dell’emiciclo (porta triumphalis), un indizio potrebbe essere costituito dall’interruzione dei muri, per un’ampiezza di 1,70 m, riscontrata da Kenner in relazione al suddetto canale. Nella rico- struzione tridimensionale ne abbiamo supposto l’esistenza (fig. 184): si deve tuttavia osservare che, in confronto agli esempi conservati, la misura risulta piuttosto ridotta per un accesso monumen- tale (spesso costituito anche da più arcate) e che, del resto, non tutti i circhi ne erano dotati728: il complesso milanese, ad esempio, sembra non avere avuto una porta triumphalis, probabilmente perché l’emiciclo era in gran parte sfruttato anche come muro di cinta729.
La cavea
Della cavea del circo di Aquileia, completa- mente scomparsa nel suo sviluppo in elevato, rimangono solo alcuni tratti in fondazione delle strutture di sostegno, che consentono di rico- struire per il lato orientale e per l’emiciclo la pro- fondità complessiva (tra 10,30 e 12 m), mentre per il lato occidentale, collegato alle mura di cinta, la profondità è inferiore (8 m, compreso lo spessore delle mura stesse) (fig. 183).
Sul lato orientale, è possibile che lo spazio tra il muro del podio e quello mediano delimitasse uno spazio accessibile, con volta a botte, a soste- gno della parte bassa delle gradinate730, ma non è escluso che quest’ultima avesse invece un profilo rampante a quarto di cerchio. La citata scoperta di una struttura trasversale di raccordo tra i due muri potrebbe essere indizio della presenza di conca- merazioni fondazionali731, come avviene spesso nei circhi (per esempio a Sirmium732e a Costanti- nopoli733): in questo senso, Fauquet deduce la presenza di una copertura a volta rampante impo- stata sui muri trasversali734. Tuttavia, conside- rando che del muro del podio fu rinvenuto solo un breve tratto, la particolare conformazione strutturale potrebbe denotare invece la presenza in questo punto di un accesso da est all’edificio735. Sulla base dei calcoli teorici di Fauquet, la pro- fondità della cavea sarebbe compatibile, sul lato orientale e sull’emiciclo, con un’articolazione in uno o due maeniana736: nella nostra ricostruzione abbiamo optato per questa seconda soluzione (fig. 184). L’esistenza di una galleria superiore è indi- ziata dal ritrovamento di un frammento di colonna presso la terminazione a semicerchio del com- plesso737. Abbiamo supposto per la gradinata una pendenza superiore a quella media registrata nei circhi (36°) e più vicina a quella riscontrabile nel circo di Massenzio (45°)738.
La larghezza più ridotta della cavea sul lato occi- dentale, non necessariamente riconducibile a un 725hUMPhREy1986, p. 624. osservazione accettata da BERTACChI
1994, p. 180.
726hUMPhREy1986, pp. 588-589 e 624; FAUQUET2002, pp. 343-
349: si calcola in circa 141 m in media (127-155 m) la lunghezza della distanza di lancio; FAUQUET2008, pp. 264-265.
727FAUQUET2002, pp. 154-157.
728Sulla porta triumphalis, cfr. FAUQUET2002, pp. 171-177. 729FRoVA1990, p. 426; Mediolanum 2014, p. 164, con riferimenti
bibliografici. Stessa situazione a Costantinopoli: GoLVIN2008. 730KENNER1880, p. 14.
731Cfr. hUMPhREy1986, p. 621. Così anche FAUQUET2002, p. 56. 732Lučić2013.
733GoLVIN2008. 734FAUQUET2002, p. 57.
735MIAN, VILLA2013, p. 79. Cfr. il dettaglio in BERTACChI2003,
tav. 16.
736FAUQUET2002, pp. 300-303 e tav. 64: nei casi in cui la cavea ha
una profondità compresa tra 8,50 e 10,50 m è presumibile lo svi- luppo in uno o più maeniana con un numero di gradini da 4 a 8.
737hUMPhREy1986, p. 621.
738FAUQUET2002, pp. 293-303. L’altezza dei gradini negli edifici di
spettacolo antichi si aggira sui 0,40 m, la larghezza sui 0,50 m: FAU-