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La cronologia e l’inserimento nel conte sto urbanistico

N. inventario: IG 140621b Materiale: pietra di Aurisina

5. GLI ALTRI EDIFICI ROMANI PER SPETTACOLI DELLA CITTÀ

5.1. C ONSIDERAZIONI SUL TEATRO E SUL “ QUARTIERE DEGLI SPETTACOLI ”

5.2.3. La cronologia e l’inserimento nel conte sto urbanistico

Le fonti antiche accennano due sole volte al circo di Aquileia, e curiosamente in entrambi i casi in relazione a tentativi di usurpazione: la prima riguarda Magnenzio, che aveva eletto Aquileia a suo quartier generale e qui, nel 352, avrebbe rice- vuto la notizia della sconfitta da parte delle truppe di Costanzo, mentre assisteva alle corse nell’ippo- dromo749; la seconda è collegata all’umiliante fine dell’usurpatore Giovanni, che nel giugno o luglio 425, sotto il regno di Valentiniano III, sarebbe stato fatto sfilare nel circo di Aquileia sul dorso di un asino con una mano amputata, prima di essere decapitato750. Si tratta di notizie piuttosto vaghe, da cui al massimo si può dedurre un largo terminus ante quem per la costruzione del circo (ante 352) e la

sua piena operatività ancora nel terzo decennio del V secolo.

D’altro canto, la mancanza di indagini recenti sul circo è un grave limite alla possibilità di stabi- lire una cronologia plausibile su basi stratigrafiche, anche in rapporto alla questione della datazione delle mura.

Luisa Bertacchi collocava la costruzione del circo “dopo la fine del II secolo d.C.”751, presup- ponendo che le mura (dalla studiosa ritenute suc- cessive all’edificio di spettacolo) fossero databili al 238 d.C.752: un’ipotesi che oggi appare definitiva- mente superata. Recentemente, Franca Maselli Scotti si è fondata sugli scavi a nord del cimitero e sul riconoscimento di estesi livelli di macerie di strutture preesistenti, spianate al momento della costruzione dell’edificio di spettacolo, per trarne un analogo terminus post quem per la sua realizza- zione753. Tuttavia, in questo caso appare più pru- dente attendere un esame dettagliato dei reperti recuperati, che già a un primo esame sommario rivelano presenze più tarde di almeno un secolo754. In definitiva, la proposta di datazione più circo- stanziata rimane quella avanzata da John hum- phrey nel 1986, anche sulla base di un riferimento concreto alla situazione storica e al ruolo assunto da Aquileia e Milano nel nuovo ordine ammini- strativo, strategico e militare instaurato da Diocle- ziano e Massimiano755. Lo studioso inserisce, infatti, il circo di Aquileia tra i circhi “full-size” di età tardoantica, e ne colloca la realizzazione nel periodo tetrarchico: in particolare, l’iniziativa sarebbe riferibile all’Erculio, che aveva eretto a propria sede Milano nel 286, e andrebbe collocata nel decennio precedente la sua abdicazione756.

È ormai un dato acquisito che tutta la zona nord-occidentale, all’esterno delle mura repubbli- 745hUMPhREy1986, p. 621.

746BUoRA1988b, p. 69.

747KENNER1880, fig. 11; MAIoNICA1893. Questo tratto di muro

non compare nella pianta di Klingenberg, né nelle più recenti ipo- tesi ricostruttive del circo (hUMPhREy1986; BUoRA1988b, fig. 9;

BERTACChI1994; BERTACChI2003, tav. 22).

748Ne presuppone graficamente, invece, l’esistenza BUoRA1988b,

fig. 9.

749Iulian., Or., I, 39. Secondo CoNTI2006, cc. 145-146, il dettaglio

della presenza dell’usurpatore ai giochi circensi poteva essere stru- mentale all’intenzione dell’autore di sottolinearne l’immagine di dissolutezza.

750Procop., Vand., 1, 3, 9. Cfr. hUMPhREy1986, p. 625; BERTACChI

1994, p. 180.

751BERTACChI1994, p. 180.

752BERTACChI1994, pp. 180-181; più articolata la posizione in BER-

TACChI2003, p. 43, in cui si afferma che “il circo con probabilità

preesisteva alle fortificazioni che ne avevano utilizzato l’orienta- mento; aveva avuto in seguito una seconda fase dopo la costruzione delle mura, in cui la parte orientale si configurava a porticato”.

753MASELLISCoTTI2002b, c. 687; MASELLISCoTTI, RUBINICh

2009, p 102: la studiosa non mette in discussione una datazione in età tetrarchica, limitandosi a osservare che tra l’opera di spiana- mento e la costruzione del circo correrebbe l’intervallo di quasi un secolo. Giustamente BASSo2004, p. 327, ritiene la proposta di

Franca Maselli Scotti come semplice terminus post quem per la costru- zione del circo.

754TIUSSI, VILLAc.s.: tra questi, un orlo di bottiglia in vetro del tipo

Ising 120 è databile non prima dell’inizio del IV secolo.

755hUMPhREy1986, p. 625. Cfr. BUoRA1988b, p. 59; BASSo2004,

p. 327. In MASELLISCoTTI, RUBINICh2009, p. 103, si pensa ad un

rifacimento della zona dei carceres nella prima metà del IV secolo.

Cristiano Tiussi, Luca Villa

cane, fu oggetto di un grandioso intervento di ristrutturazione urbana. Essa presuppose la demo- lizione di costruzioni precedenti e la dismissione e colmatura di un canale preesistente, che scorreva a fianco dell’antica cinta per poi girare verso ovest e proseguire sull’allineamento del canale Anfora757, corso d’acqua tuttora attivo. Il risultato finale fu l’ampliamento del perimetro urbano, sancito da una più estesa linea murata dotata di una nuova porta monumentale poco a sud del circo e da una porta minore presso l’angolo nord-occidentale (fig. 183): all’interno di questa addizione urbana trovarono posto il gigantesco edificio di spetta- colo e, forse, la residenza imperiale e la zecca758.

Nuovi indizi sembrano confermare che questa riconfigurazione urbana, e quindi anche la costru- zione del circo, si collochino a partire dall’età tetrarchica: i recenti scavi sulla direttrice del canale Anfora hanno infatti dimostrato che il suo tratto più prossimo alla città sia stato definitivamente interrato in un ristrettissimo intervallo di tempo corrispondente agli anni finali del III sec. d.C., dopo una prima fase di progressiva sedimenta- zione di materiale antropico (I-III sec. d.C.) che non aveva pregiudicato la funzionalità del canale759. Se tale dinamica e tale indicazione crono- logica possono essere estese, come pare plausibile, anche alla colmatura del canale a fianco delle mura repubblicane, ne verrebbero ancor meglio chiarite sia l’ampiezza dell’intervento sia la sua datazione al tempo dei Tetrarchi.

Per quanto riguarda il rapporto con le mura, benché l’ipotesi più ricorrente sia quella della loro posteriorità rispetto all’edificio di spettacolo, che avrebbe subìto conseguentemente una rielabora- zione nel suo lato occidentale760, nulla impedisce di pensare che, almeno in questo tratto, la loro costruzione sia stata invece contestuale a quella del circo o, perlomeno, che i due monumenti siano ascrivibili a un progetto unitario761: come si è visto, la diversa articolazione dei due lati lunghi non rappresenta un problema in questo senso. Il caso di Milano (fig. 185), in cui l’emiciclo del circo costituisce a tutti gli effetti un tratto della fortifica- zione realizzata da Massimiano nell’ambito del

suo programma di ristrutturazione urbana762, costituisce un eloquente termine di confronto.

Milano e Aquileia rappresentarono i due poli della nuova organizzazione dioclezianea nell’Italia settentrionale. Se per Milano, scelta da Massimiano come propria sede imperiale, le fonti e le testimo- nianze archeologiche non lasciano dubbi sulla orga- nicità e sulla paternità dei grandi interventi di ricon- figurazione urbanistica, nel caso di Aquileia non si può fare a meno di notare che un programma del tutto analogo di ristrutturazione urbana, non neces- sariamente lineare e passibile di adeguamenti e modifiche in corso di realizzazione, coincise pro- prio con l’assunzione e il rafforzamento del nuovo ruolo amministrativo e politico da parte della città in seguito alla riforma di Diocleziano: un collega- mento con Massimiano e la sua famiglia è da consi- derarsi, dunque, più che plausibile763.

757GRoh2011; GRoh2012a; GRoh2012b; GRoh, SChIMMER

2013.

758Si veda soprattutto JäGGI1990; hAUG2003; SoTINEL2005, pp.

16-47; CAVALIERIMANASSE2013a, pp. 62-66; TIUSSI, VERZáR,

VILLA2013; TIUSSI, VILLAc.s. 759GADDI2017b.

760Come cautamente pensa hUMPhREy1986, pp. 623 e 625, che

comunque non esclude la contemporaneità tra i due monumenti (“it may be confidently assumed that this sector of the city wall is contemporary with or later than circus”). Sulla datazione delle

mura vedi BoNETTo2004; VILLA2004; BoNETTo2009. 761TIUSSI, VERZáR, VILLA2013; TIUSSI, VILLAc.s. 762FRoVA1990, p. 426; Mediolanum 2014, pp. 147-156 e 164. 763TIUSSI2013, pp. 29-32. Sul rapporto di Aquileia con Massi-

miano e Massenzio, fino alla resa a Costantino nel 312, e sul “cari- sma” pervenuto alla città in seguito alla stabile presenza imperiale, ricambiato dalla fedeltà degli Aquileiesi a Massenzio, legittimo erede di Massimiano, si veda CECCoNI2003, p. 415; PELLIZZARI

2014, pp. 147-150; RoBERTo2014, pp. 140-141.

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Le analoghe dinamiche di trasformazione delle due città in età tardoantica sono state messe in luce da tempo e non possono essere casuali: l’ampliamento occidentale delle mura per accre- scere la superficie urbana, anche mediante l’inter- ramento o la deviazione di corsi d’acqua preesi- stenti764, la costruzione del circo, opera di impe- gno enorme in termini di costi e di tempi di realiz- zazione e per questo non disgiungibile dall’inizia- tiva del sovrano (anche in considerazione della strettissima correlazione del circo con la nuova ideologia imperiale e l’organizzazione del con-

senso, soprattutto da Diocleziano in poi)765, le innegabili somiglianze planimetriche dei due edi- fici di spettacolo766, la contestuale realizzazione di una dimora per l’imperatore (il palatium) sia a Milano sia, con ogni probabilità, ad Aquileia767(la costruzione di un circo in questo periodo presup- pone quasi automaticamente la presenza di una residenza destinata alla famiglia degli Augusti o dei Cesari) rappresentano altrettanti indizi del forte parallelismo tra i due centri e, anzi, di una comune regìa nella definizione del nuovo piano urbanistico.

764Per Milano, lo spostamento a ovest del fiume Seveso: ChRZA- NoVSKI2006, pp. 192, 206, fig. 64; hAUG2011, p. 113.

765hUMPhREy1986, p. 633; FRoVA1990, pp. 429-431; PISANISAR- ToRIo2008, pp. 70-72; hAUG2011, p. 115; SENAChIESA2014, p.

354.

766Vedi anche GRoh2011, c. 173 e fig. 9; GRoh2012a, p. 81.

767Significativa la coincidenza della definizione della residenza

imperiale nei Panegirici: in Mediolanensi palatio nel Paneg. XI (III). 11 (291 d.C.) e in Aquileiensi palatio nel Paneg. VII, 6 (307 d.C.). Sul palazzo di Milano da ultimo CERESAMoRI2012; Mediolanum 2014,

pp. 168-175; SENAChIESA2014, pp. 352-355. Sulla questione della

residenza imperiale di Aquileia MIAN2006; MIAN, VILLA2013;

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