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I difetti delle pelli grezze si possono attribuire a diverse origini:

 Difetti dovuti alle caratteristiche naturali delle pelli

 Difetti dovuti alle malattie contratte dagli animali e ai parassiti

 Difetti causati da azioni meccaniche sull’animale vivo

 Difetti provocati dopo la morte dell’animale prima della conservazione

 Difetti legati direttamente o indirettamente alla conservazione, al magazzi- naggio e alla spedizione

L’incidenza sulla qualità del grezzo di questi vari tipi di problemi è tutt’oggi molto elevata. Gran parte dei difetti che deprezzano in maniera considerevole ed estesa le pelli grezze, potrebbero essere evitati, conducendo le relative operazioni con una cura maggiore. I difetti prodotti durante la vita dell’animale sono provocati da mol- teplici fattori. I più importanti sono collegati alle caratteristiche naturali delle pelli, alle malattie, ai danni causati dai parassiti, ai difetti causati meccanicamente (mar- chi) sull’animale vivo. I difetti causati dalla macellazione e dalla scuoiatura più diffusi sono dovuti a tagli, intaccature, macchie di sangue, danni da scarnatura, danni da rifilatura, rottura di fiore causata meccanicamente. Infine metodi di con- servazione inadeguati possono causare molti inconvenienti, da fenomeni molto gravi di autolisi e di processi putrefattivi, a macchie provocate da sali metallici contenuti nel sale, a colorazioni dovute all’azione di microrganismi resistenti al sale.

Difetti dovuti alle caratteristiche naturali delle pelli

La qualità del cuoio finito può essere influenzata anche da fattori naturali, caratte- ristici delle pelli degli animali e dalle loro condizioni di vita. I fattori naturali che incidono maggiormente sulla qualità delle pelli finite sono i seguenti:

 La razza:

o Pelli bovine: esistono troppe razze di bovini per poter elencare le caratteri- stiche delle pelli di ciascuna di esse. Nell’industria conciaria le pelli bovine destinate alla produzione degli articoli migliori sono quelle più piene e com- patte, che possiedono una struttura densa e uniforme. Generalmente esse presentano una superficie piccola in rapporto al loro peso. Questo tipo di

pelle bovina è utilizzata principalmente per la tomaia e per gli articoli tec- nici, per i quali sono adatti cuoi pesanti. La pienezza delle pelli varia consi- derevolmente a seconda della razza da cui esse provengono, ma anche dalle variazioni stagionali e dal tipo di alimentazione. Le pelli piatte, che hanno una superficie grande in rapporto al loro peso sono adatte per la lavorazione degli articoli per arredamento.

o Pelli ovine: da alcune razze ovine si ottengono pelli di qualità scadente. Le pecore Merino hanno un manto di lana molto bello, voluminoso e fitto, men- tre la pelle è sottile, grinzosa. Il fiore è pieno di picature (piccoli fori che penetrano nella pelle profondamente). Essa può essere utilizzata solo per la produzione di articoli molto economici.

o Pelli di vitello: le differenze riscontrate tra le pelli bovine, a seconda delle razze, si possono osservare per le pelli di vitello, anche se in misura meno evidente. In questo caso l’età del vitello ha una maggiore influenza sulla qualità della pelle più che la razza. L’influenza della razza non è evidente finché il vitello non raggiunge una certa età. Le pelli provenienti dalle razze da latte tendono ad essere più fini di fiore e più sottili, mentre quelle degli animali da carne, alla stessa età hanno un fiore più grossolano e sono più spesse.

o Pelli di capra: sebbene le varie razze caprine diano pelli che differiscono tra di loro per le taglie, per i pesi e gli spessori, esse vengono classificate in base alla qualità della grana in pelli a fiore fine, medio e grossolano. Questo tipo di classificazione è influenzata dall’età alla quale l’animale viene ma- cellato; il fiore diviene più grosso con la crescita dell’animale. Le richieste di mercato per le pelli di capra variano a seconda del tipo di articolo da produrre. Le razze Angora e Kashmir sono allevate per la loro lana. Le pelli di queste provenienze sono vuote, piatte e con un fiore poco serrato, adatte unicamente per cuoio di bassa qualità.

 Il sesso e l’età dell’animale: le pelli bovine degli animali maschi, special- mente quelle più pesanti e di quelli più vecchi, hanno le zone della testa e delle spalle molto spesse. Anche per le pelli di pecora e di capra, a seconda

del sesso, si hanno differenze che riguardano il peso, la finezza del fiore e qualche volta l’odore. Per ogni specie o razza si notano differenze tra le pelli degli animali maschi o femmine. In particolare per le pelli bovine quelle delle femmine hanno il fiore più fine, sono mediamente più leggere ma possiedono una resistenza alla trazione maggiore. Generalmente danno un cuoio più mor- bido, con un fiore dal tatto più dolce anche se meno fermo. Le pelli degli animali maschi danno un cuoio più sostenuto e compatto. Si notano diversità anche tra le pelli di toro e di bue nel senso che le pelli di toro presentano resistenze meccaniche superiori. Anche l’età dell’animale influenza la qua- lità del cuoio ottenuto. Le pelli di animali giovani hanno una struttura più fine e compatta e hanno un fiore molto fermo; sfortunatamente le pelli degli animali giovani sono quelle più soggette a danneggiamenti inferti durante la macellazione e la scuoiatura. Ciò si evidenzia soprattutto quando si trovano danni provocati dalla striglia. Con la crescita dell’animale il fiore diventa più grosso. L’età non determina solo un deterioramento della pelle per cause na- turali ma l’animale più vecchio accumula anche altri difetti quali le cicatrici prodotte dai marchi, malattie, graffi, azioni dei parassiti. Perciò le pelli di un animale vecchio sono un materiale scadente per la produzione del cuoio.

 Il contenuto di grasso naturale: la quantità di grasso naturale contenuta nel derma è diventato un problema per il conciatore quando gli allevatori prati- cano l’ingrassamento forzato dei loro animali prima di venderli. Da parecchi anni si usa aggiungere grassi negli alimenti dei bovini e dei maiali, il che ha aumentato fortemente il grasso contenuto nelle pelli. La penetrazione del sale, impiegato come conservante, all’interno della pelle viene ritardata dalla presenza di strati spessi di tessuto grasso; il processo di conservazione può essere rallentato fino al punto da favorire danni della pelle per autolisi e at- tacchi batterici. L’eccesso di grasso sul lato carne deve essere rimosso prima di procedere al processo di conservazione. La presenza di elevate quantità di grassi nella struttura dermica può essere fonte di molti problemi nel corso del ciclo di lavorazione. L’elevato accumulo di grasso avviene a spese della pelle; il cuoio ottenuto da un mezzo grasso presenta una struttura floscia,

poco compatta e il fiore manca di fermezza. L’eccesso di grasso naturale può impedire la penetrazione dei concianti e si possono riscontrare nel cuoio fi- nito strati crudi non conciati. Ciò si verifica soprattutto nel caso della suola conciata al vegetale.

 L’entità della rugatura: le rughe rientrano nelle caratteristiche naturali delle pelli che si manifestano sul cuoio finito. Le rugature sono presentate da tutti i tipi di cuoio, naturalmente varia la loro profondità ed estensione, a seconda della razza, dell’età dell’animale, della provenienza, dello scacco peso ecc. Le rugature più profonde si trovano lungo il filone e il collo mentre quelle meno profonde sono nelle parti laterali e nei fianchi. L’operazione di calci- naio se condotta in modo non adeguato, può accentare la profondità e l’esten- sione delle rughe. Generalmente un calcinaio che provoca un gonfiamento eccessivo della pelle porta a un’intensificazione della rugatura. La scarnatura delle pelli prima del calcinaio riduce il grado di rugatura.

 Il contenuto di melanina

 Il tipo di clima: il clima della zona in cui l’animale è stato allevato incide sulla compattezza della pelle e sul fiore del cuoio risultante. In genere, gli animali cresciuti in climi caldi hanno un pelo più corto e i cuoi prodotti con queste pelli sono più ricchi di sostanza dermica e presentano un fiore più fine e liscio. Gli effetti del clima, specialmente l’influenza sulla sostanza dermica, sono più pronunciati per le pelli di montone e di capra che non per quelle bovine.

 Il tipo di alimentazione: l’alimentazione gioca un ruolo importante sulla sa- lute dell’animale e dunque sulla qualità della pelle. Un’alimentazione insuf- ficiente è responsabile di una crescita insoddisfacente dell’animale e la pelle risulterà vuota e povera di sostanza dermica. L’ingrassamento artificiale de- gli animali ha effetti negativi sulla qualità delle pelli poiché aumenta in modo esagerato la quantità di grasso. L’alimentazione ha una notevole influenza sulla qualità delle pelli di vitello. Molti vitelli sono allattati allo scopo di pro- durre carne di qualità. Le pelli di questi vitelli sono eccellenti per la pienezza distribuita regolarmente sull’intera superficie. Invece le pelli degli erbaioli,

alimentati cioè con erba, non hanno una struttura omogenea in tutte le zone della pelle. Essi presentano rugature sul collo e un pelo lungo ed aguzzo so- prattutto nella zona dei fianchi.

 L’influenza delle stagioni: il periodo dell’anno nel quale gli animali sono macellati, soprattutto nelle zone a climi più freddi, ha influenza sulla qualità delle pelli che arrivano in conceria. Negli Stati Uniti le pelli ottenute dalla macellazione degli animali in luglio, agosto e settembre sono generalmente di migliore qualità, rispetto a quelle dell’inverno, poiché contengono una quantità di sostanza dermica maggiore e meno pelo. Ciò determina una strut- tura più compatta e un fiore più fermo. Le pelli “estive”, meno cosparse di sterco, sono più difficilmente soggette ai bassi di fiore. Esse sono di migliore qualità anche per il fatto che c’è maggiore disponibilità di alimenti. Le pelli ricavate dalla macellazione nei mesi invernali danno inoltre un cuoio con un fiore più grosso. Ciò è dovuto alla crescita del pelo più intensa in questo pe- riodo. Questo aspetto è particolarmente importante per le pelli di vitello, per le quali la finezza di fiore rappresenta una caratteristica fondamentale.