• Non ci sono risultati.

Disoccupazione in Europa

Secondo l’Eurostat Il tasso medio di disoccupazione giovanile tra tutti i 27 paesi

dell'Unione europea si attesta al 22,9 % nel 2012 e più di un quinto di questi tra i

15-24 anni sono senza lavoro da oltre un anno314.

Al mese di aprile 2013, 5 milioni e 627 mila giovani (sotto i 25) sono disoccupati nell'Ue a 27, 3 milioni e 624 mila invece, nell’area dell'euro. Rispetto al mese di aprile 2012, la disoccupazione giovanile è aumentata di 100 mila persone nell’ Europa a 27 e di 188 mila persone nella Zona Euro. Nel mese di aprile

2013, il tasso di disoccupazione giovanile è stato del 3,5% nella EU27 e 24,4% nella

zona euro.

Ad aprile, 2012 in tutta L’Ue il tasso di disoccupazione generale315 è del 11,2%: più

di 26 milioni di persone316; nell’Eurozona, nel mese di marzo 2012, la mole di persone ammissibili al lavoro, ma disoccupati è dell’11%. Cifra che nel solo mese di novembre aumenterà di +0,8 punti percentuali: 18,8 milioni di persone (11,8%). 317 Mentre scrivo, il numero continua a salire:

al maggio 2013 nell’Eurozona si contano 19,2 milioni di disoccupati318. Il 12,1%, della popolazione (praticamente quanto quasi la popolazione della Romania)319; in febbraio era al 12%.

313

Cfr. “Austerity in Europe? Tighten the military belt” articolo cit.

314

Si Cfr. “Germany and Greece: huge gulf in youth unemployment” del 23 maggio2013

http://euobserver.com/regions/120212 . Il tasso di disoccupazione giovanile nel 2008 era del 15% (il minimo storico), nel febbraio 2008 per la zona euro il tasso di disoccupazione è stato del 7,2% (minimo storico ). Si Cfr: “Eurozone unemployment reaches new high“ dell’8 gennaio 2013

http://www.bbc.co.uk/news/business-20943292

315

Si vedano i grafici “Disoccupazione in Europa” in fondo.

316

Si Cfr: Eurostat “Euro area unemployment rate at 12.2%. EU27 at 11.0%” del 31 maggio 2013 relativa al periodo aprile 2012 http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/3-31052013-BP/EN/3-31052013- BP-EN.PDF

317

Si Cfr: “Eurozone unemployment reaches new high” Doc. Cit.

318

Si Cfr: “Eurozona ancora in recessione. Disoccupazione record al 12,1%” del 15 maggio 2013

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-05-15/eurozona-ancora-recessione-disoccupazione- 135518.shtml?uuid=AbRre5vH

319

87

Una <<situazione insostenibile>> secondo l’ International Labour Organization (ILO),

-dipartimento delle Nazioni Unite dedicato al lavoro320.

Alti tassi di disoccupazione si registrano in Portogallo, in Slovacchia, a Cipro ed in Irlanda. Ma Grecia e Spagna portano il peggior fardello con circa il 27% di

disoccupazione321 in totale. Essa è risultata minima in Austria (4,5%), Lussemburgo

(5,1%) Germania (5,4%), e Paesi Bassi (5,8%)322.

E mentre il tasso di disoccupazione giovanile –tra le persone sotto i 25 anni di età- in

Grecia nel 2012, è stato del 57,6% (il più alto, seguito dalla Spagna al 56,5%), la

media nella zona euro è del 24,4% e del 23,7% nell’Unione Europea323.

Anche la disoccupazione in Europa è incominciata a crescere con il boom della crisi economica del 2008. Ha colpito, sebbene ad un ritmo e con una portata differente tutti i paesi europei324.

Rispetto ad un anno fa, il tasso di disoccupazione è aumentato in diciotto Stati

membri e diminuito in nove325:

I maggiori incrementi sono stati registrati in Grecia (da 21,9% a 27,0% tra febbraio

2012 e febbraio 2013), Cipro (dall’ 11,2% a 15,6%), Spagna (da 24,4% a 26,8%) e

Portogallo (da 15,4% a 17,8%)326.

Le maggiori diminuzioni sono state osservate in Lettonia (da 15,5% a 12,4% tra i

primi trimestri del 2012 e 2013), Estonia (da 10,6% a 8,7% tra marzo 2012 e marzo

2013) e l'Irlanda (da 14,9% a 13,5%).

Tra il dicembre 2011 e il dicembre 2012, il tasso di disoccupazione maschile è aumentato dal 10,5% al 11,6% nella zona euro e dal 10,0% al 10,7% nell'Ue-27.

Il tasso di disoccupazione femminile è passato dal 10,9% al 11,8% nella zona euro e dal 10,1% al 10,7% nell'Ue-27.

Per quanto riguarda la disoccupazione femminile, nel 2000 essa era superiore di due punti percentuale rispetto a quella maschile. La differenza, tuttavia, è andata

320

Si Veda: “La vera sfida in Europa è combattere la disoccupazione” del 31 maggio 2013

http://www.teleborsa.it/News/2013/05/31/la-vera-sfida-in-europa-e-combattere-la-disoccupazione- 711.html

321

La Grecia (26.4% in dicembre 2012), Spagna (26.3%) e Portogallo (17,5%)

http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/3-02042013-AP/EN/3-02042013-AP-EN.PDF 322 http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/3-01022013-BP/EN/3-01022013-BP-EN.PDF 323 http://www.bbc.co.uk/news/business-20943292 324

Si Cfr. Eurostat “Sharp increase in unemployment in the EU” del 7 luglio 2009

http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KS-SF-09-053/EN/KS-SF-09-053-EN.PDF

325

Si Cfr. “Euro area unemployment rate at 12.2%” Doc. Cit.

326

88

attenuandosi costantemente nel corso del tempo e nel dicembre 2012 la disoccupazione femminile è risultata uguale a quella maschile327.

In una conferenza stampa a Berlino il Ministro delle finanze tedesco Wolfgang

Schaeuble ha detto328:

"Le iniziative europee nella lotta contro la disoccupazione giovanile decideranno

sulla legittimità del progetto europeo".

E’ per questo che si punta all’occupazione, anzitutto giovanile: in gioco , è la legittimità stessa dell’Europa329. Prima che su una condivisione culturale, identitaria o politica, ormai in secondo piano330, l’Europa deve provvedere a una divisione equa delle risorse331, ad un incentivo, degno della sua portata istituzionale, al mercato del lavoro, che si rivela tra le minacce più pericolose332 e tra quelle su cui gli stessi governi devono concentrare il loro sforzo di riforma.

L’industria della difesa non crea posti di lavoro: molte ricerche hanno dimostrato che l’investimento nel militare è il modo meno efficace per crearne. In accordo

con uno studio dell’Università del Massachusetts, rispetto alla spesa per la difesa , per ogni miliardo di dollaro speso, si crea il più basso numero di impieghi, meno della metà di quei miliardi spesi in difesa potrebbero essere impiegati in istruzione o pubblico trasporto e generare molti più posti di lavoro333.

327

Ibidem

328

Si Veda: “Germany and Greece: huge gulf in youth unemployment” articolo citato.

329

Attualmente l’UE spende ogni anno circa 600 milioni di euro per i giovani (400 per il programma Erasmus, 100 per il programma Gioventù in azione e altri 100 tra Educazione permanente e altre iniziative). Tuttavia nel Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020 non sembrano esserci spazi per un maggiore sforzo comune sulle opportunità di cittadinanza europea. Se le cose andranno “bene” saranno confermati gli impegni presi per il settennato precedente (2007-2013) . Si Cfr. M. Mariuzzo “L’Europa è fatta, 15 miliardi per fare gli europei“ del 20 marzo 2013

http://www.reset.it/articolo/leuropa-e-fatta-15-miliardi-per-fare-gli-europei

330

Il 2013 è stato dichiarato l’anno europeo della cittadinanza, ma nessuna iniziativa “di peso” è stata presa per favorire tra le giovani generazioni il senso di appartenenza all’Europa. Per “fare” i cittadini europei la strada più efficace è l’istituzione di esperienze comuni, come il servizio civile, da svolgere in un altro Paese Europeo. Si Veda: Ibidem

331

Commissione, Consiglio e Parlamento decidono insieme l’entità del bilancio e la ripartizione delle risorse. Responsabili dell’effettiva esecuzione della spesa sono tuttavia la Commissione e i Paesi dell’UE. La Commissione è responsabile della ripartizione del bilancio. Sono tuttavia i Paesi membri che gestiscono il 76% dei fondi dell’UE. Ibidem

332

Si Cfr. “L’Europa che perde posti di lavoro” del 5 aprile 2013 http://it.euronews.com/2013/04/05/l- europa-che-perde-posti-di-lavoro/

333

Le spese legate al militare creano un totale di 8.555 posti di lavoro; il consumo per il personale genera 10.779 posti di lavoro (il 26,2 % dei costi in più per la difesa); la spesa per l'assistenza crea 12.883 posti di lavoro, l'istruzione genera 17.687; il trasporto pubblico crea 19.795 e la costruzione di infrastrutture come quelle idriche: 12.804 posti di lavoro. Si Cfr. R. Pollin e H. Garrett-Peltier “The U.S. Employment Effects of Military and Domestic Spending Priorities“ citato in “Guns, debt and corruption” Doc. cit

89

La crescita economica ora è l’obbiettivo primario delle istituzioni europee334

orientate ad un rallentamento -in particolare nella zona euro- dell’austerity, fonte di peggioramento della situazione: uno degli effetti più drammatici infatti rimane la disoccupazione, se quasi un quarto degli under 25 è senza lavoro. Servono riforme del lavoro dappertutto, dice Bruxelles ed in cima alla lista c‘è la Francia335.

Come serve continuare ad investire nell’istruzione, poiché anche questa “voce” tra le misure generali di austerità ne ha risentito: in particolare tra 2009 e 2011 le risorse destinate hanno subito una diminuzione di 0,2 punti percentuali sul Pil della

spesa di governo.

In termini assoluti, tuttavia la spesa per l'educazione ha continuato a crescere,

anche se la crescita ad esempio dal 2010 al 2011 è stata inferiore rispetto agli anni precedenti. In dieci Stati membri, per la stessa coppia di anni, una diminuzione in spesa assoluta per l'istruzione (in termini di valuta locale) è stata osservata in:

Danimarca, Irlanda, Grecia, Spagna, Italia, e Cipro336.

La spesa pubblica per l'istruzione nell’Europa a 27 è pari a circa 347 miliardi di euro nel 2011, pari al 5,3% del PIL337:

i più alti livelli di spesa di governo per l'istruzione tra i paesi dichiaranti sono stati trovati in Islanda (7,9% del PIL), Danimarca (7,8% del PIL) e Cipro (7,2% del PIL); i livelli più bassi di governo spesi per l'istruzione rispetto al PIL sono stati osservati in Bulgaria (3,6% del PIL), Slovacchia (4,0% del PIL), Grecia e Romania (entrambe al 4,1% del PIL). In Germania e Italia la spesa pubblica per l’ educazione è inferiore alla media (nel 2011, 4,26 % del Pil per la Germania, 4, 24% del Pil per l’Italia).

PARAGRAFO 2.1: Il caso Grecia. Affari poco puliti e il caso Portogallo

Anche in Grecia, la maggior parte dei tagli “ha colpito i salari ma non gli arsenali”. Il Paese “ha un sacco di armi” per essere così piccolo e può “facilmente difendersi”338

334

Si Cfr.: “Svolta dell’Ue, dall’austerity alle riforme per la crescita“ del 31 maggio 2013

http://it.euronews.com/2013/05/31/svolta-dell-ue-dall-austerity-alle-riforme-per-la-crescita/

335

Ibidem

336

Si Cfr: Eurostat “The level of government expenditure on education varies between Member States” del dicembre 2013 http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KS-SF-13-012/EN/KS-SF-13-012- EN.PDF

337

Ibidem

338

Si Cfr. “Greek shipyard workers storm defense ministry in protest” 5 ottobre 2013

http://www.setimes.com/cocoon/setimes/xhtml/en_GB/features/setimes/features/2012/10/05/feature- 01

90

La Grecia è stato per le passate quattro decadi il Paese più spendaccione d’Europa, spendendo due volte il suo Pil, con una media, dal 6% negli anni 70’ e 80’, al 3% nella prima decade di questo secolo339 (oltre 7 miliardi di euro). Una cifra considerevole se pensiamo che all’interno del Patto Atlantico solo gli Stati Uniti spendono una fetta maggiore per la propria sicurezza340.

Dal 2002 al 2006, la Grecia è stato il quarto più grande importatore mondiale di armi convenzionali. Ora è il 10°341.

Guardando ai Paesi singoli ed alle loro spese in percentuale del Pil, emergono diversi dati. In generale la spesa per la difesa in Europa ha subito come detto una riduzione, ma ciò non vale per la Grecia. In particolare negli anni dell’euro, essa ha speso in

proporzione del suo Pil, per la difesa, la cifra più alta d’Europa, almeno fino al

2009, quando l’economia tutta ha subito un rigido declino342.

Tra 2000 e 2008 la Grecia aumenta le spese militari del 50%343. E nel 2009 spende la rilevante cifra del 5% del Pil in difesa. Una controtendenza quasi inspiegabile. Non è certo nelle spese militari che si nasconde la causa dell’enorme debito pubblico greco, certo è difficile accettare che le forze armate –e di conseguenza i produttori europei di armi- abbiano subito la stessa dose di sacrifici imposta alla

popolazione civile344.

Il debito nazionale greco raggiunge l’apice nel 2010, nello stesso tempo il governo ellenico nei primi giorni di maggio accetta il piano di salvataggio in prestiti di tre anni, dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) e da altri Paesi Europei: una prima tranche dei 110 miliardi di euro che verranno elargiti in totale345 viene concessa e subordinata a una serie di misure d’austerità (tagli alla spesa pubblica da 30 miliardi di euro in 3 anni e il rientro del deficit pubblico al 3% entro il 2014) che imporranno

339

Ibidem. Durante gli anni 90’ era al 7° posto mentre la Turchia era al 1°. Cfr. “Guns, debt and corruption” Doc. citato

340

Si Cfr. D. Facchini, M. Sasso, F. Vignarca “Armi, un affare di Stato” Ed. Chiarelettere, Milano, settembre 2012

341

Si Cfr. Elena Smith “German 'hypocrisy' over Greek military spending has critics up in arms“ del 20 aprile 2012 http://www.guardian.co.uk/world/2012/apr/19/greece-military-spending-debt-crisis

342

Ibidem

343

In concomitanza la Turchia, a seguito dei tagli del suo confinante a partire dal 2010, ha diminuito le sue spese militari del 15%. Si Veda: “Austerity in Europe? Tighten the military belt” articolo citato.

344

Cfr. “Armi, un affare di Stato” testo citato.

345

Il pacchetto di 110 miliardi in tre anni prevede il contributo per 30 miliardi da parte del FMI ed il restante 80% suddivisi tra i paesi dell’Eurogruppo in base alle rispettive quote in capitale alla BCE. Per sapere della percentuale di aiuti per Stato si veda qui:

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/2010/crisi-

grecia/approfondimenti/aiuti-ue-fmi-grecia-grafico-interattivo.shtml?uuid=32f3f054-56da-11df-a6ca- 2846584c0201&DocRulesView=Libero

91

<<grandi sacrifici>> ma scongiureranno la bancarotta346. Nel 2011 le cose non migliorano e successivamente al declassamento dalle agenzie di rating, la Grecia è costretta ad effettuare nuovi tagli per 6,5 miliardi di euro e nuove privatizzazioni347 al fine di ottenere nuovi prestiti dall’Unione europea e dal FMI348. Dopo l'approvazione da parte del Parlamento greco di un nuovo piano di austerità che imporrà al Paese ellenico tagli per ben 28 miliardi di euro entro il 2015, l'Unione Europea dà il via libera alle ulteriori tranche di aiuti per tutto il 2011349. A luglio, la Grecia è sul rischio di default350. Viene decisa una manovra finanziaria sugli immobili per recuperare denaro, ma i risultati non aiutano e così Il governo greco taglierà le pensioni, estenderà l'incremento dell'imposta sulle proprietà immobiliari e metterà decine di migliaia di dipendenti pubblici in mobilità, nell'ambito dell'accordo raggiunto per poter continuare a ricevere gli aiuti internazionali351. Il 12 febbraio 2012 il parlamento greco vota un ennesimo piano di austerity per incassare un aiuto di 130 miliardi di euro da parte della troika (FMI, BCE, UE); dopo l' approvazione scattano le proteste del popolo greco in piazza Syntagma, si arriva ad una vera e propria guerriglia contro la polizia e vengono dati a fuoco edifici, tra cui banche e negozi352.

Il Fondo monetario internazionale (Fmi) oggi parla di strada ancora lunga, ma con

346

Si Veda: Vittorio Da Rold “Accordo per salvare la Grecia Piano da 110 miliardi di euro Ad Atene settimana di scioperi” del 2 maggio 2010

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/05/grecia-salvataggio- papandreau-atene-ue-fmi.shtml?uuid=f83d6068-55d9-11df-9f91-c1820131b47b&DocRulesView=Libero

347

Tra le condizioni del salvataggio imposte dalla troika internazionale c’è infatti un ingente piano di privatizzazioni e ora Atene deve trovare compratori. Il principale porto della Grecia, quello del Pireo, già “parla cinese”: nel 2010 è stato svenduto alla Cosco, colosso mondiale delle spedizioni di proprietà dello Stato cinese. Si Veda A. Perrone “Svegliati Europa è ora di cambiare” del 17 maggio 2013

http://rinascita.eu/?action=news&id=20983

348

Si Cfr. Vittorio Da Rold “Pronto il piano bis per Atene, entro l'anno tagli per altri 6,5 miliardi” del 3 giugno 2011 http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-06-02/pronto-piano-atene-entro-

223352.shtml?uuid=AaSNpmcD

349

Si Cfr. “Eurogruppo sblocca gli aiuti alla Grecia” del 2 luglio 2011

http://www.repubblica.it/economia/2011/07/02/news/eurogruppo_sblocca_gli_aiuti_alla_grecia- 18574054/

350

Si Cfr. “Grecia, Moody's taglia rating di tre livelli: default certo” del 25 luglio 2011

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Economia/Grecia-Moodys-taglia-rating-di-tre-livelli-default- certo_312279507745.html

351

Si Cfr. “Grecia, governo decide nuove misure austerità” 21 settembre 2011

http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE78K0DX20110921

352

Il Parlamento approva il taglio di 15.000 addetti nel settore pubblico, liberalizzazioni delle leggi sul lavoro e taglio dello stipendio minimo da 751 a 600 euro al mese. Il voto apre la strada a quei 130 miliardi, senza i quali la Grecia non avrebbe potuto pagare in marzo gli interessi sul debito, che a febbraio

ammontano a 14,5 miliardi di euro. Ma anche apre la possibilità di usufruire di 35 miliardi di prestiti dal fondo temporaneo salva-Stati Efsf, che andranno ad aggiungersi ai 4,5 miliardi dei ricavi dalle privatizzazioni e ai risparmi. Si Cfr.“Grecia, nella notte via al piano di austerity. Danni enormi ad Atene, voto anticipato ad aprile” del 12 febbraio 2012

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1036865/grecia-nella-notte-via-al-piano-di-austerity- %3Cbr%3Ema-la-piazza-diventa-una-polveriera.shtml

92

grandi progressi. Difficile essere ottimisti con una disoccupazione che raggiunge il 27%. E con tassi di interesse sui prestiti che hanno raggiunto il 15% decretando migliaia di licenziamenti, suicidi, riduzioni salariali e chiusura di un negozio su tre353. Secondo le ultime stime della Commissione europea il Prodotto interno lordo (Pil) tornerà in positivo nel 2014, con una contrazione del deficit. Per il momento sembra scongiurata la possibile uscita dall’euro della penisola ellenica ed il consiglio è che fatte le dovute modifiche strutturali alla spesa pubblica “ora il governo può focalizzarsi su misure in grado di aumentare la competitività dell’economia interna”354.

Quello che succederà è da vedere, fatto sta che gli asfissianti tagli alle pensioni e ai posti di lavoro in Grecia, sono stati così forti, da rendere oggi la popolazione -in particolare le fasce più deboli della società- tra la più malnutrita d’Europa. Come stimato dal comitato nazionale greco per l’Unicef in un nuovo rapporto “La condizione dei bambini in Grecia 2013” realizzato in collaborazione con l’Università di Atene, soltanto nel 2011 erano 597.000 i bambini che vivevano in condizioni di

estrema esclusione sociale, ovvero il 30,4% del totale, con un incremento del 9,1%

rispetto al 2010. Il 16,4% di tutti i minori vive in famiglie con “grave deprivazione materiale, che corrisponde a 322.000 bambini: numero aumentato di 89.000 unità, con un incremento in percentuale del 38,2% tra il 2010 e il 2011355. I disoccupati nella fascia di età tra i 15-18 anni sono il 73,2% (con un incremento di 35,1 punti percentuali)356. Notevoli i tassi di disoccupazione giovanile, di età compresa tra 15-24 anni: 55,3% nel 2012 e 64,2% nel mese di febbraio 2013! L’editorialista Judy Dempsey al New York time ha riassunto la situazione:

“The middle and lower classes -not the rich business community- have been hit

hardest. The International Monetary Fund and the European Commission have imposed stringent austerity measures in return for loan guarantees. As a result, pensions and health care, transportation and education have all been cut drastically”357

“Le classi medie e basse - non le ricche comunità d’affari- sono state colpite più

duramente. Il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione europea hanno

353

Si Cfr. “Armi, continua lo “shopping” dell’Italia: in arrivo anche 12 navi per tre miliardi di euro!“ dell’ 11 luglio 2013 http://siamolagente.altervista.org/armi-continua-lo-shopping-dellitalia-in-arrivo-anche-12-navi- per-tre-miliardi-di-euro/

354

Si Cfr. Fabrizio Goria “Qualcosa è cambiato (in positivo) in Grecia”, del 23 maggio 2013

http://www.linkiesta.it/grecia-turismo-2013-recessione#ixzz2UfHY4m3w

355

Si Cfr. A. Perrone “Grecia: migliaia di bambini soffrono la fame”, del 23 maggio 2013

http://rinascita.eu/?action=news&id=21080

356

Si Cfr. “Grecia, la crisi colpisce i più piccoli Unicef: 600.000 i bambini ai margini” del 23 maggio 2013

http://www.lastampa.it/2013/05/23/esteri/grecia-la-crisi-colpisce-i-pi-piccoli-unicef-i-bambini-ai-margini- uYSr2o4g5KQuMfKatl9kKI/pagina.html

357

93

imposto misure di austerità severe in cambio di garanzie sui prestiti. Come risultato, le pensioni e l'assistenza sanitaria, i trasporti e l'istruzione sono stati tutti tagliati drasticamente”

Ciò che sostanzialmente si confuta alle politiche liberiste europee, in particolare di Germania e Francia, è quello di aver pressato la Grecia perché ripagasse i debiti contratti con i prestiti -di ovviare quindi alla loro estinzione attraverso liberalizzazioni e politiche interne di austerity- mentre nel frattempo enfatizzavano l’onere della stessa, nella soluzione di altri debiti: quelli delle “fatture in sospeso con i fornitori di armi, sotto la giurisdizione delle due potenze europee”358.

I dati ufficiali mostrano che i paesi dell'UE nel 2010, hanno venduto alla Grecia oltre 1 miliardo di euro in armi mentre allo stesso tempo negoziavano le prime garanzie da dare come cauzione359.

Secondo i dati rilasciati recentemente dal Consiglio europeo sulle licenze di armi per il 2010, la Francia è stato di gran lunga il più grande fornitore di armi alla Grecia, con