Ciononostante, “la protezione sociale nel nostro Paese resta però sbilanciata su quella per le pensioni mentre arranca la spesa per coloro
PARAGRAFO 7.2: Spese militari nel mondo
Le spese militari nel mondo, nel 2011 ammontano a circa 1738 miliradi di dollari,
il 2,5 % del Pil mondiale, circa 249 dollari716 , 194 euro a persona.
Nessuna variazione rispetto all’anno precedente; un aumento in termini sostanziali dal 1998. Una caduta, o meglio una flebile depennata delle spese militari mondiali in termini reali c’è stata, ma è stata figlia più di un ritardo rispetto ai programmi, che non dovuta a sostanziali tagli alla difesa generali.
Il Paese che ha aumentato più di tutti le sue spese nel 2011 è l’ Africa: l’8,6% del totale delle spese complessive calcolate.717 L’Algeria prende una fetta del 44%. Se l’assetto è posto in termini di aumento delle spese, gli Stati Uniti sembrano aver
raggiunto il loro apice militare.
Non resta che esportare. E mentre nel 2010 l’Europa ha visto un calo delle sue spese miliatri del 2,8%, Paesi come Cina, Brasile, India, Russia, Sud Africa, economie in rapida crescita –quindi complice la crescita economica- hanno inizato significativi
713
Il Registro delle Armi Convenzionali delle Nazioni Unite (United Nations Register of Conventional Arms – UNROCA) “è il meccanismo internazionale chiave a garanzia della trasparenza nel trasferimento di armi”. Nel 2010 solo 72 Stati hanno presentato rapporto sul trasferimento dei propri armamenti nel 2009, di questi 43 riguardavano il trasferimento di armi leggere. Si Veda: “Sipri Yearbook Summary 2011” Doc. citato cit. p. 13
714
Si Veda: “Storico accordo dell’Onu per il controllo delle armi” 3 aprile 2013
http://www.cittanuova.it/c/427137/Storico_accordo_dellOnu_per_il_controllo_delle_armi.html
715
Si Veda: “Armi convenzionali, firmato il trattato. “Diritti umani al primo posto” del 10 giugno 2013
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/10/armi-convenzionali-firmato-trattato-diritti-umani-al-primo- posto/616714/
716
Si Cfr. “Sipri Yearbook 2012. Armament, Disarmament and International Security. Summary” Doc. citato.
717
Il numero degli Stati che hanno riportato le cifre relative alle loro spese militari all’Onu come da protocollo, si è ridotto a 51 nel 2011 rispetto a gli 81 del 2002. Un Paese su 14 in Medio Oriente, 2 su 54 africani, 31 su 48 europei. Si Cfr. Ibidem
156
programmi di modernizzazione dei propri armamenti e aumentato di conseguenza le proprie spese militari.
Secondo i database del Sirpi, nella categoria degli esportatori al primo posto troviamo gli Stati Uniti, mentre tra gli importatori, l’India.718
La cifra complessiva delle esportazioni statunitensi nel periodo 2007-2011 ammonta a 39,1 miliardi di dollari ed i suoi principlai destinatari sono (stati) l’Asia e l’Oceania, seguite da Medio Oriente ed Europa. (Il comparto che ha registrato l’aumento più consistente è stata l’aereonautica (+63%)719.
E’ utile riportare che “i flussi [di armi] vanno quasi sempre a finire in zone
problematiche del mondo”720
Il secondo Paese nel mondo per vendite d’armi e sistemi d’armamento è la Russia721. Mentre aumenta le risorse da destinare al suo comparto militare (+ 9,7% dal 2011 per un ammontare di circa 55 miliardi di euro) il colosso euro-asiatico scavalca della metà i suoi contendenti nordamericani. Tra 2007 e 2011 le esportazioni hanno raggiunto i 23 miliardi di euro, garantitigli da Paesi quali Asia, Oceania, Africa e Medio Oriente (soprattutto India, Cina, Algeria e Venezuela) importatori722
Nel periodo 2006-2010 il volume dei trasferimenti di armamenti è stato superiore del 24% rispetto al volume del periodo 2001-2005723.
Tra i maggiori importatori, nei primi cinque posti in classifica troviamo: India ( che acquista soprattutto dalla Russia), Corea del Sud, Pakistan (tradizionale nemico dell’India e che acquista soprattutto da Cina e Stati Uniti), Cina e Singapore (con una crescita vicina al 300%).
In Medio Oriente è la Siria che che ha visto crescere cospiquamente il proprio volume di importazioni: 580% in più nel periodo 2007-2011 rispetto al 2002-2006724. Tra i Paesi dell’Amrerica Latina invece, i Paesi del Centro registrano un leggero calo (-15% in dieci anni) mentre quelli del Nord come il Venzuela registrano un incremeto
718
Si Veda in fondo “Tabella 7”
719
Comparto che a livello mondiale tra 2005 e 2009 copriva il 30% del mercato. I principali importatori dell’aereonautica Usa sono India, Emirati Arabi e Israele. Si Veda: “Armi un affare di Stato” libro citato. P. 103
720
Si Veda Ivi
721
Insieme Usa e Russia tra 2006 e 2010 hanno rappresentato il 53% del volume totale delle esportazioni. Si veda “Sipri Yearbook 2011. Armaments, Disarmament and International Security. Italian Summary”
http://www.sipri.org/yearbook/2011/files/SIPRIYB11summaryIT.pdf
722
Si Cfr. “Armi un affare di Stato” testo citato.
723
Si Veda: “Sipri Yearbook 2011. Armaments, Disarmament and International Security. Italian Summary” Doc. citato
724
157
di ben 555 %. Presto seguito dal Brasile che secondo il Sipri si prepara a crescere da qui ai prossimi anni con un aumento <<drammatico>> delle sue importazioni725.
Negli ultimi dieci anni, anche l’Europa, nel pieno della sua crisi ha aumentato le sue esportazioni, di ben il 13 %. Come già esposto, tra i Paesi europei è la Grecia
che ha registrato il maggior tasso di crescita delle sue importazioni: +18%726.
E il nucleare727?
Al 2012, 8 Stati sono in possesso di 4.400 armi nucleari di cui 2000 sono tenute “in stato di elevata prontezza”728. La difficoltà di essere in possesso di informazioni credibili sulla quantità di testate nucleari, non impedisce un contraccolpo nel sapere di quelle dette, esistenti ed in possesso di Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia,
Cina, India, Pakistan e Israele tra: testate nuclerai operative, di riserva,
immagazzinate e in attesa di smanetllamento -(attive o meno)- attualmente si contano 19.000 armi nucleari.
Sembra che il possedimento di arsenali nucleari tra i due colossi maggiori, Stati Uniti e Russia che rispettivamente mantengono dispiegate 2150 e 1800 testate nucleari funga da buona deterrenza perché la quantità di arsenali incidenti sul numero globale di armi atomiche, va declinando. Cina, Francia e Regno Unito pur con arsenali minori ma stanno sviluppando nuovi sistemi d’arma “o hanno piani in merito”.729 La Cina tra le cui logica di deterrenza rientra la assoluta poca trasparenza in fattori di dati e informazioni sul suo conto, sembra d’ altro canto, intenzionata ad aumentare i propri arsenali nucleari. Anche India e Pakistan che insieme a Israele costituiscono potenze nucleari al di fuori del Trattato di non-proliferazione (TNP), però sembrano non scherzare. I due, uniti dal principio del minimo deterrente credibile730 (senza che ne siano tuttavia specificate dimensioni e composizioni), insieme alla capacità di aumentare la produzione di materiale fissile, stanno aumentando dimensioni e sofisticazioni dei rispettivi arsenali nucleari, accanto a nuovi sistemi di missili balistici e cruise731 in grado di trasportare armi nucleari.
725
Il Nord dell’America Latina ha registrato circa un +54% negli ultimi dieci anni mentre il Sud, ben il 77%. Si cfr. Ivi
726
Ibidem
727
Si Veda in fondo “Tabella 8” : “Forze nucleari nel mondo. 2012”
728
Si Cfr. “Sipri Yearbook 2012. Armament, Disarmament and International Security Summary” Doc. citato
729
Si Cfr. Ibidem. Cit. p. 16
730
La dottrina nucleari di entrambi ha in comune solo questo, perché mentre la deterrenza per l’india prevede anche il non primo uso dell’arma atomica, il Pakistan non lo esclude esplicitamente. Si Cfr. Ibidem
731
“Un missile da crociera (italianizzazione dell'inglese cruise missile) è un missile che percorre una traiettoria guidata. Diversamente dai missili balistici, che percorrono una traiettoria prefissata, il missile cruise possiede un motore che resta acceso per tutta la durata del volo e delle ali che gli permettono di volare come un aeroplano e di controllare continuamente la sua rotta. Le versioni più recenti possiedono un sistema di guida basato sul GPS che conferisce loro una grande accuratezza (possono colpire a meno di 1 metro di distanza dall'obiettivo”). Si Veda: https://it.wikipedia.org/wiki/Missile_da_crociera
158
Per quanto riguarda Israele, né conferma né smentisce ufficialmente il possesso di armi nucleari. Questo è in attesa di valutare gli sviluppi del programma nucleare iraniano. Sappiamo però che in termini di spese militari, spende per la difesa 14 miliardi di dollari (che rappresentano circa il 15% della spesa totale)732 3 dei quali finanziati da Washinghton.733
La reale disponibilità di armi atomiche operative della Corea del Nord non è resa ufficilae da dichiarazioni pubbliche. “Alla fine del 2011 si stimava il paese in possesso di circa 30 chilogrammi di plutonio, sufficienti a costruire fino a otto armi nucleari, a seconda del tipo di modello e competenze ingegneristiche applicate.”734
La situazione rispetto alla tutela dalle armi chimiche e biologiche è stabile. Nonostante molti Stati abbiano aspettative in merito al rafforzamento della Convenzione sulle armi chimiche e biologiche (CAB 1972) Russia e Stati Uniti nel 2012 hanno confermato che non smantelleranno completamente i loro stock di armi chimiche, ma tenteranno comunque di procedere il più rapidamente possibile in vista di una opinabile distruzione completa delle riserve di armi chimiche dopo il 2012735.
Per quanto riguarda l’Iraq, l’Organizzazione non governativa per la proibizione delle armi chimiche (Organization for the Prohibition of Chemical Weapons, OPCW) con sede all’Aia (Paesi Bassi) ha riconosciuto dei progressi nella distruzione di impianti per la produzione di tali armi. Peccato che al di là di una distruzione successiva, gli effetti di queste ed altre armi non mancano di nuocere gravi vittime e arrecare un fardello generazionale alle famiglie irachene in primis. In Iraq, “Prima della guerra del Golfo", ha dichiarato il Dottor Alì, oncologo di fama internazionale al Teaching
Hospital Sadr di Bassora, "c’erano due o tre pazienti affetti da cancro al mese. Ora
ogni mese ne muoiono 30-35”736. I calcoli da qui a cinque anni, prevedono una contrazione di cancro tra la popolazione, di circa la metà, per poi andare ad aumentare. Nascita di tumori poco familiari ed enormi “che colpiscono intere famiglie”, sono all’ordine del giorno. E un riscontro con Hiroshima dà ragione di un
simile aumento grave delle malformazioni congenite.
Pochi ormai dubitano che tutto ciò sia effetto dell’uranio impoverito utilizzato da
americani e britannici durante la Guerra del Golfo.
"Ogni raffica sparata da un caccia A-10 Warhog conteneva oltre 4.500 grammi di
732
Si Veda: “L’austerità in Israele” del 14 maggio 2013 http://www.ilpost.it/2013/05/14/lausterita-in- israele/
733
Si Veda: “Israele aumenta a sorpresa il suo budget militare“ del 10 gennaio 2012
http://mondo.panorama.it/Israele-aumenta-a-sorpresa-il-suo-budget-militare
734
Si Veda Sipri Yearbook 2012. Summary” cit. p.15
735
Si Cfr. Ibidem p. 18
736
Si Veda: John Pilger “Qui è come Chernobyl. Dall’Iraq un tragico promemoria per perseguire i criminali di guerra” del 27 maggio 2013:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11898&mode=thread &order=0&thold=0
159
uranio solido. Sono state usate più di 300 tonnellate di uranio impoverito. È stata una sorta di guerra nucleare". Ha detto un fisico militare statunitense assegnato a ripulire il campo di battaglia oltre il confine col Kuwait737.
Come un dossier - poi differito- tra Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e Ministero della Salute iracheno riporta, che i difetti di nascita hanno raggiunto
livelli di crisi in tutta la società. Armi all’uranio impoverito e altri metali tossici che
in ogni caso se non dopo, prima, hanno ridotto 4 milioni e mezzo di bambini ad essere orfani di entrambi i genitori: il 14% della popolazione738.
In Afghanistan invece, nel maggio 2010 sono stati riportati casi di seri danni alle coltivazioni causati da una insolita malattia delle foglie di papavero, fenomeno che ha comportato a una riduzione della produzione di oppio rispetto al 2009 stimata attorno al 48%. “Si è ipotizzato che la malattia sia stata diffusa deliberatamente. Questo tipo di accuse dimostra la difficoltà di distinguere le violazioni fondamentali del diritto internazionale da quelle tecniche”.739
E sotto accusa di violazione “di qualsiasi norma di diritto internazionale” in Afghanistan è l’uso di droni senza pilota da parte del Governo mericano in maniera “indiscriminata” e che continuano per questo a mietere vittime. “I funzionari americani si limitano a confermare che l’obiettivo degli attacchi aerei sono i miliziani, meglio conosciuti come ‘terroristi’, ma le autorità locali dichiarano che i civili restano le principali vittime dei raid”740.
Nel corso dell’ultimo anno gli Stati Uniti hanno intensificato l’uso massiccio di aerei senza pilota in Afghanistan, Pakistan, Yemen e Somalia arrecando la morte a centinaia di civili.
Il Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon, nel 2012 ha accennato a come sia cambiata la comprensione di 'sicurezza', alla necessità di un controllo delle armi (sia nucleari che armi convenzionali), e la struggente assurdità di spese militari
astronomiche effettuata; quanto questo incida nell'affrontare (tardivamente) i bisogni umani fondamentali. Ha scritto:
“Molti istituti di difesa ora riconoscono che la sicurezza significa molto di più che proteggere le frontiere. Problemi legati alla sicurezza possono sorgere a causa di tendenze demografiche, povertà cronica, disuguaglianza economica, degrado
ambientale, malattie pandemiche, criminalità organizzata, governance repressiva e di altri sviluppi che nessuno Stato può controllare da solo. Non si possono
affrontare questi problemi con le armi. [Nel 2011], la spesa militare globale ha 737 Ibidem 738 Ibidem 739
Si veda “Sipri Yearbook. Summary 2011” doc. citato. Cit. p. 17
740
Si Veda: Giovanni Sorbello “Nel pantano afghano i crimini non fanno rumore” del 20 giugno 2013:
160
superato più di 4,6 miliardi di dollari al giorno, che da solo è quasi il doppio budget delle Nazioni Unite per un anno intero. Questa generosità include altri miliardi per
modernizzare gli arsenali nucleari nei decenni futuri. Questo livello di spesa militare è difficile da spiegare in un mondo di post Guerra Fredda e in mezzo a una crisi finanziaria globale. Gli economisti chiamerebbero questo un ‘costo opportunità’. Io lo chiamo opportunità umane perse. I budget per le armi nucleari sono
particolarmente maturi per tagli profondi (…) La povertà cronica erode la sicurezza. No sviluppo, no pace. Nessun disarmo, nessuna sicurezza ”741. E in agosto dello stesso anno ha detto:
“Cerchiamo di ridurre drasticamente la spesa per le armi nucleari e investirle invece nello sviluppo sociale ed economico, che serve gli interessi di tutto espandendo i mercati, riducendo le motivazioni per i conflitti armati, e garantendi ai cittadini una partecipazione nel loro futuro comune. (...)Le priorità nei bilanci nazionali tendono ancora a riflettere i vecchi paradigmi. Massicce spese militari e nuovi investimenti nella modernizzazione delle armi nucleari hanno lasciato il mondo armato e una pace, sotto-finanziata”742
Sì perché i costi della guerra sono scaricati soprattutto sull’economia, riducendo la sua efficienza, la crescita e l’occupazione.
“Ci sono almeno tre modi di pensare ai costi economici di queste guerre: ciò che è stato già speso, cosa poteva o deve essere speso in futuro, e il confronto degli effetti economici di spendere soldi per la guerra, invece che per qualcosaltro”743.
“La spesa militare ha colpito anche gli investimenti nei beni pubblici e nelle infrastrutture. Mentre gli investimentii in infrastrutture militari sono cresciuti, gli investimenti in altri settori, in infrastrutture pubbliche non militari, non sono cresciuti allo stesso ritmo”744. “La comunità globale deve ancora afferrare pienamente i cambiamenti strutturali in corso che definiscono il panorama di sicurezza contemporaneo – cambiamenti spesso più rapidi della capacità di adattamento delle istituzioni nell’affrontarli”.
“Ciò che si renderà necessario sarà un’innovativa integrazione tra diplomazia
preventiva, tecnologie di allarme precoce e collaborazioni cooperative transnazionali”745
741
Si veda “Guns, debt and corruption” documento citato
742
Si Veda: “The World is over-armed and peace is under-funded’’, 30 agosto 2012
http://www.un.org/disarmament/update/20120830/ citato in “Guns, debt and corruption” p. 8
743
Si Veda: “Guns, debt and corruption” documento citato. Le parole sono di un report “Cost of War Project”, un lavoro fra 30 esperti e accademici. Cit. p.9
744
Ivi
745
161
“Il punto è sin dove la comunità internazionale possa spingersi nel tentativo di ristabilire e sostenere la pace, preservando la legittimità dell’intervento insieme
alla sua accettabilità a tutti i livelli nei paesi ospiti.” 746
CAPITOLO 3: CONCLUSIONI
La crisi economica nei Paesi europei ha comportato una necessaria riconsideraizone del ruolo dell’Europa nata per integrare risorse e capacità limitrofe. Nonostante ciò se in casa si sono effettuati tagli alla spesa sociale, come pure al settore “difesa” la prerogativa di proiettarsi all’estero, prima con la vendita d’armi poi con le missioni non è venuta meno. Non gli armamenti sono stati tagliati -in particolare in Italia- ma le risorse utili a farli funzionare, vale a dire, il settore addestramento ed esercizio. Che pure fino a poco tempo fa è stata prerogativa degli Stati. L’ infrastruttura
sociale della Difesa sono state ridotte, la spesa per sistemi d'arma è stata invece appena ritoccata. Complice l’industria armiera, che porta con sé ampi profitti, mentre garantisce con i potenti sistemi d’arma costruiti il controllo di quelle zone limitrofe considerate a rischio. Un rischio percepito all’estero, quindi ivi combattuto. Ma se è la crsi a farla da padrona in queste economie per lo più
Occidemtali (quelle Orientali ed Asiatiche stanno emergendo) come mai la preoccupazione per l’esterno è sempre più forte di quel che accade all’interno? Abbiamo visto in che modo è ridotta la popolazione greca e un nutrito numero di disoccupati nel Continente continua ad emergere. Sono piuttosto preoccupanti le stime e non è difficile collegare a questo punto la recessione interna con scelte economiche avventate. E sì, per lo più a carattere militare, poiché se sono i soldi dei contrinuenti ad andare a mettere in sicurezza (da lontano) il nostro Continente al suo interno chi se ne preoccupa? Il cittadino eurpeo si sente al sicuro? La risposta è nelle sue tasche. Questo non vuole essere un ragionamento prettamente danaroso, ma alla fine, Paesi il cui unico scopo -indotto o meno, ma sotteso- è quello di mantenere un certa sfera di influenza a fini strategici o umanitari che siano, comportano cittadini che come i loro governanti, al denaro devono guardare, non per investirlo, ma per nutrirsi. Non potendosi sottrarre ad un mondo che ha scelto dipagare per vivere. E pagare caro. Anche per morire.
746
Si veda “Sipri Yearbook 2011. Armaments, Disarmament and International Security. Italian Summary” Doc. citato Cit. p. 6
163
Eurofighter Typhoon. Il typhoon è un caccia multiruolo molto agile sia negli attacchi a terra che negli
scontri aerei. Fonte: http://aereiecaccia.altervista.org/foto/typhoon/typhoon___1.jpg
Un esemplare di Joint Strike Fighter-F35
Fonte: http://www.huffingtonpost.it/2013/07/03/f35-consiglio-supremo- difesa_n_3539689.html?utm_hp_ref=italy
164 La fregata italo-francese FREMM
167 TASSI DI DISOCCUPAZIONE in Europa:
173 BIBLIOGRAFIA E SITI