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I divari territoriali

Nel 2016 è continuata la ripresa del mercato del lavoro a livello europeo, con il numero di occupati che per la prima volta ha superato i livelli pre-crisi e con un tasso di occupa-zione per la classe di età 15-64 superiore di 0,8 p.p. rispetto al 2008. Anche il tasso di disoccupazione è in calo per il terzo anno consecutivo (come in Lombardia). Ma nei paesi e nelle regioni della Ue il ritmo di crescita dell’occupazione è differenziato, come sono molto differenti i livelli dei tassi di occupazione e disoccupazione tra le regioni europee. La Figura 2-7 mostra le differenze nel tasso di occupazione (15-64) a livello regionale (considerando i territori Nuts-2) nell’Unione Europea. La Mappa mostra come il tasso di occupazione più alto si registri nei territori del Nord-Ovest e nell’Europa Centrale, men-tre i tassi più bassi si registrano nelle regioni meridionali dell’Italia, in Grecia e Spagna. In particolare in Italia e Spagna si evidenziano significative disparità regionali41. La

Lom-bardia, con un tasso di occupazione (15-64) del 66,2% si colloca come una delle regioni con uno dei più alti tassi di occupazione a livello nazionale (quarta dopo Emilia Ro-magna, Trentino alto Adige e Valle d’Aosta) ma al di sotto della media Europea di (66,6%, distante 0,4 p.p.).

41 In Italia il gap registrato tra le regioni con il più alto tasso di occupazione e la regione con il più basso arriva a 29,7p.p. 2,5% -1,1% 2,4% 2,7% 1,7% 1,5% 2,2% 3,4% -2% -1% -1% 0% 1% 1% 2% 2% 3% 3% 4% 4% Dipendenti Indipendenti Lavoro a t. indeterminato Lavoro a t. determinato Tempo Pieno Tempo Parziale

Tempo Pieno (Dipendenti)

Tempo Parziale (Dipendenti)

Po sizio n e Pro fe ss ion ale Tip o d i con tra tt o Ora rio d i L av o ro

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Figura 2-7– Tasso di occupazione (15-64) e disoccupazione(15-74) a livello regionale in Europa. Anno 2016

Fonte: elaborazioni Éupolis Lombardia su dati Eurostat

Il tasso di occupazione degli uomini è più alto rispetto a quello delle donne in tutte le regioni d’Europa. La Figura A2-2 confronta la Lombardia con gli altri motori d’Europa in relazione agli obiettivi di Europa 2020 (che considera il tasso di occupazione nella fascia di età 20-64). La Lombardia fa meglio solo della Catalogna, con un tasso di occu-pazione (20-64) del 71,1%. Nel 2016 la Lombardia è però ritornata al di sopra dei valori pre-crisi, quindi nei prossimi anni potrebbe avvicinarsi all’obbiettivo di Europa 2020 (del 75%). Il tasso di occupazione femminile lombardo è aumentato durante la crisi come

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nelle altre regioni ad eccezione alla Catalogna. Il tasso di occupazione maschile lom-bardo è invece diminuito durante la crisi (come in Catalogna), mentre a livello europeo il tasso maschile registrato nel 2016 è superiore al valore pre-crisi.

Come a livello europeo, il tasso di disoccupazione lombardo è continuato a scendere nel 2016, dopo il picco del 2014 (8,2%). Prima della crisi la Lombardia aveva un tasso di disoccupazione estremamente basso (3,7% nella fascia 15-74 nel 2008). Nel 2016 il tasso di disoccupazione lombardo (7,4%) è inferiore alla media EU28 (8,6%), ma rimane di-stante da quello registrato nelle regioni del nord Europa e dell’Europa Centrale. Nel con-fronto con i motori d’Europa, il tasso di disoccupazione lombardo è comunque inferiore a quello della Catalogna e del Rodano-Alpi (ma più elevato di 4,3 p.p. rispetto a quello del Baden-Württemberg)

Anche all’interno della stessa Lombardia si registrano differenze nelle performance oc-cupazionali delle singole province (come mostrano le Figura 2-8)42. In termini di tasso di occupazione (15-64) fanno meglio le province di Lecco, Milano e Lodi, mentre i tassi di disoccupazione più bassi si registrano nelle province di Bergamo, Brescia e Cremona. I tassi di disoccupazione (15-74) più bassi si registrano nella provincia di Bergamo (5,3%) e Lecco (5,8%). Rispetto all’anno precedente l’occupazione cresce in tutte le province, tranne a Cremona (-0,4 p.p.) e Pavia (-0,3 p.p.) e Monza e Brianza (dove rimane stabile), mentre il tasso di disoccupazione diminuisce in tutte le provincie tranne a Cremona (+0,5 p.p.) e Mantova (0,8 p.p.).

Figura 2-8– Tasso di occupazione (15-64) e disoccupazione (15-74) a livello provinciale in Lombardia. Anno 2016

Fonte: elaborazioni Éupolis Lombardia su dati Istat

2.2 L’offerta di lavoro

Nel 2016 le forze lavoro in Lombardia crescono di oltre 46mila unità (+1,2%) rispetto al 2015, a fronte di un calo della popolazione in età lavorativa di 9mila unità (-0,1%). Le forze lavoro ritornano a crescere a ritmi più sostenuti rispetto all’anno precedente (nel

42 Il gap provinciale, tra la provincia con il più alto tasso di occupazione e la provincia con il più basso è di 4,5 p.p., mentre per il tasso di disoccupazione il gap è di 3,4 p.p.

37 2015 si era registrata una variazione quasi nulla dello +0,02%), grazie all’aumento del numero di individui occupati a fronte di una riduzione delle persone in cerca di un’oc-cupazione.

Le forze lavoro crescono moderatamente tra gli uomini (+0,9%) e ad un tasso più soste-nuto tra le donne (+1,6%, si veda la Tabella 2-1). Aumenta quindi la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro rispetto all’anno precedente, sia nel numero di occupate che nel numero di donne in cerca di lavoro.

Nel 2016 si inverte il fenomeno di riduzione dell’offerta di lavoro nelle fasce di età più giovani in atto dall’inizio della crisi fino agli ultimi anni. Nel 2016 l’offerta di lavoro aumenta nella fascia dei giovanissimi 15-24, e rimane stabile nella fascia 25-34. Nelle altre fasce di età, continua a ridursi l’offerta tra i 35 e i 44 anni (-1,6%), e continua ad aumen-tare nelle fasce 45-54 (+1,5%) e soprattutto nella fascia 55-64 (+7,1%) e over65 (+8,3%).

Tabella 2-1 - Forze lavoro per genere, classi di età istruzione e cittadinanza in Lombardia. Valori assoluti in migliaia

2008 2015 2016 2016/2008 Var % 2016/2015 Var % Sesso Maschi 2.554 2.606 2.628 2,9% 0,9% Femmine 1.884 2.013 2.045 8,5% 1,6% Totale 4.438 4.620 4.673 5,3% 1,2% Classi di età 15-24 314 263 266 -15,5% 1,0% 25-34 1.119 903 903 -19,3% 0,0% 35-44 1.453 1.366 1.345 -7,5% -1,6% 45-54 1.087 1.374 1.395 28,4% 1,5% 55-64 386 625 669 73,5% 7,1% 65+ 79 89 96 21,3% 8,3% Titolo di studio

Licenza media inferiore 1.652 1.464 1.498 -9,3% 2,3%

Diploma 2.026 2.177 2.186 7,9% 0,4%

Titolo universitario 760 978 989 30,2% 1,1%

Cittadinanza

Italiani 4.008 3.994 4.040 0,8% 1,2%

Stranieri 430 626 633 47,1% 1,2%

Fonte: elaborazioni Éupolis Lombardia su dati Istat

In riferimento al titolo di studio, l’offerta di lavoro si espande per tutti i livelli di istru-zione, in particolare per i meno istruiti (+2,3%) e per i più istruiti (+1,1%). L’aumento della forza lavoro low-skilled, in contro tendenza rispetto all’andamento registrato du-rante la crisi, potrebbe essere un segnale della polarizzazione del mercato del lavoro re-gionale. Tra i meno istruiti sono diffusi i lavori con qualifiche più basse e l’occupazione precaria.

In relazione alla cittadinanza, cresce ad un ritmo simile (+1,2%) l’offerta di lavoro sia degli italiani che degli stranieri.

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Figura 2-9- Forze lavoro (val. assoluti) per classi di età. in Lombardia. Anni 2008 - 2016

Fonte: elaborazioni Éupolis Lombardia su dati Istat

La Figura 2-9 mette in evidenza il cambiamento della composizione per età dell’offerta di lavoro avvenuto dall’inizio del 2008 al 2016. Se, in termini assoluti, le forze di lavoro delle fasce più giovani (15-34) e degli adulti (34-44) erano le più numerose nel 2008, nel 2016 sono state superate dalle forze lavoro nella fascia 45-54. Dati gli inevitabili cambia-menti demografici, nel lungo periodo le forze lavoro saranno composte principalmente da lavoratori anziani.