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Percorsi di studi in Lombardia: la scelta dei giovani rispetto alle discipline tecnico-scientifiche

Quali sono le competenze STEM

8.3 Percorsi di studi in Lombardia: la scelta dei giovani rispetto alle discipline tecnico-scientifiche

La scelta del percorso di studi rappresenta un momento molto importante per i giovani diplomati, che avrà degli effetti importanti sui loro percorsi e possibilità di carriera, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti

È possibile ipotizzare che l’offerta di professionalità STEM sia legata allo sviluppo di competenze e interessi negli studi scientifici già nei primi anni dell’educazione134. Se-condo l’ultima indagine Pisa del 2015 (OECD 2016a, p.362 e p.451), gli studenti in Lom-bardia che si aspettano di lavorare a 30 anni in occupazioni scientifiche135 sono 23,7% (26,4% tra i ragazzi e 21% tra le ragazze), una percentuale superiore alla media Italiana (22,6%) e vicina alla media dei paesi dell’OCSE (24,5%). La percentuale sono più alte tra gli studenti i cui genitori hanno un titolo di istruzione più elevato, ma questo fattore non ha una influenza statisticamente significativa. I punteggi medi tra i partecipanti PISA nei test di matematica e scienze sono rispettivamente 508 e 503 per la Lombardia, più alti sia della media nazionale che dalla media OCSE. Gli studenti con i miglior risultati in scienze sono più propensi a rispondere che si aspettano di lavorare in posizioni scienti-fiche da grandi (OECD 2016a, p. 449). Per quanto riguarda la Lombardia alcuni aspetti richiamano però l’attenzione. C’è un divario significativo tra il punteggio in scienze e matematica tra le studentesse e gli studenti lombardi a favore di quest’ultimi136 (il diva-rio è di 25 punti in matematica e di 17 in scienze). Le condizioni economiche-sociali degli

132 I rendimenti per gli indirizzi scientifico (positivo) e geo-biologico (negativo) non sono statisticamente significativi.

133 Tenendo presente le diverse metodologie, i risultati ottenuti sono paragonabili a quelli di altri studi (Al-malaurea, 2016, p. 115 e p. 156 e p. 194; OECD, 2016b p. 121)

134 L’età della prima adolescenza, quando i ragazzi sono tra i 10 e 14 anni di età, è stata identificata come il periodo cruciale durante il quale gli studenti sono esposti alle materie scientifiche a scuola mentre si formano le loro aspirazioni (DeWitt e Archer, 2015)

135 Science and engineering professionals; Health professionals; ICT professionals; Science-related technician and associate professionals.

136 Punteggi medi più alti per i maschi in scienze e matematica si osservano tra la maggior parte dei paesi OCSE, ma i divari osservati in Italia e Lombardia sono tra i più elevati. Data la loro evoluzione ed eteroge-neità nei vari paesi, questi divari non sembrano attribuibili a differenze attitudinali di genere ma ad altri fattori che possono essere influenzati sia dalle famiglie, insegnanti ed istituti scolastici. (OECD 2016a, p. 267).

185 studenti hanno un impatto importante sulle loro performance. Per la Lombardia, il 10,2% della varianza nelle performance degli studenti in scienze è spiegata dalle condizioni socio-economiche delle famiglie (OECD 2016a, Tabella B2.I.66).

Prendendo in considerazione l’indagine campionaria Istat sui percorsi di studio e di la-voro dei diplomati del 2015, possiamo indagare quale siano le scelte di studi degli stu-denti lombardi. La Figura 8-4 ci mostra il dettaglio di questa scelte, partendo dal tipo di diploma di provenienza. I diplomati STEM hanno un tasso di immatricolazione in uni-versità maggiore rispetto ai diplomati non-STEM (70,8% contro 64%) e godono di un tasso di occupazione maggiore (a quattro anni dal diploma) tra coloro che non prose-guono gli studi. I diplomati STEM hanno una maggior probabilità di continuare gli studi in una laurea di tipo scientifico rispetto agli altri diplomati (32,8% contro 11,8%).

I tassi di drop-out dei corsi STEM sono in media più alti rispetto agli altri indirizzi. Questo ci suggerisce che le lauree di tipo scientifico sono più faticose e costose rispetto alle altre. Soffermandosi sulle differenze di genere (Tabella A8-8), mostra come siano poche le gio-vani donne diplomate che si iscrivono in percorsi di studio STEM in Lombardia (13,5%); sono molto meno degli uomini (39,5%) e meno anche rispetto alla media nazionale (16,8%, Tabella A8-7). All’interno delle stesse materie scientifiche emergono alcuni ste-reotipi di genere: le diplomate iscritte ad ingegneria sono solo il 6,3% del totale, contro al 26,1% per i diplomati maschi, mentre l’unico indirizzo STEM dominato dalla presenza femminile è il gruppo Geo-Biologia, che però rappresenta meno dell’1% del totale. Sui divari di genere pesano anche fattori di tipo culturale, che vedono nei maschi i destina-tari dei percorsi di studi in discipline scientifiche (OECD, 2015 Figura 5.1).

Considerando il totale dei diplomati, i gruppi che raccolgono il maggior numero di iscritti sono ingegneria (14,9%), economia-statistica (14,5%) e il gruppo medico (12,6%); Come visto nel Box 8.1 I rendimenti delle discipline scientifiche nel mondo del lavoro, questi sono gli indirizzi che godono di retribuzioni più alte.

Tra i diplomati in un liceo scientifico i percorsi di laurea più scelti sono ingegneria (22,1%) ed economia—statistica (17%); anche tra i diplomati in istituti tecnici i più scelti sono economia-statistica (22,8%) ed ingegneria (19,7%). Questo ci permette di argomen-tare come il gruppo economico, anche se al di fuori della classificazione STEM, possa essere affine in termini di tematiche e competenze sviluppate per chi ha un background e un diploma tecnico-scientifico137.

137 . Nonostante economia sia una scienza sociale, parte delle conoscenze e competenze logiche/quantitative sviluppate in corsi di economia sono paragonabili a quelle presenti in lauree propriamente STEM.

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Figura 8-4 – Percorsi formativi e professionali dei diplomati nel 2011 in regione Lombardia

Fonte: elaborazioni Éupolis Lombardia su microdati ISTAT (micro.stat), Indagine sui percorsi di studio e di lavoro dei diplomati (2015).

Note: Il campione fa riferimento ai diplomati nel 2011 residenti in Lombardia, intervistati nel corso dell’anno 2015.Diplomi STEM: Liceo scientifico e Ist. Tecnica. Diplomi

Non-stem: Altri Licei, Ist. Professionale e artistica. Diplomati: 63.320 100% Diplomi STEM: 60,2% Non Iscritti in Università: 29,2% Occupati: 83,9% Iscritti in università: 70,8% Non-Stem: 67,2% Dropout: 7,7% Stem: 32,8% Dropout: 13,8% Diplomi Non-stem: 39,8% Non Iscritti in Università: 36% Occupati: 73,5% Iscritti in università: 64% Non-Stem: 88,4% Dropout: 8,3% Stem: 11,6% Dropout: 12,9%

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Figura 8-5 – Percorsi formativi e di lavoro dei Laureati nel 2011 in Lombardia, e stato Occupazionale a 4 anni dalla laurea

Fonte: elaborazioni Éupolis Lombardia su microdati ISTAT (micro.stat), Inserimento Professionale dei Laureati (2015). Note: Il campione fa riferimento ai laureati nel 2011 residenti in Lombardia, intervistati nel corso dell’anno 2015.

Laureati: 53.016 100% Triennale: 58% Lauree Non-Stem: 79% Non occupati: 9% Impegnati in formazione: 9% Occupato: 82% Mismatch : 32% Lauree Stem: 21% Non occupati: 7% Impegnati in formazione: 19% Occupati: 73% Mismatch : 19% Speciallistica/ magistrale: 42% Lauree Non-Stem: 75% Non occupati: 7% Impegnati in formazione: 9% Occupato: 85% Mismatch: 24% Lauree Stem: 25% Non occupati: 4% Impegnati in formazione: 8% Occupati: 88% Mismatch: 12%

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Dall’indagine campionaria sull’inserimento professionale dei diplomati Istat del 2015, possiamo ricostruire il percorso formativo e l’inserimento lavorativo della coorte di lau-reati nel 2011.

La Figura 8-5 riporta i percorsi dei laureati residenti in Lombardia. Nel 2011, il 58% dei laureati ha conseguito un titolo di studio triennale. Tra questi il 21% ha frequentato un corso STEM; tra i laureati magistrali/specialistici i laureati STEM sono il 25%. Gli stu-denti in percorsi di studio tecnici scientifici sembrano essere propensi ad investire più anni nella formazione e a continuare gli studi dopo una laurea triennale. Per questo tra i laureati triennali in materie STEM si osserva un tasso di occupazione più basso (73% contro 82% dei laureati triennali non-STEM), nel 2015 ancora il 19% è impegnato in atti-vità di studio e formazione. Tra i laureati specialistici, il tasso di occupazione è invece più alto tra i laureati STEM.

Figura 8-6 – Soddisfazione per l’Attività Lavorativa in Lombardia, a quattro anni dalla laurea (anno 2015)

Fonte: elaborazioni Éupolis Lombardia su microdati ISTAT (micro.stat), Inserimento Professionale dei Laureati (2015). Note: Il campione fa riferimento ai laureati nel 2011 residenti in Lombardia, intervistati nel corso dell’anno 2015.

Punteggi medi per tipo di laurea, in una scala da 0 a 10.

Tra le domande poste nell’indagine Istat alcune sono indirizzate a rilevare se la laurea e le competenze acquisite sono state utili per accedere all’attività lavorativa138 e quindi il

138 Nell’indagine Istat sono presenti nel questionario le seguenti domande:

- (2.51) Per accedere alla sua attuale attività lavorativa era espressamente richiesta la laurea? -(2.52) Era richiesta una laurea di un’area disciplinare specifica?

Dalle informazioni riportate dagli intervistati possiamo ricavare il grado di Job mismatch o overeducation (ov-vero la percentuale di coloro a cui la laurea non è stata utile) e il grado di field-of-study mismatched (ov(ov-vero la percentuale di coloro per cui non è stata utile una laurea in una disciplina specifica). Il quesito 2.51 è stato posto a tutti gli occupati, che hanno iniziato un’attività lavorativa dopo aver conseguito la laurea (sono quindi esclusi coloro che si sono laureati mentre già lavoravano). Il quesito 2.52 è stato posto solo a coloro che hanno risposto affermativamente al quesito 2.51 (quindi solo ai Job mismatch).

5 5,5 6 6,5 7 7,5 8 Mansioni svolte Prospettive stabilità e sicurezza del lavoro Autonomia, responsabilità Utilizzo conoscenze Trattamento economico Possibilità di carriera Arricchimento professionale Soddisfazione complessiva Stem Non Stem

189 grado di sovra istruzione. Facendo sempre riferimento alla Figura 8-5, si può notare come i laureati che svolgono un’attività lavorativa per cui non era richiesta una laurea (“Job Mismatch”) siano in percentuale meno tra i laureati STEM, sia tra i laureati triennali che specialistici. Anche la percentuale di laureati che svolgono una attività lavorativa per cui non era richiesta una laurea in una disciplina specifica (“Field mismatch”) è più bassa tra i laureati STEM (Tabella A8-9).

Complessivamente, non ci sono grosse differenze nel giudizio dei laureati nei confronti dell’attività lavorativa svolta, ma per aspetti come la possibilità di carriera, trattamento economico e prospettive di stabilità e sicurezza del lavoro, i laureati STEM forniscono valutazioni in genere più alte degli altri laureati.

Box 8-2 - L’effetto del ciclo economico sulla scelta del titolo di studio

Tra le varie eredità della crisi economica anche le scelte di studi dei diplomati lombardi possono aver risentito degli effetti della crisi. Si è visto in precedenza come i rendimenti e le performance nel mercato del lavoro varino in base alla scelta dell’indirizzo di studio. Da una parte, l’anda-mento del ciclo economico potrebbe aver indotto una parte di diplomati a selezionare meglio i percorsi di studio per assicurarsi maggiori probabilità occupazionali e prospettive di carriera mi-gliori. In alternativa, la riduzione del costo opportunità dell’istruzione terziaria durante la crisi, potrebbe aver indotto alcuni individui ad intraprendere la carriera universitaria, con la prospet-tiva di entrare nel mercato del lavoro in futuro in una fase di ripresa economica. Infine le scelte di istruzione degli individui potrebbe essere stata influenzata dalla presenza di vincoli di liqui-dità delle famiglie, i cui redditi durante la crisi hanno subito un drastico calo.

Identificare l’effetto del ciclo economico sulle scelte del titolo di studio non è facile, perché le scelte allo stesso tempo, sono influenzate da altri fattori ciclici e strutturali come i cambiamenti demografici139 o i cambiamenti delle politiche di sostegno per gli studi, e cambiamenti nelle pre-ferenze personali e sociali.

A livello nazionale, le immatricolazioni si sono ridotte tra il 2003 e il 2013 del 7%, ma il calo più drastico si è concentrato negli anni della crisi tra il 2010 e il 2013, seguito poi da una risalita nel 2015. La flessione ha colpito tutte le aree disciplinari, soprattutto l’area sociale mentre in quella scientifica la riduzione è stata molto lieve (cfr. De Angelis et al., 2016 p. 11).

Per quanto riguarda la Lombardia, le iscrizioni140 nell’area STEM sono cresciute in termini relativi a ritmi più sostenuti rispetto alle altre aree (Figura B8-2). Durante la fase più acuta della crisi, tra il 2010 e il 2013, le immatricolazioni sono diminuite del 3,2%, in tutte le aree. Le immatricolazioni sono tornare a crescere poi negli ultimi anni: le immatricolazioni nelle lauree STEM sono aumen-tate del 9,5% tra il 2013 e io 2016 mentre per le lauree non STEM sono aumenaumen-tate del 3,1%. Tra i corsi STEM, il gruppo ingegneria e scientifico hanno continuato a crescere anche nel periodo 2010/2013 (Figura A8-4)

139 Gli studenti stranieri hanno tassi inferiori di iscrizione in università

140 Sono state presi in considerazione gli studenti che nell'Anno Accademico in esame risultano iscritti al primo anno di corso, indipendentemente dal numero di anni di durata della propria carriera universitaria. Ricadono in questa categoria: gli immatricolati iscritti al primo anno di corso; chi ha avviato una nuova carriera, iscrivendosi al primo anno del corso frequentato, chi, in seguito a passaggi o trasferimenti, pur avendo già avviato la propria carriera, si iscrive al primo anno per mancanza di crediti per accedere agli anni successivi ovvero per propria scelta; chi in possesso di un titolo triennale o del vecchio ordinamento (ovvero titolo straniero equipollente) si iscrive al primo anno di corso.

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Figura B 8-2 – Variazioni percentuali iscritti al primo anno di università per area di studi, a tre anni di distanza – Residenti in Lombardia

Fonte: elaborazioni Éupolis Lombardia su dati MIUR - Anagrafe Nazionale Studenti (ANS). Dati aggiornati al 06/03/2017. Note: Il campione è composto da gli iscritti al primo anno di corso in corsi di laurea triennale,

speciali-stica e a ciclo unico residenti in Lombardia.