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Educazione geografica e opportunità di vita: quale curricolo e quali metodologie

di Cristiano Giorda 

4. Educazione geografica e opportunità di vita: quale curricolo e quali metodologie

Le indicazioni riportate nei grandi documenti internazionali pongono le basi per una didattica dell’educazione geografica che dia ampio risalto alla contrapposizione diversità-disuguaglianza. Lo sviluppo di questa concettua- lizzazione rende possibile un percorso educativo legato al rapporto fra con- dizioni di vita ed opportunità di vita. La consapevolezza dell’importanza data dal poter accedere a una serie di risorse materiali e immateriali, acces- sibili attraverso l’ambiente, la società, l’economia e la cultura, permette di comprendere il ruolo del territorio nella vita degli individui e delle comuni- tà. Grazie all’interconnessione planetaria data dalla globalizzazione e dalle nuove tecnologie, lo spazio vissuto dalle persone si estende potenzialmente al pianeta intero, anche se le relazioni di prossimità fisica continuano in ge- nere ad avere un ruolo preminente. La capacità di pensare il proprio agire spaziale a diverse scale geografiche è quindi oggi una competenza strategi- ca, sviluppata dall’educazione geografica, per comprendere e per affrontare i problemi della vita individuale e delle società, dalla scala della propria vi- ta a quella del destino della specie umana e del suo pianeta.

I temi come quelli del contrasto delle disuguaglianze, dell’esercizio del- la cittadinanza e delle pari opportunità procedono così in parallelo con quelli della ricerca delle risorse per realizzare il proprio progetto di vita e per conseguire gli obiettivi formativi legati all’identità individuale e territo- riale e all’inclusione sociale.

In ambito nazionale, il curricolo geografico costituisce una proposta operativa efficace per affrontare lo scenario educativo delineato dalle Indi- cazioni Nazionali del 2012, nelle quali sono ben evidenziate le sfide legate ai forti cambiamenti in atto nella società italiana e si esplicitano obiettivi come la valorizzazione delle differenze e la riduzione delle disuguaglianze. Risulta semplice includere l’approccio sviluppato in questo contributo in ambiti dell’educazione relativi alla cittadinanza, allo sviluppo sostenibile e all’intercultura. Possiamo sintetizzare l’obiettivo generale di questo percor- so attraverso le parole utilizzate in un altro importante documento: la Di- chiarazione di Roma sull’Educazione Geografica in Europa, proclamata nel Congresso Eugeo (Association of Geographical Societies in Europe) del 2013: «L’educazione geografica fornisce agli studenti elementi chiave es-

senziali, necessari per conoscere e comprendere il mondo. (…) L’edu- cazione geografica fornisce soluzioni concrete. Per esempio (…) per aiutare ad analizzare e risolvere i problemi che riguardano le risorse idriche, il cli- ma, l’energia, lo sviluppo sostenibile, i rischi naturali, la globalizzazione e la crescita urbana. (…) La Geografia si occupa anche dei luoghi e delle condizioni della vita quotidiana dei cittadini, dove sono rilevanti questioni come l’abitazione, l’occupazione, il trasporto, la disponibilità di servizi e di spazi verdi. Tutti questi temi vanno affrontati con una prospettiva integrata, che solo lo studio geografico consente. Il sapere geografico è indispensabile per formare cittadini ben informati, professionisti competenti e responsabili politici» (EUGEO, 2013). Ecco le parole chiave: una prospettiva integrata, che solo lo studio geografico consente. Sta qui la sintesi per il curricolo di tutto il discorso sviluppato in questo contributo: una prospettiva integrata che ci riporta all’approccio sistemico, ma anche alla metodologia didattica basata sulla pluralità dei punti di vista, in particolare agli aspetti legati ai diversi sistemi ambientali e antropici che interagiscono sul pianeta: i cicli e le risorse della natura e le visioni economiche, sociali, culturali e politiche espresse dalle società umane.

5. Conclusioni

 

L’educazione geografica lavora da tempo con l’obiettivo di formare

global citizen capaci di “pensare geograficamente”: cittadini autonomi e re-

sponsabili in possesso delle abilità e delle competenze per rispondere alle sfide che riguardano la vita nel mondo contemporaneo (Butt, 2011). Obiet- tivi come la sostenibilità, l’equità, la cittadinanza e l’inclusione, con tutti gli aspetti etici ad essi connessi, sono frequentemente discussi (Martin, 2011). Queste sfide ci portano a ritenere molto importante il discorso sui valori, che consideriamo essenzialmente nella distinzione fra diversità, in- tesa come valore positivo, e disuguaglianza, intesa come disvalore o valore negativo. I principali documenti internazionali sull’educazione geografica ci forniscono un solido appoggio per legittimare questo approccio concet- tuale e per svilupparlo con una metodologia multiprospettica attenta alle di- verse scale spaziali della cittadinanza.

Se la geografia riuscirà a indirizzare il proprio insegnamento in tal sen- so, migliorando la comprensione dei problemi e sviluppando capacità e competenze per affrontarli, riuscirà ad esprimere al meglio il proprio poten- ziale educativo.

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