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ELETTRICA ALL’EPOCA DIGITALE: IL CONTRIBUTO DI DE KERCKOVE

errick De Kerckove, allievo nonché erede intellettuale di McLuahn ha dato un seguito sia al pensiero del suo maestro sia alla sua tesi sull’epoca elettrica grazie all’entrata in scena di Internet. McLuhan non ha potuto annoverare nel suo elenco questo potente media di cui forse aveva intuito qualcosa ma di cui non è riuscito nemmeno a vedere la nascita. Tuttavia vi ha rimediato il suo allievo spostando ovviamente l’attenzione dall’epoca elettrica all’epoca digitale di Internet. De Kerckove ripercorre le tre tappe fondamentali che hanno segnato la cultura umana. La prima è stata la tappa orale, in cui il linguaggio era “portato” dal corpo. In questa prima tappa il linguaggio era prodotto dal corpo ed era sempre diretto fuori dall’individuo, teoricamente veniva condiviso con una o più persone e nella cultura tribale si impadroniva sempre del corpo dell’ascoltatore. Insomma il linguaggio della cultura orale, essendo sempre attivato dal vivo, esiste solo nel tempo, non nello spazio. E’ sempre in “real time”.

L’arrivo della cultura scritta ha dato l’avvio alla seconda tappa, in cui l’appropriazione del linguaggio a livello individuale ovvero la possibilità di scrivere individualmente, di leggere individualmente e anche di estrapolare il linguaggio dal contesto per creare nuovi testi, ha liberato completamente la persona ed ha invertito l’equilibrio del potere tra corpo e linguaggio. Non è più il linguaggio a dominare il corpo, ma il corpo a dominare il linguaggio. Inoltre la cultura scritta, propagando la lettura silenziosa, ha dato la possibilità al corpo di pensare linguisticamente, creando così l’abitudine di convertire il linguaggio in pensiero articolato e programmato. La coscienza

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collettiva della tribù è stata frammentata dall’avvento e dalla diffusione delle coscienze private sviluppate dalla lettura.

L’elettricità ha completamente mutato la situazione precedente: si è coniugata con il linguaggio sulle linee del telegrafo. Una sorta di matrimonio tra la complessità del linguaggio e la velocità della luce. Il linguaggio adesso è ovunque, in tutte le direzioni, in tutte le traduzioni in tempo reale. Stiamo procedendo da una modalità imperniata sulla linearità localizzata del testo a una basata sull’ipertesto, ovvero alla presenza dappertutto di tutti i contenuti necessari. 53

In questa terza tappa il linguaggio ha subito un’accelerazione paragonabile alla velocità della luce moltiplicando le sue potenzialità e sfruttando la potenza dell’elettricità, per arrivare adesso alla

digitalizzazione. Tale fase intelligente dell’elettricità ha introdotto il

massimo della complessità in termini di produzione, immaginazione e creazione gettando le basi per le situazioni che viviamo odiernamente. Quindi il rapporto tra linguaggio e corpo è cambiato nuovamente: esercitiamo ancora il controllo sul linguaggio, poiché perseveriamo ad avere una cultura alfabetica, tuttavia condividiamo ed esportiamo verso l’esterno così tanti contenuti cognitivi da ritrovarci semi- assoggettati al linguaggio. La situazione odierna in cui ognuno di noi in Rete si trova esposto ad una qualche forma di sorveglianza e in cui tutte le nostre informazioni sono custodite in banche dati in qualche parte del mondo ci fa sentire sottoposti a forme di potere condizionanti. La nuova oralità elettronica ha ripreso il suo possesso sul corpo, in un modo se vogliamo, paradossale: la libertà e l’autonomia tipiche dell’individuo alfabetizzato si trovano ad essere minacciate dall’elettronica.

53D. De Kerckove, a cura di M.G Mattei, Psicolotecnologie connettive, Egea

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Infatti come afferma De Kerckove «L’estensione elettrica del linguaggio ci porta ad occupare tre tipi di spazio: quello fisico, quello mentale e quello virtuale. Il ruolo dello schermo è importante: diviene l’estensione della mente aumentata. Sullo schermo si verificano forme di combinazione cognitiva al di fuori della testa. Oggi trascorriamo almeno quattro o cinque ore al giorno davanti ad uno schermo e facciamo emigrare le nostre capacità cognitive ed emozionali negli schermi dei computer e nei social media – le nuove tecnologie condizionano le nostre strategie -consce ed inconsce- di elaborazione delle informazioni. Essendo intimamente associate alla lingua, le psicotecnologie sono proprio una forma di estensione del pensiero – il personal computer è una psicotecnologia privata, interattiva in cui noi abbiamo la possibilità di esercitare un potere sui contenuti. Internet è una psicotecnologia connettiva che lega le persone tra di loro. Questa relazionalità di Internet suscita condizionamenti cognitivi»54.

Nei media collegati ala Rete, per esempio, si verificano numerosi eventi cognitivi ed emotivi molto diversi rispetto al passato pre- elettronico: mai, prima di Facebook era esistita una tipologia di amicizia e di relazioni create dalla Rete. Dobbiamo quindi rivolgere molta attenzione alla differenza che intercorre tra le forme individuali, collettive e connettive della coscienza che sono odiernamente in fase di sviluppo e che si evidenziano appunto all’interno del contesto culturale in cui Internet è inserito. Siamo infatti di fronte a quella che De Kerckove definisce “mente connettiva”, o “Hyperthinking”: in tutto il mondo stiamo sviluppando un nuovo tipo di mente che va ben oltre la dimensione collettiva. L’autore pone l’accento sulla necessità di sviluppare una nuova branca della psicologia generale: la

tecnopsicolgia, la scienza che Gustav Jung ha invocato senza mai

averla perseguita, ovvero lo studio delle relazioni reciprocamente condizionanti tra psicologia e tecnologia- «una nuova psicologia

54 D. De Kerckove, a cura di M.G Mattei, Psicolotecnologie connettive, Egea

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sostenuta da una nuova epistemologia, da un nuovo sapere sulle modalità attraverso le quali conosciamo le cose – abbiamo visto l’individuo modellato dalla lettura e dalla scrittura con l’alfabeto, abbiamo visto la dimensione collettiva che è stata modellata dalla radio e dalla televisione – E la rilevanza di tutto ciò è che il connettivo permette di integrare reciprocamente sia la psicologia del gruppo, sia quella del singolo. Questo è il messaggio dell’ipertestualità – la mente connettiva non è esattamente quella del singolo che si distacca dal gruppo, come nel caso del lettore che non guarda la televisione; né è parte di una massa priva di identità, come nel caso di colui che guarda sempre la televisione ma non legge mai. Ora ci ritroviamo in un contesto connettivo in cui possiamo coltivare e mantenere un’identità

privata, ma anche condividere l’elaborazione delle informazioni

insieme a un gruppo selezionato, senza essere spazzati via dall’identità del gruppo.»55

In conclusione quindi, la cultura umana, nei nuovi tempi dell’Era digitale ha subito trasformazioni non di poco conto. Tutti gli individui sono ipertestualizzati dalla Rete, sono nodi nel grande Ipertesto, luogo ove il testo assume una nuova visibilità, una forma reticolare, uno spezzettamento dei contenuti e degli elementi con un intreccio di collegamenti. Inoltre se le informazioni sono veicolate da media differenti (testi, immagini, suoni e video) l'ipertesto diventa multimediale e viene definito ipermedia.

L'aspetto che fa dell'ipertesto elettronico uno strumento comunicativo dalle enormi potenzialità e che sta apportando progressivi cambiamenti nella cultura umana, è la interattività che esso consente. Il fruitore non è più relegato nella posizione di destinatario più o meno passivo del messaggio, ma è capace di muoversi con destrezza nel cyberspazio e guidare così il suo atto di lettura di ipertesti spesso multimediali, quindi non solo di testi scritti come abbiamo visto nella

55D.De Kerckove, a cura di M.G Mattei, Psicolotecnologie connettive, Egea

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seconda tappa della cultura scritta. Tutto questo è quello che De Kerckove ha definito estensione elettrica del linguaggio ove il ruolo dello schermo è di essenziale importanza poiché diviene l’estensione della mente aumentata. Anche il pensiero dell’individuo si è trasferito in nuovi luoghi? Avviene dentro o fuori la sua testa, o in entrambi i modi? Una mole sempre crescente di saperi si trova fuori dalla sua testa e parallelamente una porzione sempre maggiore dei suoi pensieri viene condivisa sia da esso che dal mondo esterno. Spetta alla

psicotecnologia fornirci le risposte su quanto accade, studiando la

connessione tra il nuovo linguaggio e l’organizzazione mentale nell’Era della digitalizzazione.

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II PARTE

PSICOPATOLOGIA

DELLE CONDOTTE

ONLINE

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CAPITOLO III

SEMPRE CONNESSI