• Non ci sono risultati.

i casi di ermafroditismo nel Prodigiorum liber di Giulio Ossequente.

5. Episodi di rinvenimento di fanciulli-ermafroditi.

Particolarmente suggestivo è il rinvenimento di individui androgini in età più avanzata367.

Infatti duplice può essere la spiegazione del reperimento di questi soggetti riconosciuti come portentosi solo una volta cresciuti: o perché al momento della nascita essi siano sfuggiti a quella selezione primaria che si svolgeva probabilmente ad opera del pater

familias e che portava all’immediata denuncia ed eliminazione del neonato anomalo368

oppure perché l’evidenza della difformità si sia manifestata solo in età prepuberale o puberale369. Non è escluso, inoltre, che questo indichi un indebolimento della

superstizione, in particolare un decremento del terrore causato dalla potenza nefasta dei

prodigia legati all'androginia. Decremento, tuttavia, interrotto da un repentino ritorno alla

superstizione in occasione di nuove paure per guerre, pestilenze o altre occasioni di paura collettiva.

Non sono, in verità, numerosi gli episodi di scoperta di fanciulli androgini: si tratta di quattro casi in un arco di poco più di ottanta anni, a indicare come questo in effetti rimanga un caso eccezionale, perlomeno fino al I sec. a.C. giacché per i decenni successivi si può, come ipotizzato poc’anzi, immaginare un’attenzione via via minore su questi fenomeni di ibridazione dei sessi, sino a considerarla come una caratteristica fisica non mostruosa, anzi in qualche misura apprezzabile.

Il primo caso è datato al 200 sul quale ci si è già soffermati un poco sopra370 poiché nella

stessa occorrenza si porta l’esempio di un neonato ermafrodito, oltre che del giovane: ecco solamente il passaggio che è ora d’interesse.

In Sabinis incertus infans natus, masculus an femina esset, alter sedecim iam annorum item ambiguo sexu inventus. (Livio, Ab Urbe condita 31,12,6)

367 Un’analisi specifica di casi di questo genere trova spazio nel paragrafo 3 del capitolo IX; inoltre la

casistica di tali prodigia offre la posibilità di una osservazione comparativa tra Ossequente e lo studio di Aldrovandi, effettuata al capitolo X.

368 L’ipotesi di mancata assoluzione del compito di selezionare la prole muove l’interrogativo, di cui ci si è

occupati altrove, sulla natura più o meno coercitiva della normativa in vigore: ossia se ci fosse un margine di libertà da parte del padre di non imporre la morte su un figlio con difformità magari lievi. Si rinvia, per un quadro giuridico di massima, al capitolo VIII.

369 Questo interrogativo apre a sua volta lo scenario di una gamma piuttosto vasta di patologie che vanno

dalla malformazione congenita all’apparato genitale a una serie di disturbi del sistema endocrino; questi ultimi effettivamente possono essere alla base di una condizione rimasta latente fino allo sviluppo e divenuta evidente solo in seguito. Per un quadro generale delle ipotesi, si veda il capitolo IX.

170

Tra i Sabini nacque un bambino dubbio se fosse maschio o femmina, e fu ritrovato un altro di ormai sedici anni ugualmente di sesso incerto.

In questo caso l’attenzione si pone sul ritrovamento di un giovane di sedici anni recante le caratteristiche fisiche di entrambi i sessi. Al di là degli elementi accessori371 a questo

singolo prodigium che pure rendono così interessante il passo (la concomitanza nello stesso anno di due casi di androginia, la descrizione puntuale delle procedure successive al rinvenimento, le riflessioni sul significato della difformità), colpisce ora l’età davvero avanzata del fanciullo scoperto come androgino: egli rappresenta il caso dell’individuo con l’età massima, all’interno di questa fattispecie prodigiale, tra tutti gli episodi rinvenuti che indicano esplicitamente l’età anagrafica. Certo è inverosimile che la famiglie di un giovane (o una giovane: non è esplicitato da Livio se l’identità di genere prevalente fosse maschile o femminile) ben sviluppato da tempo372 e in età da matrimonio fosse all’oscuro

di questo aspetto: viene dunque da pensare che, perlomeno in alcuni casi, all’interno del nucleo familiare prevalesse il legame d’affetto sulla diligenza alle leggi antiche, e che talora, come in questo caso, il pater avesse preferito non sporgere denuncia della sopraggiunta mostruosità. Un’altra spiegazione potrebbe essere connessa con il fatto stesso che questa fosse l’età in cui contrarre matrimonio: potrebbe essere accaduto un fatto analogo a quelli che descrive anche Flegonte di Tralle373, che pure si dedica

prevalentemente a fenomeni differenti, ossia che sia stata proprio una delle pratiche legate al rito delle nozze a far emergere questa difformità.

Di una decina d’anni successivo è il ritrovamento dell’androgino dodicenne umbro descritto da Livio e da Ossequente374: anche in questa occasione le fonti riferiscono

entrambe di un immediato allontanamento dalla comunità e dell’eliminazione del

monstrum, anche se potrebbe rilevarsi una certa differenza rispetto al caso precedente

poiché l’età del fanciullo è decisamente inferiore, o -per indicare con maggior precisione il punto nodale della questione- egli è perfettamente all’interno della fase di sviluppo

371 Di cui si è già parlato poc’anzi, e che ora non verranno più approfonditi.

372 Differente sembra essere infatti la condizione dei fanciulli scoperti come d’identità ambigua all’età do

dieci-dodici anni, nel pieno dello sviluppo sessuale, quando non è inspiegabile (come evidenziato nel paragrafo 3 del capitolo IX, già menzionato) una apparente transizione di sesso.

373 Si pensa, per esempio, a Flegonte di Tralle, Περὶ ϑαυμασίων 6 oppure 7, per l’approfondimento dei quali

passi si rinvia al paragrafo successivo all’interno di questo capitolo.

374 Di questo unico e prezioso caso si è fornito un quadro piuttosto specifico nel paragrafo 1 di questo

sessuale, aspetto che al di là della differenza di età dei due individui conferisce una natura diversa ai due fenomeni descritti. Sembra, infatti, in questo caso possibile che il riconoscimento dell’androginia possa essere avvenuto in fieri, mentre i caratteri sessuali che erano fino a quel momento stati secondari potevano aver trovato un’espressione imprevista, virando verso il genere che la natura sembrava non aver scelto nella prima parte, prepuberale, della sua vita.

Gli ultimi due episodi di rinvenimento di un fanciullo ermafrodito sono riportati entrambi da Ossequente e in qualche misura si possono ascrivere alla tipologia dell’ultimo caso osservato.

Androgynus in agro Romano annorum octo inventus et in mare deportatus. Virgines ter novenae in urbe cantarunt. (Ossequente, Prodigiorum liber 34)

Un androgino di otto anni fu ritrovato nel territorio romano e gettato in mare. Tre gruppi di nove vergini effettuarono i canti sacri in città.

-

Saturniae androgynus annorum decem inventus et mari demersus. Virgines viginti septem urbem carmine lustraverunt. Reliquum anni in pace fuit. (Ossequente, Prodigiorum liber 36)

A Saturnia fu trovato un androgino di dieci anni e fu sommerso in mare. Ventisette vergini purificarono la città con il canto sacro. Il resto dell’anno trascorse in pace. Ci si trova ancora davanti a esempi di fanciulli cresciuti, in età forse ancora prepuberale, in questo caso, ma in effetti così a ridosso della fase dello sviluppo da poter lasciar immaginare che il riconoscimento della duplicità di genere sia in qualche modo connesso con il fisiologico mutamento del corpo verso una maturità sessuale375. Non è facile intuire

da chi possa essere giunta l’iniziativa, ma sembra difficile che sia stato qualche soggetto lontano dalla gruppo di familiari. Viene spontaneo pensare come -pur tenendo conto del differente clima culturale e sistema di valori- vi siano state all’interno della famiglia tensioni contrapposte tra la necessità di scongiurare gli effetti nefasti del prodigium e la portata sul piano umano e affettivo di un gesto come denunciare un bambino così

375 Ancora una volta sarebbe cruciale comprendere con sicurezza quale sia la sfumatura lessicale attribuita

da Ossequente al verbo invenio, che in casi come questi probabilmente assume il valore di “venire a sapere”. Si rinvia per tale riflessione al capitolo VI, paragrafo 3.

172

cresciuto e (si suppone) integrato nelle dinamiche relazionali del nucleo, ben sapendo che la denuncia avrebbe significato un immediato provvedimento di eliminazione376. Da un

punto di vista meramente amministrativo, si nota in questi due passi una spiccata sintesi sulla procedura espletata, forse ancora a causa dell’ovvietà di tali informazioni, ma un’attenzione precisa alla valenza collettiva del portento: in entrambi i casi la città è stata purificata da parte dei canti sacri delle ventisette vergini e, come si esplicita nella seconda occorrenza, questo è bastato per far trascorrere in serenità il resto dell’anno.