32,25
grammi d'oro e d'oro fino ne contiene circa
29.Poniamo che
sia diminuito il valore della moneta, in guisa che per acquistare i
pro-dotti che si ottenevano con 100 lire ne occorrano 150, ossia in luogo
del Fisher, dovrebbe dichiarare convertibile il pezzo da 100 lire in oro, non più in 29 grammi d'oro, ma in 43,50 grammi d'oro. Ma per ven-dere la moneta dovrebbe richieven-dere qualche cosa di più, a titolo di diritto di coniazione, per esempio, 44 grammi d'oro. Cosi che a chi presentasse alla zecca un pezzo da 100 lire in oro per la conversione in metallo, verrebbero dati 43 grammi d'oro, a chi invece richiedesse alla zecca la moneta da 100 lire in oro verrebbero richiesti 44 grammi d'oro, al line di impedire che chi avesse preveduto la variazione di valore della moneta ne profittasse, prima cedendola in cambio del me-tallo, poi domandando nuovamente il cambio del metallo in moneta. In questa guisa con 100 lire d'oro egli otterrebbe 43 grammi d'oro, ma per riottenere le 100 lire d'oro dovrebbe darne poi 44, cosi che a tale vicenda di cambi non avrebbe alcun interesse. M a , come diremo fra breve, colui che prima aveva ottenuto le 100 lire d'oro con 29 grammi in un periodo precedente, già si è avvantaggiato cambiandole ora con 43 grammi d'oro e non pensa di richiederle in moneta offrendone 44, cosi che non pare l'espediente raggiunga lo scopo di fermare la spe-culazione di chi prevede l'incremento di valore.
Lo Stato, secondo il Fisher, deve valersi di questi guadagni che con-segue mediante l'aumento artificiale di valore della moneta, appunto per costituire il fondo necessario alla conversione della moneta in me-tallo. Mentre ha con 29 grammi d'oro costituito il pezzo da 100 lire lo cede per 44 grammi: di questi 15 grammi d'oro, che guadagna ad ogni cessione di moneta contro metallo deve valersi la zecca per for-mare una riserva sufficiente a consentirle la cessione di metallo contro moneta nella nuova misura stabilita.
Se invece fosse avvenuto un movimento inverso nei prezzi, e cioè se nel secondo periodo occorressero solo SO lire in oro, per acquistare quei prodotti che nel primo si conseguivano con 100, affine di elimi-nare gli effetti della variazione di valore si dovrebbe dare la moneta di 100 lire che contiene 29 grammi d'oro per circa 23 grammi d'oro. In questo caso lo Stato non muterebbe il valore della moneta per non esporsi alla perdita di cedere per 23 grammi d'oro un pezzo contenente 29 grammi d'oro; dunque il Fisher dice che il progetto suo si rife-risce solo a periodi di prezzi crescenti.
Sinteticamente il programma del Fisher è cosi riassunto: si istituisca uu sistema ufficiale di numeri-indici dei prezzi, scegliendo, per esempio, per anno iniziale il 1915 ed il prezzo di base sia 100: il Governo sta-bilisca, a norma delle variazioni del livello dei prezzi in tal modo con-statato, a periodi regolari, ogni trimestre, per esempio, quale debba
essere il peso virtuale dell'unità monetaria, fissando, a titolo di diritto di coniazione, una lieve percentuale di aumento, da esigersi dallo Stato per la vendita della moneta, rispetto al prezzo di compra; in nessun caso la quantità di metallo in cui è convertibile la moneta possa di-scendere al disotto del suo contenuto metallico effettivo (1).
La limitazione che pone il Fisher all'applicabilità del suo disegno è più notevole di quel che all'autore stesso non sembri. È vero che trat-tasi di espediente pratico, del quale lo scopo potrebbe dirsi ottenuto anche se agisse in determinate circostanze soltanto. Ma se il periodo attuale è di rialzo dei prezzi non può presumersi che non si attraver-sino in avvenire periodi di prezzi decrescenti. Si noti che i prezzi, per quanto elevati nei tredici anni di questo secolo, e negli ultimi del se-colo decimonono, non hanno raggiunto gli alti culmini che toccarono nel periodo 1867-1873 ed ebbero pure nel decennio talune oscillazioni in linea di diminuzione. Certo, per estendere l'efficacia del sistema, si potrebbe diminuire nell'anno-base il contenuto metallico fino dell'unità monetaria : per esempio, se il pezzo da venti lire constasse soltanto di due grammi d'oro, anziché di quasi sei, per quanto diminuissero i prezzi, difficilmente dovrebbesi, per eliminarsi il corrispondente aumento di valore della moneta, decrescere ancora il contenuto metallico, già ri-dotto circa a un terzo dell'attuale, o dichiararlo convertibile in una quan-tità di oro di peso minore. Ciò supporrebbe che i prezzi si fossero diminuiti di due terzi e se si fosse partiti da un contenuto metallico anche minore di due grammi, la probabilità di questo fatto sarebbe pure più lieve. Ma quanto più basso fosse il contenuto metallico della unità monetaria e tanto più alta sarebbe la differenza fra essa e la quantità di metallo in cui sarebbe convertibile, e, per esempio, una moneta che consta due grammi d'oro dovrebbe cambiarsi, con sette, otto, nove grammi d'oro, a seconda delle esigenze della circolazione. E questa differenza fra il peso del metallo contenuto nella moneta e quello in cui si converte è insita al sistema, comunque applicato, benché possa essere più o meno rilevante. Se pure si parte dalla
con-fi) Il FISIIBK ha esposto in varie riviste e giornali questo disegno elio egli chiama del dollaro compensatore: noi Hbhiamo riferito le sue opinioni principal-mente attingendo all'articolo pubblicato nell'u Economie Journal » del dicembre 1912, intitolato: A more stable gold standard. Una cognizione più accessibile ai non specialmente addottrinati nella scienza economica egli ha dato nel n. 2 gen-naio 1913, dell'u Indipendent » di New'York ed in altri giornali: cfr. anche l'ar-ticolo nel u New York Times » del 22 dicembre 1912. E veggansi anche le con-siderazioni teoriche del F I S H B R nell'opera: The purchasing power of money, New York, 1911.
dizione presente e si suppongano prezzi crescenti, sempre per elimi-nare la diminuzione di valore della moneta, dovrebbesi rompere l'iden-tità fra il peso della moneta e quello della quanl'iden-tità d'oro nella quale sarebbe convertibile.
Il pezzo da venti lire, che pesa grammi 6,4ó d'oro a titolo 900 e che quindi contiene circa grammi 5,80 d'oro dovrebbe convertirsi in grammi 7 od 8 o 9 d'oro, a seconda dei casi: quindi grammi 5,80 di oro si scambierebbero con grammi 7 od 8 o 9 d'oro. E questa disu-guaglianza sostiene sostanzialmente il Fisher che potrebbe sostituirsi all'identità primitiva, poiché la zecca venderebbe ed acquisterebbe la moneta a tale prezzo.
Ma il Fisher non tiene conto dell'importazione e della contraffa-zione della moneta, che sarebbero determinate da questa divergenza fra il valore della moneta e il valore del metallo, di cui è composta. L'importatore di moneta aurea avrebbe il vantaggio di ottenere con una moneta contenente, per esempio, 580 grammi d'oro, 800 grammi d'oro metallico e quegli che contraffacesse la moneta avrebbe il me-desimo guadagno. Quindi un'affluenza alla zecca della moneta, che esaurirebbe ben presto la riserva metallica aurea e nuovamente deprime-rebbe il valore di essa; un rialzo artificiale ulteriore avdeprime-rebbe l'effetto di spronare sempre più la presentazione della moneta al cambio in metallo. Nè la lieve differenza fra il prezzo di vendita della moneta per parte della zecca ed il prezzo di acquisto, richiesto sotto forma di diritto di coniazione, sarebbe sufficiente a frenare questo movimento, poiché ottenuto dalla zecca il metallo non si pensa di riportarlo a quella in cambio di moneta interna, ma piuttosto di inviarlo all'estero, per conseguire altra moneta del paese, che sarà poi convertita in altra maggiore quantità di metallo in verga. E lo Stato che avrà pagata questa moneta ad un prezzo ben più alto di quello del metallo che contiene, dovrà anzi cederla poi a prezzo inferiore per il deprezzamento che apporterà l'abbondanza della moneta. E questo metodo avrà anche la conseguenza di togliere alla moneta aurea del paese il carattere internazionale; all'estero essa circolerebbe in armonia al valore inerente al suo contenuto metallico; ma la sopra valutazione interna ne deter-minerebbe l'importazione e renderebbe la moneta aurea quale un medio circolante esclusivamente nazionale. Del resto un biglietto convertibile in metallo-oro adempirebbe meno imperfettamente gli intenti del Fisher, poiché il biglietto non può essere contraffatto, nè importato, in quanto probabilmente la sua circolazione sarebbe stata, sin dall'origine, nazio-nale soltanto. Ma niente impedirebbe una incetta di biglietti nei pe-riodi di prezzi crescenti, all'uopo di presentarli alla conversione in
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