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L’ESPERIENZA DI MUHAMMAD YUNUS

Scriveva Amartya Sen:

“Molto esplicitamente dove c’è fame c’è povertà. La differenza tra le due povertà,per il filosofo economista, consiste nella capacità, nell’individuo di poter accedere o meno alle risorse che permettono la soddisfazione delle capacità umane.”

Queste soddisfazioni vanno relativizzate ai criteri delle società di riferimento. Le necessità delle società africane sono diverse da quelle occidentali. Infatti in una società, africana, dove regna la solidarietà e la gerarchia il concetto di povertà personale non è pertinente, non esiste una deprivazione relativa, in quanto il gruppo è insieme ricco o povero, anche se l’individuo si trova in una situazione che risponde ai criteri inversi: povero in un gruppo ricco o ricco in un gruppo povero. In questa diversità di povertà individuale scatta il concetto di solidarietà che a divenire la povertà un infortuni94.

La differenza tra le due povertà non è dovuto solo al concetto economico liberale o neoliberale e alle loro pretese universalistiche, che hanno aggravato i problemi dell’Africa ma al sorgere di innovazioni e dinamiche impreviste che richiamano altre maniere di vivere che si oppongono a quelle vincolate dal pensiero occidentale.

Per superare la dicotomia delle due povertà, l’Africa, dice Ela, deve liberarsi dall’economia basata sulla debroillardise (Arte di arrangiarsi) e dell’informale per far nascere con tutta la sua ostinazione le sue risorse creative95”.

È questa capacità del popolo africa di poter accedere alle proprie risorse che renderà superati le distinzioni tra le due povertà.

94H. W Arndt - op cit, p 14

L’acquisizione delle risorse esige, una lotta abituale, continua, accanita, comunitaria e solidale. Non una elargizione dell’alto, come potere divino, ma conquista delle proprie risorse derivate dalla dignità dal lavoro, tramite l’impiego delle leggi della natura e del progresso scientifico.

Nell’omelia dell’arcivescovo di Yaoundè Mons. Jean, pronunciata alla messa funebre delle vittime carbonizzate dalla benzina che fuoriusciva da un vagone cisterna: disse:

«Non vi è dignità a raccogliere la benzina che fuoriesce da un vagone cisterna96». Egli fa un richiamo forte al popolo del suo paese ad accettare la modernità in funzione dell’intelligenza, della ragione,della razionalità

«Noi non siamo liberi, di non accettare la modernità. Se rifiutiamo nel 1998 la modernità e la sua legge è meglio che accettiamo separatamente e francamente il suicidio collettivo di massa97».

Per Muhanmad Yunus il banchiere dei poveri nobel per la pace nel 2006, afferma che la povertà deriva non dalla mancanza di capitali, ma per le difficoltà dei più poveri ad accedere a questi beni. Questo capitale per i poverissimi consiste in ventidue centesimi di dollaro al giorno, ciò rappresenta il reddito giornaliero che permetterebbe al derelitto di passare dalla miseria più assoluta alla povertà: invece dal morire di fame ad una vita con qualche speranza del domani. Scrive il Premio Nobel per la pace:

Si può morire in tanti modi ma la morte per fame è la più inaccettabile. È un modo tanto terribile, a ogni minuto si accorcia la distanza tra la vita e la morte; sono così vicini che è difficile capire la differenza, e davvero non si sa se la madre e il bambino che giacciono sul selciato, sono ancora di questo o già appartenenti all’altro mondo. La morte miserabile viene senza rumore, non ci si accorge neppure del suo arrivo[...]

96E. Grasso - op cit, p. 85

Tutto questo accade perché una persona che non ha neanche un pugno di cibo con il quale nutrirsi. In questo mondo di abbondanza c’è chi non ha diritto a questo prezioso bisogno di cibo. Intorno, tutti si nutrono, ma quell’uomo quella donna, ne sono privi. Quel neonato che ancora nulla sa dei misteri del mondo si finisce a piangere e si addormenta senza il latte di cui ha un bisogno disperato. Forse domani non avrà più la forza di piangere98.

Per Adam Smith, economista e filosofo inglese del 1776, diceva:

Per necessario non intendo solo ciò che e assolutamente indispensabile per la vita ma qualsiasi cosa di cui, secondo le condizioni di un paese, è indecente che le persone per bene, anche del più basso rango né siano prive99.

La letteratura, la pittura descrivono specialmente, quelle del XIX secolo, molto bene queste realtà che secondo Peter Townsed e David Gordon, annullano la differenza tra i due tipi di povertà, facendole divenire identici. Il poter vedere, il paragonarsi con gli altri e constatare che il tuo essere è completamente inferiore all’altro, può portare a uno stato di frustrazione totale da sentirsi privo di utilità e così escluso. dall’integrazione sociale. Non si può ignorare, che la percezione della povertà è un concetto dinamico e vario in funzione di sviluppo della società in oggetto.

È la disuguaglianza che accentua maggiormente le due povertà, e non è solo quello economico ma politico, sociale, culturale, tecnoscientifico. Questi beni,hanno un effetto esponenziale, chi ne possiede anche un poco, relativamente ad un'altra, hanno la possibilità di svilupparsi. Un piccolo risparmio è l’inizio infinitesimale di disporre delle risorse. Un inizio di democrazia si ritrasforma in una democrazia partecipativa, che acquisisce il senso del sociale che contribuisce a formare una società più giusta che usufruisce delle proprie tradizioni, poggia il suo essere su un

98Muhammad Yunus - op cit p. 14

fattore culturale. Chi può beneficiare di un minimo di conoscenza ha la possibilità di entrare, anche forse solo come spettatore, nel villaggio globale.

A chi manca tutto questo, a chi viene negata la possibilità di accedere a questi beni, culture si ha la più completa esclusione, si cade nell’oblio, nella povertà assoluta.

Sen centra la sua valutazione in termini di “star bene”, di qualità della vita; sono le capacità funzionali che permettono all’individuo di stare bene. L’autore fa proprio una distinzione netta tra la funzione che è il giovamento che si ottiene dall’utilizzo delle risorse disponibili e la capacità che solo le idoneità concrete, offerta ai singoli: le libertà personali.

Sostiene Sen che “la povertà viene meno se un sistema economico riesce a rimuovere gli ostacoli tra persone e beni e a garantire un livello minimo di funzionamento100”.

Per Paul Collier gli ostacoli che egli definisce trappole sono: “le trappole di conflitto,quelle delle risorse naturali,quelle di mancanze di accesso al mare, unita alla presenza di vicini poco raccomandabili, ed infine la trappola del cattivo governare in un paese piccolo101.