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Esportazioni di frutta fresca dal Cile all’Italia

l’imprenditore italiano

11. Esportazioni di frutta fresca dal Cile all’Italia

La frutta è uno degli input fondamentali per l’elaborazione di gelati e succhi di frutta. In Italia il consumo annuo di succo di frutta è pari a 15 litri per capita, valore particolarmente basso in confronto ai 35 litri per capita consumati nel nord dell’Europa. Per quanto riguarda il consumo di gelato, invece, si registrano dati notevolmente più alti, essendo il nono Paese al mondo per consumo di gelato con, addirittura, 8 litri per capita.

La produzione di gelato è costituita per il 70% da gelaterie artigianali, le quali sono in crescita, mentre le produzioni industriali di gelato stanno subendo un forte calo.

Il mercato dei succhi di frutta è un mercato maturo e negli ultimi anni il consumo subisce un’ingente diminuzione, secondo studi realizzati sul campo, a causa di una mancata innovazione del settore.

Invece, il mercato dei concentrati di frutta è aumentato, sia con riguardo alle importazioni realizzate dall’Italia, con un aumento del 4,08%, sia con riguardo alle esportazioni, con un aumento del 14,82% (aumenti registrati nell’anno 2013-2014 nel settore). Oltre a crescere più velocemente, le esportazioni italiane in questo mercato raggiungono addirittura i USD $19.243.573, mentre le importazioni raggiungono soltanto i UDS $9.566.735.

127 I principali fornitori di questi prodotti, destinati al mercato italiano, provengono dall’Europa per il 98%, il 61% della fornitura deriva dalla Germania che costituisce il principale Paese fornitore seguito dall’Austria con un 6,15% e Francia con un 5,65% del totale, solo 1,3% ha provenienza latinoamericana (il principale Paese esportatore latinoamericano è il Messico).

Le esportazioni cilene, riguardo questa categoria di prodotti, hanno sofferto una grande diminuzione in termini di volumi, nel 2014 la riduzione è pari al 52%.

In quanto alla situazione dei dazi doganali, all’interno della stessa categoria si presentano delle differenze. Per fare degli esempi: per determinati prodotti come mele, pesche e damaschi, i tassi sono stati ridotti a zero grazie all’accordo Associazione Cile – Unione Europea, mentre per prodotti come le pere si deve applicare un dazio pari al 20,5% del valore più un fisso di 4,20€/100kg.93

Cile è uno dei ventitré Paesi fornitori di frutta concentrata dell’Italia, insieme al Messico, all’Ecuador e alla Costa Rica (questi quattro sono gli unici Paesi esportatori di questo bene dal continente Americano). Nell’attualità i livelli dei prodotti esportati dal Cile verso l’Italia in questo settore non raggiungono una rilevanza economica. Per aumentare le esportazioni, il Cile dovrebbe offrire una maggiore diversità di sapori (i più richiesti dai consumatori italiani sono: fragola, limone e nocciola per i gelati; pesca, damaschi, frutta esotica e tropicale per i succhi).

La distribuzione e il consumo di questi prodotti in Italia si riferiscono a beni destinati alla produzione e non al consumo finale (i concentrati di frutta, per l’appunto, si vendono all’ingrosso e non sono suscettibili di consumo diretto). Con riguardo alla vendita di beni destinati alla produzione di gelato, questa fa riferimento sia alle industrie, sia alle gelaterie che vendono il prodotto direttamente ai consumatori. Le gelaterie non industriali che scelgono frutta fresca per realizzare la produzione sono solo il 10%, mentre le altre preferiscono utilizzare concentrati di frutta. Invece, per la produzione di succo, il discorso cambia. I concentrati di frutta solitamente sono destinati, infatti, solo alle industrie, le quali distribuiscono il prodotto finito ai venditori al dettaglio. I maggiori produttori di succo come, ad esempio, Conserve Italia e Zuegg, trasformano

128 loro stessi la frutta in purè per l’elaborazione di bibite e utilizzando frutta coltivata in Italia come mele, pere, pesche, damaschi, citrici e uva.

Uno dei più grandi importatori di questi prodotti in Italia è Natex Ingredients, e i produttori nazionali più importanti del settore della frutta concentrata son Elenka e Iprona, destinato come input sia per la produzione di gelato che per quella di succo.

I supermercati svolgono il ruolo di distributori del prodotto, gelati e succhi, ma a loro volta hanno anche dei marchi propri, tuttavia non li producono loro direttamente, ma fanno delle partnership con le industrie del settore, raggiungendo una posizione importante nel processo di distribuzione del prodotto. Nella tabella 5.1 si può osservare la partecipazione dei supermercati in questo settore.

Tabella 4.1: “Partecipazione di mercato dei supermercati”94

Supermercato 2014 2013 2012 2011 Coop Italia 16,5% 13,6% 15,3% 15,3% Conad 14,3% 10,8% 11,3% 10,6% Esselunga 10,8% 8,0% 8,1% 7,8% Selex 10,7% 8,3% 8,2% 8,1% Gruppo Auchan 9,3% 7,2% 7,6% 7,8% Gruppo Carrefour 7,3% 5,7% 6,4% 6,6%

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Conclusioni

Si mette in evidenzia che, nonostante la gran produzione frutticola del Cile, questo non ha sviluppato il mercato dei concentrati di frutta verso l’Italia, anche se è noto che è nella quarta posizione dei Paesi americani che esportano questo prodotto in Italia. Questa posizione potrebbe essere migliorata se si concentrassero nella produzione di ciò che il mercato italiano cerca in questi prodotti, i gusti dei consumatori. Si dovrebbero concentrare su uno studio di mercato il

129 quale contenga i gusti e preferenze dei consumatori italiani per poter così entrare in modo più forte su questo mercato.

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Conclusioni

Nel primo capitolo di questa tesi ho illustrato le più importanti teorie economiche che si riferiscono allo scambio commerciale e ai benefici che questi portano all’economia delle nazioni che le applicano. Ho preso in considerazione principalmente due importanti economisti, Adam Smith e David Ricardo, che sviluppano rispettivamente la teoria dei vantaggi assoluti e dei vantaggi comparati, su cui si fondano i pensieri economici liberalisti.

Tutto ciò per dare una base teorica solida agli argomenti che ho trattato in seguito.

Nel secondo capitolo ho presentato i più importanti trattati economici tra Paesi, tra i quali troviamo l’Unione Europea, NAFTA, ASEAN e Mercosur. Queste unioni cercano di incrementare lo sviluppo economico delle regioni che ne fanno parte, partendo dalla promozione del libero scambio tra i Paesi membri in modo tale che essi abbiano relazioni commerciali come se fossero una sola gran nazione, rimuovendo le frontiere economiche, eliminando dazi doganali e la maggior parte delle misure protezionistiche, con la finalità di ridurre i costi di trasporto ed entrata dei prodotti.

Ho potuto così mettere in risalto che, una volta introdotti e verificati i benefici economici da essi apportati alle economie dei Paesi membri, di norma inizia con un processo di espansione di tali unioni, ed è così che, per esempio, si cominciano a firmare trattati tra l’UE e altre singole nazioni o unioni economiche come è accaduto con il NAFTA.

Da ciò è possibile intuire che queste politiche di scambio economico libero, senza misure protezionistiche, tipicamente generano un beneficio per tutti coloro che le attuano, aumentando la

131 produzione di ciò che ogni Paese sa fare meglio, la cosiddetta “specializzazione dei Paesi” di cui parlavano Smith e Ricardo, ed importare ciò che non sono in grado di produrre se non con costi eccesivi sempre a conferma delle teorie di tali economisti.

Nel terzo capitolo ho presentato ed analizzato la situazione economica dell’Italia e del Cile, concentrandomi principalmente sull’export ed import che ognuna di queste due nazioni presenta, e studiando i dati sui prodotti più esportati ed importati, nonché i Paesi con cui hanno una maggiore relazione di scambio commerciale, ed infine ho esposto le relazioni economiche che hanno queste due nazioni in quanto allo scambio realizzato.

La tesi si conclude con un’analisi, nel quarto capitolo, degli aspetti socio-culturali che un imprenditore cileno che intenda rivolgersi al mercato italiano dovrebbe valutare. In particolare, il capitolo termina con la presentazione del caso di un prodotto cileno, il concentrato di frutta, che risulta avere delle buone possibilità di successo sul mercato italiano, purché sostenuto da una buona strategia di inserimento nel mercato e da un appropriato studio sui gusti e le preferenze dei consumatori.

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Bibliografia

Felipe Larraìn B. e Jeffrey D. Sachs: “Macroeconomia en la economía global”.