importato
1.
Opportunità commerciali per il Cile
L’Italia non è un mercato omogeneo, ogni regione ha una sua caratterista particolare. Realizzando un’analisi sul mercato italiano da un’ottica imprenditoriale o manageriale dal Cile e considerando le relazioni esistenti e quelle che potrebbero svilupparsi tra le due nazione, si può considerare che l’Italia è un mercato in cui è possibile individuare molte nicchie di mercato, con un tessuto industriale costituito da piccole e medie imprese le quali sono in cerca di qualità e innovazione. L’Italia presenta un mercato caratterizzato da un’ampia offerta di opportunità per chi è in ricerca di nuovi mercati, il diverso tipo di aziende e la variazione di misure di queste aiutano l’approccio commerciale non solo per vendere prodotti, ma anche per formare delle partnership e dei progetti di intercambio tecnologico e know-how.
121 È possibile individuare l’esportazione in ambito commerciale ed è altrettanto possibile ampliare i suoi margini nel campo dei prodotti cileni principalmente nel settore alimentare, industriale e nei servizi.
Il nord dell’Italia è caratterizzato da livelli reddituali più alti, vi si concentra una maggior quantità di industrie per cui vi è una maggiore lavorazione di materie prime, input per la produzione agroalimentare e prodotti del settore alimentare; altre nicchie sono l’industria cosmetica, prodotti gourmet e servizi.
I canali di distribuzione di questi prodotti, come ad esempio i prodotti alimentari, sono principalmente i supermercati e distributori grossisti.
Con riferimento alle regioni del centro e sud, esse presentano un’attività economica meno sviluppata rispetto al nord, negli ultimi anni la struttura commerciale è cambiata, in particolare le città hanno un maggior numero di abitanti, come per esempio Roma, Napoli e Palermo, in cui si sviluppa un aumento nella distribuzione grossista. Nonostante ciò, ancora esiste una gran percentuale di distribuzione in piccoli negozi con vendite al dettaglio.
2. Processi di importazione
La maggior parte dei dazi doganali è stata rimossa nel trattato tra Cile e Unione Europea.89 Questo trattato include anche Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.90
Dall’inizio degli anni novanta il Cile inizia a firmare diversi tipi di trattati e accordi con l’Unione Europea, il più rilevante è l’accordo firmato alla fine del 2002, reso effettivo nel febbraio dell’anno 2003, il quale si differenzia rispetto a quelli antecedenti poiché esso include aspetti politici, economici e di cooperazione in un’amplia gamma di settori, con obiettivi e meccanismi per assicurare il compimento degli impieghi assunti. Uno degli elementi essenziali di
89 Più informazione sul sito: http://www.direcon.cl/acuerdo/1454 90 Fonte: http://europa.eu/about-eu/countries/index_en.htm
122 quest’accordo è la clausola democratica, la quale prevede che il suo fallimento permette a entrambe le parti di prendere misure per annullare l’accordo commerciale.
Dalla stipulazione del contratto del 2002 si sono create diverse entità intermediarie che si occupano di certificare l’origine dei prodotti.
Si precisa però che non tutti i prodotti hanno rimosso i dazi doganali, per esempio l’olio di oliva e la carne.91
3. Normative
L’accordo del 2002 prevede inoltre che la normativa cui fare capo per i prodotti commercializzati sia quella europea. Nel caso in cui questa normativa presenta delle lacune si deve applicare, ad ogni prodotto, la normativa italiana.92
4. Normative sull’etichettatura
La normativa italiana, con il decreto legge 109/92, si è adeguata al nuovo regolamento europeo, decreto legge 1169/201, che contempla l’obbligatorietà dell’informazione con il fine di tutelare gli interessi dei consumatori, assicurando che questa sia corretta e veritiera. A seconda della classificazione del prodotto, la normativa per l’etichettatura può variare. La leggibilità dell’informazione deve comunque essere salvaguardata.
Nel caso dei prodotti alimentari, questi non potranno contenere errori nell’informazione sulle caratteristiche e sugli effetti, non potranno, inoltre, contenere informazioni riguardo proprietà specifiche che il prodotto non presenta in realtà.
91 Più informazione su i siti:
http://ec.europa.eu/taxation_customs/dds2/taric/quota_consultation.jsp?Lang=es&Status=&Scree n=0&Offset=0&Critical=&Origin=&callbackuri=CBU-5&Code=&Expand=false. E http://ec.europa.eu/taxation_customs/dds2/taric/taric_consultation.jsp?Lang=es&Taric=&QuotaA uthorities=false&EndPub=&MeasText=&Area=&Regulation=&LangDescr=&MeasType=&SimDate=2 0110329&StartPub=&OrderNum=&GoodsText=&ContextPath=&redirectionDate=20110329&Level =&Expand=false.
123 Per i prodotti freschi è obbligatorio segnalare l’origine di produzione, mentre nel caso dei prodotti che hanno un processo di trasformazione, le etichette dovranno segnalare il Paese d’origine della materia prima principale e l’origine dell’ultima trasformazione. Allo stesso modo, l’etichetta dovrà indicare gli ingredienti geneticamente modificati, anche nel caso in cui l’OGM si trovi nella composizione di un prodotto formato da più elementi. I produttori che lancino al mercato prodotti senza indicazioni d’origine saranno esposti a sanzioni economiche.
5. Procedure doganali
Le entità doganali cilene consigliano di realizzare le procedure di scambio commerciale mediante un’agenzia doganale italiana, questo per assicurare che all’ingresso non ci siano problemi. Infatti, una descrizione del prodotto mal effettuata, tradotta in modo sbagliato o la mancanza di documenti può ritardare l’ingresso dei prodotti nel Paese a causa di un controllo più approfondito della merce alla dogana.
6. Caratteristiche del mercato
L’Italia è un mercato caratterizzato da nicchie, non è dedito alla realizzazione di grandi volumi di acquisti e i produttori italiani richiedono prodotti di qualità. È molto presente una domanda potenziale di prodotti innovativi, con valore aggiunto, che siano prodotti certificati e di origine naturale.
Per quanto riguarda la distribuzione dei prodotti, è una distribuzione moderna, rappresentata da supermercati, multistore e centri commerciali. Questo tipo di distribuzione ha acquisito maggiore rilevanza negli ultimi anni. Nella zona nord dell’Italia, questo tipo di distribuzione si presenta in forma di gran retail, siano questi marchi nazionali o internazionali. Nella zona centro e sud, al contrario, continuano ad essere più determinanti i negozi di vendita al dettaglio, come, ad esempio, piccoli negozi, in gran misura autonomi, i quali si distinguono per la caratteristica di
124 realizzare un’assistenza di vendita più diretta e di maggior qualità. Nell’economia cilena, invece, anche se la vendita al dettaglio è molto apprezzata e i clienti sono disposti a pagare di più per questo, si registra un declino di tale tipo di vendita.
7. Caratteristiche del consumatore
Gli elementi che caratterizzano il consumatore Italiano sono la ricerca di qualità del prodotto e un’eccellente presentazione e immagine collegate allo stesso. Con riferimento ai prodotti alimentari, si preferiscono quelli salutari, senza un’esagerata elaborazione, devono, inoltre, essere prodotti che abbiano un’origine conosciuta e certificata; la medesima tendenza si ha in tutta l’Europa.
In città come Milano il consumo è diverso, essendo la capitale della moda e del design è, di conseguenza, una delle città più all’avanguardia dell’Italia; Napoli, invece, si distingue per la sua cultura gastronomica. Queste differenze sono provocate da fattori come lo stile di vita e il potere d’acquisto, da ciò segue che al nord i consumatori siano alla ricerca di prodotti che si adattino al suo intenso regime di vita quotidiana e che gli concedano un valore aggiunto. D’altra parte i consumatori del sud preferiscono prodotti freschi e naturali, anche se negli ultimi anni si è registrata una tendenza al consumo di prodotti alimentari che presentano un maggiore valore aggiunto.
8. Caratteristiche dell’imprenditore
L’imprenditore italiano è un gran lavoratore e molto cauto nei suoi affari, in generale non ha molta conoscenza del Cile, si tende a confonderlo con altri Paesi dell’America Latina che non godono di una buona immagine. Negli ultimi anni l’immagine del Cile è molto cambiata, grazie ad un investimento nei mezzi di comunicazione per farsi conoscere, un maggior contatto tra le imprese e una partecipazione alle fiere.
L’imprenditore italiano è esigente riguardo alla qualità, al disegno e alla presentazione del prodotto che è offerto, è, inoltre, un imprenditore sperimentato negli affari esteri.
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