• Non ci sono risultati.

Fase 3/1: Lo sviluppo delle progettazioni, il tavolo di

Nel documento RicercAzione Volume 10 - Numero 1 (pagine 147-150)

a pilot experience for a renewal of educational spaces

5. Fase 3/1: Lo sviluppo delle progettazioni, il tavolo di

coprogettazione e il dialogo con l’Ente Pubblico

Dopo l’esito del concorso di progettazio-ne, a luglio 2017 ciascuno dei due gruppi di lavoro di Torino fa scuola ha acquisito un progetto (allo stadio così detto “preliminare”) e un’équipe di progettisti. L’ obiettivo inter-medio successivo era quello di sviluppa-re le progettazioni per sviluppa-renderle esecutive e procedere con le necessarie autorizzazioni, per poi arrivare ai cantieri entro giugno del 2018. Un processo incrementale, nel quale con l’avanzare delle fasi, aumentano gli attori e si moltiplicano le responsabilità e le inter-locuzioni necessarie procedere. Per struttu-rare questo percorso, cercando di tenere il più possibile compatto e fluido il processo decisionale, si è stabilito di dare un ulteriore assetto alla governance del progetto.

Per ciascuna scuola è stato istituito un ta-volo tecnico, centro operativo delle progetta-zioni, deputato a condividere costantemente tutti i passaggi. Si tratta di un gruppo di la-voro formato dalla committenza, dal general contractor (il soggetto incaricato di gestire le cantierizzazioni), da tutti i progettisti (architet-ti, ingegneri, impiantisti) e in una fase ancora successiva dalle ditte incaricate dei lavori. Il tavolo si riunisce a cadenza settimanale e, a seconda dell’ordine del giorno, sono invi-tati a partecipare altri attori (personale del-la scuodel-la, deldel-la Pubblica Amministrazione, delle Società partecipate che gestiscono le utenze, dei diversi fornitori, ecc). In parallelo proseguono gli altri assi di lavoro, tra i

qua-RICERCAZIONE - Vol. 10, n. 1 - June 2018 | 147

li la condivisione del progetto con il gruppo della scuola, l’interlocuzione strutturata con la Città (ente proprietario), la comunicazione del progetto.

Un punto delicato e importantissimo ri-guarda la verifica del progetto vincitore del concorso con il gruppo di progettazione della scuola (DS, insegnanti, personale ATA, genitori). Anche se i progettisti hanno dovuto confrontarsi con le indicazioni espresse dal gruppo di lavoro nel concetto pedagogico, tuttavia, l’anonimato richiesto dalla proce-dura, non ha permesso mai un confronto diretto prima dell’esito concorsuale. Inoltre, il mondo della scuola e quello della proget-tazione non parlano di solito la stessa lingua né possiedono le stesse categorie concet-tuali. Più che mai, in questa fase, due uni-versi lontani devono trovare un terreno co-mune per dialogare: il gruppo della scuola per capire fino in fondo il progetto con le sue declinazioni spaziali e funzionali; il gruppo dei progettisti per mettere a fuoco e interpretare esigenze della scuola eventualmente sotto-valutate in fase di concorso e tradurle in so-luzioni. Il primo scoglio da superare è quello degli strumenti di lavoro: i progettisti comu-nicano con i disegni, spesso bidimensionali (piante, sezioni, prospetti), difficili da com-prendere per il mondo scolastico. Per ovvia-re a questo problema è stato organizzato un piccolo percorso ad hoc. I progettisti sono stati supportati dalla coppia pedagogista/

architetto coinvolta in fase di impostazione del bando per fornire continuità e strumenti di dialogo. L’interlocuzione si è svolta in una serie di incontri con diverse metodologie: i) visite guidate negli spazi che consentono di proiettare gli ambienti futuri in quelli esistenti;

ii) confronti basati su immagini tridimensio-nali che illustravano gli spazi principali della scuola preparate ad hoc dagli architetti; iii) ricostruzioni su pianta dei principali momen-ti della vita scolasmomen-tica (con le sue dinamiche più quotidiane – ingresso, lezioni, uscite – e quelle più episodiche – incontri con le

fami-glie, eventi pubblici ecc.); iv) ricostruzione dettagliata dello svolgimento delle attività didattiche, con definizione di tutti i supporti utilizzati e desiderati (arredi, setting, tecno-logie) sulla base dell’esperienza. Tutti questi approfondimenti hanno consentito ai proget-tisti di acquisire nuove informazioni di det-taglio per affinare le progettazioni e renderle esecutive. Si tratta di un tipo di interlocu-zione che diventa tanto più efficace quanto più si declina su temi concreti, incrociando i desiderata degli utenti e gli ovvi paletti po-sti dalla pratica del progetto architettonico.

Un esempio per tutti: alla scuola Fermi era emersa chiaramente la necessità di avere a disposizione un ambiente con una grande capienza (circa 100 persone) da utilizzare per rappresentazioni scolastiche ed eventi cultu-rali. L’approfondimento del gruppo con i pro-gettisti è stato guidato per approfondire que-sta necessità con quesiti semplici, ma utili:

quante volte all’anno c’è l’effettiva necessità di avere uno spazio con 100 posti? Quante di uno spazio con 50? ecc.. la ricostruzio-ne delle effettive ricorrenze ha permesso agli architetti di proporre una soluzione razionale e coerente con gli usi. Riservare molti metri quadri alla sola “sala conferenze” avrebbe portato ad avere un grande spazio probabil-mente chiuso per molti giorni all’anno, quindi sottoutilizzato. La proposta dei progettisti è stata quella di ibridare due ambienti: la bi-blioteca e l’auditorium. Un grande ambiente con un unico divisorio centrale e due tende acustiche ai lati consente di sfruttare al me-glio lo spazio: nella quotidianità della scuola la biblioteca occupa tutto lo spazio riservan-do l’area auditorium a sedute informali per la lettura individuale, le letture collettive anche per piccoli gruppi e l’area relax. Al mattino la zona può essere usata anche per lavori con più classi congiunte, talvolta con il supporto della proiezione. Nel caso di incontro pubbli-co le due aree vengono partizionate grazie all’uso delle tende acustiche garantendo la vita parallela della biblioteca.

Figura 6

Immagini di lavoro delle diverse configurazioni dell’auditorium/biblioteca della scuola Fermi (realizzate da BDR Bureau).

Il confronto con il progetto architettonico e i progettisti ha riguardato anche gli studenti delle scuole. Per la scuola Fermi è stato con-cepito in modo “virale” coinvolgendo diretta-mente in misura maggiore gli studenti delle prime medie e dell’ultimo anno della primaria (che beneficeranno dell’intervento) e in misura minore le altre classi della secondaria. Un cer-to numero di studenti per classe (circa 6/7) ha partecipato a un’attività svolta negli spazi del-la scuodel-la Fermi anche per i ragazzi deldel-la pri-maria dell’I.C. di riferimento. I ragazzi hanno assistito da soli a un piccolo video sul proget-to realizzaproget-to con gli architetti che raccontava una giornata tipo nella scuola rinnovata. Suc-cessivamente hanno incontrato gli architetti ai quali hanno potuto porre delle domande e

proporre dei suggerimenti. Infine, sono stati intervistati. È interessante segnalare che alla domanda “qual è la prima parola che ti viene in mente pensando alla scuola rinnovata?” un altissimo numero di ragazzi abbia risposto “fe-licità!”. Per la scuola Pascoli il coinvolgimento dei ragazzi è stato organizzato attraverso un incontro di condivisione per i ragazzi delle pri-me pri-medie, nel quale gli studenti hanno potuto esprimere le proprie proposte e perplessità suscitate dall’illustrazione del progetto. Ad esempio, una ragazzina ha segnalato una criticità molto concreta relativa alla prevista posizione degli armadietti: gli allievi più bassi avrebbero avuto difficoltà ad accedervi. I pro-gettisti hanno preso nota di questa ed altre osservazioni per affinare il progetto.

Figura 7

L’incontro dei ragazzi della scuola con Francesco Profumo.

Figura 8

I commenti dei ragazzi della scuola Fermi dopo aver visto il video del progetto.

RICERCAZIONE - Vol. 10, n. 1 - June 2018 | 149

Una nota merita certamente l’interazione con gli attori di tutti gli Enti Pubblici interes-sati: in primis il Comune di Torino, ma anche tutti gli enti a norma di legge coinvolti nella pratica di riqualificazione edilizia e nella suc-cessiva gestione e manutenzione (Asl, Vigili del fuoco, Soprintendenza, Società parteci-pate dell’energia). L’autorizzazione ufficiale a intervenire sull’edificio (Permesso di costruire) è il risultato dei singoli pareri di molti settori interni alla Città (Edilizia Scolastica, Ambiente, Servizi Educativi, Patrimonio, Mobilità, Acusti-ca, servizi Circoscrizionali, Piano del colore) più i pronunciamenti di enti esterni. L’otteni-mento di questo docuL’otteni-mento (fondamentale per poter procedere alla cantierizzazione) è stato curato con l’istituzione di una sorta di conferenza di servizi interna alla Città, coadiu-vata da singoli incontri di dettaglio con ogni settore o ente implicato. Va sottolineato che questa tipologia di interlocuzione strutturata ha portato un risultato importante in termini di tempi: il Permesso di costruire per la scuola Fermi, presentato il 31 gennaio 2018 è stato rilasciato il 27 aprile 2018; quello per la scuo-la Pascoli è imminente. Aver sottoscritto una convenzione iniziale fra gli enti e la Città è sta-to proficuo, perché ha assicurasta-to al progetsta-to un quadro di riferimento chiaro all’interno del quale muoversi, una guida per le operatività della Pubblica Amministrazione e una sostan-ziale continuità di processo, che ha reso pri-vo di criticità il cambio di Amministrazione nel frattempo intervenuto.

6. Fase 3/2: La sperimentazione

Nel documento RicercAzione Volume 10 - Numero 1 (pagine 147-150)