• Non ci sono risultati.

Analisi degli script originali e localizzati dei principali titoli della saga di Tomb Raider

Capitolo 4: Il videogioco come sistema culturale e il ruolo del traduttore

4.3 Il localizzatore videoludico nella pratica: intervista alle traduttrici italiane di Rise of the Tomb Raider

4.3.3 Fedeltà e potere del traduttore

Se si considera tuttavia in un’ottica di fedeltà al progetto, il traduttore non sembra avere un potere significativo, se non quello di “consigliere” per chi dovrà prendere la decisione finale. Ciò va in apparente contraddizione con quanto analizzato nel capitolo 3. Sono stati presi in considerazione degli esempi nei quali si può supporre che sia stato il traduttore a effettuare in prima persona scelte che si rivelano delicate.

Infatti, la linea che emerge dall’intervista con Marta e Cristina, ovvero un approccio di fedeltà al testo originale indipendentemente dal contenuto linguistico, per quanto problematico esso si possa considerare, è in disaccordo con alcuni elementi su cui si è focalizzata l’analisi effettuata nel capitolo 3.

Procedendo con un approccio che non mitiga eventuali elementi discriminatori dal testo, si rischia di certo di trasmettere a un pubblico ancora maggiore contenuti che potrebbero essere giudicati dannosi e/o pericolosi, ma si mantiene la fedeltà verso il cliente e verso il testo come era stato concepito dall’autore. Nonostante si possa discutere sulla validità tout court di questo approccio in un’epoca come la presente, ricordando il valore della traduzione come strumento sociale e gli studi femministi sulla traduzione, non aggiunge in effetti nulla che non fosse presente nel testo di partenza. Le occorrenze più problematiche sono quelle in cui il livello dell’appellativo rivolto a Lara assume sfumature più pesanti rispetto a quanto presente nell’originale. Si tratta degli esempi, che sono stati ripetuti alle traduttrici durante l’intervista, nei quali Lara viene chiamata da Roth “piccola”, quando nel testo originale l’appellativo era “young girl” o “girl”. A maggior ragione, si ricorda inoltre la seguente linea di dialogo:

EN:

Mathias: “This is for Vladimir, outsider!” IT:

Mathias: “Questo è per Vladimir, puttana!”

In un caso simile, non solo la fedeltà al testo originale viene sconfessata, ma si introduce anche un elemento discriminatorio non presente originariamente. Riguardo a casi di questo tipo, Marta e Cristina hanno espresso il loro disappunto in quanto mostrano una sfumatura di significato negativa non presente nel testo originale, sconfessandone la fedeltà. Si tratta, nell’opinione dell’autore della tesi, dell’elemento chiave su cui porre l’attenzione durante la traduzione, poiché doppiamente dannoso. Come già menzionato, anche tralasciare la fedeltà per mitigare un elemento discriminatorio potrebbe essere un approccio da tenere in considerazione nel localizzare un videogioco al giorno d’oggi, ma in questo caso specifico la mano del traduttore introduce di sua spontanea volontà un epiteto chiaramente sessista completamente assente nel testo originale. In un caso del genere, è probabile che il traduttore non abbia pensato alle ramificazioni possibili di una traduzione che aumenta il contenuto discriminatorio dell’enunciato, e non

ne abbia di conseguenza fatto menzione al cliente. Realisticamente, anche se non è possibile saperlo con certezza, il traduttore che ha reso il dialogo di Roth in questo modo:

EN:

Roth: “Not bad… where does a young lady like you learn to do a thing like that?” IT:

Roth: “Niente male… dove hai imparato a fare queste cose, piccola?”

non ha valutato che ha il risultato di dare alla frase di Roth una sfumatura di significato sminuente per Lara, oltre a conferirle possibili intenzioni sessuali. Inoltre, in questo caso, a differenza del caso precedente in cui il personaggio di Mathias verosimilmente non viene snaturato nel fargli pronunciare un epiteto sessista, in quanto dipinto in ogni caso come spregevole e senza scrupoli, la frase di Roth modifica la percezione del suo personaggio che, seppur dotato di una certa accondiscendenza nei confronti di Lara, risulta a tratti nella traduzione italiana quasi voler flirtare con la giovane, introducendo ancora una volta un elemento assente nel testo di partenza, oltre all’appellativo discriminatorio.

Se si concede, quindi, che l’approccio di fedeltà totale al progetto e al cliente esposto dalle traduttrici nell’intervista sia idealmente quello da seguire, è verosimilmente difficile che singole frasi come quelle appena citate vengano segnalate dal cliente come delicate, o che vengano in altra maniera notate in fasi successive del lavoro. Nei casi più circoscritti e, in una certa misura, “limitati” come quelli appena citati, si conclude che è infine il traduttore ad avere l’ultima parola, nonostante si auspichi che una traduzione di “outsider” con “puttana” venga quantomeno notata in fase di revisione.

È per questo motivo che, come menzionato, le cultural skills di un traduttore dovrebbero incorporare l’attenzione alla discriminazione di genere. Come è probabile sia successo nel caso di Tomb Raider, gli elementi discriminatori introdotti nel testo non sono stati notati o in ogni caso non sono stati giudicati tali, e per questo motivo in questi casi specifici la responsabilità ricade effettivamente sulle spalle del traduttore stesso.

Non è possibile sapere con certezza i motivi che hanno spinto il traduttore a optare per scelte come quelle sopra menzionate: la sua personalità, i suoi condizionamenti, i bias che la sua percezione della società introduce.

In definitiva, nella gestione di elementi che potrebbero essere definiti “microscopici” nel contesto macroscopico e globale del testo, è il traduttore a dover porre attenzione nel non introdurre discriminazioni che andrebbero a danneggiare la fedeltà al testo. Come si è visto nel caso degli esempi proposti nel capitolo 3, numerosi fattori possono concorrere al risultato esposto, che possono dipendere sia dal traduttore, ignaro del peso che una scelta di quel tipo può avere, che dal cliente, per motivi simili. Chi nel concreto fa quella scelta è però il traduttore.

Date queste conclusioni, riguardo in particolare al fatto che nelle decisioni di un certo tipo il traduttore abbia effettivamente il controllo sulla tipologia di elementi come quelli analizzati nel capitolo 3, si propone un profilo del traduttore videoludico che si trovi ad affrontare problematiche legate al genere, e nello specifico di un futuro traduttore che abbia il compito di lavorare sul prossimo capitolo della saga di Tomb Raider, valutando quindi l’importanza di Lara Croft all’interno della game culture.