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Gli ffetti delle pronuncie di rinvio

Nel documento La giustizia costituzionale in Belgio (pagine 129-134)

DALLA COUR D’ARBITRAGE ALLA COUR CONSTITUTIONNELLE

B) La questione pregiudiziale

2) Sentenze di accoglimento: ai sensi dell’art 9, par 1, l spec 6 gennaio 1989, esse

3.1.5.2 Gli ffetti delle pronuncie di rinvio

Ai sensi dell’art. 30280 della legge speciale 6 gennaio 1989 il fatto di sollevare la questione pregiudiziale sospende il giudizio in corso dinnanzi alla giurisdizione proponente, nonché i termini procedurali e di prescrizione, fino alla data in cui non venga emessa la sentenza da parte della Cour

constitutionnelle, con relativa notifica al giudice di rinvio. Per il giudice, dunque, vige il più

assoluto divieto di prendere decisioni o misure relative al giudizio fino a che non gli verrà notificata la sentenza da parte della Cour. Si tratta della più evidente manifestazione del fatto che il monopolio del sindacato di legittimità costituzionale è riservato alla Consulta e che, in primo luogo, non sono ammesse eccezioni -sebbene come si è visto la l. spec. 9 marzo 2003 abbia in alcuni casi

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C’est dans la mesure où elles sont fondéed sur une disposition d’une loi, d’un décret ou d’une ordonnance annulée que l’on peut prétendre remettre en question la validité d’une décision juridictionnelle ou d’un acte administratif anterieure à cette annulation. Ainsi ne peuvent etre rétractée que les décisions qui découlent de la norme annulée et qui sont liées par un lieun de nécessité. Une disposition qui ne trouve pas nécessairement sont fondement dans la disposition législative annulée ne peut etre rétractée. Le lien qui unie la norme annulée au dispositif de la décision donne la mesure du pouvoir de rétractation du juge Rigaux M. F., Renauld B., La Cour constitutionnelle.., p. 240

279 In materia di recours en rétractation si veda Rigaux M. F., Renauld B., La Cour constitutionnelle.., p 241-250 Un

principe unique de compétence matérielle et territoriale de la juridiction prèvaut aussi: on saisira la juridiction qui s’est fondée, pour rendre sa décision, sur la disposition normative annulée. On observe que dans certaines matières le controle de la détermination de la partie de la norme qui a été effectivementannulée par la Cour constitutionnelle peut donner lieu à des pourvoirs en cassation. On songe en particulier au contentieux de l’aide sociale

280 La décision de poser une question préjudicielle à la Cour constitutionnelle suspend la procédure et les délais de

procédure et de prescription depuis la date de cette décision jusqu'à celle à laquelle l'arrêt de la Cour constitutionnelle est notifié à la juridiction qui a posé la question préjudicielle. Une copie en sera adressée aux parties

reso meno rigidi i contenuti della l. spec. 6 gennaio 1989- e che, ovviamente, non è ammessa la disciplina di alcuna fattispecie con una normativa non palesemente costituzionale.

Il secondo effetto delle decisioni di rinvio, ai sensi dell’art. 29281 l. spec. 6 gennaio 1989, concerne l’impossibilità di impugnare la sentenza, così come la decisione di non sottoporre la norma all’attenzione della Cour comporta l’impossibilità di rendere la questione oggetto di un ricorso distinto. Così, qualora le parti volessero contestare la decisione del giudice di rivolgersi a un tribunale di secondo grado, piuttosto che alla Corte, dovrebbero attendere la conclusione del giudizio e la relativa sentenza.

La Cour constitutionnelle non è obbligata a esprimersi, a seguito della presentazione di una questione pregiudiziale, con una sentenza. Essa, infatti, oltre ad avvalersi degli arrets de rejet o

d’annullation, può esprimersi con degli arrets de réponse attraverso i quali renderà noto al giudice a quo, e a tutte le altre giurisdizioni che potrebbero essere chiamate a esprimersi sulla stessa

fattispecie, quale sia il comportamento da avere rispetto alla norma impugnata. Così, se dall’ordinanza di rinvio la Corte dovesse dedurre che quest’ultima sia effettivamente affetta da un vizio di incostituzionalità, tutte le giurisdizioni coinvolte nel giudizio dovranno attenersi alla decisione non applicando la norma. Quest’ultima, sebbene ne sia dichiarata l’incostituzionalità, non viene annullata continuando a persistere nell’ordinamento giuridico. Ai sensi dell’art. 26, par. 2, c. 2, però, anche se le pronunce rese a seguito di un contenzioso pregiudiziale non hanno effetti erga

omnes, qualora un giudice, estraneo alla fattispecie per cui era stata adita la Cour, dovesse trovarsi a

disciplinare un caso simile sarà tenuto a rispettare quanto deciso dalla Corte disapplicando, eventualmente, la norma. Va, comunque, precisato che la Consulta, non trattandosi di annullamento, potrà, con la proposizione di una nuova questione, che verte sulla stessa norma, rivedere la propria posizione, riabilitandola a produrre i suoi effetti.

Può capitare, invce, che la Corte dichiari la costituzionalità della norma impugnata. Ciò significa che il giudice a quo ha il via libera all’applicazione della stessa alla fattispecie che deve disciplinare. In questo caso non vige l’obbligo di attenersi alla decisione presa, fermo restando che, qualora il giudice si discosti dal parere della Corte, potrebbe incappare in ricorsi alle giurisdizioni d’appello da parte degli attori del procedimento disciplinato.

In linea generale, sembrerebbe che le sentenze della Cour constitutionnelle si possano suddividere in due categorie: accoglimento e rigetto. Sebbene ciò sia teoricamente incontestabile, concretamente bisogna constatare che le formule attraverso le quali la Corte traduce l’accoglimento

281 En tant qu'elle pose une question préjudicielle à la Cour constitutionnelle, la décision d'une juridiction n'est

susceptible d'aucun recours.

§ 2. La décision par laquelle une juridiction refuse de poser une question préjudicielle doit indiquer les motifs de refus. En tant qu'elle refuse de poser une telle question, la décision d'une juridiction n'est pas susceptible d'un recours distinct

ovvero il rigetto sono svariate e, soprattutto, che non possono ridursi a delle tipologie nette. Ricorrendo a specifiche locuzioni282 essa, talvolta, attenua la portata di un dispositivo che decreta l’illegittimità ovvero la costituzionalità di una norma. Le tecniche di modulazione delle sentenze non hanno, però, evitato di creare problemi interpretativi soprattutto per quanto concerne l’applicazione della pronuncia stessa al caso concreto da parte dei tribunali.

Valga per tutti il caso in cui con una pronuncia di rinvio la Corte sottolinea che l’incostituzionalità della norma deriva da un vuoto legislativo che vizia direttamente l’atto sottoposto al suo giudizio. Con l’arret 111/2008, che richiama la sent. n 25 del 29 novembre 1991 della Corte europea dei diritti dell’uomo, la Corte specifica che è rimesso al giudice a quo, se la lacuna legislativa è situata nel testo legoslativo per cui è stata adita, mettere fine all’incostituzionalità rilevata. In effetti, i profili di illegittimità della norma vengono delineati in maniera sufficientemente precisa e completa da permettere al giudice di applicare la disposizione al caso concreto nel rispetto degli artt. 10 e 11 Cost.

Quest’ultima ipotesi va, però, distinta da quella in cui l’incostituzionalità di una disposizione deriva, invece, da una lacuna presente nell’intero quadro normativo e che può essere colmata esclusivamente con l’intervento del legislatore, sia esso federale, regionale ovvero comunitario. Vi è, dunque, una differenza sostanziale fra i due casi: nella prima ipotesi, quella del vuoto legislativo presente direttamente nella norma contestata dinnanzi alla Cour, al giudice è concesso un più ampio margine di manovra visto che spetta direttamente a lui, appoggiandosi all’aiuto interpretativo fornitogli dalla Consulta, colmare le vide législatif; nella seconda, lo spazio laciato sia alla Corte che al tribunale giudicante è quasi nullo, dato che è il legislatore l’unico titolare del potere di colmare la lacuna283. I ricorrenti danneggiati, perciò, da una lacuna legislativa si trovano in una

282 La Cour constate ainsi qu’il n’y a pas violation ‘dans la mesure où’, ‘en tant que’, ‘en ce que’ dans telle

intérpretation donnée par la Cour ou par le juge de renvoi, dans la mesur ‘dans la mesure où la disposition ne peut etre interpretée comme’. Où ‘sous réserve’ d’une interpretation que la Cour donne ensuite. On peut faire la meme recension de formule qui encadrent les constats de violation: ‘en ce que’. ‘dans la mesure où’, ‘en tant que’, ‘sauf en tant que’, ‘interprétée en ce sens que’, ‘dans la mesure de’, suivi d’une interpretation Rigaux M. F., Renauld B., La Cour

constitutionnelle.., p. 209

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La Cour a tenue le meme raisonnement dans l’arret 36/96 pour constater que par l’article 319, par 3, alinéa 2 du

Code civil, le législateur a entendue éviter les reconnaissances tardives et donner à l’enfant lui-meme la possibilité d’y consentir. On ne sarait donc imputer à cette disposition qui requiert le consentemment de l’enfant mineur non émancipé

de plus de quinze ans en cas reconnaissance par son père une différence de traitement injustifiée par rapport au meme mineur dont le consentement n’est pas requis dans le cas d’une reconnaissance meternelle. La Cour constate bien une violation des articles 10 et 11 de la Costitution meis celle-ci est imputable à une lacune législative et non à la disposition à propos de laquelle elle avait été interrogée. Une fois de plus on ne pouvait admettre que, compte tenue de la motivation de la Cour, extremement claire sur ce point, le juge accorde lui-meme un droit alors que la juridiction constitutionnelle avait formellement laissé au législateur la compétence (voire le devoir) de combler cette lacune. De meme la Cour constatant que l’autorité parental n’état actuel de la législation, possible qu’à l’égard des personnes qui ont un lien de filiation avec l’enfant, et que l’article 375bis du Code civile, bien qu’il permette l’organisation de relations personnelles entre un enfant et la personne qui justifie d’un lien d’affection particulier avec celui-ci, ne permet pas de donner à ces liens des effets qui consacreraient juridiquement les engagements auxquels cette personnes offrirait de souscrire à l’égard de cet enfant, au décide que cette situation crée une discrimination à l’égard des certains enfant,

posizione teoricamente avvantaggiata, ma concretamente molto sconveniente dovendo attendere il, fra l’altro, incerto intervento legislativo per poter beneficiare del diritto loro riconosciuto e momentaneamente leso284.

Un ultimo aspetto concernente le sentenze di rinvio riguarda l’interpretazione delle norme su cui la Corte deve esprimere il proprio parere. In base al dettato costituzionale e alle leggi organiche sull’organizzazione, ad essa spetta verificare la conformità delle disposizioni legislative federali, comunitaire e regionali alla Carta costituzionale. Non è richiesto, dunque, espressamente un intervento di carattere interpretativo. La Corte è tenuta esclusivamente a sindacare sulla costituzionalità dell’interpretazione di una specifica norma fornitale dal giudice, sebbene, nel corso del tempo, non abbia esitato a interpretare, piuttosto che a giudicare, le disposizioni al suo vaglio in maniera difforme dal tribunale di rinvio. Questo ha creato non pochi problemi dato che, sia a livello costituzionale che legislativo, non è previsto alcun rapporto gerarchico fra Corte costituzionale, Corte di cassazione e Consiglio di Stato che metta al vertice l’interpretazione delle norme fornita dalla prima piuttosto che dalle seconde. Se da un lato, quindi, sembrerebbe essere concreto il rischio di sovrapposizione fra le differenti interpretazioni di una stessa norma, ancor più pericolosa è la condizione in cui versano i cittadini che, in determinate occasioni, vedono messa a repentaglio la propria sicurezza giuridica285.

Vi è un’ultima ipotesi: quella in cui è possibile che sorgano problemi sull’interpretazione di una disposizione in relazione alle norme di riferimento, Costituzione e trattati internazionali. Vi è,

qui pourrait perdre brutalemt tout droit àò l’entretien et à la protection de la personne qui les ont élevé en cas de séparation du couple et, spécialement en cas de décès du parent qui a un lien de filiation avec eux. La Cour ajoute toutefois immédiatement: mais c’est au législateur qu’il appartient de préciser sous quelle forme, àquelle conditions et

selon quelles procédure l’autorité parentale pourrait, dans l’interet de l’enfant, etre étendue à autre personne qui n’ont pas un lien de filiation avec lui, les dispositions des articles 371 à 378bis du Code civil n’étant pas suscetible d’etre appliqué telles quelles, par analogie à la situation (en cause). En conséquence, ces disposition ne peuvent etre considérées discriminatoires Rigaux M. F., Renauld B., La Cour constitutionnelle.., p. 218

284 Un dernier exemple ilustre les difficultés liés à la sanction d’une omission du législateur. Interrogée par la Cour de

cassation au sujet de l’article 29, par 3, alinéa 2, de la loi du 5 aout relative aux violations graves du droit international humanitaire, la Cour répond que cette disposition transitoire viole la Constitution en ce qu’elle impose le désaisissement des juridictions lorsque le plaignant est un réfugié en Belgique, alors qu’elle ne l’impose pas lorsque le plaignant possède la nationalité belge (arret n 68/2005). En réalité la disposition en cause prevoit le désaisissemrnt dand toutes les affaires, avec une exception lorsque le plaignantest belge. La Cour de cassation qui avait pourtant qui avait invité la Cour d’arbitrage à répondre à une question portant sur l’interprétation de la norme en ce qu’elle imposerait le desaisissement, rende, à vu de la réponse de celle-ci, un arret qui prend le contre-pied de cette vision des choses. Par l’arret du 29 juin 2005 elle considère que la Cour d’arbitrage a en réalité constaté et sanctionné une lacune législative. Elle considère dès lors qu’il n’est lui pas permis, en vertu du principe de légalité des incriminations qui s’impose en matière pénale, de combler cette lacune en assimilant elle-meme, d’autorité, le réfugié au plaignant belge Rigaux M. F., Renauld B., La Cour constitutionnelle.., p. 220

285 La réalité cependant est plus complexe. L’operation de juger meme au contentieux constitutionnel, implique que le

juge, en l’occurrence la Cour , interprete la norme soumise à son controle . Il n’est pas concevable, sans cette démarche, de procéder à la censure éventuelle de la norme qu’il appartient à la seule juridiction constitutionnelle de faire. On a montré ailleurs que la Cour n’hesité pas à donner de la norme une une autre interpretation que celle qui lui avait été soumise par le juge. A partir du moment où aucune hierarchie n’a été établie par le Conseil d’etat le risque de voir s’opposer les interpretations à propos des memes normes est réel, ce qui ne s’avère plus etre ici un problème psychologique, mais apparait extremement périlleux pour la sécurité juridique des justiciables Rigaux M. F., Renauld B., La Cour constitutionnelle.., p. 221

infatti, chi ritiene che, in queste occasioni, non si tratti più d’interpretare la portata di norme di natura legislativa come tali, ma di farlo con certe regole costituzionali al fine di poter, in un momento successivo, applicare la norma stessa286.

Per riepilogare, la Corte costituzionale non annulla le norme nell’ambito di un contenzionso pregiudiziale, ma ne sancisce par droit la costituzionalità/incostituzionalità. Quest’ultima non comporta l’annullamento della disposizione che continua a persistere nell’ordinamento con la qualifica di incostituzionale. Ai sensi dell’art. 28 della l. spec. 6 gennaio 1989, si tratta del cosidetto principio della relatività delle sentenze della Corte costituzionale. Sono, dunque, tenuti a conformarsi al parere della Consulta il giudice che l’ha adita e tutti i giudici che potranno essere interpellati, magari in gradi successivi di giudizio, dalle stesse parti, sullo stesso oggetto. Il combinato del suddetto art. 28 con l’art. 26 della legge speciale in materia di Cour d’arbitrage mette in evidenza un ulteriore aspetto. Come sostengono alcuni autori287, le sentenze sono dotate di una autorité relative renforcée de chose jugée visto che l’art. 26 dispensa le giurisdizioni dall’adire le Corte nel caso in cui si trovino a dover disciplinare una questione pressoché identica a quella su cui la Consulta si è già espressa.

Differente sembra, invece, essere la posizione dei privati, per i quali la norma illegittima continua a essere vincolante. Infatti, a meno che non vi sia un intervento diretto da parte del legislatore che la abroghi, ovvero la modifichi al fine di renderla conforme al testo costituzionale, oppure di un’autorità che, ai sensi dell’art. 5 della l. spec. 6 gennaio 1989, ne ottenga l’annullamento –così come ne ha la facoltà un privato tramite un recours en annullation- la disposizione incriminata continua a produrre i suoi effetti cui tutti i cittadini sono sottoposti.

286 Ch Horevoetsa elevé plusiurs exemples de ces conflits relativement à la portée respective donée par les juridictions

de fond, voire par la Cour de Cassation, et par la Cour constitutionnelle. Il ne s’agissait plus d’interpréter la p’ortée de normes de nature législative comme telles mais d’interpreter certaines règles constitutionnelles (ainsi par exemple que signifie le mot impot tel qu’il figure à l’article 170 de la Constitution?) afin de pouvoir ensuite appliquer correctement la norme législative. Avec l’auteur précitée il faut fermement affirmer que c’est à la Cour constitutionnelle qui révient, à present, d’imposer son intérpretation del a Costitution. On ne saurait admettre que prévalent encore les intérpretations des autres juridictions sous peins non seulement d’anéantir tout effet utile du controle excercé par la Cour mais sourtout, répetons le, d’engendrer l’insecurité juridique. C’est dans cette perspective que le juge Paul Martens proposait qu’on donne à la Cour d’arbitrage la compétence d’imposer des interpretations de la Constitution qui lient le juge du fond Rigaux M. F., Renauld B., La Cour constitutionnelle.., p. 222

287 Delpérée F., Rasson-Roland A, La Cour d’arbitrage.., p. 108

CAPITOLO IV

I CONFLITTI DI COMPETENZA COME ASPETTO RILEVANTE DELLA

Nel documento La giustizia costituzionale in Belgio (pagine 129-134)

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