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FISICA TECNICA

Nel documento ARCHITETTURA (SEDI DI TORINO E MONDOVÌ) (pagine 193-197)

leìioni 40 esercitazioni 20 Paolo OLiARO

PRESENTAZIONE DEL CORSO

L'insegnamento ha carattere sia propedeutico che formativo e risulta utile in vista di successivi specifici approfondimenti che trovano collocazione nell'ambito disciplinare della Fisica tecnica ambientale.

L'obiettivo didattico formativo è quello di far acquisire allo studente la capacità di effettuare la progettazione termica degli elementi opachi e trasparenti costitutivi dell'involucro edilizio.

Nell'ambito del Laboratorio di Costruzione dell'ArchitetturaI, ove è programmato uno specifi-co specifi-contributo disciplinare, è poi prevista l'acquisizione di specifiche specifi-conoscenze circa i metodi e gli strumenti di misura delle grandezze fisiche di interesse per il settore edilizio.

PROGRAMMA

La trattazione è basata sul riconoscimento dei fenomeni fisici, sulla formulazione delle leggi fisiche che li descrivono, sulla definizione dei modelli matematici che li rappresentano, sulla interpretazione delle problematiche applicative in termini di schemi fisicamente coerenti.

Sono argomenti di lezioneiseguenti:

Grandezze fisiche fondamentali e derivate e loro unità di misura; nozioni di cinematica, statica e dinamica; concetti di lavoro ed energia.

Fondamenti di meccanica dei fluidi: proprietà meccaniche dei fluidi, statica dei fluidi pesanti, moto dei fluidi incomprimibili entro condotti.

Nozioni di termologia: termometria; calorimetria; cambiamenti di stato.

Fondamenti di termodinamica: sistemi, trasformazioni, diagrammi termodinamici; principi di termodinamica; macchine termiche; psicrometria.

Fondamenti di trasmissione del calore: conduzione, convezione, irraggiamento.

Trasporto di calore e di massa negli elementi opachi e trasparenti dell'involucro edilizio e criteri di progetto.

LABORATORI E/O ESERCITAZIONI

Alle lezioni tenute dalla docenza sono associate esercitazioni a carattere numerico BIBLIOGRAFIA

Vengono indicati all'inizio del corso tutti i testi utili per l'apprendimento e l'approfondimento degli argomenti trattati.

ESAME

L'esame si sostiene mediante una prova scritta, riguardante la risoluzione di esercizi numerici, e un colloquio orale individuale.

Impegno (ore):

Docente:

lezioni 60 esercitazioni 60 Paolo BERTALOTTI

PRESENTAZIONE DEL CORSO

La disciplina Fondamenti e Applicazioni di Geometria Descrittiva si occupa delle regole delle proiezioni ortogonali e degli altri metodi di rappresentazione indispensabili per il linguaggio dell'architetto, e quindi per la lettura dello spazio esistente e per la progettazione.

10 studio della disciplina mira a fornire gli strumenti teorici, critici e applicativi che consentano di attuareilpassaggio da una immagine ad enne dimensioni, ad una immagine bidimensionale eseguita nel rispetto dei codici del disegno e, viceversa, di interpretare i disegni per capire non solo la forma nello spazio, ma anche alcuni dei principali rapporti che s'instaurano tra tale forma e i suoi fruitori.

Per ottenere questo occorre:

conoscere i principi di geometria proiettiva su cui si fondano i metodidirappresentazione;

conoscere i concetti essenziali che sostengono i principali metodi di rappresentazione grafi-ca;

saper collegare le conoscenze personali ai fondamenti teorici della geometria descrittiva;

saper applicare i principi teorici ai problemi di disegno delle forme (a cominciare dalle forme geometriche semplici fino ad arrivare a forme architettoniche complesse o ad idee progettuali);

conoscere le regole, le convenzioni e le problematiche del linguaggio grafico.

PROGRAMMA

Introduzioneaiproblemi di rappresentazione delle forme.

Convenzioni del disegno.

I fondamenti scientifici della rappresentazione.

Elementi di geometria proiettiva (Definizioni e terminologia. Proiezione. Sezione.

Ribaltamento. Corrispondenza. Omologia, proiettività, prospettività).

Geometria descrittiva.

Proiezioni ortogonali (Piani, rette, punti e problemi relativi. Appartenenza. Parallelismo.

Ortogonalità. Ribaltamento).

Disegno di forme geometriche (Cubo. Sfera. Superfici di traslazione Superfici di rotazione.·

Cono e cilindro. Rigate).

Intersezione tra solidi e superfici.

Concetti fondamentali di disegno automatico.

Definizione di un punto nello spazio (Coordinate cartesiane polari, triangolazioni, trilatera-zioni).

Proiezioni quotate (Punto, retta, piano e problemi relativi). Disegno del terreno (Piano quo-tato, curve di livello, linee di pendio, linee a pendenza costante)

Assonometria ortogonale (Piano assonometrico, triangolo fondamentale, assi assonometri-ci, origine, unità di misura assonometriche). Assonometria obliqua (teorema di Pohlke).

Disegno in assonometria.

Geometrie a sostegno delle forme complesse Tetti. Volte Fondamenti scientifici a sostegno delle operazioni di rilievo.

Proiezione centrale (Retta, piano, punto e problemi relativi. Appartenenza. Parallelismo.

Ribaltamento. Incidenza retta Incidenza piano. Perpendicolarità. Angolo tra due rette).

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Prospettiva (Piani, relte, punti e problemi relativi. Misuratori).li disegno in prospettiva (Prospettiva centrale, accidentale, a quadro inclinato) Restituzione prospettica.

Teoria delle ombre (Fonte luminosa all'infinito. illuminazione reale - angolo azimutale e zenitale-.

Direzione convenzionale. Fonte luminosa in un punto proprio. Figure d'ombra (proiezioni).

Ombre di forme geometriche semplici Punto. Segmento. Cubo (Separatrice d'ombra) Cilindro. Cono, Sfera.

LABORATORI

E/O

ESERCITAZIONI

1. Una esercitazione (obbligatoria) su ciascuno degli argomenti teorici sviluppati durante l'anno.

2. Una esercitazione su di una forma (architettonica) di rilevante interesse. Su tale forma si richiede di analizzare ed individuare le geometrie elementari a sostegno della stessa: di interpretare le linee come intersezioni di superfici geometriche semplici; di realizzare cor-rettamente i disegni in proiezioni ortogonali, in assonometria, in prospettiva; di valutare i problemi di scala e di luce e di ombra; eventualmente di produrre fotografie sucui impo-stare il lavoro di restituzione prospettica e di realizzare un modello (reale o virtuale).

BIBLIOGRAFIA

G. Francia,Elementi ed esercizi di Geometria Descrittiva, EISEdizioni Scientifiche, Genova, 1960.

EdwinA.Abbot,Flatlandia, Racconto fantastico a più dimensioni,Adelphi, Milano, 1966.

E Mondino,Lezioni di Geometria proiettiva e descrittiva,Lib. tecnica Ed., Dott. Ing.

v.,

Giorgio, Torino, 1976.

Attilio De Bemardi.Forma Spazio Percezione.Giardini Ed., Pisa, 1979.

A.Marcolli,Teoria del Campo,VoI I e 2, Ed. Sansoni, Firenze, 1980.

Chisini e Biggiogero,Lezioni di geometria descrittiva,Ed. Masson Italia, Milano, 1981 R, Arnheim.Ladinamica della forma architettonica.Feltrinelli. Milano. 1981.

Ugo Saccardi,Le applicazioni della geometria descrittiva,Lib. Ed. Fiorentina, Firenze, 1983.

G. M. Zuccotti,Laprospettiva come mediazione tralospazio della realtà elospazio matematico,Celid editore, Torino, 1983.

G. M. Zuccotti,Applicazioni di geometria descrittivaI,Le proiezioni ortogonali - Le figure piane,Celid editore, Torino, 1984.

K.Lynch.L'immagine della città.Marsilio Venezia. 1985.

G. M. Zuccotti,La prospettiva,Alinea editore, Firenze, 1986.

G. M. Zuccotti,Lateoria delle ombre,Parte I, Alinea editore, Firenze, 1988.

M. Docci.Manuale di disegno architettonicoLaterza Editore, Bari, 1988.

M. Docci,R.Migliari, Scienza Della Rappresentazione. Fondamenti e applicazioni della geometria descrittiva,NIS La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1992

M. Massironi,Vedere conildisegno,Franco Muzzio editore, Padova, 1982.

R.Maestro,Disegno per l'analisi e perilprogetto,Progetto Leonardo, Bologna, 1991.

R.De Rubertis.Fondamenti e applicazioni di geometria descrittiva.Kappa. Roma 1993.

Eli Maor.All'infinito e oltre.Mursia. Milano. 1993.

E. Hall, Ladimensione nascosta.

E. Hall,Il linguaggio silenzioso.

ESAME

Cosa occorre sapere, saper fare e fare per l'esame di EAGD?

Lo studente deve aver conseguito durante l'anno alcuni obiettivi:

- Saper vedere tridimensiona1mente ciò che è disegnato sul foglio;

- Saper disegnare, enti geometrici astratti o forme geometriche, in proiezioni ortogonali e negli altri metodi descrittivi indicati in programma;

diate.

Come dimostrare di aver raggiunto tali obiettivi?

a) Nel corso del periodo didattico

Ogni settimana attraverso le esercitazioni, l'esposizione e la discussione dei lavori svolti.

La partecipazione è obbligatoria: chi ottiene una valutazione positiva può iniziareiltema finale concordato conildocente o i collaboratori Solo gli studenticuiè stato assegnatoiltema finale potranno accedereall'esame.

b) Modalità d'esame

L'esame consiste nella discussione del materiale elaborato duranteilcorso ed è quindi diluito durante tutto l'anno. Nei casiincui il materiale presentato sia insufficiente verranno formulate alcune domande sugli argomenci trattati nel corso con le quali si tenderà a venficare la capacità di applicare le teorie scientifiche per impostare e risolvere problemi concreti.

Nel documento ARCHITETTURA (SEDI DI TORINO E MONDOVÌ) (pagine 193-197)