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FONDAMENTI E APPLICAZIONI DI GEOMETRIA DESCRlnlVA

Nel documento ARCHITETTURA (SEDI DI TORINO E MONDOVÌ) (pagine 69-73)

lezioni 60 esercitazioni 60 Giorgio COMOLLO

PRESENTAZIONE DEL CORSO

Linee, linee e solo linee si compongono nel foglio di cristallo per realizzare il sogno-necessità di ogni progettista: comunicare visivamente, in scala, con tutto il mondo delle forme geometrizza-bili, di ieri, di oggi o del futuro.

Scie di grafite o luminose di pixel per realizzare tracciati di conoscenza, alchimie dimensionali, zoomate fantastiche di scala, disegnare lettere e parole formali con linguaggio universale.

Stupefacente magia proiettiva, già vera su un foglietto da schizzi o per segni sulla sabbia, che può accadere però solo per applicazione concettualmente rigorosissima di principi, leggi, codici e norme di carattere puramente scientifico, logico, tecnico.

Linee anche belle alla vista o straordinariamente verisirnili ma sempre strutturate come numeri di un'equazione, dunque progettualmente operabili ed indispensabili solo se lette e scritte in piena coscienza, univocamente, senza possibilità di arbitrio, di approssimazione o di frainten-dimento.

Il percorso didattico (anche se rischiosamente sempre più abbreviato e di superficie) é finalizza-to a creare una coscienza profonda, completa e rassicurante del segno (disegno) proiettivo, nella convinzione (verificata da risultati costanti) che ciò contribuisca significativamente allo sviluppo delle capacità compositive (non solo comunicative) del progettista.

Ladisciplina infatti, forse contrariamente a quanto appare, é disciplina innanzi tutto di pensiero, esercizio di logica, immaginazione, analisi, scelte, sintesi di saperi diversi, nonché di creatività.

Assolutamente secondario, quasi estraneo, il problema di rendere luccicante l'aspetto grafico-illustrativo del fenomeno proiettivo. Innumerevoli programmi di computer o manualetti di gra-fica e disegno tecnico bene descrivono e circoscrivono questo problema che sta acquistando fin troppe soluzioni.

PROGRAMMA

Dopo una breve, indispensabile rassegna dei pochi elementi teorici che spiegano i principi regolatori di qualsiasi fenomeno proiettivo nonché le motivazioni e le inter relazioni dei metodi descrittivi che ne derivano (prospettività, omologia, principio di generazione delle forme, immaginari, ecc.), vengono analizzati con essenziale completezza due metodi descrittivi a con-fronto:

la proiezione centrale (ad alto contenuto formativo), la proiezione ortogonale (ad alto contenuto informativo).

Ciò avviene analizzando la scrittura e la lettura rispettive degli enti formali nello spazio, la logi-ca che ne regola l'uso compositivo (appartenenza, parallelismo, perpendicolarità) ed il controllo metrico delle figure (sezioni e ribaltamenti).

Teoria delle ombre, immagini specchiate, figure di sviluppo ne esemplificano un primo impie-go coerente (applicazioni) che si conclude (per gli studenti di Architettura) nella trattazione di alcuni temi monografici: restituzione fotogrammetrica, l'arco e le volte, le rigate, le figure plato-niche, due piccoli problemi topografici di tracciamento, la ruota.

Viene poi analizzato, solo criticamente, il metodo delle assonometrie per evidenziare le proble-matiche teoriche e di controllo metrico.

Operativamente, esaminate le due teorie risolutive specifiche (ellisse direttrice e l'applicazione delle leggi dell'ortogonalità) si utilizza, per semplicità, l'omologia piana tra proiezioni assono-metriche ed ortogonali corrispondenti.

ESAME

Il normale corredo richiesto allo studente singolo comprende:

- quaderno personale di appunti delle lezioni, più collezione (a fotocopie) delle figuredi svilup-po e delle costruzioni geometriche tratte da libri;

- raccolta personale illustrata delle parole chiave del corso;

- cartella delle esercitazioni/prove (una dozzina circa) svolte e raccolte in aula durante l'anno;

- cinque tavole finali obbligatorie su temi unificati, discusse preventivamente con la docenza.

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WA062

Impegno (ore):

Docente:

FONDAMENTI E APPLICAZIONI DI GEOMETRIA DESCRlnlVA

lezioni 60 esercitazioni 60 Enrichetta MARTINA

PROGRAMMA

La percezione eildisegno delle forme e dello spazio. I fondamenti scientifici della rappresenta-zione.

Elementi di geometria proiettiva. Proiezione centrale. Proiezioni ortogonali.

Assonometria.

Prospettiva.

Teoria delle ombre.

Fondamenti scientifici a sostegno delle operazioni di rilievo e del disegno di progetto.

Metodologia:

Dopo aver proposto le regole teoriche, verrà suggerito un approccio conildisegno in cui si richiede la partecipazione sui problemi applicativi. Si richiede quindi di usareildisegno come linguaggio per esprimere le proprie conoscenze e di far uso delle regole e dei fondamenti della geometria descrittiva come strumento di verifica e di controllo di quanto manifestato.

In quest'ottica riveste particolare importanza l'applicazione pratica su problemi di disegno col-legati all'esperienza personale, ai contenuti delle altre discipline dello stesso anno di corso e connessi con lo studio di una forma.

LABORATORI E/O ESERCITAZIONI Laboratorio di fotogrammetria e rilievo. (CISDA)

Laboratorio di fotogrametria. (Prof.ssa Bruna Bassi, Arch. Omelia Bucolo, Arch. Daniela Miron) Dipartimento di Scienze e Tecniche.

DOCUMENTAZIONE DIDATITICA AD USO INDIVIDUALE

E.Martina:"Applicazioni" di geometria descrittiva -112disegni dell'autore giovane, per imparare le regole delle proiezioni ortogonali, della prospettiva, della teoria delle ombre -LEVROTTO& BELLA, Torino, 1991.

Materiale del corso (distribuito dal docente durante l'anno).

BIBLIOGRAFIA

G.M. Zuccotti,Laprospettiva come mediazione tra lo spazio della realtà e lo spazio matematico,CELID, Torino, 1983.

M. Zuccotti,Applicazioni di geometria descrittiva. I,Leproiezioni ortogonali, le figure piane,CELID, Torino, 1984.

G.M. Zuccotti,Laprospettiva,Alinea, Firenze, 1986.

G.M. Zuccotti,Lateoria delle ombre. ParteI, Alinea, Firenze, 1988.

M. Docci,Manuale di disegno architettonico,Laterza, Bari, 1988.

M. Docci,R. Migliari, Scienza della rappresentazione: fondamenti e applicazioni della geometria descrittiva,La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1992.

ESAME

a) Crediti disponibili

Valutazione delle esercitazioni svolte durante l'anno.

b) Esame finale

Discussione degli elaborati svolti duranteilcorso, e domande sugli argomenti delle lezioni.

Docente:

DESCRlnlVA

Clara PAGANO

PRESENTAZIONE DEL CORSO

La Geometria descrittiva nelle sue applicazioni è tra le tecniche di rappresentazione quella pri-vilegiata dagli architetti e dai progettisti in genere.

La capacità di trasferire sul bidimensionale foglio da disegno quegli aspetti della realtà tridi-mensionale che si ritengono utili e possibili per il progetto, nella semplificazione del modello geometrico, è indispensabile per il futuro architetto, come peraltro anche la capacità di leggere quanto altri in passato hanno già prodotto.

licorso tratta pertanto, partendo dalle nozioni di base della geometria proiettiva su cui la geo-metria descrittiva si fonda, i vari metodi di rappresentazione, tenendo anche nel debito conto le grandi potenzialità che gli attuali mezzi informatici offrono.

PROGRAMMA

- Elementi di geometria proiettiva - Proiezioni ortogonali

- Assonometria - Proiezione centrale - Prospettiva - Teoria delle ombre

- Restituzione fotogrammetrica (cenni) - Proiezioni quotate (cenni)

LABORATORI E/O ESERCITAZIONI

Del corso faranno parte integrante frequenti esercitazioni in aula ed altre suggerite per una riflessione a casa, in quanto si ritengono strumento fondamentale per il consolidamento e l'inte-riorizzazione delle conoscenze proposte a lezione, mediante l'applicazione creativa della teoria.

Insede d'esame verranno richieste alcune tavole obbligatorie utili ad accertare la reale capacità dello studente ad affrontare e risolvere vari problemi di rappresentazione nei diversi metodi.

BIBLIOGRAFIA

u.

Saccardi, Applicazioni della geometria descrittiva, Lib. Ed. Fiorentina, Firenze, 1983.

Chisini, Biggiogero, Lezioni di geometria descrittiva, Ed. Masson Italia, Milano, 1981.

M. Docci / R.Migliari, Scienza della rappresenta-ione, La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1992.

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Nel documento ARCHITETTURA (SEDI DI TORINO E MONDOVÌ) (pagine 69-73)