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“La formazione - proprio per il fatto di emergere come bisogno originario di ricomposizione dell’umano dalla divisione e dalla specializzazione del lavoro cognitivo - si afferma come l’unica possibilità ricorsiva di generazione di senso e dunque di ulteriorità per la stessa società della conoscenza” (Margiotta, 2005)42. Vale a dire che la formazione è l’opportunità per ricomporre a unità il sapere e generare nuova conoscenza; ulteriorità come approfondimento, nuove dimensioni di pensiero della mente, nuovo valore per l’individuo e la società. La conoscenza infatti non è solo informazione (essenziale per l’input iniziale), ma anche intuizione, percezione, creatività, capacità rielaborative e ricomponitrici, incontro con altra conoscenza.

La formazione, così come la conoscenza, è un processo attivo di significazione. “Formativo” comprende pertanto tutto ciò che rende “significante” un’azione e crea valore. Riprendendo ancora il pensiero di Margiotta (2006)43, la formazione è un’esperienza morfogenetica, riflessiva e interattiva. L’autore sostiene che formazione è “dare forma” all’azione, generare nuove forme di conoscenza orientate al valore. La formazione si configura come un mediatore delle istanze individuali, nella “co- generazione di quel significato-valore”.

La formatività è strettamente connessa anche al concetto di “sviluppo personale”. Un’azione autenticamente formativa deve portare alla valorizzazione del Sé. Il ruolo della formazione è quello di fungere da “mediatore per la ricostruzione dei

42 U. Margiotta, Educazione e formazione nella società della conoscenza. Come cambia l’organizzazione del sapere e della sua trasmissione e costruzione, in Tecnologie Didattiche 36, n. 3 – 2005 (p. 5)

diversi significati (senso) che l’esperienza dell’interazione assume per i soggetti, a partire dall’individualità di appartenenza44”.

Il concetto di formatività è strettamente connesso inoltre a quello di competenza. La formatività viene così intesa come la capacità di sviluppare ed esercitare quanto appreso in una dimensione sistematicamente metacognitiva e ideativo- immaginativa, che permette di attribuire senso e significato alle nuove conoscenze apprese.

È cambiato quindi anche il modo di intendere la formazione, che deve essere continua, distribuita nel tempo, immersa nei luoghi quotidiani. La formazione richiede sia una rielaborazione attiva delle conoscenze pregresse, sia la scoperta di nuove frontiere di ricerca e di esplorazione ed esplosione dei saperi. La formazione riscopre quindi la dimensione creativa ed esplorativa dell’apprendimento, attraverso il confronto con molteplici visioni del mondo. Intesa in questo senso, essa è profondamente radicata nelle interazioni che generano valore. Emerge pertanto che la formatività del capitale sociale risiede nella capacità di generare valore attraverso le relazioni. In che modo?

Prima di tutto, attraverso l’ampliamento del potenziale umano e il ritorno di valore nello scambio tra capitale umano e capitale sociale. Il capitale umano, nell’accezione socio-economica, è definito come la combinazione di risorse individuali, tangibili e intangibili, tacite e codificate, basate principalmente sulla conoscenza e sulle capacità di aggiornamento (Berndt & Triplett, 1990; Hulten, 1990; Antonelli, 2003). L’istruzione e la formazione sono degli “investimenti” per formare e migliorare il capitale umano (Schulz, 1971). Secondo Coleman (2005), il capitale umano è creato trasformando le persone in modo tale da dare loro capacità e competenze che le mettano in grado di agire in modi nuovi. Il sistema formativo, che deve promuovere un approccio alla scoperta, alla ricerca e all’innovazione (che funga da supporto al mondo del lavoro e alla crescita della società), deve riuscire ad accrescere la qualità del capitale umano. Come? Il capitale sociale entra in gioco in questa sfida, come creazione di un terreno fertile sul quale il capitale umano può crescere. Non a caso, i sistemi educativi e formativi devono rispondere all’esigenza (e sfida) non soltanto di formare e rafforzare il valore delle conoscenze e delle competenze, ma anche di formare e rafforzare le capacità di relazione, di partecipazione e di integrazione tra individui, comunità e

44 M. Costa, F. Dal Fiore, Entità in formazione. Governare il cambiamento tra comunità e network, UTET, Torino 2005, p. 19

istituzioni. Riprendendo ancora una volta la definizione di Coleman, il capitale sociale è una risorsa a disposizione degli individui, che valorizza il capitale umano e facilita l’individuo nel raggiungimento dei propri obiettivi.

La premessa da cui partire, supportata dall’approccio costruttivista all’apprendimento, è che gli individui acquisiscono maggiori conoscenze e competenze se inseriti in reti sociali con cui condividere e negoziare le proprie conoscenze ed esperienze.

Da questo punto di vista, il capitale sociale è “generatore” di valore formativo sia per l’individuo, sia, a livello strutturale, per il percorso formativo.

Dal potenziale umano al capitale sociale

Il capitale sociale fa crescere il potenziale umano, facilitando il flusso delle informazioni e dei saperi (Field, 2005), e rafforzando la percezione dell’identità propria e altrui. Attraverso il capitale sociale, il potenziale umano acquista maggiore valore. Le conoscenze e competenze di partenza, attraverso l’interazione, si arricchiscono e tornano all’individuo amplificate e ricche di ulteriori interpretazioni del mondo. Nell’interazione sociale, l’individuo acquisisce un proprio ruolo, e grazie alla fiducia (elemento indispensabile per la creazione di capitale sociale), egli rafforza la propria

identità. Il capitale sociale è quindi una variabile affinché l’individuo realizzi sé stesso, persegua obiettivi più ambiziosi, abbia più possibilità di scoprire e valorizzare i propri talenti.

Ma il capitale sociale apporta anche un notevole valore al percorso formativo. E qui risiede un altro degli output di questa ricerca. Essendo un’azione razionale e intenzionale, il capitale sociale può essere creato. Progettare un intervento formativo in modo tale da creare una relazione educativa (formativa) che si configuri come capitale sociale apporta notevoli vantaggi:

 facilita lo scambio delle conoscenze e incentiva lo sviluppo cognitivo e sociale dei discenti;

 rende più espliciti e più ambiziosi gli obiettivi da perseguire; per la formazione di capitale sociale, è necessario che si crei condivisione degli obiettivi; maggior condivisione corrisponde a una maggiore consapevolezza del valore formativo del percorso stesso;

 crea supporto sociale, e quindi maggiore coesione all’interno del gruppo, e minore rischio di drop-out;

 aumenta la motivazione e la partecipazione al percorso formativo stesso.

Formatività, capitale sociale e capitale umano

2.6 Il capitale sociale potenzia e migliora il processo di co-costruzione della