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L’analisi dei forum è stata condotta considerando 5 elementi strategici:  l’approccio metodologico-didattico del docente;

 il modello di tutorship;  la partecipazione al forum;  il livello di formatività;

 la presenza di capitale sociale.

Capire l’approccio metodologico-didattico del docente è fondamentale per contestualizzare il corso di formazione analizzato, comprendere la strutturazione del forum e la tipologia di interventi inseriti.

Prima di tutto, va considerata la relazione tra lezioni in presenza e lezioni on- line, e la connessione tra queste due diverse tipologie di momenti formativi. Le lezioni on-line sono successive alle lezioni in presenza? I corsisti si conoscono?

Un secondo aspetto da valutare è se il docente auspica un apprendimento individuale o collettivo. In altre parole, se l’obiettivo del corso è acquisire e padroneggiare determinate conoscenze e competenze che possono essere raggiunte anche solo attraverso un percorso di autoapprendimento, in cui il forum può essere visto come un luogo in cui il discente dimostra al docente e al tutor di aver appreso ed elaborato determinati saperi, oppure se il docente promuove un apprendimento di tipo collaborativo, in cui l’acquisizione di certi saperi non può prescindere dalla collaborazione con gli altri colleghi del corso. Il docente mette quindi in atto delle metodologie basate sul cooperative learning. Può sembrare banale questa suddivisione,

soprattutto alla luce di un lavoro di ricerca che mira a indagare e dimostrare la formatività del capitale sociale, e quindi della relazione, all’interno dei forum. La ragione è dovuta al fatto che in molti forum ho notato che ciascun discente segue un proprio percorso di rielaborazione delle conoscenze a partire dalla domanda iniziale del docente o tutor on-line, e che l’interazione si configura come one-to-one, con scarsi punti di contatto e confronto con gli altri membri della classe virtuale.

Un terzo elemento da considerare è infine l’accento posto sui contenuti piuttosto che sulla metodologia. Questo elemento è strettamente correlato alle modalità di valutazione del corso. Se la valutazione è centrata ad esempio sul solo esame finale, e la partecipazione al forum è considerata solo in base al numero di interventi inseriti, gli studenti saranno più portati a studiare in modo autonomo e a limitarsi a inserire interventi che dimostrino l’evoluzione e l’avanzamento delle loro conoscenze. Se invece il docente pone l’accento sulla metodologia di apprendimento, vale a dire non solo sull’esito dell’esame finale del corso, ma anche sulle modalità di partecipazione e di co- costruzione della conoscenza, i discenti sono motivati (quasi obbligati) a partecipare al forum, ma hanno anche la possibilità di comprendere il valore formativo di questo strumento. Il discorso sull’obbligo alla partecipazione è piuttosto delicato, soprattutto perché, nel caso della presente ricerca, si tratta di percorsi di specializzazione rivolti ad adulti, che dovrebbero essere capaci di organizzare il proprio percorso di apprendimento. In ogni caso, sarebbe consigliabile premiare la partecipazione significativa ai forum come prima leva per far conoscere e rendere consapevoli i corsisti delle potenzialità di questo strumento.

La seconda figura cardine di un percorso on-line e che potremmo definire “artefice” delle interazioni è il tutor on-line. Nell’ambito della formazione a distanza il tutor on-line61 ricopre un ruolo fondamentale, soprattutto se il modello di e-learning

61 In questi ultimi anni sono stati pubblicati svariati volumi sul tutoraggio on-line. Solo per citare alcune pubblicazioni italiane, si segnalano:

M. Rotta, M. Ranieri, E-tutor: identità e competenze. Un profilo professionale per l’e-learning, Centro Studi Erikson, Trento 2005

P. C. Rivoltella (a cura di), E-tutor. Profilo, metodi e strumenti, Carrocci Editori, Roma 2006

applicato è basato non sull’auto-apprendimento, bensì sull’apprendimento assistito e ancora più sull’apprendimento collaborativo (Banzato, 2003). Secondo Rogers (1973) il tutor è un “facilitatore” degli apprendimenti. L’apprendimento non può infatti essere insegnato ma solo facilitato, facendo leva sulla consapevolezza che le nuove conoscenze aumenteranno le competenze e apporteranno un vantaggio concreto per la crescita del Sé. Il tutor deve quindi predisporre un clima adeguato affinché si possano conseguire gli obiettivi formativi e realizzare lo “scaffolding”, vale a dire il sostegno tecnico e relazionale che favorisce l’apprendimento e stimola lo sviluppo delle potenzialità individuali.

Il ruolo del tutor può essere ricoperto secondo diversi modelli di interazione, a seconda della tematica di discussione, della coesione della classe, degli obiettivi formativi che si vogliono perseguire. Possono essere individuati tre macro modelli di tutorship:

 il tutor istruttore, che privilegia una comunicazione uno-a-molti e non approfondisce l’analisi dei materiali formativi bensì si limita alla soluzione di problematiche di tipo prevalentemente tecnico;

 il tutor facilitatore, che si distingue per la capacità di porre le domande giuste al momento giusto, osservare, ascoltare e intervenire solo quando strettamente opportuno, fornire un feedback adeguato, quando necessario, sostenere e

apprendimenti, contrapposto al docente inteso come erogatore di conoscenze (Zorfass, 1998). In altri casi il tutor on-line è paragonato al moderator, e viene evidenziata la sua funzione di animatore delle interazioni (Salmon, 1998). Collina e Berge (1996) hanno individuato tre diversi modelli di tutorship: instructor, moderator e facilitator, a seconda che questa figurasia maggiormente orientata ai contenuti, alla gestione dei gruppi di lavoro oppure alle varie forme di scaffolding dell’apprendimento.

Riprendendo gli studi di Rotta (Il tutor on-line: tipologie, 2005 http://formare.erickson.it/archivio/febbraio/tipologie.html) “si può affermare che la figura del tutor assume un particolare significato nei percorsi formativi in rete basati sull'apprendimento collaborativo, secondo quanto suggerito da vari autori, in particolare Harasim, Andrusyszyn, Berge e Collins o Turoff; ma senza dimenticare che nella formazione online possono verificarsi situazioni molteplici, che richiedono atteggiamenti diversificati”. Nella presente ricerca si fa riferimento al modello di tutorship adottato dal laboratorio Univirtual e-Learning Technologies, frutto di anni di ricerca e sperimentazioni. Gli studi sul tutoraggio on-line sono iniziati infatti a partire dalle sperimentazioni del 1998-99. Per ulteriori dettagli si fa riferimento alla seguente pubblicazione: M. Banzato, La SSIS on-line: un modello

incoraggiare le attività dei discenti, secondo il modello didattico propriamente “learned-centered”. Il tutor facilitatore molte volte diventa tutor moderatore- animatore, capace di creare e inserirsi nella comunità dei discenti, riuscendo a trasformare la classe virtuale in vera e propria comunità di apprendimento. Il tutor facilitatore non deve confondersi però con la figura del “tutor mammo” che si assume compiti e responsabilità al posto dei discenti;

 il tutor osservatore, che pone le domande iniziali per animare la discussione e fornisce il feedback relativo all’andamento della discussione, lasciando comunque ai discenti la gestione della discussione.

Nel modello di tutorship adottato dal laboratorio Univirtual e-Learning Technologies, i tutor on-line devono ricoprire le seguenti funzioni (Banzato, 2003):  organizzative, relativamente alla fruizione del corso da parte dei discenti. Il tutor on-

line deve controllare che i discenti dispongano delle attrezzature necessarie per frequentare il corso e abbiano le competenze di base per poter usare un computer (presupposto fondamentale affinché si realizzi l’apprendimento in modalità e- learning);

 strutturali, connesse alla pianificazione delle attività e alle modalità di realizzazione (compiti da realizzare, argomenti di discussione, esercitazioni e verifiche, scadenze);

 di orientamento, sia nei confronti delle tecnologie, sia verso le tematiche oggetto del corso;

 concettuali, connesse agli aspetti didattici del corso. Il tutor on-line è infatti una figura equiparabile a un docente, e deve essere in grado di amministrare i contenuti e facilitare gli apprendimenti;

 cognitive, connesse alla spiegazione delle tematiche e basate su una didattica di apprendimento per problemi. In questa situazione, il tutor on-line si colloca in una dimensione metacognitiva, focalizzata su come il discente cerca di risolvere un determinato problema;

 di coordinamento dei lavori di gruppo, nell’ambito di attività di cooperative learning. In questo caso, il tutor on-line è un moderatore che incoraggia il dialogo e

La terza variabile analizzata è la partecipazione formativa al forum, vale a dire quegli interventi dei corsisti che possono essere classificati in una delle fasi del modello di Gunawardena per la costruzione della conoscenza. In questo modo, è possibile comprendere come formatività e capitale sociale si intrecciano nel processo di co- costruzione della conoscenza, e analizzare come il capitale sociale permette di amplificare il potenziale umano.

Il livello di formatività degli interventi è stato analizzato secondo tre indicatori:

 generazione di nuova conoscenza: l’apprendimento deve configurarsi come un processo attivo e proattivo di costruzione di nuova conoscenza, finalizzata al raggiungimento degli obiettivi formativi, e connesso alla crescita del potenziale umano di ogni singolo discente. Ciò implica un approccio critico all’apprendimento: il discente deve essere in grado di confrontare le nuove informazioni con le conoscenze che sono già in suo possesso, e deve riuscire a confrontare i propri schemi mentali con quelli degli altri discenti, in modo da pervenire a una negoziazione e condivisione di significati (cultura di appartenenza). Le domande che permettono di rilevare questo indicatore sono:

o i discenti condividono e confrontano le informazioni?

o analizzano le eventuali dissonanze tra i diversi schemi mentali che emergono nel corso della discussione?

o negoziano i diversi significati? o avanzano delle proposte di sintesi?

o esplicitano come sono cambiati i loro schemi mentali nel corso della discussione?

o pervengono alla costruzione di nuova conoscenza?

 creazione di valore: il raggiungimento degli obiettivi formativi non è il solo fine di un percorso di formazione. In modo particolare, traendo spunto dalla teoria di Knowles, l’apprendimento deve portare anche a una riflessione sulla propria identità personale e professionale. Il rafforzamento dell’identità avviene nel confronto con

l’altro, nel sentirsi parte della comunità ed essere responsabile del processo di co- costruzione della conoscenza, valorizzando le informazioni acquisite e fornendo nuovi stimoli di riflessioni, mettendo così in collegamento la rete sociale creatasi nel forum didattico con altre reti sociali alle quali i discenti appartengono. Le domande guida per l’analisi di questo secondo indicatore di formatività sono:

o il discente partecipa al processo di co-costruzione della conoscenza supportando quanto appreso con altre informazioni e condividendo nuove risorse?

o il discente ha un approccio critico all’apprendimento?

o procede in modo autonomo e proattivo nel confronto tra la propria esperienza e le proprie conoscenze, e le nuove informazioni condivise nel forum?

o è attivo nel processo di disseminazione delle conoscenze apprese, inteso come collegamento tra le conoscenze costruite nel forum e quelle costruite in altre reti di cui fa parte?

 orientamento all’azione significante: l’apprendimento deve portare all’autorealizzazione della persona in tutti i contesti di vita, e deve quindi essere trasferibile. Per quanto riguarda questo terzo indicatore, che è il fine ultimo di un processo formativo, le domande guida per la rilevazione sono:

o il discente è in grado di adattare le nuove conoscenze apprese al suo contesto quotidiano professionale e di vita?

o mette in atto dei processi di trasferibilità delle conoscenze apprese?

o si sente parte di un sistema sociale più ampio, che supera i confini del forum didattico?

L’ultimo elemento considerato in fase di analisi dei forum è la presenza di capitale sociale, attraverso la rilevazione di tre indicatori:

 condivisione di norme e valori: le reti di relazione facilitano la trasmissione e la condivisione di norme e valori, nel rispetto della solidarietà sociale, tramite una cooperazione di fiducia tra gli individui. Il capitale sociale inteso come condivisione di norme e valori migliora la qualità della vita, ed è connesso a elementi quali:

o riconoscimento dell’identità altrui; o rafforzamento della propria identità;

o condivisione di un modello professionale, in questo caso, della professione insegnante.

Sono osservabili questi elementi nel corso delle interazioni?

 supporto: all’interno del gruppo classe virtuale si riscontrano elementi che indicano un supporto inteso come supporto al processo di co-costruzione della conoscenza, supporto come orientamento, supporto come prevenzione della demotivazione e del drop-out del corso (o della partecipazione al forum).

I discenti si supportano l’un l’altro? Si cercano? Si sostengono? Si aiutano?

 fiducia: l’ultimo indicatore da ricercare è la fiducia, che è alla base di un processo collaborativo di apprendimento e della nascita e sopravvivenza di una comunità virtuale. Se c’è fiducia, c’è motivazione alla partecipazione al forum, c’è apprezzamento nei confronti del percorso seguito, del gruppo di appartenenza, ecc…c’è riconoscimento del senso di quanto si sta apprendendo, c’è senso di reciprocità che funge da motore dell’interazione.

Esiste tale fiducia? Come viene espressa dai corsisti? Che ripercussioni ha nel corso delle interazioni e come contribuisce a trasformare l’interazione in relazione signifcativa?

A partire dagli elementi elencati precedentemente, si è elaborata una matrice per l’analisi dei forum, in cui la presenza dei fattori che determinano l’instaurarsi di relazioni che si configurano come capitale sociale incide sul livello di formatività del forum stesso, portando non solo alla generazione di nuova conoscenza, ma anche alla

creazione di valore e all’orientamento all’azione significante, intesa come dimensione progettuale della persona. L’analisi dei forum permette di comprendere le dinamiche in cui formatività e capitale sociale si intrecciano e si autoalimentano.