• Non ci sono risultati.

Forme associative e mondo imprenditoriale

Le organizzazioni no-profit si differenziano sia dalle realtà statali che da quelle private a fini di lucro, essenzialmente nella remunerazione degli utili ma anche nella governance, negli scopi e nelle modalità operative: per tali caratteristiche sono particolarmente adatte a perseguire un agire imprenditoriale socialmente utile. Sotto il profilo della governance, le ONP permettono l’ampio coinvolgimento delle comunità locali nella definizione della mission e nella gestione delle attività. Sempre più spesso, le ONP godono di una fisiono mia aziendale, caratterizzata da organi di governo articolati, da capacità finanziar ia, professionalizzazione e fanno leva su innovazione continua e attenzione reale al risultato. Le associazioni, gruppi di volontariato e le ONLUS di vario genere sono gli interlocutor i privilegiati per le amministrazioni pubbliche. Nel 2002 nella provincia di Lecce un comitato di cittadini si è attivato per l’acquisto e l’abbattimento di un immobile abusivo. Avendo ottenuto l’appoggio di cittadini di altre regioni, l’allora Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha fermato un accordo di collaborazione permanente con l’associazione Coppula Tisa che si impegna tuttora nella tutela dell’ambiente, nella promozione di legalità e responsabilità nella gestione del territorio e nel contrasto dell’abusivismo edilizio118.

In questa piccola realtà del territorio nazionale, si è riusciti a trasformare una singola iniziat i va legata ad una situazione specifica in una spirale virtuosa di buona pratiche e di sensibilizzazione nei confronti della tutela dei beni comuni.

Ad occuparsi di pratiche di solidarietà e sussidiarietà non è solo il Terzo Settore: anche le imprese che perseguono interessi di profitto possono apportare importanti contributi al

117 E. Taverna, Angeli del fango? No, cittadini attivi, pubblicato il 21 ottobre 2014 i n

www.labsus.org/2014/10/angeli -del-fango-cittadini-attivi/.

118 F. Ozzola, Il valore della bellezza, pubblicato il 6 agosto 2009 in www.labsus.org/2009/08/il-valore-della-

86

raggiungimento dell’interesse generale. Un esempio di collaborazione tra mondo del volontariato, professionisti e imprese è il caso dell’area archeologica di Claterna, in provinc ia di Bologna dove gli scavi per il recupero di un antico municipium risalente al II secolo a.C., erano iniziati nel 1890 e mai portati a termine119. La collaborazione tra il Comune, un gruppo

di archeologi professionisti e l’azienda privata Ima ha permesso di portare alla luce l’antica città romana, di valorizzare l’area urbana e di promuovere la conoscenza dei beni archeologic i del territorio.

Le fondazioni

Tra i soggetti attivi della sussidiarietà rientrano anche le fondazioni di origine bancaria che, attraverso la loro capacità di finanziamento, rappresentano il motore di sviluppo per l’intero mondo della sussidiarietà.

Ad esempio, all’interno dei sistemi di quasi mercati, in cui molteplici erogatori assicurano la libera scelta dell’utente, il potere pubblico ha un ruolo di regolatore e in molti casi di finanziatore, ma vi sono anche realtà private capaci di convogliare contributi fondamenta li per gli enti erogatori. Le Fondazioni, ad esempio, sono realtà private, non a fini di lucro, che operano nell’ambito dei quasi mercati. La loro attività è, appunto, sussidiaria e non sostitutiva dell’intervento pubblico nella promozione dello sviluppo economico e nel sostegno sociale. Nel contesto di privatizzazione delle banche popolari, casse di risparmio, casse rurali, avviata a partire dal 1990, le fondazioni nascono come dirette eredi dei fondi, degli obbiettivi e del controllo delle banche conferitarie. Negli anni più recenti le riforme e le sentenze della Corte Costituzionale hanno chiarito la natura delle fondazioni, assegnando a queste il ruolo di enti finanziatori delle realtà non profit.

La Corte descrive tali istituzioni come “soggetti dell’organizzazione delle libertà sociali”. Le fondazioni di origine bancaria sono, quindi, persone giuridiche private dotate di piena autonomia e ispirate all’utilità sociale. Tale indipendenza è assicurata rispetto alla banca di derivazione e ad altre forze politiche, essendo state previste precise regole per la nomina degli amministratori120.

Con riferimento alla governance, la fondazione permette una efficace rappresentanza degli enti locali e, ovviamente, della società civile e dei cittadini residenti. Le garanzie stabilite

119 F. Ozzola, Dove riposa la civiltà romana, pubblicato il 16 aprile 2009 in www.labsus.org/2009/04/dove-

riposa-la-civilta-romana/.

87

dalla Corte Costituzionale hanno permesso alle fondazioni di diventare un pilastro fondamentale nel panorama sociale, sostenendo e finanziando il settore del non profit.

Nel periodo che va dal 2000 al 2014, le fondazioni hanno erogato risorse pari a 18,4 miliard i di euro, a favore di settori di interesse pubblico121.

In particolare tali risorse vanno a finanziare e sostenere numerosi enti non profit: solo nell’ultimo anno di rilevazione le fondazioni hanno finanziato 22.805 iniziative, con un valore medio per intervento di 39.985 euro.

I beneficiari delle erogazioni delle fondazioni sono sempre soggetti che perseguono finalità non lucrative di utilità sociale, tra cui vi sono associazioni, comitati, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, enti religiosi, imprese sociali ma anche enti locali, scuole e università ed aziende sanitarie, sia pubbliche che private.

Risulta interessante segnalare la distribuzione geografica delle erogazioni: al Nord è destinato il 70,6% delle risorse; al Centro il 22,7%; al Sud e Isole solo il 6,8%. Bisogna inoltre considerare che le fondazioni bancarie in Italia sono 88, di cui solo 11 hanno sede nei territori del sud e isole.

Le risorse erogate dalle fondazioni contribuiscono alla costruzione e sviluppo di un mercato in cui concorrano una pluralità di erogatori di servizi, in linea con una piena applicazione del principio di sussidiarietà e del modello di welfare society.