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Patrizio Peterlini

Dal 2005 al 2010 ho avuto la fortuna di lavorare nell’Archivio di

Francesco Conz, uno dei maggiori editori, oltre che inesauribile

è aperta una lunga contesa ereditaria che, di fatto, ha portato all’indisponibilità dei materiali ivi conservati e alla conseguente invisibilità dell’enorme lavoro svolto dal mecenate veneto. Quando alcuni anni fa iniziai a collaborare con Francesco immaginavo quindi la valenza storica che tal lavoro avrebbe assunto. Visto il persistere della situazione di invisibilità, è assolutamente indubbio che l’archivio Conz stia diventando una creatura mitica, immortale ed eterna nella memoria di quanti hanno avuto la fortuna di entrarvi e rimanere basiti dalla delle sue opere. Questo mio intervento non è quindi che un altro tassello nella costruzione di questo mito.

Nate nel lontano 1972, le edizioni Conz hanno costituito sin dall’inizio il principale motore dell’archivio F. Conz. Un cuore l’archivio non un luogo dedito alla stantia accumulazione museale, ma una struttura vivente e propulsiva. L’archivio e le edizioni formavano una struttura organizzativa e produttiva interattiva. Le connessioni che legavano le due principali

creazioni del collezionista veneto erano così profonde che l’uno non sarebbe esistito senza le altre e viceversa. Infatti, gran ed epistolare, raccoglieva la documentazione inerente la realizzazione degli oltre 400 progetti editoriali. Le bozze, le prove di stampa, la corrispondenza, la documentazione la vitalità dell’archivio e delle relazioni, spesso giocose e informali, che Francesco Conz instaurava con tutti gli artisti testimoni di un’attività costante, frenetica e assolutamente storia numerosi artisti internazionali a lavorare nel territorio veneto avvalendosi delle capacità e delle competenze offerte

pubblicato nel catalogo della mostra Visual Poetry. L’avanguardia delle neoavanguardie. Mezzo

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L’archivio e le Edizioni Francesco Conz sono conosciute a livello internazionale per i legami con Fluxus e con l’Azionismo Viennese. Certamente sia l’uno che l’altro hanno avuto un ruolo fondamentale per la nascita, lo sviluppo e la fama internazionale (a questo proposito basta leggere il resoconto del famoso

Winterreise 1 (Fig. 1)

Durante la redazione del libro dedicato alle edizioni dell’archivio, libro purtroppo non stampato a causa della

prematura morte di Francesco Conz, ho però potuto constatare che il fulcro della ricerca portata avanti dal mecenate asolano

nel corso della sua vita è forse da ricercare nella sulla poesia.

Le ricerche poetiche, in particolare

non solo fanno la parte del leone nell’enorme produzione di multipli, libri e oggetti editati da Conz, ma hanno anche giocato un ruolo fondamentale nel segnare le direttrici di sviluppo di questa straordinaria esperienza.

vero che assieme a questi due personaggi Francesco Conz incontra Gerhard Rühm. Dopo le ricerche avanguardiste in ambito musicale, Rühm aveva fondato alla metà degli anni Cinquanta tra poesia visiva, sonora e performativa. Presenza centrale e costante durante tutti i primi incontri svoltisi in casa Conz ad Asolo, Gerhard Rühm sarà uno dei primi poeti a essere pubblicato da Conz nel 1976 con le sue Automatische Zeichnungen

1971/73. Con il poeta austriaco inoltre Conz realizzerà negli anni successivi ben ventidue edizioni su tela riproducenti alcune sue famose poesie concrete, a iniziare da quelle risalenti al 1956 e successivamente la serie di 11 tele dal titolo Klangkorper. mecenate asolano.

1 Winterreise From Asolo to New York and Vice Versa 1974 pubblicato da Edizioni Gutenberg, 2009.

Nel 1975, in un secondo viaggio negli USA, Conz passò molto Knowles che lo raggiungeranno ad Asolo poco dopo il suo coinvolti nello studio e nella diffusione delle ricerche poetiche furono argomento di ampie discussioni con il nuovo amico e mecenate europeo. Per sottolineare il tenore di queste possibili coinvolgimento nel cosiddetto Circolo di Darmastad assieme a Daniel Spoerri e Claus Bremer già nel 1957, fu autore nel 1967 di An Anthology of Concrete Poetry (pubblicata dalla Something nel 1973 da Open Poetry. Four Anthologies of Expanded Poems. Dick Higgins invece, oltre a editare numerosi poeti sperimentali, pubblicò nel 1987 la straordinaria ricerca storica sulla poesia visiva dal titolo Pattern Poetry. Guide to an Unknown Literature. poetica di Francesco Conz e alle quali il collezionista veneto si legò con una profonda e duratura amicizia e, ovviamente, una produttiva collaborazione.

Numerose sono, infatti, le edizioni realizzate da Conz con concreta e visuale alle opere più Fluxus. Da Meditation n° 1 del 1958 e Soldier del 1970, entrambe realizzate su tela per le edizioni Conz nel 2001, e passando dal famoso Alphabet square americano nel corpus editoriale conziano. Lo stesso vale per Higgins di cui Conz pubblicò tra le altre: Labyrinth nel 1989 e Homage to Villon nel 1990.

caratterizzate da un intento storico documentale, già da me ricordato in un’altra occasione analizzando le edizioni Fluxus,2 ed espresso chiaramente anche nella scelta di pubblicare, per esempio: Schweigen e Wind opere di Eugen Gomringer risalenti al 1953 (ma con Gomringer, Conz realizzò

Poema fonetico n. 10 e Ventimila anni avanti Cristo, realizzate da Mimmo Rotella nel 1956 (fondamentali testi per quanto riguarda

2 P. Peterlini, Le edizioni Conz. Piccola introduzione storica e focus sulle edizioni Fluxus, in Fluxus

Jubileum. L’ultima avanguardia del Novecento nelle collezioni venete, Antigua Edizioni, 2012.

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12 Hypergraphies Polylogues del 1964 di Isidore Isou (con il quale realizzò complessivamente ben ventiquattro edizioni su tela comprendenti la straordinaria serie Initiation à la haute volupté Ma per capire a fondo il ruolo giocato dalla poesia sperimentale nelle scelte di Francesco Conz bisogna rivolgere l’attenzione al suo progetto editoriale più ambizioso, purtroppo non Nel 1987, esattamente l’anno dopo aver realizzato una serie impressionante di edizioni su tela di poesia concreta e Furnival, Arrigo Lora Totino, Mimmo Rotella, Daniel Spoerri,

morte, coinvolgendo oltre sessanta poeti internazionali nella produzione di oltre seimila opere originali in un formato standard complessivi 15 libri dal titolo La Livre. An Homage to Ezra Pound. Stelio Maria Martini, Eugenio Miccini e Arrigo Lora Totino furono i protagonisti del primo di una lunga serie di workshop organizzati al castello di Brunnenburg a Merano, residenza di Ezra Pound negli ultimi anni della sua vita. Con il benestare di Mary De Rachelwiltz e sotto l’occhio ancora vispo di Olga

Chopin, Bernard Heidsieck, Heinz Gappmayr, Pierre Garnier, Bohumila Grögerová, Ladislav Novák, Haroldo e Augusto De Campos, Décio Pignatari, Franz Mon, Dick Higgins (commovente

indomito e per niente soddisfatto, coinvolse epistolarmente numerosi altri poeti: Ben Porter, Seiichi Niikuni, Michel Seuphor, Clemente Padin, Lamberto Pignotti, Sarenco, Steve McCaffery,

persuasive di Francesco Conz.

Ezra Pound, in effetti, pur essendo riconosciuto da molti dei poeti che hanno partecipato al progetto come un riferimento fondamentale per lo sviluppo della poesia sperimentale del

Novecento, grazie all’utilizzo degli ideogrammi cinesi nei suoi Cantos, era allo stesso tempo inviso per la sua infatuazione per Ma è indubbio che la massiccia adesione dei poeti dimostri il suo grande e centrale ruolo di innovatore per lo sviluppo delle che il gruppo brasiliano Noigandres estragga il proprio nome da un verso dei Cantos, come non è un caso che ad accogliere il poeta americano al suo arrivo a Genova nel 1958, dopo la sua

Tralasciando però queste precisazioni, e tornando ai

workshop organizzati in suo omaggio, è da sottolineare come essi furono l’occasione per Francesco Conz per realizzare numerose altre famose edizioni su tela come quelle di Henri Chopin, Augusto De Campos, Robert Lax, Michel Seuphor,

Tutte queste edizioni dimostrano quanto Francesco Conz fosse interessato alla e sistematico atto a documentare e diffondere i principi estetici espressi da tali ricerche. In questo senso va forse riletta anche la sua passione per la riproduzione su tele di grande formato

primo è sicuramente reperibile in Carlo Belloli. Nei suoi famosi Testi-poemi murali del 1943, il poeta allora futurista prevede che un giorno la poesia non sarà più letta da un pregiato libro riccamente rilegato e comodamente seduti in poltrona, immagine stereotipata di una borghesia/aristocrazia passatista, bensì incontrata per strada o in casa sotto forma di grandi manifesti. Questo testo di Belloli, oltre che anticipare la poetica della poesia visiva, serviva da introduzione ad alcuni testi squisitamente concreti che fanno del poeta milanese il padre ante litteram della poesia concreta internazionale.3

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intenti e non interpretare la passione per le edizioni su tela di Conz come estensione e concretizzazione dell’intuizione di Belloli? Il secondo momento di svolta è costituito dal famoso festival

Nella piccola cittadina dell’Appennino modenese avvenne l’incontro dei più importanti operatori internazionali del settore collaborazione diffusa e militante tra i vari poeti consolidandone lo sviluppo internazionale.4

Ebbene, sembra proprio che Francesco Conz, pur non avendo mai purtroppo lavorato né con Belloli né con Spatola, si sia impegnato contemporanea contribuendo così, e non poco, al suo sviluppo. La scelta degli ingrandimenti, oltre all’inconsapevole omaggio a Belloli e quello forse più consapevole a Spatola, evidenzia un approccio alla poesia che, proprio grazie all’ingrandimento di componimenti pensati per piccoli supporti cartacei, ne esalta la coerenza compositiva e l’equilibrio formale riformulandone le modalità di fruizione.

Tutto ciò avvalora la tesi iniziale di riconsiderazione del dell’esperienza editoriale e collezionistica conziana. Se da una parte i legami con Fluxus e l’Azionismo Viennese ne hanno costruito la fama internazionale, è senza dubbio

Un altro fattore che vorrei ricordare è che Francesco Conz, che era stato di un altro straordinario agitatore, organizzatore ed concreta e sonora in Italia grazie alla sua infaticabile opera di diffusione attraverso le innumerevoli avventure editoriali. Ebbene Conz entrò proprio nell’appartamento di Vicolo Quadrelli, sede delle edizioni Factotum Art, quasi in una sorta di passaggio di testimone. Escono le edizioni Factotum Art ed entrano le edizioni Conz. L’appartamento si era reso disponibile perché Sarenco in quegli anni si era trasferito a Illasi dando vita a un’altra straordinaria iniziativa: la Domus

Parole sui Muri. L’estate delle avanguardie a Fiumalbo, Ed. Diabasis, 2003.

circa di attività, riuscirà a far convergere i più importanti sperimentatori dell’arte del tempo: Nitsch, Gelmetti, Chiari, Aubertin, Mondino, Desiato, solo per citarne alcuni.

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Singlossie.

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