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Immaginazione tecnologica

immaginazione tecnologica

2. Immaginazione tecnologica

Il discorso torna ancora al montaggio come principio e come linguaggio dell’arte nell’epoca d’avvento dei media di

Pittura sia l’aspetto sintomatico, sia le implicazioni sul piano creativo (Fig.1).

Nella sua valenza sintomatica, il montaggio è spia linguistica di un ben determinato modo d’esistenza umana: quello determinato dall’avvento della metropoli, nuovo ambiente

percettivo ed esperienziale. Il passo da gigante compiuto dalla tecnologia, i veicoli di trasporto urbano veloce, i nuovi materiali utilizzati nell’edilizia Nagy come campo d’insorgenza di orizzonti d’attesa, di desideri e sensibilità inediti. Lo “strombazzare dei tram, i segnali degli omnibus, […] il sibilo della metropolitana, le grida del venditore di giornali, il suono di un

Erweiterung Fig.1

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simultaneo le 7. Il particolare

ambiente tecnologico in cui l’uomo vive e opera vale come fattore di sviluppo di nuove sensibilità, di nuovi modi d’essere questione tecnologica e artistica a partire dalla radicale rivoluzione, che essa comporta sulla cultura del sensorio Ong – intendiamo […] l’intero apparato sensoriale, come un complesso in operazione. Le differenze nelle culture […] possono essere considerate differenze sensoriali, poiché l’organizzazione del sensorio è in parte determinata dalla

8. In complessivo del rapporto tra gli organi di senso nel nuovo ambiente tecnologico, non alla individuazione di una presunta egemonia di un organo sull’altro, come potrebbe essere il caso delle relazioni tra gli organi si esprime, in modo mediato, nel linguaggio del montaggio, il quale si fa, appunto, sintomo dei profondi processi di mutazione in atto, le cui molteplici antropologico. Il sistema delle arti, sempre in rapporto stretto con le varie culture del sensorio, ne esce rivoluzionato. L’aspetto sintomatico del montaggio è oggetto di ulteriori Film, in particolare in quei passaggi analitici in cui l’artista ungherese tratta del possibile tecnologico: sul piano

congiungendo tecnologia e apertura di nuovi orizzonti

d’attesa, di nuovi desideri. Due sono gli ambiti di analisi che qui

in certo senso, la capacità di gestione di più stimoli sensoriali condizionata dalla vita nell’ambiente tecnologicamente

, München, Albert Langen Verlag, 1925, tr. it. cui ampia e ricca Introduzione

8 Walter Ong, The presence of the Word La presenza della parola

segnato della metropoli, determinano l’insorgere di nuovi

nel soggetto urbano, di gestire in modo consapevole stimoli provenienti, simultaneamente, da più fonti, propende per un sia non più uno schermo su cui, in analogia al romanzo, venga visualizzata una storia in modalità lineare, bensì un supporto su cui due o più avvenimenti si danno contemporaneamente, incrociandosi e sovrapponendosi secondo punti stabiliti. In questa modalità, il montaggio corrisponde sintomaticamente alle mutazioni di cultura sensoria determinate dal

tecnoambiente metropolitano. Esso si presenta non come immediato rispecchiamento del prestissimo della vita nella Großstadt, nella cui vertiginosa velocità tutto scompare nella trasparenza, bensì come forma del tempo multiformemente frammentato, caratteristico della simultaneità urbana. Quando montaggio sul piano della visual culture.

Altro ambito di indagine sintomatica del montaggio è costituito, in

forma di stampa. La fotografia è rappresentazione visiva di ciò che è afferrabile otticamente. Il tipofoto è la comunicazione

9. Anche in questo caso, il richiamo alla metropoli come campo d’insorgenza di una nuova cultura del sensorio è evidente: “Ogni tempo ha un atteggiamento ottico che gli è proprio. Il nostro tempo:

10. In questo genere di montaggio è lo stesso tempo dell’esperienza, la sua temporalità veloce e intessuta di eventi simultanei ad incarnarsi. Ancora la espressione adorniana, i quali trovano nel montaggio la loro nuova dimensione linguistica, la loro sintassi. Il processo è giunto al tal punto da coinvolgere ogni piano di linguaggio,

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da leggere e

che rende possibile la fornitura istantanea di riproduzioni Pittura si serviranno degli stessi mezzi – seppur a un livello più alto – delle attuali riviste americane. Va da sé che queste nuove

11.

critica, testo coevo a . Si tratta di uno scritto rilevante per via della torsione, che in esso ha luogo, tra dimensione sintomatica del montaggio e sua dimensione produttiva. “Ogni epoca ha le sue proprie forme

12. La visual culture metropolitana esprime l’esigenza di congedarsi dalle modalità compositive del libro come testo lineare, in sé conchiuso come un discorso che

di testo (ossia dar loro una disposizione diversa a quella

13. Non vi

ivi

format

una forma di pensiero zeitgemäß. Valgano qui come indicazione, almeno i nomi di due tra i pensatori

format

in Strada a senso unico, ma anche in Parigi capitale del XIX secolo dedica alla problematica uno scritto del 1928 dal titolo emblematico: (Revueform in der Philosophie

della Kultur

Ejzenštejn. Il cinema, le arti, il montaggio, Torino, Einaudi, 2011, in particolare pp. 86-89.

, tr. it. cit., p. 95.

ivi, p. 98.

se intendiamo, invece, cogliere l’oltre rispetto alla dimensione meramente sintomatica del montaggio dobbiamo prender le mosse dal titolo: Zeitgemäße Typographie. In realtà non di

Il tempo non vale più come espressione per intendere solo l’epoca della civiltà metropolitana, rispetto a cui il montaggio è linguaggio spia; qui, tempo indica anche ciò che nel tempo è avvenuto sul piano generale dei linguaggi. Nel campo artistico, dal compito della rappresentazione. Su questo aspetto,

pagine di : “È innanzitutto necessario

chiarire e dimostrare il rapporto che corre attualmente tra tecnici contribuisce in modo essenziale alla nascita di nuove forme della composizione ottica. Sino all’invenzione della rappresentazione e dell’espressione cromatica. Dal momento

14. proprio della pittura è quello di ritrovare il proprio criterio di legittimità non nel mondo esterno, bensì nei propri mezzi Il tempo cui essere conformi, alla cui altezza occorre porsi, è esattamente questo: la ricerca, compiuta da ogni genere di espressione visiva, in direzione di ciò che essa può con il secondo l’espressione di Hans Blumenberg, che si esige per ciò che intende affermarsi come moderno. Il transito tra i generi, il contributo, svolto dal montaggio secondo Adorno, nell’epoca dello sfrangiamento in direzione del linguaggio generale dell’arte, trova qui esatta collocazione. Un passo di

è chiarissimo al proposito: “Una struttura mezzi di cui si serve dalle

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15. L’aspetto sintomatico del montaggio sta, gradualmente, svoltando in direzione di un principio rispecchiamento della Jetztzeit, non attestarsi su quanto è già dato, tecnicamente dato ad esempio, bensì svilupparsi elemento produttivo, ovvero elemento di apertura di inedite visualità, a partire dalle leggi immanenti del proprio linguaggio. è traccia di anticipazione di futuro, bensì di elaborazione in termini creativi di tutto ciò che un linguaggio può, già a

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tempo, che si danno le interazioni fra linguaggi pienamente senso blumenberghiano del termine Arbeit.