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L’ attività’ parlamentare dei diversi policy makers non nasce casualmente ne’ tantomeno si svolge nel vuoto asettico di un qualche laboratorio ma in un ininter­ rotto flusso bidirezionale di "domande" e di "risposte", di azioni e di retroazioni. Questa elementare asserzione non può’ ovviamente che essere valida anche per la politica pensionistica. Ecco perche’ solo esplorando 1’ intricato mondo dei rapporti fra partiti e gruppi di interesse può’ diventare possibile comprendere

come, in un sistema politico di tipo democratico-rappresentativo, le politiche redistributive vengono elaborate e decise. Ricordo che in quest’ analisi la co­ stellazione dei gruppi di interesse e’ stata suddivisa in sette raggruppamenti principali ^ a loro volta ulteriormente articolati al loro interno. Esaminiamoli ora uno per uno sia pure in forma schematica.

a) La generalità’ della popolazione. La competizione interpartitica riscon­ trabile tra i progetti di legge presentati da partiti e governi e riguardanti questo "gruppo” sui generis risulta generalmente non molto significativa, sia in termini medi che per ciascuna delle otto legislature considerate.

b) I pensionati. Per questo secondo e altrettanto composito gruppo di in­ tercesse il dato che senza dubbio merita maggiore attenzione riguarda 1’ elevata correlazione esistente tra il numero complessivo dei rispettivi progetti di legge presentati dai vari governi in carica e dal PCI ( r = 0,77 con p ( 0,001 ). Gli altri valori dei coefficienti relativi alle altre coppie di competizione sono invece del tutto privi di significativita’ (v. la Tab. A7 in appendice).

c) I lavoratori dipendenti del settore privato. La produzione di proposte di legge concernenti i regimi pensionistici di questo importante settore della forza- lavoro rivela per il periodo 1948-1983, osservato come un tutt’ uno, 1’ assenza di particolarmente significativi processi di competizione interpartitica. Tutta­ via se si sposta il fuo'co dell’ analisi sulle singole legislature si costata come nel corso della quinta e della settima legislatura - politicamente molto importanti per i motivi già’ ricordati - intensi flussi di competizione-parlamentare rispetti­ vamente tra DC e PCI ( r = 0,89 ), DC e PSI ( r = 0,87 ) e PCI e PSI ( r = 0,96 ) nella quinta, da un lato, e tra DC e PSI ( r = 0,98 ) nella settima, dall’ altro (v. la Tab. A8 in appendice).

d) I dipendenti del settore pubblico. Nelle otto legislature qui studiate la struttura di lungo periodo della competizione parlamentare tra i diversi law- makers rivela una significativa correlazione tra le iniziative legislative della DC e quelle del PSI ( r = 0,64 con p < 0,001 ). Da un punto di vista diacronico risulta sostanzialmente confermato questo dato di fondo anche se appare come i tre principali partiti politici italiani abbiano con tutta probabilità’ assunto posizioni politiche tali da indurre comportamenti parlamentari tendenzialmente simmetrici. Infatti, partendo dalla quinta legislatura, la competizione tra i tre maggiori partiti italiani si fa più’ intensa e tutti e tre si mostrano pronti a rispondere alle iniziative legislative dei partiti concorrenti con iniziative dello stesso segno. Nel corso delle tre successive legislature tuttavia il "pattern” della competizione tra questi tre policy makers evolve differenziandosi. Da una so­ stanziale omogeneità’ di comportamenti parlamentari si passa, in particolare nella settima e nell’ ottava legislatura, a processi competitivi caratterizzati da simmetricita’. Tutto ciò’ si traduce, per la settima legislatura, in un’ ancora piuttosto elevata competizione tra DC e PCI ( r= 0,86 ) a fronte di un’ inver­

*Essi comprendono rispettivamente la generalità1 della popolazione, i pensionati, i lavoratori dipendenti del settore privato, i lavoratori del settore pubblico, i lavoratori autonomi, i professionisti, e le "categorie residuali"

sione di segno ( da positivo a negativo ) tra il grado di interdipendenza delle iniziative legislative delle coppie antagoniste DC-PSI ( r = -0,39 ) e PCI-PSI ( r = -0,80 ).

Nell’ ottava legislatura invece si assiste ad una considerevole diminuzione dell’ intensità’ della competizione parlamentare relativa ai regimi pensionistici dei dipendenti pubblici della coppia DC-PCI ( r = 0,18 ) mentre la competizione tra i due "alleati* di governo DC e PSI raggiunge il suo acme ( r = 0,95 ) in presenza di una modesta ripresa di competizione tra PCI e PSI ( r = 0,38 ) (v. la Tab. A9 in appendice).

e) I lavoratori autonomi. La struttura di lungo periodo della competizione parlamentare relativa a questo settore di popolazione non presenta punti di elevata "rincorsa" tra le specifiche iniziative legislative dei diversi lawmakers. Infatti, nell’ intero arco di tempo qui considerato la competizione più’ intensa si registra tra DC e MSI (r= 0,45) e tra PCI e PSI (r = 0,41). Da un punto di vista diacronico, d’ altra parte, e’ soprattutto tra il PSI, da un lato, e la DC e i vari governi in carica, dall’ altro, che si registra la maggiore dinamica competitiva. E’ infatti durante la settima legislatura che si ha la più’ elevata competizione in assoluto proprio tra PSI e i governi (r — 1,00 ). Nella stessa legislatura anche la competizione tra DC e PSI raggiunge il suo livello massimo ( r = 0,91 ). Per quanto riguarda poi la coppia antagonista DC-PCI merita di essere sottolineato come sia in particolare nel corso deila sesta legislatura che si registra la massima intensità’ di competizione parlamentare -(r= 0,85). Sul versante invece delle connessioni tra le iniziative legislative del PCI e quelle dèi PSI generalmente si e’ avuta una competizione non molto significativa tranne che durante la terza legislatura ( r = 0,84 ) (v. la Tab. AIO in appendice).

f) I liberi professionisti. Le iniziative legislative dei diversi policy makers relative ai regimi pensionistici dei liberi professionisti sono caratterizzate da un punto di vista sincronico da un netto prevalere della dinamica competitiva tra il PSI e la DC ( r = 0,57 ). Tale dato di fatto non muta sostanzialmente anche nel corso delle prime otto legislature repubblicane g) Le categorie residuali. Questo quanto mai composito ed eterogeneo raggruppamento di gruppi di interesse e di pressione e’ stato oggetto di una consistente mole di iniziative legislative. Ed e’ forse proprio in questa estrema frammentarìeta’ che può’ essere ricercata la ragione dell’ importanza dell’ attività’ legislativa del MSI. Questo partito infatti registra nel lungo periodo delle significative correlazioni con le corrispondenti della DC e del PSI ( rispettivamente r= 0,65 e 0,61 ). Osservando invece il periodo 1948-1983 legislatura per legislatura si nota una certa instabilita’ nel tempo del "pattern" della dinamica competitiva in cui a periodi di intensa com­ petizione ne seguono altri di segno opposto. Questa caratteristica la si ritrova sostanzialmente in tutte le coppie di antagonisti parlamentari formate dai prin­ cipali lawmakers (v. la Tab. A ll in appendice).

In questo secondo paragrafo e’ stata descrìtta la struttura tanto sincro­ nica quanto diacronica della dinamica competitiva tra i protagonisti della vita

politico-parlamentare italiana in quel particolare settore delle politiche redistri- - butive rappresentato dalla politica pensionistica. Con una tale ricognizione su uno dei più’ cruciali aspetti degli "interna corporis” del processo decisionale delle democrazie di tipo parlamentare e’ stato possibile coglierne 1* intrinseca complessità’. Per completare questo approccio * filologico” si rende tuttavia op­ portuno estentere 1’ analisi della capacita’ di "attrazione/incidenza” dei vari settori della mappa degli interessi sul ”pension lawmaking” e sulla connessa "pension politics” ad una delle dimensioni politicamente costitutive della loro potenzialita’ di pressione sui policy makers: il peso demografico. Sara’ appunto questo 1’ ambito tematico sviluppato nel paragrafo che segue.