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Genesi del fenomeno

Lo sfruttamento sessuale dei minori nel turismo o turismo sessuale esistite da quando l’uomo ha iniziato a spostarsi con flussi regolari.
I quartieri di prostitute erano diffusi nei dintorni dei principali centri religiosi e commerciali ove confluivano viaggiatori; ancora oggi tale realtà trova riscontro tra le rovine che circondano antiche città come Babilonia, Efeso, Pompei, Costantinopoli.
Si è

56 Per la elaborazione delle definizioni riportate si è fatto riferimento a quelle a suo tempo

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poi consolidata attraverso i secoli sviluppandosi nei porti e nelle maggiori città di sosta per mercanti e truppe militari.57

Gli interessi di natura sessuale nel turismo erano già presenti ai tempi del

Grand Tour.

Nel suo The Voyage of Italy, pubblicato a Parigi nel 1670, il canonico inglese Richard Lassels propone la descrizione dei luoghi da lui personalmente visitati durante i suoi cinque viaggi in Italia, asserendo come ogni studente di architettura, di antichità e d’arte non potesse fare a meno di visitarne le città e i paesi. Lassels fu il primo ad adottare l’espressione Grand Tour, un neologismo che sarebbe stato poi universalmente accolto, e nel suo Voyage suggerisce a tutti i giovani lords di effettuare il Grand Tour per potersi fare una cultura, per conoscere e capire le varie realtà politiche, sociali ed economiche d’Europa e, in particolare, dell'Italia.58

Fin dall’inizio è esistito un lato oscuro del turismo. Nell’epoca del Grand Tour, Venezia rappresentava una meta erotica per eccellenza e l’Italia una destinazione apprezzata non solo per le sue ricchezze artistiche e culturali. A Venezia le cortigiane erano una vera e propria istituzione.59

Nella prefazione della sua opera, Lassels tuona contro coloro i quali

desiderano recarsi in Italia solo perché hanno sentito dire che a Venezia vi sono belle cortigiane, e [...] viaggiano un mese intero verso Venezia per passare una notte con una donna impudente. E così, per il falso proposito di

57 ECPAT Italia - Onlus
Centro di Documentazione sui fenomeni di SSCM Report 1, 2015 58 Redazione di Horti Hesperidum: Università degli Studi di Roma “Tor Vergata. Studi di storia

del collezionismo e della storiografia artistica

http://www.horti-hesperidum.com/show.php?item=226 Consultato maggio 6, 1018 59 R. Gennaro, Turismo sessuale. Prevenzione e repressione, Cedam, 2012

38 procreare all’estero, tornano con quelle malattie che impediscono loro di procreare in patria 60.

L’End Child Prostitution, Pornograhy and Trafficking (ECPAT), attribuisce le origini della prostituzione minorile legata al turismo alle licenze premio concesse ai Soldati americani in Thailandia durante la guerra del Vietnam, e nella loro permanenza nelle basi USA delle Filippine.

Il turismo sessuale ha probabilmente inizio, almeno nella sua versione moderna (più industrializzato, globalizzato e aggressivo, che investe soldi e realizza ingenti guadagni), proprio con la guerra del Vietnam e la massiccia presenza di soldati americani nella vicina Thailandia. Tra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli anni settanta, infatti, <<le necessità del riposo delle forze armate incoraggiano un accordo tra il governo statunitense e quello thailandese per l’organizzazione di luoghi di svago e di ristoro. Da qui la nascita di infrastrutture “turistiche”: si trattava per lo più di alberghi, locali notturni e bordelli popolati da ragazze che pare fossero adescate in tutto il paese dalla mafia locale.>>61

Nel 1964, fu autorizzata la costruzione di sette basi militari in Thailandia per i soldati americani, seguita nel 1967 dalla firma del trattato denominato “Rest and Recreation Treaty" ("R & R Treaty") fra i governi della Thailandia e degli Stati Uniti. 62

60 R. Lassels, e Voyage of Italy, prefazione. Richard Lassels (1603-1668), compì cinque viaggi

tra il 1637 e il 1668. La sua opera, intitolata e Voyage of Italy e pubblicata postuma nel 1670.

61 M. Clemente, Storie Dominicane. Uno studio qualitativo della prostituzione minorile in

contesti di turismo sessuale, Roma. Nuova Cultura, 2011.

62 Il trattato di amicizia fra Stati Uniti d’America e Thailandia fu firmato a Bangkok il 29 maggio

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Questa alleanza, intesa a garantire il servizio militare statunitense durante la guerra del Vietnam, significò in definitiva l'approvazione del colonialismo sessuale militare degli Stati Uniti in Thailandia poiché il suddetto trattato forniva alle truppe militari statunitensi opportunità ricreative durante la guerra del Vietnam.

La richiesta di servizi sessuali da parte dell'esercito americano trasformò rapidamente il successo del mercato interno della prostituzione in una redditizia impresa internazionale del turismo sessuale. Nel 1967, il personale militare statunitense spese circa 5 milioni di dollari in licenze R&R in Tailandia. Poco dopo il 1968, gli Stati Uniti cancellarono Hong Kong e Sydney come destinazioni alternative di R&R, ponendo maggiormente l'accento sull'attrazione principale della Thailandia. Nel 1970, l'importo speso per le licenze di R&R in Tailandia è stato portato a 20 milioni di USD un quarto del valore totale delle esportazioni di quell'anno. Nel 1966, ad esempio, c'erano almeno 652 nightclub, bar e sale massaggi in tutto il paese. L'espansione delle industrie di servizi a partire dagli anni '60 portò ad un numero crescente di donne migranti rurali che lavoravano come prostitute, offrendo servizi di massaggio e danza. 63

Alla fine del conflitto vi fu un improvviso arresto del flusso di turisti-clienti e questi paesi si organizzarono per aumentare il turismo "civile", ma la presenza di così tante prostitute, di qualsiasi età e sesso disoccupate (circa 500.000 nella sola Thailandia) fu determinante. Seguirono poi altri paesi come l'Indonesia, lo Sri Lanka, il Pakistan, l'India, la Cina, il Nepal e più recentemente il Brasile, Cuba, Santo Domingo, la Polinesia e altri paesi caraibici. Partendo dagli anni ‘70 e ‘80 i pedofili stranieri iniziarono a considerare questi paesi come il "paradiso" che avevano sempre cercato. Comunità di pedofili organizzarono piccoli centri tranquilli e riservati, sparsi nei

63 P. Ouyyanont, The Vietnam War and Tourism in Bangkok's Development, 1960-70

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vari paesi, in cui gruppi di turisti potevano dedicarsi in tutta riservatezza alle loro attività, spesso con la complicità e la protezione delle autorità locali.64

In concreto il fenomeno nato dal trattato R&R non è sovrapponibile al concetto di turismo sessuale così come oggi viene inteso.

1) I militari statunitensi non viaggiavano allo scopo di consumare sesso con minori, ma erano costretti nel sud-est asiatico in quanto impegnati in zone di guerra.

Veniva meno quindi l’iniziativa spontanea dello spostamento, la permanenza all’estero era generata da motivi diversi dalla mera ricerca di baby prostitute. 2) L’età dei consumatori ha generato un’offerta mirata sui bisogni: i militari, ragazzi attorno ai vent’anni, logicamente preferivano la compagnia di ragazze minorenni, più o meno coetanee delle fidanzate rimaste in Virginia, Michigan e Arizona. 65

Soprattutto il mercato illegale, gestito da organizzazioni criminali, diventava il luogo ideale per la costruzione di centri di relax, aperti anche a non militari, diventando così un’opportunità economica da non perdere. E così, nel giro di pochi anni, il fenomeno di centri turistici ove gestire il mercato della prostituzione si sparse nel mondo in maniera più o meno simile a quello che era avvenuto in Thailandia, anche se spesso con minore successo.66

64 P. Monni L'arcipelago della vergogna. Turismo sessuale e pedofilia. Edizioni Univ. Romane

2001

65 M. Scarpati “Il turismo insostenibile: lo sfruttamento sessuale dei minori”, Turismo al

maschile Turismo al femminile. L’esperienza di viaggio, il mercato del lavoro, il turismo sessuale, CEDAM, Padova 2005

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Oggi il turismo sessuale non si alimenta di truppe al fronte: il problema nasce e prolifica nell’humus di miseria, disagio sociale e bisogno estremo che accomuna diversi Paesi del Sud del mondo. 67

l’Italia è stata meta di turismo sessuale tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del novecento, ma come affermato da Mario Bolognari,68 nessuno oggi è

disposto ad ammettere questo marchio del turismo italiano. Il paravento dell’arte, dell’archeologia, delle curiosità antropologiche finisce per prevalere e distogliere l’attenzione da ogni altro aspetto.

L’isola di Capri delineata come centro turistico insieme a Sorrento, supportava la sua modesta economia locale con i proventi legati agli arrivi stranieri. Fra il 1840 ed il 1905 l’isola è passata da 400 visitatori a 30 mila presenze in gran parte costituite da tedeschi i quali avevano gradualmente sostituito gli inglesi. Questo primo sviluppo di Capri ebbe solamente un’ombra, dovuta al fatto che all’inizio del novecento l’isola, oltre che a proporsi per il turismo balneare, fosse diventata anche una meta del turismo sessuale.69

J. Money70, mette in evidenza come tra gli stranieri che visitavano o

soggiornavano per lunghi periodi a Capri vi fossero molti gay desiderosi di allontanarsi dai clamori cittadini. Non era ovviamente questa la caratteristica censurabile: il fatto grave è che legata a questa frequentazione si formò un mercato del sesso che coinvolse anche dei minori. Tra questi turisti del sesso Fritz Krupp, dell’omonima famiglia tedesca proprietaria delle acciaierie, fu

67 ECPAT Italia - Onlus
CENTRO DI DOCUMENTAZIONE sui fenomeni di SSCM Report 1,

2015

68 Bolgari M., I ragazzi di von Gloeden, Poetiche omosessuali e rappresentazioni dell’erotismo

siciliano tra Ottocento e Novecento. Città del Sole Edizioni, (2015)

69Battilani P. Vacanze di pochi, vacanze di tutti. L'evoluzione del turismo europeo Editore: Il

Mulino Collana (2009)

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l’esponente più famoso; nel 1902 la stampa locale napoletana iniziò a interessarsi del fenomeno è pubblicò diversi articoli sulle abitudini di Krupp il quale, forse anche a seguito di tale scandalo, si suicidò.

Waitt e Markwell osservano 71:

“Per gli uomini omosessuali del nord Europa e della Gran Bretagna durante i secoli XVI e XIX trovare partners sessuali era carico di rischi e pericoli. Il comportamento omosessuale in Inghilterra, Germania e Olanda era considerato un crimine particolarmente odioso, con punizioni che andavano dalla prigione alla condanna a morte…. La tensione di questi uomini istruiti fu attratta da discorsi socio spaziali che circolavano nelle arti visive o nella letteratura sui paesi mediterranei, in particolare il sud Italia minor grado la Grecia, con le loro narrazioni di mitiche e antiche culture omosessuali; sull’oriente, dove la colonizzazione aveva posizionato l’omoerotismo come largamente diffuso nella società non cristiane; su i tropici, dove le narrazioni evoluzioniste immaginavano le più primitive e quindi le più incivili, pervertite sensualità.”

In un’epoca nella quale non esisteva ancora l’organizzazione industriale del turismo “il centro della circolazione di questi miti di una utopia omosessuale erano scrittori, artisti e fotografi espatriati e auto esiliati”. L’immagine di mondi altri, dove la vita sessuale fosse diversa, nel senso della perversione e della naturalità insieme, come fosse attribuita non a uomini ma ad animali, era stata creata dalla tradizione coloniale. Paradisi esotici ed erotici, nati nell’immaginazione della vecchia Europa colonialista e proiettatisi in una vasta produzione letteraria e cinematografica, secondo Bleys, erano stati inventati “dal filone tradizionale moderno del colonialismo ed etero patriarcale”72.

71 Gordon Waitt, Kevin Markwell. Gay Tourism: Culture and Context Taylor & Francis Inc.

(2006)

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Del resto, il turismo sessuale non potrebbe reggere, se non esistessero delle formule ideologiche per renderla accettabile. Tra ottocento e novecento in Italia socialisti portavano avanti una campagna contro il degrado causato dall’arrivo in diverse località di turisti del sesso; questa battaglia, che oggi chiunque riterrebbe sacrosanta, a quel tempo fu fortemente contrastata dalle elite politiche e culturali borghesi che la bollarono come lesiva degli interessi delle stesse località.

Questa argomentazione è particolarmente sbalorditiva agli occhi moderni: Sì, forse Krupp si “faceva” davvero i ragazzi capresi,

incoraggiando la prostituzione… però così facendo portava lavoro e denaro a Capri, e quindi denunciare il suo turismo sessuale ha danneggiato l’economia dell’isola lasciando molti poveri diavoli senza lavoro.73