• Non ci sono risultati.

La gestione del rischio e il meccanismo di allocazione dei

1.7 PPP e Project Financing

1.7.1 La valutazione economico-finanziaria:

1.7.1.2 La gestione del rischio e il meccanismo di allocazione dei

Comprendere quali siano i soggetti che assumano i rischi nella distribuzione di un servizio o nella costruzione, nella gestione e nel mantenimento di un’infrastruttura è spesso la problematica saliente in un Partenariato Pubblico Privato.

Occorre stimare quanta parte del rischio debba essere trasferita dal soggetto pubblico al soggetto privato, considerando che tanto maggiore fosse la sua entità, tanto più elevato sarebbe il contributo finanziario domandato dal partner privato al settore pubblico.

Ogni parte valuterà differentemente il rischio e il soggetto privato, in particolare, cercherà di ottenere tassi di sconto più elevati, sulla base dei quali ponderare maggiormente i costi e i benefici attesi. Per apprezzare in maniera appropriata il costo di un progetto deve essere chiaro tra le parti sia l’opportunità che le implicazioni che i rischi sostenuti potrebbero comportare.

L’apprezzamento dei rischi progettuali si basa su tre fasi principali68: ƒ L’identificazione del rischio;

ƒ La valutazione del rischio; ƒ L’allocazione del rischio.

Nell’identificazione del rischio è importante evitare l’errore di duplicarlo inavvertitamente, in quanto i rischi possono essere correlati e produrre lo stesso risultato.

Nel Project financing il primo step che coinvolge i funzionari finanziari dell’impresa interessata all’iniziativa consiste nel valutare l’attuabilità dell’investimento su una base progettuale. Questo comporta la costituzione di un’ impresa distinta (special purpose vehicle) con delineate prospettive finanziarie e operative: il fabbisogno stimato di capitale, i livelli di output attesi, le esigenze

67Ciò che determina l’arco temporale di un progetto è il numero massimo di anni per cui si forniscono le previsioni in merito all’andamento futuro dello stesso, che dovrebbero essere formulate per un periodo commisurato alla sua vita utile economica. E’ rilevante la tipologia settoriale dell’investimento: per la maggior parte delle infrastrutture, per esempio, questo orizzonte temporale è (indicativamente) non inferiore ai 20 anni; per gli investimenti produttivi di circa 10 anni. Cfr. Unità di valutazione – DG Politica Regionale e Coesione Commissione Europea, Guida all’analisi costi-benefici dei progetti di investimento, 2003.

tecnologiche e produttive, le fonti di materie prime, le condizioni future del mercato e della domanda di mercato e le relazioni strutturali e operative tra il progetto e l’impresa madre69.

La progettazione di un financing package che riduca l’esposizione al rischio dello sponsor e che presenti ai creditori una forte proposta è di primaria importanza. Con gli opportuni supporti informatici è possibile stimare l’impatto delle variabili rilevanti sui prezzi di mercato, sui costi operativi, sulla profittabilità del progetto e sul Return On Investment (ROI), ottenendo un’idea dei rischi potenziali, quali:

ƒ Costi di start up superiori al valore stimato: Un lungo periodo di start up, quale può essere quello di progetti di dimensione più consistente, ovviamente può far incorrere nella considerevole sottostima dei costi. L’inflazione, studi ingegneristici e progettuali inesatti e deficit operativi incisivi durante il periodo di start up sono le cause più ricorrenti del problema in parola;

ƒ Costi operativi inaspettatamente elevati: stime inesatte dei costi operativi possono risultare da una valutazione inaccurata della produzione o del pay back period, da un’errato calcolo delle specificazioni quantitative e qualitative, dalla bassa produttività del lavoro, dall’inaspettatamente elevata usura delle attrezzature, dall’inflazione o dall’incremento inatteso dei prezzi di certi prodotti e dai cambiamenti dei tassi di cambio tra le valute, nel caso di progetti internazionali;

ƒ Volatilità dei mercati: per le imprese produttrici di beni di consumo è piuttosto probabile andare incontro a cambiamenti nei prezzi di mercato nel corso dell’iniziativa intrapresa, con la conseguenza che la stima dei prezzi futuri nella fase della pianificazione è soggetta a un certo margine di errore;

ƒ Elevati rischi politici, in iniziative estere: le valutazioni della forza e della stabilità delle istituzioni politiche locali sono usuali nell’ambito degli investimenti e ciò si riflette nei

rating sui bond resi pubblici dalle agenzie internazionali di rating. All’aumentare dei

rischi politici, si accresce anche il costo del finanziamento ottenuto.

Per quanto concerne la valutazione del rischio, si ritiene abitualmente che sia possibile quantificarlo, anche se spesso a considerevoli sforzi analitici finalizzati a questa stima non corrispondono dei risultati attendibili. Preliminarmente, l’analisi qualitativa del rischio può essere intrapresa allo scopo di rappresentare il potenziale significato e l’impatto del rischio. Potrebbe essere, quindi, utile misurare quanto il progetto sia sensibile ai diversi rischi, associando ad essi un livello – alto, medio, basso – di possibile impatto.

Tabella 3: Assesment of the potential impact of risk

Scale of Impact Description Value (% of Project Cost)

High Critical to continued service › 50%

Medium Serious impact 5% - 50%

Low Small Impact ‹ 5%

Fonte: European Commission 2003

Analogamente, si può stimare la probabilità che i diversi rischi si presentino:

Tabella 4: Assessment of the Probability of Occurence

Probability Description Value (% of Project Cost)

High Likely to occur › 10%

Medium Occasionally occurs 1% - 10%

Low Unlikely but possible ‹ 1%

Fonte: European Commission 2003

Dalla combinazione del potenziale impatto e delle probabilità delle differenti tipologie di rischio può desumersi una matrice quali-quantitativa, che consenta, cioè, una valutazione qualitativa e l’indicazione dei principali rischi che possano richiedere una quantificazione (1= valore massimo).

Tabella 5: Assessment of the Significance of Risk Probability H M L H 1 1 2 M 1 2 3 Impact L 2 3 3

Fonte: European Commission 2003

E’ possibile rappresentare sinteticamente l’esistenza di una molteplicità di metodi per la quantificazione del rischio, basati su analisi rigorose:

Tabella 6: Risk Quantification approaches Method of risk quantification Method of Analysis Suitable Projects Range of values for selected risk

factors

ƒ Sensitivity analysis for individual risk

ƒ Scenario analysis for combinations of risk

ƒ Project where there is no data to facilitate more detailed analysis

ƒ Project for which there is not flexibility in how risks are managed

ƒ Projects which will go ahead regardless of the risk analysis

Point estimates ƒ Root square methods ƒ Projects for which rough estimates of the probability and value of risk is known and risks are independent and

follow normal distributions

Consider full range of outcomes ƒ Monte Carlo analysis ƒ Projects for which there is

a reasonable understanding of the

likely probability and value of risk

ƒ Monte Carlo analysis is the most suitable method where a rational cost contingency needs to be estimated, where the likelihood of various outcomes needs to be understood, where several ways of managing risk need to be compared or where risks combine in complexs ways

Fonte: European Commission 2003

La sensitivity analysis70, in particolare, mediante la simulazione di diversi scenari, studia l’impatto che una singola variabile può avere sulle altre e, dunque, sul valore del progetto da realizzare. Identifica preliminarmente gli input71 fonte di rischio, in modo da adottare le strategie più consone

per ridurre tale esposizione.

Dall’analisi dei risultati ottenuti si evidenziano i possibili scenari: pessimistico, atteso, ottimistico. Pur essendo tale tecnica generalmente apprezzata, ha lo svantaggio di non esplicitare la misura probabilistica dell’esposizione al rischio, sacrificandone la quantificazione, a favore di una valutazione qualitativa.

Quando si fa riferimento, infine, all’allocazione del rischio si intende comprendere quale sia il soggetto più abile a gestire il rischio e su cui, quindi, sia più opportuno allocarlo. L’efficace

70 “Sensitivity analysis measures the impact on project outcomes of changing one or more key input values

about which there is uncertainty”; cfr. Marshall H.E. Technology Management Handbook, Press LLC, Boca

Raton, FL, 1999, pp. 59-63.

71 Ricavi, costo delle materie prime, spese di manutenzione, tassi di interesse, costi di gestione, crediti e debiti commerciali, costo del capitale, flussi di cassa.

allocazione del rischio tra l’autorità pubblica e il contractor risulterà dal fatto che i costi di costruzione e di gestione delle infrastrutture divengano inferiori e che il progetto fornisca un

value for money rafforzato, rispetto al ricorso a forme di finanziamento tradizionali.

Nel considerare quale sia la più appropriata allocazione del rischio, devono essere valutate le seguenti considerazioni:

ƒ quale sia la capacità dell’autorità pubblica di gestire il rischio e di controllarlo; ƒ quale sia la capacità del partner privato di gestire il rischio e di controllarlo;

ƒ quale sia l’allocazione del rischio preferibile, tenuto conto di ciascun interesse pubblico. L’allocazione preliminare del rischio dovrebbe riflettere le specifiche caratteristiche del progetto ed evidenziare le forze e le capacità di ogni soggetto: sulla base di precedenti analisi e ricognizioni si definirà il livello ottimale di trasferimento del rischio al settore privato.

Alcune riflessioni basilari devono accompagnare lo studio della più appropriata allocazione dei rischi:

1. Non c’è una formula universale o una soluzione al problema della risk-allocation e per ciascun progetto devono essere adottate soluzioni specifiche;

2. Ogni rischio dovrebbe fare capo al soggetto che abbia la migliore possibilità di controllarlo;

3. Ogni rischio dovrebbe essere allocato alla parte che tragga il minore onere dall’assumerlo;

4. Non esiste una formula per evitare tutti i rischi, ma esiste una molteplicità di formule finalizzate a mitigarli72.