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Gli effetti della quotazione sui sistemi organizzativi

2. QUOTAZIONE: FATTORI DETERMINANTI, EFFETTI,

2.2 Gli effetti della quotazione

2.2.4 Gli effetti della quotazione sui sistemi organizzativi

che, presumibilmente, richiede una necessaria fase di riorganizzazione di tutti gli elementi che compongono i sistemi organizzativi, dal funzionamento aziendale, alla composizione della governance, passando per i sistemi di gestione e pianificazione strategica.

Il cambiamento della compagine organizzativa è volto ad allineare il comportamento dell'impresa nella gestione delle relazione con i nuovi

stakeholder e nuovi interlocutori52(che emergono nella configurazione di azionariato diffuso), a gestire la comunicazione aziendale in modo trasparente e a disporre di informazioni più accurate per i processi decisionali e di controllo. Alcune indagini empiriche53 mostrano appunto che i principali effetti in termini di modifiche dei sistemi organizzativi riguardano i sistemi di governance e di controllo interno, i sistemi di comunicazione, i sistemi di controllo di gestione e pianificazione strategica ed infine la struttura del gruppo aziendale.

Tabella n. 4 – L'impatto del cambiamento organizzativo connesso alla quotazione.

Fonte: www.borsaitaliana.it – Elaborazioni Borsa Italiana – R&D.

Per quanto riguarda i cambiamenti nei sistemi di controllo di gestione e di

pianificazione strategica, sembra che questi abbiano “l'obiettivo di rendere

l'impresa più efficiente e di fidelizzare attraverso una maggiore trasparenza l'azionariato diffuso, riducendo le asimmetrie informative tra impresa e mercato”.54

52 Ad esempio: investitori istituzionali, analisti finanziari, ecc. 53 Franzosi A., Pellizzoni E., op.cit.

L'apertura del capitale aziendale ad azionisti esterni al capitale di comando e alla struttura manageriale, richiede infatti all'emittente di effettuare un controllo attento e rapido delle performance aziendali, necessario a sviluppare un'efficace comunicazione verso l'esterno della visione di medio-lungo termine sull'evoluzione dell'impresa,55 che richiede dunque una riconfigurazione delle modalità di pianificazione strategica ed una migliore capacità di rilevazione delle performance stesse.

L'indagine effettuata da Franzosi e Pellizzoni per Borsa Italiana mette in evidenza come molte delle imprese quotate considerate nel campione56 abbiano apportato dei cambiamenti, di entità più o meno significativa, ai propri sistemi di controllo di gestione e pianificazione strategica rispetto alla situazione pre-Ipo. Una media di circa il 60% di esse ha apportato delle modifiche o addirittura introdotto ex novo alcuni dei sistemi di controllo di gestione; il 55% invece ha ridefinito i sistemi di pianificazione strategica e direzionale tra i quali in particolare spiccano, a conferma di quanto precedentemente argomentato, una sostanziale modifica dei sistemi di Analisi e monitoraggio degli indicatori chiave

di performance (80,4%) e dei Modelli di simulazione a medio termine (72%) e, in

termini di introduzione ex novo, delle Analisi di benchmark rispetto ai

concorrenti (71,9%).

55 In questo caso facciamo riferimento ad informazioni integrative rispetto alle informazioni, in grado di influenzare l'andamento del titolo, che una società quotata è tenuta a fornire al mercato in virtù di obblighi di natura regolamentare.

56 “La popolazione di riferimento è (…) rappresentata da 124 società quotatesi tra il 1995 e il 2002. I risultati presentati, relativi alle 77 imprese rispondenti (…) sono stati ripesati per mantenere la rappresentatività della Popolazione per status della società (ancora quotata/revocata), mercato di quotazione, area geografica, settore di attività e dimensione aziendale (misurata dalla classe di capitalizzazione all’Ipo). La ripesatura ha agito soprattutto sulla variabile di status della società quotata (il campione effettivo sottopesava infatti le società revocate), mentre in relazione agli altri parametri si è osservata un’elevata prossimità tra struttura del campione intervistato e della Popolazione”. Franzosi A., Pellizzoni E., ivi, pag. 19.

Tabella n. 5 - Sistemi di controllo di gestione: diffusione ed evoluzione dopo la quotazione.

Fonte: www.borsaitaliana.it – Elaborazioni Borsa Italiana – R&D.

Tabella n. 6 - Sistemi di pianificazione strategica: diffusione ed evoluzione dopo la quotazione.

Fonte: www.borsaitaliana.it – Elaborazioni Borsa Italiana – R&D.

Dalla ricerca, si evince inoltre che i mutamenti dei sistemi di controllo di gestione hanno comportato effetti significativi, migliorando la capacità delle imprese di supportare la comunicazione finanziaria verso l'esterno, un più efficace monitoraggio delle performance aziendali e nel rilevare e valutare l'operato di ciascuna unità organizzativa contribuendo ad attribuire maggiori

livelli di delega ed un miglioramento nel coordinamento (delle unità organizzative, dei processi di controllo, pianificazione a breve e strategica) nel perseguire gli obiettivi aziendali.

Tabella n. 7 – Effetti dei cambiamenti dei sistemi di controllo di gestione.

Fonte: www.borsaitaliana.it – Elaborazioni Borsa Italiana R&D.

Per quanto concerne invece i cambiamenti nei sistemi di pianificazione strategica, gli effetti positivi più significativi interessano il raggiungimento degli obiettivi finanziari, la flessibilità dell'impresa al cambiamento, la capacità di definire obiettivi strategici e la capacità di ottenere consenso sia esterno che interno.

Tabella n. 8 – Effetti dei cambiamenti dei sistemi di pianificazione strategica e direzionale.

Fonte: www.borsaitaliana.it – Elaborazioni Borsa Italiana R&D.

Detto ciò, l'analisi mette comunque in evidenza che tali mutamenti non sono da considerarsi radicali bensì di natura evolutiva ovvero cambiamenti che sarebbero comunque avvenuti anche senza l'accesso al mercato borsistico seppur con

maggiore gradualità e dunque lungo un arco temporale più esteso.

La maggiore richiesta di trasparenza informativa da parte delle emittenti quotate, determina anche un cambiamento dei sistemi di comunicazione, volto ad assicurare al mercato informazioni adeguate, complete, tempestive e coerenti. A livello empirico, quanto detto viene confermato dall'attitudine delle imprese ad introdurre o modificare in vista dell'Ipo alcune delle principali componenti di tale sottosistema aziendale. Tra queste spicca senza dubbio l'introduzione in azienda della figura di investor relator, demandato alla funzione di coordinamento per la comunicazione con la comunità finanziaria, scarsamente presente nelle aziende considerate prima della quotazione (15,2%) ed introdotto da più del 80% delle imprese quotatesi che non ne erano dotate.

Da sottolineare anche il consistente ricorso da parte delle imprese all'utilizzo di consulenti esterni per la gestione della comunicazione finanziaria dal quale si evince la volontà da parte delle stesse aziende di assegnare maggiore importanza alla funzione comunicazione.57

Tabella n. 9 – Diffusione ed evoluzione dei sistemi di comunicazione dopo la quotazione.

L'integrazione ed il perfezionamento dei sistemi di comunicazione permettono alle imprese di ottenere vantaggi ritenuti molto importanti, in particolare sono in grado di assicurare una maggiore tempestività e completezza dell'informazione e un miglioramento dell'immagine aziendale presso gli stakeholder più rilevanti e in senso più ampio verso l'intero ambiente esterno con cui l'azienda interagisce.

Tabella n. 10 – Gli effetti dei cambiamenti dei sistemi di comunicazione.

Fonte: www.borsaitaliana.it – Elaborazione R&D Borsa Italiana.

I sistemi di governance e di controllo interno rappresentano altri due elementi che risentono degli effetti che la quotazione ha sull'intero complesso aziendale; la loro implementazione o il loro perfezionamento è determinato sia dalle imposizioni regolamentari decretate dalla normativa, sia da iniziative autonome da parte dell'impresa che, per esempio attraverso norme statutarie o attraverso l'istituzione di procedure formali interne, ha l'obiettivo di garantire maggiore trasparenza verso il mercato e di tutelare le minoranze azionarie.

Per questi motivi, nella realtà dei fatti, la maggior parte delle imprese ha costituito al proprio interno degli organi e inserito soggetti e procedure utili a garantire maggiore trasparenza alle decisioni aziendali (per esempio nominando all'interno del Consiglio di Amministrazioni un numero adeguato di consiglieri

indipendenti) e a limitare il rischio di moral hazard nei confronti delle minoranze

aziendali (costituendo il Comitato di Remunerazione o inserendo specifiche norme all'interno dello Statuto).

Tabella n. 11 – Diffusione ed evoluzione dei sistemi di governance e controllo interno dopo la quotazione.

Fonte: www.borsaitaliana.it – Elaborazione Borsa Italiana R&D.

Per l'80% delle imprese considerate nel campione in analisi, l'effetto positivo di cui le stesse hanno goduto in seguito al cambiamento organizzativo riguarda l'ottenimento di un maggiore fiducia all'esterno sulla trasparenza aziendale, seguito dalla possibilità di ottenere un contributo indipendente nella discussione delle strategie (70%) ed un maggior controllo sui rischi operativi legati all'attività aziendale (60%).58

Tabella n. 12 – Gli effetti dei cambiamenti dei sistemi di goveranance e di controllo interno.

Infine, l'ultimo elemento significativo dal punto di vista dei mutamenti che interessano i sistemi organizzativi è individuato nella struttura del gruppo.

L’offerta di collocamento finalizzata alla quotazione rappresenta infatti un momento di confronto con il mondo degli investitori istituzionali e “spesso coincide con una fase di ristrutturazione che ha l’obiettivo di rendere più definite, logiche e trasparenti le aree di business della società, gli assets a disposizione e le relazioni tra le diverse componenti del gruppo, puntando in questo modo ad ottenere un maggiore appeal del titolo e a una più elevata valorizzazione, in sede di collocamento”.59

Poiché inoltre, la quotazione determina un significativo mutamento della struttura proprietaria, è ragionevole pronosticare che la configurazione della struttura del gruppo sia determinata sulla base della quota di capitale sociale che la proprietà desidera mantenere a seguito dell'Ipo e della necessità di realizzare una struttura non eccessivamente frammentata che garantisca una più facile valutazione da parte degli investitori.

Tabella n. 13 – I cambiamenti alla struttura del gruppo in vista della quotazione.

Fonte: www.borsaitaliana.it – Elaborazione Borsa Italiana R&D.

Per quanto riguarda i principali vantaggi che le imprese hanno ottenuto intervenendo sulla struttura aziendale emerge in primo piano la possibilità di ottenere una maggiore visibilità delle attività aziendali seguita dalla valorizzazione di alcune specifiche attività e dalla possibilità di conseguire una 59 Franzosi A., Pellizzoni E., ivi, pag. 48.

maggiore efficienza aziendale per mezzo di una razionalizzazione dei processi operativi interni e della struttura medesima.

In coda invece si trova la possibilità di ottenere vantaggi fiscali; il 43,1% delle imprese campionate infatti ritiene che tali vantaggi siano da considerarsi “nulli”, contro un esiguo 4,5% che ritiene invece di aver ottenuto ottimi esiti sotto il profilo fiscale.

Tabella n. 14 – Gli effetti dei cambiamenti della struttura del gruppo.

Fonte: www.borsaitaliana.it – Elaborazione Borsa Italiana R&D.