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Parte II. Il settore chimico

1.2 Gli organismi di partecipazione aziendale

1.1 La contrattazione collettiva aziendale

Sui temi della salute e della sicurezza non mancano di intervenire anche i contratti integrativi aziendali, risultato del momento collettivo negoziale più prossimo alle specificità e alle peculiarità delle singole realtà produttive.

Lungi dal voler fornire una rappresentazione secondo le metodologie e i criteri della scienza statistica, verrà qui fornito un quadro generale degli istituti più ricorrenti, emersi dalla lettura e dall’analisi di 125 contratti aziendali, riconducibili ai cinque settori analizzati nella parte precedente (meccanica, chimica e farmaceutica, gomma e plastica, vetro, energia e petrolio). I testi contrattuali sono stati reperiti in parte online, nei siti delle federazioni sindacali, e in parte estratti dalla banca dati dell’Osservatorio Nazionale sulla Contrattazione di Secondo Livello (OCSEL) della Cisl. Nella scelta degli accordi, è bene dirlo, non c’è stato alcun criterio particolare di selezione, se non quello della loro immediata disponibilità, privilegiando quelli stipulati più di recente. Tra i contratti aziendali, alcuni sono stipulati al livello di gruppo, altri sono aziendali in senso stretto, altri relativi a singoli stabilimenti; la maggior parte di essi è riferibile a grandi e medie imprese del nord Italia.

Dall’analisi dei contenuti contrattuali è emersa una debole presenza delle tematiche SSA, sia in senso quantitativo che qualitativo, presentandosi nel complesso poco dettagliata e poco innovativa, più attenta a recepire e, talvolta, procedimentalizzare i compiti assegnati dalla normativa. Inoltre, da una comparazione dei contenuti contrattuali nei diversi settori, non risultano rilevanti elementi di differenziazione tali da far emergere, a questo livello regolativo, le peculiarità distintive dell’uno o dell’altro settore278; proprio per questo motivo, nei paragrafi a seguire, l’analisi dei

278 Questa non vuole essere una affermazione assoluta sulla contrattazione collettiva aziendale, ci si riferisce solamente al campione qui analizzato.

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singoli temi non sarà divisa per settori come nella parte precedente.

Nel campione selezionato non mancano peraltro i contratti integrativi in cui è totalmente assente ogni riferimento alle tematiche di salute e sicurezza; in alcuni sono presenti solamente generici riferimenti, affermazioni di principio su quanto importante sia la prevenzione, sul comune interesse delle Parti a tenere alta l’attenzione e rispettare tutte le norme vigenti; altri si limitano a fare un bilancio a consuntivo delle misure già intraprese per garantire la sicurezza o a elencare le Certificazioni ottenute, altri ancora rimandano a incontri futuri promettendosi impegno reciproco.

A conferma di quanto poc’anzi affermato, un senso della misura circa la negoziazione aziendale sulle tematiche SSA ci è offerto dagli ultimi rapporti sulla contrattazione di secondo livello elaborati dalla Cgil279 e dalla Cisl280, dai quali emerge che le tematiche di nostro interesse sono oggetto di trattativa rispettivamente nel 13,1% e 12% dei contratti analizzati (1683 e 2182). Dal rapporto Cgil emerge poi che sul totale degli accordi aziendali della meccanica solo il 17% si occupa di salute e sicurezza, ancora inferiore la percentuale degli accordi nella chimica e affini dove si sprofonda al 4,9%281. Viene spontaneo domandarsi come mai un tema centrale nella critica sindacale sia così marginale a un livello contrattuale dove non mancano gli spazi di intervento. Dare una risposta dall’esterno non è semplice, bisognerebbe addentrarsi nelle realtà produttive, conoscere le dinamiche sindacali e relazionali, le consuetudini e le (buone) prassi sviluppate nelle singole aziende, le quali non per forza per esistere devono essere riportate in un contratto aziendale. Si vuole dire che le percentuali sopra riportate non sono necessariamente riconducibili a una arretratezza culturale-negoziale delle Parti nel concepire l’importanza di riportare le tematiche in oggetto nei tavoli di trattativa. Bisogna tenere a mente inoltre che il Testo Unico del 2008 impone una quantità non indifferente di obblighi e

279 Cfr. Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Cgil, Secondo rapporto sulla contrattazione di 2° livello, 2020, 38, fig. 24, v. https://www.fondazionedivittorio.it/sites/default/files/content-attachment/Cgil-Fdv_Secondo%20Report%20contrattazione%20secondo%20livello_new.pdf

280 Cfr. Ocsel, V Rapporto Ocsel sulla contrattazione di secondo livello, 2019, 19, grafico 8, v.

https://www.cisl.it/attachments/article/14690/Rapporto-OCSEL-20172018.pdf

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adempimenti a carico dei datori di lavoro, talvolta anche particolarmente gravosi;

offre, in potenza, una copertura legislativa su (quasi) tutti i rischi da lavoro, presidiandone la concreta realizzazione anche, e giustamente, con sanzioni penali in caso di inadempienze datoriali; come visto, essa regola i compiti, la partecipazione dei rappresentanti e dei lavoratori, con i relativi diritti di informazione, consultazione e controllo, cui si aggiungono le ulteriori puntualizzazioni dei contratti nazionali.

In questo quadro, è realistico pensare all’esistenza di contesti aziendali in cui la parte datoriale potrebbe rifiutarsi di aggiungere ulteriori debiti di sicurezza ai già numerosi oneri regolati ai livelli superiori; d’altra parte è plausibile la presenza di organizzazioni sindacali guidate dal principio che la prevenzione e la sicurezza non devono essere contrattate ma attuate. Insomma, laddove i testi contrattuali non riportano una regolazione puntuale o si limitano alle affermazioni di principio non significa assoluta assenza di accordi, i quali posso essere anche extracontrattuali; le Parti potrebbero non riconoscere nel contratto aziendale lo strumento con cui affrontare le tematiche SSA e definire le concrete iniziative da assumere in azienda, ciò non togliendo valore a una eventuale intensa e puntuale attività di prevenzione discussa esclusivamente all’interno di appositi organismi o di saltuari incontri sindacali e lì formalizzata con protocolli e documenti interni. Proprio l’istituzione e il rafforzamento di commissioni e organismi di confronto sui temi specifici della salute e della sicurezza è l’elemento quantitativamente più presente nei contratti qui analizzati, seguiti dalle intese sulla formazione per la sicurezza e sul ruolo dei RLS.

Altre aree di intervento ricorrenti riguardano gli investimenti per la sicurezza e le tutele per i lavoratori malati con riferimento a istituti come il comporto e l’aspettativa.

1.2 Gli organismi di partecipazione aziendale

La creazione di nuovi spazi di partecipazione bilaterali, specificamente dedicati alla sicurezza, con funzioni consultive, informative, istruttorie, propositive e talvolta

281 Cfr. figura 54, p.60

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negoziali; la rimodulazione e l’allargamento delle attribuzioni dei tavoli già esistenti, l’intensificazione dei flussi informativi in termini temporali e quantitativi, caratterizzano circa il 32% dei contratti analizzati, la maggior parte dei quali riconducibili al settore della meccanica. Non potendo riportare quanto previsto da ogni contratto, daremo conto solo di alcune realtà in cui son stati particolarmente valorizzati gli spazi di confronto.

In Lamborghini, il rinnovo contrattuale del 26 Luglio 2019282 ha confermato il ruolo della Commissione Tecnica Bilaterale “Salute, sicurezza e mobilità sostenibile”283, partecipata dalla direzione e dai rappresentanti sindacali. Con funzioni di natura consultiva, i principali ambiti di competenza della CTB sono individuabili nell’analisi e nel monitoraggio delle condizioni dell’ambiente di lavoro, nell’avanzamento di proposte per il suo miglioramento nonché nelle attività formative in materia di salute e sicurezza. La CTB si deve riunire non oltre quattro settimane dalla richiesta di convocazione delle parti, che dovrà pervenire da almeno due membri della Commissione, con indicazione dell’oggetto di discussione e dei motivi; se questi ultimi sono ritenuti urgenti la convocazione dovrà avvenire non oltre due settimane dalla richiesta. Quando dalle riunioni e dai lavori della CTB si giunge alla decisione di dar vita a specifiche azioni e soluzioni, nel verbale dovranno essere formalizzate e concordate le tempistiche di realizzazione, al fine di poter monitorare e garantire la reale esecuzione di decisioni assunte in maniera partecipata e democratica. Inoltre in aggiunta a ciò e a quelli che sono gli obblighi informativi previsti da legge e CCNL è previsto un incontro periodico da svolgersi ogni quindici giorni (una frequenza non indifferente) su salute e sicurezza in azienda, tra l’HR Business Partner, il RSPP, il medico competente e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; sempre sullo stesso tema è prevista una informativa semestrale della direzione aziendale a tutte le aree produttive. Rimanendo nell’ambito dei motori, in

282 Cfr. “Contratto Integrativo e di Partecipazione. Automobili Lamborghini S.p.A 2019-2022”

firmato dalla Direzione Aziendale e dalla RSU, assistita dalla Fiom e dalla Fim di Bologna, v.

https://www.fiom-cgil.it/net/attachments/article/6756/Lamborghini%20Contratto%20Integrativo-compresso.pdf

283 Nel precedente rinnovo contrattuale del 2015 la CTB si chiamava “Salute, sicurezza e ergonomia”.

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questo caso a due ruote, il contratto Piaggio, stipulato il 23 Gennaio 2020284 ha definito nuove relazioni industriali, recependo gli impulsi del CCNL Federmeccanica. È stata prevista l’istituzione, in ogni unità produttiva, di una

“Commissione Ambiente e Sicurezza”, formata da due rappresentati dell’azienda e dai RLS, con finalità informative, di analisi e di consultazione. I compiti attribuiti alla commissione sono l’analisi degli ambienti di lavoro, con particolare riferimento al microclima, all’ergonomia e alla sicurezza; la verifica del DVR; la valutazione e la diffusione di buone pratiche finalizzate ad evitare incidenti ed infortuni nonché analizzare i “quasi infortuni” e le loro cause; la valutazione dei dispositivi di protezione individuale più consoni alle specifiche mansioni; l’analisi della formazione dei lavoratori sulla sicurezza. La commissione, che si deve riunire almeno una volta all’anno o su richiesta delle parti, avrà anche il compito di definire le modalità di programmazione di incontri, da tenersi al livello di reparto, per esaminare specifici fattori di rischio e le relative soluzioni. Di sicurezza sul lavoro, il Contratto Integrativo Aziendale (d’ora in poi, CIA) ha previsto se ne occupi anche la

“Commissione tempi e metodi e WCM285”, composta da due rappresentanti della D.A. e un componente della RSU per ogni organizzazione sindacale firmataria, nominato dalle federazioni territoriali. La Commissione in particolare, occupandosi dei metodi di lavoro, deve valutare la postazione di lavoro in relazione al benessere ergonomico e della sicurezza sul lavoro ed esaminare l’impatto derivante dalle variazioni tecnologiche ed organizzative in caso di rilevanti modificazioni del sistema produttivo, elemento rispetto al quale, come sappiamo, deve essere svolta immediatamente una valutazione dei rischi finalizzata a integrare il DVR.

Un altro accordo che ha riservato particolare attenzione al sistema informativo su salute e sicurezza è quello firmato il primo Agosto 2019 tra Leonardo Company e le

284 Il contratto è stato siglato tra Piaggio & C. SpA, assistita dall’Unione Industriale Pisana, e la RSU delle 4 unità produttive, assistita dalle segreterie nazionali, regionali e provinciali di Fim, Fiom, Uilm, v. https://www.uilmnazionale.it/wp-content/uploads/2020/01/20200123-Piaggio-Ipotesi-Verbale-accordo-Integrativo.pdf

285 World Class Manifacturing

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federazioni metalmeccaniche286; l’Accordo articola il sistema relazionale in tre fasi:

informazione e consultazione; bilateralità e comitati paritetici; negoziazione. Queste fasi a loro volta sono attivate, secondo specifiche direttive e aree tematiche, a livello centrale (di gruppo) e di Business Unit, di singola Azienda, di singolo sito produttivo. Qui ci interessa rilevare la costituzione, a livello di Gruppo, del

“Comitato Safety”, un comitato paritetico composto da 12 rappresentanti dei lavoratori, ai quali si aggiungono 4 rappresentanti delle segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e da uno stesso numero di rappresentanti espressione di Leonardo e delle aziende del gruppo. Il Comitato Safety si riunisce di norma ogni tre mesi e le Parti potranno richiedere la partecipazione di esperti esterni. Al Comitato spetta un ruolo di coordinamento dell’attività degli “Osservatori Paritetici su salute e sicurezza”

presenti in ogni azienda del Gruppo e tra i suoi compiti vengono individuati: la mappatura delle “buone prassi” esistenti in ambito prevenzionale, in modo da proporre conseguenti iniziative finalizzate alla riduzione del rischio; l’analisi e il monitoraggio degli infortuni nonché dei principali fattori di rischio, anche in relazione alle ditte terze; lo studio e la ricerca di finanziamenti internazionali, comunitari e nazionali resi disponibili dalle istituzioni; la promozione di percorsi formativi sulle tematiche inerenti la salute e la sicurezza sul lavoro da destinare ai RLS e ai dipendenti del Gruppo «anche al fine di favorire una migliore comprensione del Documento di Valutazione dei Rischi»; l’individuazione di modalità di coordinamento tra i RLS delle aziende operanti nel medesimo sito, al fine di una migliore gestione del rischio interferenziale. Per quanto riguarda la fase della negoziazione, in linea con il CCNL Federmeccanica, si stabilisce che le questioni riguardanti salute e sicurezza sono negoziabili a tutti i livelli, da quello centrale fino a quello di sito produttivo; sarà cura dell’ “Organismo di Coordinamento” assicurare il raccordo tra i diversi livelli negoziali. Similmente, anche l’accordo Cofely sulle

286 Cfr. “Accordo sulle relazioni industriali” del 1 Agosto 2019 tra Leonardo SpA e le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm

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relazioni industriali287 individua i due livelli di relazioni sindacali nel livello nazionale e in quello decentrato; salute e sicurezza sono inseriti tra i flussi informativi che devono avvenire tra le parti, almeno due volte l’anno nel primo caso e almeno una volta nel secondo. Viene istituita una “Commissione Nazionale per la Sicurezza” formata da 6 RLS e dai responsabili aziendali per la sicurezza, la quale deve riunirsi quadrimestralmente e il cui scopo viene individuato nel supporto alla Direzione Aziendale nella definizione di strategie che prevengano il rischio derivante da infortuni sul lavoro. In una società del Gruppo, la Cofely Italia SpA, è presente anche una Rappresentanza dei Lavoratori per la Social Accountability 8000 (SA8000), uno standard internazionale che certifica una gestione aziendale improntata alla responsabilità sociale d’impresa, in particolare il rispetto dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori e la garanzia di un posto di lavoro sicuro e salubre; i RLSA8000 sono 3, nominati dalle federazioni nazionali tra i rappresentanti del coordinamento nazionale RSU e hanno il compito di monitorare il rispetto dei requisiti della certificazione ed essere informati, tramite riunione da svolgersi almeno due volte l’anno con la direzione aziendale, sui temi propri della norma.

Un plurale sistema informativo e consultivo è stato previsto dall’integrativo Fincantieri del 2016288 e prorogato nel dicembre 2019, con la conferma del ruolo della “Commissione per la sicurezza e l’ambiente di lavoro” costituita sin dal 2000, e con lo svolgimento delle “Riunioni Sicurezza e Ambiente” che devono svolgersi in ogni unità produttiva con cadenza settimanale o quindicinale tra il Spp, i RLS e i responsabili di produzione per analizzare e verificare il rispetto di tutte le procedure di sicurezza, anche con riferimento alle attività svolte dalle imprese in appalto; nel CIA si pongono poi le basi per la costituzione di una “Commissione Tecnica Nazionale per la Sicurezza e l’Ambiente” composta da 3 soggetti per parte.

Di particolare interesse sono le esperienze dei gruppi di lavoro presenti negli

287 Cfr. “Accordo sindacale nazionale sulle relazioni industriali”, firmato il 16 Marzo 2015 tra la Società, assistita da Assistal, e il coordinamento nazionale delle RSU con le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm.

288 Cfr. “Contratto integrativo di secondo livello Fincantieri” del 24 Giugno 2016 tra Fincantieri SpA, la RSU e le segreterie nazionali e territoriali di Fim, Fiom, Uilm

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integrativi di due aziende emiliane del settore plastico, la Padanaplast289 e la Plastisavio290. Nella prima azienda, dove è già presente un “Comitato per la sicurezza di sito”, il CIA punta al rafforzamento di relazioni industriali partecipative con la creazione del “Roccabianca Quality meeting”, definito nel contratto come uno strumento di coinvolgimento paritetico dei lavoratori nel miglioramento della organizzazione del lavoro. Il gruppo di lavoro è composto dal tecnology & operation manager, dal quality supervisor con ruolo di coordinatore, dai responsabili di reparto produttivo, di manutenzione e del laboratorio “controllo qualità”, dal RSPP, dai RSU e dai RLS; lo scopo del gruppo è quello di individuare misure ed azioni migliorative da attuare per realizzare un “Piano di Innovazione”. Il Piano è composto da un’analisi delle proposte di miglioramento tecniche, di miglioramento dell’ambiente di lavoro e di miglioramento in ambito sicurezza, proposte che possono derivare da tutti i lavoratori tramite l’intermediazione dei membri del gruppo di lavoro o tramite un “box delle idee” dove i lavoratori potranno inserire i propri contributi. Quando un’azione migliorativa viene approvata dal Gruppo, si individua un responsabile dell’attuazione che costantemente dovrà dare conto a tutti i membri del grado di attuazione del progetto di cui è responsabile. Il Gruppo ha l’obbligo di riunirsi periodicamente almeno ogni 3 mesi e le decisioni vengono prese con la maggioranza semplice dei presenti. Un simile strumento «per avviare un effettivo processo partecipativo» è previsto nell’integrativo Plastisavio; qui la formazione dei Gruppi di lavoro avviene per processo produttivo e vi partecipano responsabili aziendali e lavoratori; tra gli oggetti di discussione dei gruppi vengono indicati la “qualità, igiene e sicurezza”, la formazione, la manutenzione e le modifiche alle macchine e agli impianti, l’organizzazione e i carichi di lavoro. Per ogni gruppo vengono calendarizzate delle riunioni periodiche, con cadenza bimensile, da effettuarsi durante l’orario di lavoro.

289 Contratto di Secondo Livello del 25 Luglio 2018 tra l’Azienda e la RSU assistita dalla Filctem e Femca

290 Contratto Integrativo Aziendale del 29 Marzo 2018 tra l’Azienda e la RSU assistita dalla Filctem, Femca, Uiltec di Cesena

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Gli organismi regolati dai contratti integrativi e istituiti nelle diverse realtà produttive assumono diverse denominazioni sebbene tutte son riconducibili alle stesse finalità e nascono con la necessità di andare oltre il solo momento informativo rappresentato dalla Riunione Periodica. In ordine sparso, possiamo citare i “Comitati Ambiente e Sicurezza” alle acciaierie Riva, gruppi di lavoro formati dalla Direzione e dai RLS che dovranno affrontare le questioni in tema di ambiente e sicurezza «in modo tempestivo»; la “Commissione Ambiente e Sicurezza” alla Dalmine, composta dai RLS, RSPP e Tecnici ENVI di ciascun Sito produttivo e che si riunisce con cadenza mensile sui temi richiesti preventivamente dalle parti oltre ad analizzare gli andamenti mensili dei risultati della prevenzione. Alla Manfrotto, l’ultimo rinnovo ha inteso costituire un “Gruppo di focalizzazione su ambiente, salute & sicurezza e benessere”, composto dai rappresentanti aziendali e dai RLS di ogni sito produttivo;

al Gruppo son demandate alcuni compiti, tra cui la verifica della natura dei mancati infortuni e degli eventi infortunistici, il loro indice di frequenza e di gravità, individuando gli interventi idonei a porvi rimedio; verificare la presenza di malattie professionali o la loro potenziale presenza; verificare l’utilizzo dei DPI sia individuali che collettivi e programmare incontri di sensibilizzazione e formazione dei dipendenti sui rischi generici e specifici. Troviamo poi una “Commissione EHS di Sito” nel CIA della Avio Aero, la “Commissione Paritetica Sicurezza” nel contratto di Fenice SpA, il “Coordinamento Sicurezza” alla Sicor e il “Comitato per la Salute, Sicurezza e Ambiente” alla Snam. In altri Contratti, i temi della salute e della sicurezza, sono affidati a organismi politematici; è il caso del “Comitato Paritetico” alla Goldoni, il quale si occupa del monitoraggio di malattie e (mancati) infortuni in relazione alle condizioni di lavoro «sia manuali che intellettuali presenti in azienda», anche in relazione all’analisi dello stress lavoro correlato, di microclima, dei par solidali e in generale del miglioramento del benessere delle lavoratrici e dei lavoratori. Nell’integrativo della Technogym a occuparsi dell’andamento della sicurezza e della salute è il “Gruppo di Valutazione e Miglioramento”, alla Oerlikon Graziano i Comitati “Relazioni Industriali” e “Etica e responsabilità sociale”. In alcuni contratti aziendali della chimica-farmaceutica (Menarini, Novo Nordisk,

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Sandoz, Manica) vengono istituiti o riconfermati gli Osservatori Aziendali, già previsti dall’art. 47 del CCNL (v. supra, p.62) con compiti consultivi in materia di sicurezza.

1.3 RLS e formazione

Gli interventi realmente rafforzativi e ampliativi della sfera d’azione dei rappresentanti per la sicurezza non sono particolarmente numerosi nei contratti integrativi analizzati. Nei testi, infatti, il richiamo alla figura dei rappresentanti per la sicurezza è più di ordine formale, nulla aggiungendo al quadro legale diritti e doveri.

In tre casi abbiamo un aumento del numero dei RLS: alla Sirti essi passano da 25 a 30 unità su tutto il territorio nazionale; alla Lamborghini da 6 diventano 7, nominati tra i delegati eletti; alla Cofely si prevede una modulazione differente rispetto agli accordi federali, con un RLS nelle u.p. sino a 90 dipendenti e due in quelle da 91 a 200 dipendenti; nella stessa azienda, per i delegati son previsti fino a 78 ore di permessi annui retribuiti se operanti in u.p. con oltre 50 dipendenti e 48 ore per chi opera in quelle fino a 50. Alla Berco a ogni RLS sono riservate 78 ore di permesso annuo e il contratto specifica anche le modalità per poterne usufruire; il delegato infatti deve richiedere il permesso con almeno un giorno di anticipo, specificandone la tipologia, e sarà compito del preposto rilasciarlo, previa valutazione delle esigenze tecnico-produttive e delle condizioni organizzative. Il diritto di accesso ai luoghi di lavoro ha invece minori limiti temporali, infatti potrà avvenire trascorsa un’ora dal

In tre casi abbiamo un aumento del numero dei RLS: alla Sirti essi passano da 25 a 30 unità su tutto il territorio nazionale; alla Lamborghini da 6 diventano 7, nominati tra i delegati eletti; alla Cofely si prevede una modulazione differente rispetto agli accordi federali, con un RLS nelle u.p. sino a 90 dipendenti e due in quelle da 91 a 200 dipendenti; nella stessa azienda, per i delegati son previsti fino a 78 ore di permessi annui retribuiti se operanti in u.p. con oltre 50 dipendenti e 48 ore per chi opera in quelle fino a 50. Alla Berco a ogni RLS sono riservate 78 ore di permesso annuo e il contratto specifica anche le modalità per poterne usufruire; il delegato infatti deve richiedere il permesso con almeno un giorno di anticipo, specificandone la tipologia, e sarà compito del preposto rilasciarlo, previa valutazione delle esigenze tecnico-produttive e delle condizioni organizzative. Il diritto di accesso ai luoghi di lavoro ha invece minori limiti temporali, infatti potrà avvenire trascorsa un’ora dal