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Gli standard per la detenzione in generale

LA TORTURA NEGLI STANDARD DEL COMITATO EUROPEO PER LA PREVENZIONE DELLA TORTURA

6. Gli standard per la detenzione in generale

Il Comitato per la prevenzione della tortura, nella sua intensa attività, ha steso una serie di standard generali applicabili a qualunque detenuto in qualunque struttura. Questi hanno un oggetto molto ampio, che va dalle condizioni materiali di detenzione, alle attività offerte o consentite, ai meccanismi di responsabilità degli autori di maltrattamenti.

6.1. Condizioni materiali.

6.1.1. Sistemazione e affollamento.

Il Comitato attribuisce particolare importanza al livello di sovraffollamento presente negli istituti di pena e allo spazio vitale di cui dispone ogni detenuto. Generalmente, una cella singola di 6 metri quadrati viene definita dal CPT come piuttosto piccola, ma accettabile se al prigioniero è concesso di trascorrere buona parte del giorno al di fuori di essa118.

L’area minima che deve essere concessa a due detenuti custoditi nella stessa cella, sembra essere pari a circa 9 mq119. Quanto alle celle multiple, il CPT ha giudicato accettabile (anche se restrittiva) la sistemazione trovata nella Repubblica Slovacca, dove celle di 9-10 mq contenevano due persone, in celle di circa 12 mq alloggiavano tre persone e celle di 16-17 mq erano condivise da quattro detenuti120. Dormitori per un numero di persone ancora maggiore costituiscono secondo il Comitato una sistemazione insoddisfacente, a causa della mancanza di riservatezza

117

7th General Report, CPT/Inf (97) 10, § 36. V., ad es., CPT/Inf (2010) 14 (Italia), §§ 18, 22.

118

CPT/Inf (92) 4 (Svezia), §§ 46, 73.

119

CPT/Inf (94) 17 (Regno Unito), § 119; CPT/Inf (96) 5 (Ungheria), § 97; CPT/Inf (96) 2 (Francia), § 107; CPT/Inf (2000) 1 (Regno Unito), § 73; CPT/Inf (99) 2 (Turchia), § 97; CPT/Inf (2010) 33 (Grecia), § 111.

120

CPT/Inf (97) 2 (Repubblica Slovacca), § 75; CPT/Inf (2010) 10 (Bosnia Erzegovina), § 24. Simile in CPT/Inf (98) 5 (Romania), § 55; CPT/Inf (2008) 29 (Croazia), §§ 56, 71; CPT/Inf (2010) 33 (Grecia), § 111 (“[...] applying the minimum standard of 4 m² of living space per persons in multi-occupancy cells”).

e dell’alta probabilità che i detenuti sviluppino tra di loro comportamenti aggressivi121. Tuttavia, di fronte alle evidenti difficoltà di una loro dismissione, il CPT si è visto costretto a considerare almeno accettabili dormitori di 21 mq per cinque persone122, 25 mq per sei detenuti123, 35 mq per sette prigionieri e 60 mq per dodici124.

Il sovraffollamento va evitato anche in quanto comporta “cramped and unhygienic

accommodation, a constant lack of privacy, reduced opportunities in terms of employment, education and other out-of-cell activities, overburdened health-care services, and increased tension – and hence more violence – between prisoners and between prisoners and staff. In addition, due to lack of adequate living space, a

number of prisoners [are] transferred to prisons far away from their families”125.

6.1.2. Igiene.

Il Comitato presta particolare importanza alle condizioni di igiene in cui si svolge la vita detentiva, in quanto “regular access to proper toilet facilities and the

manteinance of good standards of hygiene are essential component of a human

environment”126.

Si è già visto127 che costringere i detenuti ad espletare i propri bisogni fisiologici in mancanza di riservatezza, davanti ai compagni di cella, costituisce trattamento degradante128. Ogni prigioniero dovrebbe avere la possibilità di rispettare le proprie esigenze organiche in condizioni di pulizia e dignità. Inoltre, se non sono presenti presidi igienici annessi alla cella (che sono preferibili, purché si trovino in un vano separato129), devono essere previsti mezzi per permettere ai detenuti di uscire dalle

121

CPT/Inf (96) 9 (Spagna), § 122; CPT/Inf (99) 2 (Turchia), § 80; CPT/Inf (2010) 12 (Italia), § 135. 122 CPT/Inf (94) 20 (Grecia), § 117. 123 CPT/Inf (96) 28 (Austria), § 66. 124 CPT/Inf (96) 18 (Slovenia), § 63. 125

CPT/Inf (2010) 12 (Italia), § 53; v. anche ivi, § 58.

126

2nd General Report, CPT/Inf (92) 3, § 49. V. anche, ad es., CPT/Inf (2010) 33 (Grecia), § 111.

127

V. supra, paragrafo 2.2.

128

Ad es. CPT/Inf (99) 9 (Finlandia), § 73.

129

celle e recarsi ai servizi senza un’eccessiva attesa130 e in qualsiasi momento, anche durante la notte131.

Quanto alla pulizia del corpo, il CPT sottolinea che, almeno una volta alla settimana132, “prisoners should have adequate access to shower or bathing

facilities. It is desirable for running water to be available within cellular

accommodation”133. La frequenza delle docce deve essere decisamente più intensa

nelle zone con un clima caldo o per i detenuti che svolgono attività lavorative134. Infine, la possibilità di presentarsi in modo ordinato e pulito deve essere particolarmente garantita ai prigionieri in procinto di apparire davanti ad un’autorità giudiziaria135.

Ai detenuti dovrebbero essere forniti con estrema priorità biancheria pulita, sapone, teli e tutto l’occorrente per l’igiene personale (come spazzolino e dentifricio)136. Inoltre, se non è previsto un servizio di lavanderia gestito dal carcere, ai detenuti deve essere data la possibilità di lavare e asciugare i propri abiti137. Da ultimo, dovrebbero essere distribuiti anche strumenti e prodotti per permettere ai prigionieri di mantenere pulita la cella in cui vivono138.

6.1.3. Strutture, riscaldamento, aerazione e illuminazione.

Le celle dovrebbero essere, secondo il CPT, tutte dotate di un impianto di chiamata, possibilmente collegato ad un punto di sorveglianza centralizzato139. Oltre ai letti, i detenuti devono avere a disposizione un arredamento adeguato (composto almeno di tavolo, sedia e armadio) in buono stato140.

130

CPT/Inf (92) 4 (Svezia), § 47, CPT/Inf (93) 15 (Paesi Bassi), § 39.

131

2nd General Report, CPT/Inf (92) 3, § 49, CPT/Inf (2000) 11 (Andorra), § 39; CPT/Inf (99) 9 (Finlandia), § 73.

132

CPT/Inf (91) 15 (Regno Unito), § 74.

133

2nd General Report, CPT/Inf (92) 3, § 49. V. anche, ad es., CPT/Inf (2008) 29 (Croazia), § 71; CPT/Inf (2010) 33 (Grecia), § 111.

134

CPT/Inf (93) 2 (Francia), § 112; CPT/Inf (98) 5 (Romania), § 110; CPT/Inf (97) 12 (Italia), § 111.

135

CPT/Inf (98) 7 (Francia), §§ 105, 107.

136

CPT/Inf (96) 28 (Austria), § 68; CPT/Inf (99) 2 (Turchia), § 110; CPT/Inf (2010) 12 (Italia), § 61.

137

CPT/Inf (91) 10 (Austria), § 37; CPT/Inf (99) 2 (Turchia), § 109.

138

CPT/Inf (96) 1 (Antille Olandesi), §§ 78, 96; CPT/Inf (98) 5 (Romania), §71; CPT/Inf (2010) 33 (Grecia), § 111.

139

CPT/Inf (97) 5 (Cipro), § 78; CPT/Inf (94) 13 (San Marino), § 43; CPT/Inf (2010) 33 (Grecia), § 111.

Il Comitato non ha stabilito una precisa fascia di temperatura delle celle, ma ha più volte sottolineato che una temperatura eccessivamente fredda o calda va evitata141. Inoltre, gli ambienti in cui i prigionieri vivono devono essere adeguatamente ventilati.

Tutti gli alloggi del carcere devono avere accesso all’illuminazione naturale. Inoltre, per alleggerire il senso di oppressione, ai detenuti deve essere lasciato il controllo dell’illuminazione e dell’aerazione: gli interruttori elettrici, le persiane e le finestre della cella devono poter essere utilizzati direttamente e liberamente dagli occupanti142.

6.1.4. Alimentazione.

Il Comitato per la prevenzione della tortura presta sempre forte attenzione alla quantità e qualità del cibo che viene offerto ai detenuti143. Il cibo deve essere equilibrato e sostanzioso e deve essere distribuito ad orari appropriati della giornata, senza che tra un pasto e l’altro trascorrano intervalli di tempo eccessivi144. Le cucine delle carceri devono seguire tutte le norme necessarie a salvaguardare l’igiene e a prevenire infestazioni145. La temperatura dei cibi deve essere adeguata146 e la distribuzione deve avvenire in modo che ogni detenuto riceva una porzione intera e abbia il tempo necessario a consumarla147. Per permettere ai prigionieri di mangiare in modo decoroso, è necessario che siano forniti loro piatti, posate e bicchieri148 e che sia dato loro modo di lavare questi utensili in strutture diverse da quelle usate per l’igiene personale149.

140

CPT/Inf (96) 1 (Antille Olandesi), § 96; CPT/Inf (2010) 12 (Italia), § 61.

141

Ad es. CPT/Inf (94) 9 (Portogallo), § 84; CPT/Inf (96) 9 (Spagna), § 183; CPT/Inf (97) 12 (Italia), § 118.

142

CPT/Inf (91) 12 (Danimarca), §§ 40, 83, 118; CPT/Inf (92) 4 (Svezia), § 44; CPT/Inf (99) 1 (Islanda), § 55.

143

CPT/Inf (98) 5 (Romania), §§ 75, 121; CPT/Inf (96) 1 (Antille Olandesi), § 100; CPT/Inf (98) 7 (Francia), § 93.

144

CPT/Inf (96) 1 (Antille Olandesi), § 87; CPT/Inf (98) 5 (Romania), § 75.

145

CPT/Inf (96) 27 (Aruba Olandese), §§ 249-250; CPT/Inf (99) 2 (Turchia), § 108.

146

CPT/Inf (96) 27 (Aruba Olandese), §§ 248-250; CPT/Inf (96) 24 (Francia Martinique), § 49: CPT/Inf (93) 2 (Francia), § 168; CPT/Inf (98) 7 (Francia), §§ 91-93; CPT/Inf (97) 12 (Italia), § 118; CPT/Inf (98) 13 (Polonia), § 103.

147

CPT/Inf (98) 13 (Polonia), §§ 89, 91.

148

CPT/Inf (96) 1 (Antille Olandesi), §§ 88, 100.

149

6.2. Regime.

6.2.1. Attività.

“A satisfactory programme of activities (work, education, sport, etc.) is of

crucial importance for the well-being of prisoners. This holds true for all

establishments”150. Per questo il Comitato mostra spesso preoccupazione per le

scarsissime attività che sono offerte ai detenuti e – in relazione agli imputati in custodia cautelare – richiede che ogni prigioniero trascorra almeno otto ore quotidianamente “engaged in purposeful activity of a varied nature”151. Quanto ai condannati, che rispetto agli imputati passeranno in carcere un tempo più lungo, il CPT ritiene che il regime debba essere ancora più favorevole152: questo significa, tra l’altro, che le attività e i programmi organizzati devono poter accogliere un numero di partecipanti sufficiente per tutti i detenuti alloggiati nell’istituto153. Per coloro che sono stati condannati a pene detentive lunghe, il programma di attività dovrebbe essere personalizzato, così da assistere il soggetto in modo ottimale durante la carcerazione e prepararlo gradualmente al rientro nella società154.

Infine, il CPT sottolinea frequentemente155 l’importanza, che va garantita anche ai detenuti sottoposti a isolamento, di praticare moto per almeno un’ora al giorno, all’aria aperta e in spazi ampi156.

6.2.2. Controlli e restrizioni.

La pena detentiva ha intrinsecamente un carattere coercitivo e il Comitato si rende conto della necessità, in determinate circostanze, di utilizzare la forza o

150

2nd General Report, CPT/Inf (92) 3, § 47. V. anche, ad es., CPT/Inf (2008) 29 (Croazia), § 49.

151

2nd General Report, CPT/Inf (92) 3, § 47. V. anche, ad es., CPT/Inf (2008) 29 (Croazia), § 74; CPT/Inf (2010) 33 (Grecia), § 113.

152

2nd General Report, CPT/Inf (92) 3, § 47.

153

Ad es. CPT/Inf (97) 4 (Danimarca), §§ 80-81; CPT/Inf (93) 8 (Finlandia), §§ 90-91, 95-96; CPT/Inf (94) 20 (Grecia), §§ 105-109; CPT/Inf (97) 2 (Repubblica Slovacca), §§ 80-85, 91-101; CPT/Inf (93) 2 (Francia), § 108; CPT/Inf (98) 7 (Francia), §§ 89, 106-107.

154

CPT/Inf (97) 4 (Danimarca), § 91.

155

V. supra, paragrafo 4.

156

strumenti di coercizione fisica contro i detenuti157. Tuttavia, gli episodi di questo tipo dovrebbero essere sporadici e ragionevolmente motivabili. Il CPT, che non ha definito nel dettaglio quali sono le forme di forza fisica da considerare lecite o meno, sottolinea semplicemente che il miglior modo di prevenire i maltrattamenti contro le persone in vinculis è l’impiego di personale appropriatamente addestrato e dotato di spiccate qualità interpersonali, tali da saper distendere situazioni di tensione158 e da poter portare a compimento il proprio dovere “without having

recourse to ill-treatment”159. In ogni caso, si precisa, la forza può essere giustificata

solo finché è ragionevolmente necessaria a proteggere l’integrità fisica delle persone o gravi danni alle cose160.

In alcune occasioni, il Comitato ha espresso il proprio dissenso rispetto all’uso di particolari tecniche o strumenti di controllo, come manette, manganelli, gas invalidanti, elettro-shock, minaccia dell’uso di armi da fuoco e spari di avvertimento161. Alcune di queste pratiche vanno totalmente abolite, altre sono permesse solo in circostanze di assoluta eccezionalità162. L’uso delle manette, che può essere ammesso in una serie abbastanza generosa di casi, non deve mai essere impiegato per bloccare i detenuti ai letti o ai muri della cella, una pratica “flagrantly inhuman and degrading”163.

Risulta evidente, dunque, che la legittimità delle tecniche di restrizione, agli occhi del Comitato, è relativa e dipende soprattutto dalle circostanze e dalla frequenza con cui si ricorre alle stesse e dal modo in cui il personale è stato addestrato a farne uso164.

Ad ogni modo, l’uso della forza costituisce una situazione ad alto rischio in rapporto al possibile maltrattamento dei detenuti e come tale necessita di particolari garanzie. Nel dettaglio, “[a] prisoner against whom any means of force have been

157

2nd General Report, CPT/Inf (92) 3, § 53.

158

Ivi, § 60. V., ad es., CPT/Inf (2010) 12 (Italia), § 59.

159

Ivi, § 59.

160

CPT/Inf (99) 7 (Repubblica Ceca), § 41.

161

Ivi, § 78.

162

Ibidem.

163

CPT/Inf (93) 2 (Francia), § 90; v. anche CPT/Inf (98) 9 (Spagna), §§ 53, 60; CPT/Inf (2010) 12 (Italia), § 20.

164

R.MORGAN –M.EVANS, Combating torture in Europe, cit., p. 105; R.MORGAN –M.EVANS, CPT standards regarding prisoners, cit., p. 22.

used should have the right to be immediately examined and, if necessary, treated by a medical doctor. This examination should be conducted out of the hearing and preferably out of the sight of non-medical staff, and the results of the examination (including any relevant statements by the prisoner and the doctor’s conclusions) should be formally recorded and made available to the prisoner. In those rare cases when resort to instruments of physical restraint is required, the prisoner concerned should be kept under constant and adequate supervision. Further, instruments of restraint should be removed at the earliest possible opportunity; they should never be applied, or their application prolonged, as a punishment. Finally, a record should be kept of every instance of the use of force against prisoners”165.

6.2.3. Contatti col mondo esterno e riservatezza.

Il CPT accetta che i contatti di ciascun detenuto con i compagni in carcere e con il mondo esterno siano tenuti sotto stretto controllo; così come accetta che siano imposte delle limitazioni agli stessi. Tuttavia, raccomanda il rispetto di alcuni criteri. Innanzitutto, i controlli non devono essere sproporzionati alle necessità e devono lasciare che la vita sociale del detenuto si sviluppi in un clima di tranquillità166. In secondo luogo, poiché è importante che il detenuto possa mantenere saldo il rapporto che lo lega alla famiglia e agli amici più intimi, il divieto di ricevere visite da determinati soggetti per ragioni di sicurezza dovrebbe essere periodicamente rivisto167 e, più in generale, sono accettabili solo “limitations

upon such contact based exclusively on security concerns of an appreciable nature

or resource considerations”168.

Per quanto riguarda la corrispondenza, devono essere distribuiti fogli, penne e francobolli ai detenuti che ne facciano richiesta e la posta deve essere prontamente spedita e distribuita169. È preferibile che le lettere vengano solo ispezionate, ma non

165

2nd General Report, CPT/Inf (92) 3, § 53.

166

Ad es. CPT/Inf (96) 9 (Spagna), § 169; CPT/Inf (97) 2 (Repubblica Slovacca), § 129.

167

CPT/Inf (96) 9 (Spagna), § 172.

168

Ad es., CPT/Inf (93) 2 (Francia), § 130.

169

CPT/Inf (96) 27 (Aruba Olandese), § 258; CPT/Inf (96) 9 (Spagna), § 177; CPT/Inf (96) 9 (Spagna), § 141.

lette. Se tuttavia è disposta la loro lettura, questa deve avvenire alla presenza del detenuto interessato170.

Quanto all’uso del telefono, il CPT ha avuto occasione di affermare, ad esempio, che i detenuti appena accolti nell’istituto dovrebbero poter telefonare fin da subito alle proprie famiglie171; che il permesso di telefonare una sola volta al mese è inadeguato172; che il divieto totale di contatti telefonici è da evitare, anche in sussistenza di esigenze cautelari173.

In materia di visite, pare che il Comitato consideri appropriata la possibilità di ricevere i propri parenti e amici per circa mezz’ora una o due volte alla settimana174, considerando invece inadeguate visite più brevi175 o ad intervalli più lunghi176. Le visite devono svolgersi in luoghi accoglienti177 e sufficientemente silenziosi da poter comunicare senza urlare178. Le visite degli avvocati devono poter avvenire in totale riservatezza179.

Quando la famiglia del detenuto si trova a grande distanza dall’istituto di pena, è opportuno che le norme sulle visite e sulle telefonate vengano applicate con flessibilità, ad esempio consentendo di accumulare il tempo per le visite o di utilizzare il telefono in sostituzione della visita180.

Infine, il Comitato ha caldeggiato che tutte le informazioni personali del detenuto, raccolte al momento del suo ingresso nel carcere o in momenti successivi, che possono riguardare materie sensibili (come la salute o la ragione della condanna)

170

R.MORGAN –M.EVANS, Combating torture in Europe, cit., p. 107; R.MORGAN –M.EVANS, CPT standards regarding prisoners, cit., p. 24.

171

CPT/Inf (96) 9 (Spagna), §§ 175-176.

172

CPT/Inf (96) 9 (Spagna), §§ 175-176; CPT/Inf (96) 25 (Malta), § 76.

173

CPT/Inf (93) 2 (Francia), § 135; CPT/Inf (98) 7 (Francia), § 149; CPT/Inf (2010) 12 (Italia), § 79; v. anche supra par 4.

174

CPT/Inf (93) 2 (Francia), § 131.

175

CPT/Inf (96) 18 (Slovenia), § 79.

176

CPT/Inf (97) 1 (Bulgaria), § 157; CPT/Inf (97) 2 (Repubblica Slovacca), § 49.

177

CPT/Inf (93) 13 (Germania), § 171; CPT/Inf (94) 9 (Portogallo), § 149; CPT/Inf (91) 10 (Austria), § 134; CPT/Inf (98) 11 (Belgio), § 185; CPT/Inf (2008) 29 (Croazia), § 96; CPT/Inf (2010) 33 (Grecia), § 144.

178

CPT/Inf (96) 9 (Spagna), § 169; CPT/Inf (2010) 12 (Italia), § 76.

179

CPT/Inf (94) 20 (Grecia), §§ 128-129; CPT/Inf (96) 31 (Portogallo), § 144; CPT/Inf (96) 1 (Antille Olandesi), § 107.

180

2nd General Report, CPT/Inf (92) 3, § 51; v. anche per es. CPT/Inf (93) 2 (Francia), § 131; CPT/Inf (96) 24 (Francia Martinique), § 78; CPT/Inf (2010) 12 (Italia), §§ 76, 79; CPT/Inf (2010) 33 (Grecia), § 145.

non vengano conosciute da altri detenuti, nemmeno da coloro che sono impiegati come inservienti nelle strutture di accoglienza e nella gestione dei fascicoli181.

6.2.4. Personale penitenziario.

Il Comitato attribuisce grande importanza alla selezione e all’addestramento del personale carcerario nella prevenzione dei maltrattamenti. È fondamentale, perché l’ambiente nei luoghi di detenzione non risulti degradante, che i membri dello staff siano scelti in base alla loro attitudine per la comunicazione interpersonale e che evitino accuratamente tutti quegli atteggiamenti – purtroppo diffusi – che opprimono l’atmosfera nelle aree di detenzione: mancanza di dialogo coi prigionieri182; comportamento provocatorio nei loro confronti183; approccio al lavoro che sminuisce la propria missione sociale184; atteggiamenti militaristici185 e, in generale, tutti i comportamenti che indicano mancanza di rispetto verso i detenuti186.

È importante che i direttori degli istituti visitino periodicamente tutte le parti delle strutture di cui sono responsabili187 e si rendano disponibili a parlare in privato con i singoli detenuti188.

Un aspetto che ha più volte preoccupato il Comitato è il rapporto tra il numero di detenuti e il numero di membri del personale preposti alla loro custodia. Non è mai stato fissato esplicitamente un tasso di proporzionalità da considerare ottimale, ma in diverse occasioni i rapporti redatti dal CPT lamentano un numero di membri dello staff troppo esiguo per garantire la sicurezza interna189. Inoltre, è

181

R.MORGAN –M.EVANS, Combating torture in Europe, cit., pp. 107-108; R.MORGAN –M. EVANS, CPT standards regarding prisoners, cit., p. 25; v. ad es. CPT/Inf (91) 15 (Regno Unito), §§ 102-106; CPT/Inf (97) 5 (Cipro), § 37.

182

CPT/Inf (97) 1 (Bulgaria), § 153.

183

CPT/Inf (93) 15 (Paesi Bassi), §§ 85-88.

184

CPT/Inf (96) 27 (Aruba Olandese), § 252.

185

CPT/Inf (96) 27 (Aruba Olandese), § 252; CPT/Inf (97) 2 (Repubblica Slovacca), § 123.

186

CPT/Inf (91) 15 (Regno Unito), § 82; CPT/Inf (2008) 29 (Croazia), §§ 51-52, 90; CPT/Inf (2010) 10 (Bosnia Erzegovina), §§ 12, 22; CPT/Inf (2010) 12 (Italia), §§ 12-13, 57.

187

CPT/Inf (2000) 5 (Spagna), § 64.

188

CPT/Inf (2000) 1 (Regno Unito), § 151; CPT/Inf (2010) 12 (Italia), § 85.

189

Ad es. CPT/Inf (94) 20 (Grecia), § 107, in cui quattro agenti custodivano un’ala che ospitava 350 detenuti liberamente circolanti; CPT/Inf (94) 9 (Portogallo), § 100, in cui tre agenti sorvegliavano di notte 500 detenuti; CPT/Inf (96) 9 (Spagna), § 181, in cui il rapporto era addirittura di quattro a 600; v. anche CPT/Inf (96) 27 (Aruba Olandese), § 254; CPT/Inf (98) 5 (Romania), § 101; CPT/Inf

indispensabile che lo staff si occupi in prima persona di risolvere le situazioni di tensione che si vengono a creare tra i prigionieri, non potendo assolutamente delegare le proprie funzioni ad alcuni detenuti ‘privilegiati’, che vengono così messi in condizione di maltrattare e sfruttare i loro compagni190.

6.3. I meccanismi di responsabilità.

Si è già visto come l’affermazione e punizione della responsabilità degli autori di maltrattamenti sia fondamentale nell’ambito della custodia di polizia191. Qui va specificato che lo stesso si può dire nella generalità delle situazioni di privazione della libertà personale.

Il CPT raccomanda che venga tenuta registrazione di tutti gli episodi in cui viene fatto uso della forza192 e che i detenuti abbiano la possibilità di presentare reclami e ottenere l’attivazione di procedure d’inchiesta193.

In particolare, “[p]risoners should have avenues of complaint open to them both

within and outside the context of the prison system, including the possibility to have confidential access to an appropriate authority. The CPT attaches particular importance to regular visits to each prison establishment by an independent body (such as a Board of visitors or supervisory judge) possessing powers to hear (and if necessary take action upon) complaints from prisoners and to inspect the

establishment’s premises”194. Questi organi dovrebbero redigere e pubblicare un

rapporto annuale sul proprio lavoro195 e dovrebbero adottare tutti gli accorgimenti necessari a mantenere assoluta indipendenza dalle autorità e dagli agenti del carcere196. Infine, gli organi di tutela dovrebbero non solo rendersi disponibili ad incontrare i prigionieri che ne facciano richiesta, ma anche esporsi attivamente,

(2008) 29 (Croazia), § 89; CPT/Inf (2010) 10 (Bosnia Erzegovina), § 21; CPT/Inf (2010) 12 (Italia), § 58-59, 114; CPT/Inf (2010) 33 (Grecia), § 120. 190 CPT/Inf (98) 1 (Portogallo), § 13. 191 V. supra paragrafo 3.5.4. 192

V. supra paragrafo 6.2.2; 2nd General Report, CPT/Inf (92) 3, § 53.

193

Ivi, § 54. V. anche, ad es., CPT/Inf (2008) 29 (Croazia), § 100; CPT/Inf (2010) 10 (Bosnia Erzegovina), §§ 15, 36; CPT/Inf (2010) 12 (Italia), §§ 30-31.

194

2ndGeneral Report, CPT/Inf (92) 3, § 54. Non è sufficiente che i giudici di sorveglianza si occupino delle condizioni dei detenuti solo attraverso pratiche condotte per iscritto: CPT/Inf (2010) 12 (Italia), § 118.

195

CPT/Inf (97) 5 (Cipro), § 107.

196

CPT/Inf (93) 13 (Germania), § 166; CPT/Inf (96) 27 (Aruba Olandese), § 276; CPT/Inf (99) 15 (Irlanda), § 78; CPT/Inf (99) 7 (Repubblica Ceca), § 77.

visitando le carceri periodicamente197, cercando visibilità e offrendo i propri servizi198.