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nella grande Mostra del Valentino

Alberto Vigna

L'attività espositiva torinese del 1970 lia avuto inizio nel grande palazzo del parco del Valentino con una rassegna intitolata A L C O M 7 0 a carattere e sviluppo internazionale.

L'iniziativa ha richiamato circa 500 espo-sitori italiani e stranieri specializzati nel settore indicato nella sigla e cioè alimentazione e com-mercio. L'alimentazione è per t u t t i una faccenda quotidiana, sovente gradevole comunque ne-cessaria, di interesse quindi universale e non sempre praticata come le più recenti indica-zioni della scienza vorrebbero lo fosse. Il com-mercio, nel particolare campo, interessa in Italia 00 mila grossisti ed oltre 500 mila, riven-ditori al dettaglio, oltre beninteso t u t t i i con-sumatori sotto l'aspetto di compratori. Presi assieme commercianti ed acquirenti formano una delle categorie più vaste ed il f a t t o rende facile la previsione che A L C O M 7 0 è stato l'inizio di una serie di raduni annuali sempre più fortunati.

Sono molti gli obiettivi che la rassegna si è proposta e tra questi dimostrare l'utilità del-l'intervento dei pubblici poteri, particolarmente dei Comuni, nei diversi momenti della produ-zione alimentare, dall'agricoltura all'indu-stria, alla distribuzione ed al consumo; infor-mare il pubblico, orientarlo verso quegli ali-menti di cui vi è maggiore disponibilità e che, a parità di capacità nutritiva, sono i più conve-nienti, diffondendo la conoscenza delle differenti caratteristiche organolettiche; migliorare l'appa-rato distributivo anche al fine di giungere ad una riduzione dei costi.

Ricordiamo alcuni dati pubblicati dall'IsTAT secondo i quali nel '68 la famiglia italiana tipo ha speso in consumi alimentari, in media, per ciascun componente 4 5 2 9 lire alla settimana. Occorre precisare che sensibili differenze si hanno nelle diverse ripartizioni territoriali es-sendo la spesa nell'Italia Nord occidentale notevolmente superiore alla media, 5454 lire; scende a 4 6 7 3 nelle zone Nord Orientali, risale a 5 0 0 0 nell'Italia centrale mentre nel Meridione

e nelle isole si abbassa fino a 3531 lire. È oppor-tuno far presente che, essendo anche questa una cifra media zonale, in certe province il livello è ancora notevolmente inferiore. Prova anche questa di una differenziazione di capacità di acquisto alla quale si deve porre rimedio a vantaggio non soltanto delle regioni interessate ma di t u t t a la Nazione.

Merita segnalare subito la partecipazione dell'Istituto per l'assistenza allo sviluppo del Mezzogiorno, che ha presentato un selezionato gruppo di imprese alimentari meridionali alcune delle quali fanno uso delle più avanzate tecno-logie a vantaggio di prodotti tradizionali, affer-matissimi oramai nel mondo intero; la pasta-sciutta, per esempio, non è più un cibo pret-tamente nostrano; il consumo ed il gradimento si è diffuso in t u t t i i continenti; e lo stesso dicasi per le famose conserve di pomodoro o quelle di f r u t t a (fig. 1).

Nel grande atrio d'onore del palazzo di Torino Esposizioni a porgere il saluto a chi entrava era un gruppo di pinguini che simbo-leggiavano l'avvento dell'epoca del freddo in cucina. L'idea era dovuta ad un'industria specializzata nella confezione di frigoriferi per t u t t e le temperature e gli usi, particolarmente destinati ai negozi ed ai grandi depositi di conservazione in grado di ospitare migliaia di quintali di merce.

I grandi saloni del palazzo presentavano un aspetto q u a n t o mai suggestivo, ed è anche troppo facile affermare che la maggior parte dei padiglioni erano un vero paradiso per i ghiottoni. Quanto le m a m m e talvolta dicono ai bimbi ingordi che non riescono a mangiare t u t t o ciò che si sono messi nel piatto: « hai gli occhi più grandi della bocca », avrebbe potuto essere un ammonimento per t u t t i i visitatori istintivamente portati al desiderio di assaggiare, provare, delibare t u t t o q u a n t o era presentato alla loro vista in modo cosi allettante. Poi veniva subito spontanea la constatazione della sempre maggiore incidenza dell'evoluzione

industriale nella confezione dei generi alimen-tari. La tecnica è strumento per la conserva-zione dei cibi, ma deve rispettarne le proprietà senza modificarli per comodità di lavorazione ed essenzialmente senza adulterarli. Sotto questo aspetto t u t t o ciò che è stato esposto ha convinto per le cure intese a conservare gusto, profumo, aspetto, grado nutritivo; insomma ad un tempo l'utilità e la piacevolezza del cibo.

Tra gli espositori sono stati molti quelli che hanno fatto leva per la pubblicità sulle doti di genuinità dei prodotti, sull'alimenta-zione naturale non contaminata da insetticidi agricoli, sui polli « cresciuti a terra », nutriti di mais e di grano. Insomma nell'epoca del-l'industria un ritorno alla natura.

A questo proposito merita segnalare la presenza di un'organizzazione, la Agrimarket, che raccoglie prodotti, di sicure garanzie di genuinità e freschezza, direttamente dal pro-duttore per proporli al consumatore. Il motto dell'organizzazione è « Non vendiamo dadi da

brodo ma galline da brodo ». Per esempio erano in bella mostra le marmellate lavorate dalle suore di clausura di un convento di Sanremo, vini tipici ed olio del lago di Garda, prosciutti dell'Emilia, vini della Calabria, robiole delle Langhe astigiane e cuneesi, ecc. (fig. 2).

Rendeva anche più completa la mostra il settore riservato alla presentazione dei cibi nelle botteghe che devono essere ammodernate per sostenere la concorrenza dei grandi magaz-zini. È finito il tempo del negozio che vende un poco di tutto, dell'emporio di vecchio stile. Ora è necessario che, anche sotto l'aspetto della piacevolezza, le merci vengano offerte nel modo migliore; insomma che propagandino se stesse mediante la loro invitante presenza.

I visitatori sono stati oltre 200 mila. Non occorreva essere un tecnico per trovare inte-resse nella mostra. Il pubblico era sotto il fuoco delle lusinghe di varie ghiottonerie; chi voleva gustare specialità africane poteva acquistare un panino imbottito di « zighini », salsa

etio-F i g . I. - L a p r e s e n t a z i o n e d e l l a m e r c e , c h e d e v e e s s e r e p o s t a in b e l l a v i s t a , d i v i e n e s e m p r e p i ù i m p o r t a n t e . A d A L C O M 7 0 e r a n o p r e s e n t i a n c h e d i t t e s p e c i a l i z z a t e in m o b i l i p e r n e g o z i e m a g a z z i n i . D a i p r o d o t t i d e l l a p e s c a , a l l e f r u t t a , o g g i t u t t o p u ò e s s e r e p r e s e n t a t o in e l e g a n t i c o n f e z i o n i .

!

Fig. 2 . - La g e n u i n i t à d e i p r o d o t t i è s e m p r e p i ù r i c h i e s t a d a i c o n s u m a t o r i e e gli a c q u i r e n t i p e r p r e s e n t a r e al p u b b l i c o a l i m e n

pica composta di 36 aromi o la carne condita con l'« avazzeè » pure di origine africana. Molto ben presentati i prodotti tipici danesi (le nazioni presenti sono state 14) i formaggi francesi, i cibi della Foresta nera, le wodke russe, le rolate alla « colombiana » e beninteso t u t t e le specialità di casa nostra. Completa ed invitante la rassegna dei vini italiani che, t u t t o compreso, sono tra le bevande non soltanto più gradevoli, ma anche più igieniche.

Il programma di A L C O M 7 0 elencava una complessa serie di gradevoli confronti gastro-nomici e di giornate di studio come, per esem-pio, il convegno sull'alimentazione in mon-tagna detto anche del « menu dello sciatore ». La mostra insomma non è s t a t a soltanto un motivo di piacevoli incontri, ma un'occasione di studio e di affari.

Particolare attenzione deve essere riservata al Convegno promosso dall'Associazione Pie-monte Italia, in collaborazione con il Centro nazionale studi annonari, la Camera di

eom-c i ò s p i e g a il s u eom-c eom-c e s s o di u n a o r g a n i z z a z i o n e eom-c h e si fa t r a m i t e t r a la p r o d u z i o n e t i s i c u r a m e n t e n o n s o f i s t i c a t i e di a s s o l u t a g a r a n z i a .

mercio di Torino, la Società Torino Esposizioni e l'Associazione commercianti della provincia di Torino, sul t e m a : « La distribuzione al det-taglio ».

La partecipazione del sottosegretario di Stato on. Vito Lattanzio e del direttore gene-rale del commercio interno del Ministero indu-stria e commercio, dr. Fernando Cantile ha dato la misura dell'attenzione che il Governo ha riservato all'iniziativa torinese.

La prolusione è stata pronunciata dal pre-sidente di « Piemonte Italia » on. Pella, che aveva a fianco anche l'on. Enrico Demarchi, l'on. Chiaramello e il prof. Guglielmo Taglia-carne. Egli ha iniziato dicendo che la presen-tazione del testo unificato della proposta di legge di riforma del sistema distributivo offriva una nuova e concreta occasione per affrontare il problema dell'ammodernamento e della mag-gior efficienza del nostro a p p a r a t o commerciale, onde renderlo più idoneo a sostenere il rapido sviluppo della produzione agricola industriale,

ed a soddisfare gli accresciuti bisogni del pub-blico.

F a t t a una diagnosi della situazione attuale dell'apparato distributivo, l'on. Pella ha elen-cato i mali che maggiormente affliggono il set-tore, tra i quali ha citato in particolare la polverizzazione delle aziende commerciali e la insufficiente preparazione professionale.

L'oratore ha poi messo in evidenza l'arretra-tezza del sistema distributivo in Italia nei con-fronti degli altri Paesi della Comunità, in par-ticolare: Francia e Germania, per quanto ri-guarda le dimensioni aziendali. « Non bisogna dimenticare — ha soggiunto l'on. Pella — che il commercio deve servire il pubblico nei suoi bisogni e deve consentire consumi di massa, a prezzi più economici ». Poi l'illustre parlamen-tare riferendosi al capoverso 224 del Piano di programmazione economica, che indica il programma dell'azione pubblica per raziona-lizzare il sistema della distribuzione, ha eletto che l'intento di discutere il progetto sulla riforma del sistema di distribuzione non deve limitarsi alle norme della disciplina delle licenze, ma deve vedere le aziende commerciali inserite in un razionale ordinamento urbanistico e di vita civile, e deve infine mirare ad un sistema

F i g . 3. - L ' o n . d o t t . V i t o L a t t a n z i o , s o t t o s e g r e t a r i o di S t a t o al M i n i s t e r o i n d u s t r i a , c o m m e r c i o e a r t i g i a n a t o d u r a n t e il S u o i n t e r v e n t o al C o n v e g n o

« L a d i s t r i b u z i o n e al d e t t a g l i o » .

capace di ridurre gli alti costi di trasferimento e intermediazione.

H a poi parlato il signor Lindstad — diret-tore generale del Mercato ortofrutticolo in-grosso di Copenaghen — sul rinnovamento delle strutture del mercato al dettaglio. Quindi è salito alla tribuna il rag. Costamagna, asses-sore all'Annona del comune di Torino. Egli ha riaffermato il concetto che il servizio distribu-zione, inteso nel senso lato di trasferire al con-sumatore t u t t i i mezzi e i servizi che sono necessari a soddisfare i suoi bisogni, deve essere considerato un servizio sociale.

Il relatore in merito alla bozza di Testo unificato attualmente all'esame della X I I Com-missione industria e commercio, ha concordato per l'istituzione degli albi professionali e dei piani di sviluppo e di adeguamento. Seguito con molta attenzione il rag. Costamagna ha inoltre sostenuto l'opportunità di iniziative del Comune nel settore della distribuzione.

L'intervento successivo, quello del dott. Pri-miano Lasorsa, segretario generale della Camera di commercio di Torino, è stato un'acuta indagine delle più sentite necessità del settore. Egli ha preso spunto dalla recente presenta-zione alla Commissione industria della Camera di un testo unificato di norme sulla riforma del sistema distributivo, jier sottolineare l'im-portanza che venga rapidamente approntato uno strumento adeguato ed efficace.

Il dott. Lasorsa ha indicato i risultati cui sono giunte due ricerche fondamentali. La prima dell'Istituto statistico delle Comunità Europee, l'altra realizzata dal Centro studi dell'Unione delle Camere di commercio del Piemonte. Secondo le rilevazioni CEE l'Italia è presente nel quadro comunitario con il 31 % delle ditte commerciali e solo con il 22% di occupazione. Gli altri grossi « partners » si trovano in condizioni completamente diverse: la Germania non supera il 28% delle ditte ma raggiunge il 38% di occupazione, la Francia oscilla t r a il 27-28% sotto entrambi gli aspetti. Ancora il contributo del commercio al prodotto lordo interno non raggiunge il 10% in Italia, mentre è dell'11,6% in Francia, del 12,3% in Belgio, del 12,8% in Olanda e Lussemburgo e del 13,6% in Germania.

A confermare la f r a m m e n t a r i e t à e l'insuf-ficiente ammodernamento del settore viene in-contro l'indagine campionaria eseguita in To-rino. Il 97% degli esercizi al dettaglio è ancora agganciato al sistema dell'esclusiva presen-tazione della merce al banco, il 90% ha una superficie totale inferiore ai 100 mq, il 55% non supera i 30 clienti giornalieri e l'80 % non va al di là dei 15 milioni di vendite annue.

Anche in fatto di attrezzature c'è molto da fare.

Molto interesse hanno destato le conclu-sioni alle quali è giunto il dott. Lasorsa. Egli ha riaffermato la positiva funzione che ancora può svolgere il piccolo dettaglio, a condizione che sappia realizzare gli indispensabili vincoli associativi per la propria strategia di mercato e che riesca ad acquisire strumenti e sistemi più aggiornati di vendita.

Successivamente sono intervenuti il cav del lav. Italo Monzino, presidente dell'Asso-ciazione grandi imprese di distribuzione, ed il dr. P. Savini, direttore della A I G X ' D stessa: entrambi hanno rivolto decise critiche al pro-getto di riforma della disciplina del commercio.

La relazione del direttore dell'Associazione commercianti dott. Bottinelli, al quale si deve tanta parte dell'Organizzazione di A L C O M 7 0 , ha preso le mosse dalle dichiarazioni dell'on. Pella riguardanti la polverizzazione del sistema distributivo. Egli ha patrocinato

l'indispen-sabilità di un provvedimento atto a risolvere quello che è il male peggiore dell'attuale situazione commerciale: appunto la polveriz-zazione dei punti di vendita. Per far ciò è necessario che il testo unificato all'esame della Camera dei deputati sia portato innanzi celer-mente.

Per quanto riguarda i rapporti tra gran-de distribuzione e commercio tradizionale, il dr. Bottinelli ha detto di ravvisare l'indispen-sabilità di una coesistenza e collaborazione, da attuarsi attraverso una espansione delle grandi imprese controllata e graduata nel tempo.

Il problema delle licenze però — secondo il direttore dell'Associazione — non è che un aspetto delle difficoltà in cui si dibatte il commercio: esistono anche altri pericoli, come quello dei riflessi di una riforma fiscale che se malamente applicata può determinare un ulte-riore aggravamento della situazione delle aziende.

Dopo aver illustrato alcuni aspetti relativi all'espansione dei costi di distribuzione il

F i g . A. - O r d i n e , p r e c i s i o n e , l i n d o r e s o n o t r a le c a r a t t e r i s t i c h e c h e d e v o n o d i s t i n g u e r e i n e g o z i d e l n o s t r o t e m p o . A n c h e u n a i n t e l l i g e n t e d i s p o s i z i o n e e c o l l o c a z i o n e d e l l a m e r c e s u g l i s c a f f a l i h a la s u a i m p o r t a n z a p e r r i c h i a m a r e l ' a t t e n z i o n e d e l p u b b l i c o e f a r a u m e n t a r e le v e n d i t e .

Fig. S. - U n o s t a n d c h e p o t r e b b e e s s e r e i n t i t o l a t o « Il t r i o n f o d e l f u n g o » .

dott. Bottinelli ha ricordato che a Torino la situazione non è preoccupante in quanto gli aumenti nell'arco di un anno non hanno raggiunto livelli anormali in relazione anche alla situazione degli altri Paesi della Comu-nità.

Infine ha parlato il dott. Vincenzo Dona, segretario dell'Unione nazionale consumatori che ha espresso critiche e riserve sul progetto di riforma della disciplina del commercio.

Molto atteso ed a t t e n t a m e n t e seguito è stato il discorso dell'on. Vito Lattanzio, sottosegre-tario all'industria ed al commercio che ha subito ringraziato l'on. Pella per l'intelligente iniziativa.

« Credo — ha detto l'on. Lattanzio — che se noi in questo momento non affrontassimo il problema di fondo della rete distributiva del nostro Paese, grossi e pericolosi aspetti di ordiné economico si presenterebbero nei pros-simi anni ».

Menzionando le divergenze di vedute sulla opportunità del provvedimento in elaborazione al ministero, l'on. Lattanzio si è detto convinto che occorrerà ancora apportare dei migliora-menti al testo del provvedimento e che quindi ogni suggerimento che poteva venire dal Con-vegno sarebbe stato utile.

Il sottosegretario ha poi puntualizzato al-cune situazioni : « Non vorrei — ha proseguito l'oratore — che qui si determinasse un equivoco di fondo: la riforma del commercio non si-gnifica per noi soltanto il testo unificato; vorrei anzi dire chiaramente soprattutto alla cate-goria dei commercianti, se noi ci fermassimo a quanto previsto dal testo unificato, non avremmo fatto assolutamente nulla e forse avremmo peg-giorato la situazione attuale. Non possiamo e non dobbiamo disperderci in polemiche: ho detto e ripeto: quello che più conta è soprat-t u soprat-t soprat-t o l'insoprat-teresse del consumasoprat-tore ».

Circa l'andamento dei prezzi, l'on. Lattanzio ha testualmente affermato: «Egregio signor pre-sidente Pella, credo che convenga qui dare pubblicamente atto ai commercianti italiani che in questo delicato momento in cui vari settori economici sono stati indicati come re-sponsabili di una certa tendenza inflazionistica, il commercio ha compiuto sforzi e sacrifici ed è bene che non solo il Governo ma l'opinione pubblica prenda a t t o di questa realtà e di questi sforzi ed io mi auguro che i commer-cianti, anche attraverso i provvedimenti di legge che il Governo sta approntando, siano indotti a proseguire su questa strada ».

Analizzati gli aspetti più importanti del testo unificato del progetto di riforma della disciplina del commercio, l'on. Lattanzio ha detto che « il registro va visto innanzitutto e s o p r a t t u t t o come una garanzia del consumatore che ha il diritto di sapere se chi è dietro il banco di vendita ha i requisiti morali e professionali per poter assolvere a questo compito ».

Con riferimento all'istituzione dei Piani di sviluppo e di contingentamento, il sottosegre-tario ha poi dichiarato: « Credo che vada retti-ficata un'affermazione f a t t a in questa sede, quando si è detto che alla fine saranno i com-mercianti rappresentati nelle commissioni a determinare i piani di sviluppo e di contin-gentamento. I commercianti hanno diritto alla loro presenza in commissione, però non dimen-tichiamo che la maggioranza non è dei com-mercianti. Il Ministero industria e commercio è stato di avviso che sempre l'interesse del consumatore avesse la prevalenza. S o p r a t t u t t o la grande distribuzione ha t u t t o l'interesse a conoscere i piani comunali ed intercomunali per-ché deve programmare i propri investimenti ».

In merito alle tabelle merceologiche, il sotto-segretario ha ribadito l'orientamento del mi-nistero, nel senso di ravvisare indispensabile un allargamento massimo delle tabelle stesse: ed ha poi concluso il suo discorso dicendo che la legge all'esame del Parlamento ha presen-t a presen-t o difficolpresen-tà che i componenpresen-ti della X I I

Com-F i g . 6. - P r o d o t t i di q u a l i t à e d i g r a n n o m e h a n n o r i c h i a m a t o l ' a t t e n z i o n e d e l p u b b l i c o , s o l l e c i t a t o a l l ' a c q u i s t o d a o r i g i n a l i e s t u z z i c a n t i m o s t r e c h e f a c e v a n o v e n i r e I a c q u o l i n a in b o c c a . A n c h e s o t t o l ' a s p e t t o d e l l e v e n d i t e il s u c c e s s o d e l l a m o s t r a è s t a t o p i e n o .

missione non si nascondono. « La riforma del commercio sarebbe nulla e forse un passo in-dietro — ha soggiunto — se noi non appron-tassimo subito alcuni interventi di n a t u r a legi-slativa ed amministrativa che abbiamo il dovere di porre in essere nel momento in cui avremo operato le scelte fondamentali contenute nel progetto di riforma ».

Questi interventi — nel pensiero del parla-mentare — devono riguardare in particolare sia i gruppi di acquisto e le catene volontarie che devono trovare un loro giusto potenzia-mento, sia provvedimenti di n a t u r a fiscale, per agevolare al massimo la rete commerciale tradizionale.

Infine — molto applaudito —- il sottose-gretario Lattanzio ha concluso dicendo che il Governo, il Ministero ed il P a r l a m e n t o stanno facendo in questo momento i massimi sforzi perché anche attraverso una. nuova disciplina commerciale il nostro Paese possa dare avvio ad un nuovo e più a v a n z a t o sviluppo economico.

L'assemblea degli intervenuti ha vivamente apprezzato l'impegno di t u t t i gli oratori e singolarmente del sottosegretario on. Lattanzio, nel t r a t t a r e i temi che hanno dato sostanza all'importante Convegno. Anch'esso — assieme ad altre missioni di studio — ha indicato che A T . C O M 7 0 non ha esaurito il suo significato nella parte espositiva, la più facile ed imme-diatamente percepibile dal più vasto pubblico. Anche se non è possibile parlare di una prima edizione, dato che negli anni scorsi in occa-sione della Mostra della casa, era stato orga-nizzato un settore dell'alimentazione che « in nuce » rappresentava l'origine della mostra internazionale alimentazione e commercio, si può facilmente prevedere per A L C O M uno svi-luppo che allineerà una lunga serie di numeri distintivi a fianco della sigla. Torino avrà cosi un nuovo motivo di richiamo verso quel palazzo che si apre ormai quasi ogni mese per rivelare aspetti sempre nuovi del volto operoso della città.