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89 grembo alla madre, l’altro fè gittare dalla fenestra

nellapiazza; epercorrendolacittà,ordinavasi met-tesseroa

morte

PierleonardoPaccaronee

Giambat-tista suofigliodianni 12,

Gennaro

figliodi Gio-vanni Fogliani edaltregentiassai.Imprigionò Gian-francescoAssalti e

due

suoi figliuoli,iquali

ricom-prarono

lavitacon

4000

ducati;

impose

aGentile de’Nobilitornasse inpatria,e

non

patirebbe

mo-lestia;

ma

fallitagliladatafede,fu incontanente ucciso;ilche

avvenne

anche ad

un

Piersanti

Sem-prpnio,

ad un

Vincenzo Buongiovanni,a

un

Giu-lianoBraccone.*

Fece

anche

morir

diveleno

Giro-lamo

AzzolinoePaolo

Tamburro,

avendogli invita-tia

un

desinare.Simile infamie

non

eran rarea’

quei tempi!Confiscòi beni,rimosse iprioridi magistrato,enè instituìde’nuovicol

nome

di go-vernatoridellacittàper

un

anno,essendoneegliil capo;levòvia tuttiglialtriuffizi,eccettoil gon-faloniere;e cominciòariedificareilGirone, con-strui ilpalazzoacapodella piazzadovefacea stan-ziaresoldatialabardieriecavalli; insti tuì

una

fon-derìadiartiglierieaGrottazzolina, mise in

mare una

fustaper corseggiare;e divisavaformare

un

portoallafoce delfiume Ete,unendoviil confluen-tedel

Tenna; manteneva un

esercitodisettemila fantiemillecavalli,dicuieracommissario Gio.

Battista

Morrone

(1).Sirafforzò inoltredinuovi ordinicivilie militari,edin ispaziocortissimo

di-venne

tantopotenteeformidabile,che

sommesse

terre assaissime,fuilterroredelle vicine città.

Con

che, sicurodellasignorìadi

Fermo,

sene

andò

alla

(i)Gio.Paolo Montani, Cron.inedita della città diFermo.

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celebredietadellaMagionediPerugia,di cuior ora diremo.

E

quièd’uopodiricordare,chene’secoli

XIV

e

XV

erano molti capitanidi ventura,iquali es-sendo signoridi qualchepaese,etenendoin pie-di picciol

numero

diarmali,givano spessoal

sol-do

di qualche potente principe,equindisene to-glievanoaseconda delproprioutile.Cesare

Bor-gia,altrimenti

nomato

duca Valentino, troppo ce-lebreperlasuapotenza,e perleinfamiediche andrà

sempre

vituperatoe lordoilsuo

nome,

epa, ne’ giorni di cui si ragiona,venutoagrandezza straordinaria:edicevasichesefortuna

non

lo ab-bandonava, pensassediusurpareil

dominio

d'Italia;

tantopiùche essendoegliinImola,

non

gli

sareb-be

statodifficiledirendersi signorediBologna, to-gliendolaaGiovanni Bentivoglio,per ispinger po-sciaiseguacisuoinellealtrepartidel bel paese.

Statuironoperciò iVitellie gliOrsinidi tenere

un

congressopolitico allaMagione, ove convennero

itreOrsini,cioèilcardinale,Paoloe ilducadi Gravina,VitellozzoVitelli,Liverottoda

Fermo

e Giovan PaoloBagiioni. Inquesto parlamento, che

duro

piùgiorni,Liverotto(ilqualeera stato stra-pazzatodalBorgia,ed aveva soffertola

morte

di suo nipote)eglialtri congregati per cagioni di-verse deliberaronodiriunirsia

comune

difesa, c marciareallatestade’loroarmati controdel

Va-lentino(1),eportareaiutiaiBentivogli,e

guada-li)LeggasiilTommasi, VitadiBorgia, e lavita ineditadi AlessandroVIscritta dalperuginoAngeloTanci.Vedi Verrai-glioli,VitadiMalatestaIVBagiionip.8 e seg.

91 gnarsiifiorentini.Riuscìperò

male

quest’ultimo partito:perchèlarepubblicafiorentina,

mal

prepa-ralacontroiVitelliegliOrsini,spedianzi al

Va-lentino ilsuo segretario Nicolò Machiavellia con-fortarlo asperar bene. Cesare aveva perdutoil cuo-renell'udirele

nuove

della dieta;

ma

all’ambasciata de’fiorentini sirincuorò alquanto:

onde

cominciato asoldargenti, leopposeainemicichegiàsi face-vano innanzi per conquiderloe debellarlo.

Ma

da-gli OrsiniedaiVitelli

ebbe

egli

una

disfattaa

Fossombrone.

Allora,consumatissimocom’ eranc’

tradimenti,

non

avendo potuto vincere conla for-za, deliberòdivincere

mercè

de’medesimi. Finse pratiched’accordo;econquestegiunsead ottene-re

una

pacedisuapienasoddisfazione.

La

quale

dopo

esserestataconchiusa,

confermò

a tutti le condottevecchie,dièloro

4000

ducati,promise di

non

offendereiBentivogli,anzis’imparentò con es-si

,obbligossiinfine a

non

esigere che dovesse-roandareallasuapresenza.

E

inricambio rende-roneglialBorgiailducatod'Urbinoe tuttii pae-sioccupati.

Era dopo

ciòa vedere quale impresa volesseilValentinotentare.

Ad

Oliverotto venne desìodi estinguereaffattolaprogeniedella

Rovere

che signoreggiavaSenigallia;perciòfu statuito fra essoeglialtri capitanidiandaredipresente al ducacproporglilaguerradi Toscana ol’assalto diSenigallia, giàpersuasi cherispettoaToscana il duca non acconsentirebbeallaguerra.

Andò

dun-que

Oliverottoper tutti;ed

ebbe

inrispostada es-soduca,ch’egli eracontentodi Senigallia,di

To-scana nongià.

Andarono

perciò aSenigallia,che tostosi arrese,adeccezionedellarocca,perchèil castellano dichiarò

non

volereadaltriconsegnarla

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chealduca.Pcrlocchè

mandarono

peresso;il

qua-levenuto

accampò

subitoil tranello,elicenziata partedellemiliziech’eranoalsuosoldo, fece

buon

viso econfortòimalearrivaticapitanicon mille promesse di sicurtà, e

comunicò

adotto suoi fidati latrama;laqualefu,che

appena

sifacessero tutti insieme

ad

incontrarlo, cioèOliverotto,Vitellozzo ei

due

Orsini,ciascunofossepostoin

mezzo da due

,nèlasciatose

non dopo

giuntoall' alloggia-mento.IlValentinogiàsiappressava collegenti suea Senigallia,perlocchèconvenne chegliOrsini, OlivcrottoeVitellozzo ritirasser lortruppenelle ca-stellavicine perfarluogoalleducali,restando so-lo

una banda

diOliverottodimillefantie cento-cinquantacavalli.Vitellozzoe gliOrsini incontra-ronoilduca,cfurono con dimostrazionedi amici-ziamessiinmezzo,

conforme

aldisegnodelduca.

Oliverottosi tratteueainSenigalliasur

una

piazza atenerlepochegenti inbuon'ordine.Dolseal Bor-giala

mancanza

diOliverotto,fececennoa

un

tal

don

Michele,

uno

de'stabiliti assassiniche bisogna-va rimediareaquella bisogna.Cavalcò innanzi

don

Michele:etrovatoOliverotto nella piazza,il con-sigliò ad alloggiarquella

banda

e farsi incon-troal ducaeglipure.Cosifatto,fu salutato

amo-revolmente dal Borgia;e giuntiinsiemeapalazzo, ordinòeglichetuttifosserpresied imprigionati.

Oliverottoe Vitellozzovennerola nottestessa ap-pesiperlagola;edindi apochi giorni anchegli Orsini(1).

(r)Machiavelli, Descrizionedelmodotenutodalduca Va-lentino nelloammanareVitellozzo Vitelli,Oliverotto da Fermo,

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